I
ricordi del passato
“Driiiiiiiiinnnn!!!!!!”
La
campanella del Liceo “Galileo Galilei”
suonò annunciando la fine delle lezioni.
Rossana sistemò i suoi libri nello zaino e si
affrettò ad uscire da scuola per
poter prendere il pulmino.
Era
una
bella giornata di primavera e il sole splendeva nel cielo e un
venticello lieve
lieve scompigliava i suoi capelli raccolti in due codine che le
incorniciavano
il viso.
Davanti
a
lei c’erano le sue amiche più care e
affrettò il passo per raggiungerle.
“Ciao
ragazze, che fate pomeriggio?” domandò.
“Mangio
e
dopo studio, come al solito”- rispose Caterina
–“ devo recuperare il 4- in
matematica!”.
“Io
invece devo recuperare il 4 in inglese. Per questo pomeriggio
andrò ai corsi
d’inglese di recupero.” rispose Chiara.
“Quindi
ci vediamo pomeriggio! Anch’io li frequento!”
rispose Rossana entusiasta.
“Sicuramente!
A proposito Alessandra, tu che corsi farai?”
“Latino
e
matematica. Sono una schiappa!” rispose Ale afflitta.
“Ma
dai!
Vedi che peggio di me non c’è
nessuno!!!” rispose Cate.
“
Sana! C’è
il pulmino!” gridò Katia, l’autista del
pulmino.
“Arrivo!
Scusate, a domani. Ci vediamo pomeriggio Chiara”
gridò Rossana allontanandosi.
Sana
era
il suo diminutivo e tutti la chiamavano così.
“Ok,
ciao!” rispose Chiara mentre saliva sulla macchina di sua
madre.
Sana
attraversò la strada e in un battibaleno si
ritrovò seduta sul pulmino.
“Ehi
Sana, come va?” disse Pam, la sua migliore amica.
“Tutto
bene e tu?” rispose Sana.
“Bene,
grazie. Pomeriggio ci vediamo?”.
“Non
posso! Sono a scuola per il recupero d’inglese!”.
“Peccato,
perché è da tanto che non parliamo!”.
“Già,
però adesso possiamo fare una passeggiata prima di ritornare
a casa per il
pranzo. Ti va?”.
“Ok!
Katia, io e Sana scendiamo di fronte la chiesa!” disse infine
Pam.
“Vabbene,
allora preparatevi che siamo quasi arrivati.” rispose Katia.
Sana
e
Pam intravidero la chiesa e si prepararono a scendere.
“Come
va
la vita sentimentale?” chiese Pam.
“Buca!
Dopo Fabiano mi sono piaciuti quasi 10 ragazzi, ma nessuno ha riempito
il vuoto
che mi ha lasciato” rispose Sana.
“Tu
sei
babba! Ancora pensi a Fabiano e al male che ti ha fatto?”
disse Pam.
“Ohè,
vedi che il primo amore non si dimentica così
facilmente!” disse Sana.
“Sarà,
ma
secondo me sei troppo attaccata al passato e ai suoi
ricordi.”.
Pam
aveva
centrato in pieno il bersaglio! Sana pensava troppo a Fabiano, il suo
primo
vero amore.
Non
erano
mai stati insieme però lei l’aveva amato
più di ogni altra cosa. Fabiano sapeva
dei sentimenti che lei provava per lui e invece di dirle con calma come
stavano
realmente le cose la faceva soffrire prendendola in giro e facendola
illudere
che forse c’era qualche speranza.
Anche
durante le vacanze di Natale, quando le aveva dato un bacio sulla
guancia
l’aveva illusa ancora una volta.
Ma
Sana
era forte, o almeno tutti lo pensavano!
Riusciva
a superare tutto col sorriso sulle labbra, anche quando i suoi genitori
si
erano separati e poi rimessi è riuscita ad andare avanti
contando sulle proprie
forze e sull’aiuto dei suoi amici.
“Ok,
siamo arrivati a casa mia. Poso lo zaino e ti accompagno.”
rispose Sana.
“Non
ti
preoccupare. Casa mia è a due passi da qui. Ci vediamo
domani”.
Sana
la
vide allontanarsi. Pensava che era strana la vita.
La
sua
migliore amica le domandava della vita sentimentale e lei aveva
risposto come
al solito. Pensò che lei non aveva speranza, che non avrebbe
mai trovato un
ragazzo.
Quasi
tutte le sue amiche erano fidanzate e lei aveva solo un rapporto di
sola e
unica amicizia con i ragazzi che le piacevano.
Si
avviò
verso la scuola elementare quando vide arrivare Scheggia, il suo gatto.
Ritornò
a
casa per darle da mangiare e quando uscì di casa vide un
ragazzo.