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Autore: Ichigo_chan    14/07/2008    6 recensioni
una ragazza come tante, stanca ormai di correre dietro a quel primo amore che se ne infischiava di lei e che era partito senza lasciare una sua minima traccia, inizia a pensare che niente andrà per il verso giusto e che non avrebbe avuto nessuna speranza. Ma proprio quando inizia a pensarlo, per pura casualità o forse per altro, ecco arrivare un ragazzo.. sarà l'inizio di una nuova storia o l'ennesima delusione per Sana? mah, chi li capisce 'sti maschi! eppure magari noi ragazze non ci accorgiamo che anche chi è nell'ombra ci vuole davvero bene..magari anche un semplice compagno di classe del quale forse ignoravi l'esistenza e non avevi mai calcolato, puo farti pensare davvero..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I ricordi del passato

“Driiiiiiiiinnnn!!!!!!”

La campanella del Liceo “Galileo Galilei” suonò annunciando la fine delle lezioni. Rossana sistemò i suoi libri nello zaino e si affrettò ad uscire da scuola per poter prendere il pulmino.

Era una bella giornata di primavera e il sole splendeva nel cielo e un venticello lieve lieve scompigliava i suoi capelli raccolti in due codine che le incorniciavano il viso.

Davanti a lei c’erano le sue amiche più care e affrettò il passo per raggiungerle.

“Ciao ragazze, che fate pomeriggio?” domandò.

“Mangio e dopo studio, come al solito”- rispose Caterina –“ devo recuperare il 4- in matematica!”.

“Io invece devo recuperare il 4 in inglese. Per questo pomeriggio andrò ai corsi d’inglese di recupero.” rispose Chiara.

“Quindi ci vediamo pomeriggio! Anch’io li frequento!” rispose Rossana entusiasta.

“Sicuramente! A proposito Alessandra, tu che corsi farai?”

“Latino e matematica. Sono una schiappa!” rispose Ale afflitta.

“Ma dai! Vedi che peggio di me non c’è nessuno!!!” rispose Cate.

“ Sana! C’è il pulmino!” gridò Katia, l’autista del pulmino.

“Arrivo! Scusate, a domani. Ci vediamo pomeriggio Chiara” gridò Rossana allontanandosi.

Sana era il suo diminutivo e tutti la chiamavano così.

“Ok, ciao!” rispose Chiara mentre saliva sulla macchina di sua madre.

Sana attraversò la strada e in un battibaleno si ritrovò seduta sul pulmino.

“Ehi Sana, come va?” disse Pam, la sua migliore amica.

“Tutto bene e tu?” rispose Sana.

“Bene, grazie. Pomeriggio ci vediamo?”.

“Non posso! Sono a scuola per il recupero d’inglese!”.

“Peccato, perché è da tanto che non parliamo!”.

“Già, però adesso possiamo fare una passeggiata prima di ritornare a casa per il pranzo. Ti va?”.

“Ok! Katia, io e Sana scendiamo di fronte la chiesa!” disse infine Pam.

“Vabbene, allora preparatevi che siamo quasi arrivati.” rispose Katia.

Sana e Pam intravidero la chiesa e si prepararono a scendere.

“Come va la vita sentimentale?” chiese Pam.

“Buca! Dopo Fabiano mi sono piaciuti quasi 10 ragazzi, ma nessuno ha riempito il vuoto che mi ha lasciato” rispose Sana.

“Tu sei babba! Ancora pensi a Fabiano e al male che ti ha fatto?” disse Pam.

“Ohè, vedi che il primo amore non si dimentica così facilmente!” disse Sana.

“Sarà, ma secondo me sei troppo attaccata al passato e ai suoi ricordi.”.

Pam aveva centrato in pieno il bersaglio! Sana pensava troppo a Fabiano, il suo primo vero amore.

Non erano mai stati insieme però lei l’aveva amato più di ogni altra cosa. Fabiano sapeva dei sentimenti che lei provava per lui e invece di dirle con calma come stavano realmente le cose la faceva soffrire prendendola in giro e facendola illudere che forse c’era qualche speranza.

Anche durante le vacanze di Natale, quando le aveva dato un bacio sulla guancia l’aveva illusa ancora una volta.

Ma Sana era forte, o almeno tutti lo pensavano!

Riusciva a superare tutto col sorriso sulle labbra, anche quando i suoi genitori si erano separati e poi rimessi è riuscita ad andare avanti contando sulle proprie forze e sull’aiuto dei suoi amici.

“Ok, siamo arrivati a casa mia. Poso lo zaino e ti accompagno.” rispose Sana.

“Non ti preoccupare. Casa mia è a due passi da qui. Ci vediamo domani”.

Sana la vide allontanarsi. Pensava che era strana la vita.

La sua migliore amica le domandava della vita sentimentale e lei aveva risposto come al solito. Pensò che lei non aveva speranza, che non avrebbe mai trovato un ragazzo.

Quasi tutte le sue amiche erano fidanzate e lei aveva solo un rapporto di sola e unica amicizia con i ragazzi che le piacevano.

Si avviò verso la scuola elementare quando vide arrivare Scheggia, il suo gatto.

Ritornò a casa per darle da mangiare e quando uscì di casa vide un ragazzo.

  
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