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Autore: _starsmaycollide    18/04/2014    1 recensioni
“Il tempo sistemerà tutto, ma per adesso, rimani con me.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-shot CrissColfer scritta di getto senza pensare, yey! Buona lettura! ^^

Dedicato a tutte le meravigliose persone del CrissColferateci, sempre pronte a strapparti un sorriso. Love u girls! 

 


Chris, smettila.

Chr-Chris.

Per favore, dobbiamo andare sul set.

Non credo riuscirò a fermarmi..

Ehy! Volete venir-

Chris, ritorna indietro..



Era stato chiaro, Darren. Voleva fermarlo, voleva smettere di baciarlo, voleva che Chris per primo smettesse di mordicchiarlo come se fosse una mela succosa. Ma la danza delle loro labbra che si assaporavano e scontravano era come un tornado: spazzava via ogni dubbio, senza timore, decisa. Rendeva tutto più reale; abbatteva ogni muro interposto fra le loro anime.
Spezzava le catene attorno ai loro cuori.


E sapevano che era giusto.
Sapevano che ogni cosa era al suo posto, come doveva essere.
Sapevano che i loro corpi erano nati per combaciare perfettamente, e che le loro braccia erano state ideate per stringersi a vicenda e per aggrapparsi a l'unica cosa rimasta: l'amore.
Il loro amore era una certezza.
Anche la paura lo era. Soprattutto quest'ultima.
Ma come poteva un fiocco di neve buttarsi nel fuoco senza farsi male?

Era stato impossibile evitare di accendere la miccia.
Ed era stato impossibile non scottarsi.

Come farlo capire ai loro colleghi che erano entrati nel momento meno opportuno?
Come farlo capire al mondo?
Come farlo capire a Chris?

Chris che l'amava.
Chris che l'amava con ogni fibra del suo corpo.
Chris che aveva paura.
Chris che aveva pianto molteplici volte fra le braccia di Darren, a causa della paura.
Chris che era scappato dalla sua roulotte, lasciando tutti a bocca aperta.
Chris che era scappato dalla sua roulotte, lasciando un vuoto dentro il cuore di Darren. Un vuoto che solo il ragazzo dagli occhi di ghiaccio avrebbe potuto colmare.


"Darren.."

Il più basso sentì una tenera voce chiamare il suo nome.
Nonostante questo, non distolse lo sguardo dalle sue mani, che fino ad un momento prima stringevano la sua felicità personale.
Perché Chris era gioia, era passione, era luce, era tutto ciò di cui Darren aveva bisogno. E in quel momento, non era con lui.

"Devo andare, scusate."
Devo andare da lui.
 
****


Sapeva esattamente dove trovarlo. Gli aveva mostrato quel posto cinque mesi fa. Esattamente il giorno in cui decisero di ammettere i loro sentimenti, e di buttarsi nel vuoto, provando ad iniziare un capitolo della loro vita insieme, sperando fosse uno dei più lunghi mai scritti. Sapendo che lo scontro con il fondo del burrone sarebbe stato doloroso, quando sarebbe arrivato. Immaginarono, però, di non toccarlo mai, il fondo.
Ma l'avevano già raggiunto, e troppo presto.

Darren parcheggiò la macchina alla fine della strada. Prese un grande respiro, strinse le mani attorno al volante, come per scaricare la tensione, senza successo. Dopo un paio di minuti si decise a scendere, dirigendosi verso il limite della strada di cemento, che man mano diventava terra e poi fango. Con i piedi iniziò finalmente a calpestare dell'erba, segno del fatto che era quasi arrivato a destinazione.
Alzò lo sguardo dal terreno, e iniziò a cercare una figura ben precisa.
La trovò, seduta su un'altalena attaccata ad un albero.


Sembrava un film: l'innamorato che cercava la sua metà, e la trovava piegata su se stessa, le braccia strette al petto, seduto su un'altalena che dondolava appena a causa del vento. All'orizzonte un cielo limpido, senza nuvole, e un sole splendente che riscaldava appena e non scottava, lì presente per non farti sentire freddo.

Alla vista di quel panorama, Darren deglutì e il cuore iniziò a fare il suo solito lavoro. Le mani, inconsapevolmente iniziarono a tremare e sentiva che le gambe presto avrebbero iniziato a fare lo stesso.

Iniziò a camminare, con il vento che aumentava la potenza del suo soffio e gli scompigliava i capelli. Mentre percorreva la distanza -che sembrava infinita per i gusti del ricciolo-, sorrise al pensiero che l'altro ragazzo avrebbe amato i suoi capelli ribelli.

Finalmente arrivò a qualche passo dal grande albero che reggeva l'altalena.

“Sapevo saresti arrivato. Ti stavo aspettando.”


Il cuore di Darren perse un battito.
Sapeva sarei arrivato.


“Non ho avuto ancora modo di pensare all'accaduto, mi sono seduto qui giusto dieci minuti fa. So solo che sono stato un stupido a correre via così, lasciandoti solo. Ti avranno sommerso di domande.” dedusse Chris, mentre continuava a guardare davanti a sé. Non aveva ancora incrociato lo sguardo del più basso, e la cosa gli era fisicamente difficile. Voleva perdersi in quelle iridi nocciola e mandorla, ma se l'avesse fatto avrebbe ceduto, e in quel momento non poteva permetterselo.

“In realtà no.”


Dio solo sapeva quanto era mancata la voce di Darren al ragazzo dagli occhi azzurri, il quale, sentendola, rilasciò un respiro che non sapeva di trattenere.

“Non mi hanno chiesto nulla, sono corso via cinque minuti dopo di te. Solo Lea, mi pare, ha provato a dire qualcosa. L'unica cosa che però le uscita è stato il mio nome, non sapeva cosa dire. E sì, sto parlando di Lea Michele che rimane senza parole. Strano, non è vero?” disse Darren, ridendo appena al pensiero della ragazza. Capì in quel momento che era stata una sorpresa piuttosto.. inaspettata, quella di loro due insieme.

“E' davvero così strano da immaginare noi due come.. Beh, una coppia fuori dallo schermo?” Ancora una volta, Chris lesse nel pensiero il più basso, il quale non si stupì. Era una cosa regolare, per loro, intendersi alla perfezione.


“Immagino si siano sorpresi abbastanza, ecco.” disse Darren, ancora fermo nello stesso posto da quando era arrivato, in piedi.

Nessuno dei due parlò per i successivi minuti, persi a pensare a cosa era successo. A cosa ne sarà di loro. Ma nessuno dei due aveva né intenzione né coraggio di proferire parola. Sarebbe diventato tutto più reale. Perché ne avevano parlato, di questo.
Avevano discusso del fatto che un giorno sarebbe successo qualcosa che li avrebbe fatti sospendere in aria, fermando quel folle volo.
E avevano concluso che si sarebbe goduti ogni minuto che vivevano, perché non ci sarebbe stata nessuna macchina del tempo che li avrebbe riportati indietro. Sapevano che dovevano cogliere quell'opportunità. Altrimenti, avrebbero vissuto con il rimorso e il rimpianto tutta la vita.



“Vieni qui” lo invitò Chris, con voce talmente bassa e tremolante che Darren non capì.

“Vieni qui, siediti sulle mie gambe” ripeté il castano, questa volta con voce più alta. Non riuscì a nascondere però l'emozioni che in quel momento invadevano il suo cuore e la sua mente difatti la sua voce si incrinò.


Darren fece qualche debole passo, incerto sul da farsi. Non era molto convinto di quello che stava facendo, pensava che andandosi a sedere sulle gambe dell'altro avrebbe invaso il suo spazio personale in un momento critico. E sapeva che Chris aveva bisogno del suo spazio, della sua aria.
Ma d'altronde, l'aveva invitato il ragazzo stesso, così, lentamente, si avvicinò all'altalena. Con qualche altro piccolo passo l'aggirò, e i due si ritrovarono uno di fronte all'altro.


I loro occhi, finalmente, dopo tanta agognata attesa, si incontrarono.


E i fuochi d'artificio iniziarono.


Con uno scatto Darren si sporse in avanti e catturò il castano fra le sue braccia, facendolo dondolare sull'altalena. Lo strinse forte, come se ne dipendesse la sua vita.
E in realtà, dipendeva davvero da Chris. Tutto dipendeva da lui, ogni cosa che faceva era per lui, ogni suo respiro era per il ragazzo che in quel momento stringeva per non sprofondare.

E Chris, per Darren, era la sua ancora.


Sentì delle braccia stringerlo di rimando, aggrapparsi alla sua maglietta.
Darren mise il volto nell'incavo del ragazzo, e inspirò. Il suo profumo era come un calmante.
Sapeva di casa.


Il petto di Chris iniziò ad alzarsi e scendere ad un ritmo irregolare, mentre stringeva con sempre più forza il ragazzo di fronte a lui.


Darren, per Chris, era la sua ancora.


Le lacrime iniziarono a percorrergli le guance, e i singhiozzi a scuotere entrambi i ragazzi, ancora aggrappati l'uno all'altro.

Darren si alzò di qualche centimetro dal collo di Chris, abbastanza per ruotare il capo e vedere l'altro ragazzo in viso. Iniziò ad asciugargli le lacrime con dei piccoli e soffici baci, tenendo ancora le braccia e le mani sulla sua schiena.

“Ehy, ehy, non fare così, ci sono io. Sono qui, non ti lascio.” disse con voce dolce e ferma Darren, mentre gli accarezzava la schiena. Portò una mano sulla fronte di Chris, e scostò un ciuffo, per poi andargli ad accarezzare una tempia con il pollice, mentre con gli occhi cercava di trasmettergli tutto l'amore possibile.

Darren doveva farlo sentire a casa.
Doveva farlo sorridere, doveva fargli capire che nulla era perso. Che poteva tutto ritornare come era prima di quel pomeriggio. Doveva spazzargli via la paura che chiudeva il cuore di Chris al suo, doveva fargli capire che, non importava cosa, lui ci sarebbe sempre stato. Sarebbe sempre stato al suo fianco.

Così, iniziò a cantare.

Baby I don't care
The what, when, how, or where
Folks may try to laugh and make a fuss
They'll try to make shit hard for us
But darling, I don't care.


Darling, I don't mind
What they think they'll find
Of all the secrets they have told,
At least I've still got you to hold
So, darling I don't mind.”



Fece una pausa per lasciargli un piccolo bacio sulla punta del naso, e poi riprese, sotto gli occhi spalancati e increduli di Chris, che nel frattempo aveva smesso di piangere.



I don't give a damn
If they can't understand
Of all the things that we have learned
They're nothing as far as I'm concerned
So I don't give a damn.


Cause I'll be the one to hold you
When the nights are cold
And although I know I told you
I will tell you forevermore that..”



Fece un'altra pausa, e si sedette in ginocchio sul terreno, sporcandosi i pantaloni. Prese le mani di Chris e intrecciarono le dita insieme, mentre il contatto visivo non si spezzava. Il ricciolo prese un respiro, e continuò:


..Babe, it ain't no thing
That viper venom sting
Cause even if it got your goat
I'd kiss you with the antidote

So babe, it ain't no thing
Darling, I don't care
Baby I don't, baby I don't mind.”



Finita la canzone, Chris si sporse- o meglio, si buttò verso il basso, verso Darren, che lo prese fra le sue braccia e iniziò a stringerlo e a cullarlo, proprio come aveva appena cantato.
Dopo alcuni secondi, le loro labbra finalmente si incontrarono, ricominciando la danza che non vedeva l'ora di volteggiare su una musica che avrebbe continuato a suonare a lungo.



“Il tempo sistemerà tutto, ma per adesso, rimani con me.”

 



Saaalve! Sono ritornata, HA! 
Sulla one-shot non ho nulla da dire. In realtà non ho nemmeno idea di quello che ho scritto. So solo che l'ho fatto e che sentivo il bisogno di scrivere un po' d'amore CC ;-;
Spero vi sia piaciuta çç

Comunque, già che ci sono, ne approfitto per dire che *forse* riuscirò ad aggiornare in settimana la mia long, 'Have you ever seen the ocean?' YEY!

*sparge amore e vola via su un unicorno*
  
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