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Autore: Nephilim13    18/04/2014    3 recensioni
Crossover Shadowhunters|Harry Potter
Clary frequenta l'ultimo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
E' la seconda Caposcuola della famiglia dopo suo fratello Bill, ed è Cacciatrice nella squadra di Quidditch dei Grifondoro.
Tutto fila liscio, fin quando non viene a diffondersi la notizia che Hogwarts avrà degli ospiti per tutto l'anno, gli Shadowhunters.
Con il loro arrivo, tutto il mondo perfetto di Clary comincia a crollarle addosso.
Verità impensabili cominceranno a venire a galla,
segreti inconfessabili saranno svelati.
E uno di questi potrebbe essere il motivo di una guerra tra Maghi e Cacciatori.
Leggete per scoprire il seguito.
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood, Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Simon Lewis
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Welcome to Hogwarts, Nephilims.
Chapter 1 - The departure.

 

Mancavano venti minuti alle undici.
Il resto della mia famiglia aveva già raggiunto il binario, mentre io me ne restavo lì impalata sotto l'orologio ad aspettare che il mio ragazzo si facesse vivo. Mentre facevo vagare lo sguardo tra i tanti Babbani che, come ogni anno, rendevano la stazione affollatissima e caotica, una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare. 
"Mi meraviglia che non si trovi già sul treno, signorina Weasley." Dopo essermi voltata, mi ritrovai faccia a faccia con Albus Silente, il preside della mia scuola.
“Professor Silente! Mi ha fatto prendere un colpo!” esclamai. “Sto soltanto aspettando Simon, che è in ritardo come suo solito...” 
Silente mi regalò un sorriso complice. "Le cose tra di voi vanno bene?"
Annuii con vigore, ricambiando il sorriso che ancora aleggiava sulle sue labbra.
Non stavo affatto mentendo: le cose tra me e Simon andavano a gonfievele; Simon mi amava ed io amavo lui: cosa potevo desiderare di più? 
“Che faccia con calma.” fece Silente, gettando un'occhiata all'orologio sopra le nostre teste. 
Le dieci e cinquanta. 
“Ho come l'impressione che oggi il treno dovrà partire un tantino in ritardo.” 
“Posso chiederle come mai si trova qui?” Silente sospirò. Guai in vista. Era un sospiro... scocciato. E Silente non era mai scocciato. “Immagino che come Caposcuola tu abbia il diritto di saperlo, Clary.” Non potei trattenere un sorriso a trentadue denti. L'unico altro Caposcuola che c'era stato nella nostra famiglia era Bill, il mio fratello maggiore, così i miei erano davvero orgogliosi di me. Mi avevano addirittura regalato un gufo e una divisa scolastica nuova di zecca e, anche se loro non lo avrebbero mai ammesso in mia presenza, immaginavo che sia costato loro enormi sacrifici per almeno un mese. La voce di Silente interruppe i miei pensieri. 
“Avremo degli ospiti quest'anno.” 
Rialzai la testa e aggrottai le sopracciglia. “Non sapevo che avremmo ospitato il torneo Tre Maghi...” cominciai, ma Silente fece segno di no con la testa. “Non è il...” 
“CLARY!” 
In un attimo mi ritrovai circondata da un paio di braccia, e per la sopresa per poco non caddi all'indietro con il sedere per terra. Ricambiai l'abbraccio di Simon con la stessa intensità del suo. Prima che potesse provare a baciarmi davanti a Silente, che aveva appositamente lo sguardo rivolto altrove, gli sussurrai all'orecchio di provare un po' a guardare chi aveva dietro. Gli era passato davanti e non lo aveva nemmeno visto. Menomale che portava gli occhiali. Quando vide Silente, si fece ancora più rosso dei miei capelli, il che è tutto dire. Simon non era un Prefetto, ma aveva comunque ottimi voti ad Hogwarts, e la materia in cui era più bravo era Erbologia.
“No-non l'avevo v-vista p-professore, i-io...” balbettò per l'imbarazzo. Strinsi la sua mano nella mia, cercando di farlo calmare, e chiesi a Silente di riprendere la conversazione che stavamo avendo poco prima. Simon stava per dire qualcosa, ma bastò una di quelle mie occhiate che volevano dire “Ti spiego tutto dopo”, che lui immediatamente s'ammutolì. 
“Come stavo dicendo” riprese Silente dopo aver cordialmente salutato Simon “quest'anno avremo degli ospiti, ma il motivo non è affatto il Torneo Tre Maghi, ma bensì...” 
“Immagino che lei sia Albus Silente” esordì una voce alle mie spalle “Sbaglio?” 
Io e Simon ci voltammo in contemporanea. Avevo intravisto con la coda dell'occhio Silente alzare gli occhi al cielo e mimare con le labbra che quel giorno proprio la parola non gli era concessa. Mi ritrovai davanti un gruppetto composto di circa una decina di persone, tra cui due adulti. Erano tutti vestiti a maniche lunghe, jeans e leggins di pelle neri e sciarpe al collo. Ma come diavolo facevano? Io avevo la canotta e un paio di shorts, ed ero zuppa di sudore dietro la schiena. Uno di loro, un ragazzo in particolare, attirò la mia attenzione. Non appena i miei occhi si posarono su di lui, una scarica elettrica mi attraversò tutto il corpo e la mia mano iniziò a fremere per la voglia di ritrarlo in bianco e nero. Dei capelli biondissimi, quasi bianchi, gli ricadevano sulla fronte; i suoi occhi sembravano due pezzi di oro zecchino incastonati in un viso dai tratti duri e spigolosi. Quando si accorse che lo stavo fissando, lui ricambiò il mio sguardo altrettanto intensamente. C'era qualcosa in lui, qualcosa in quel ragazzo che mi attirava come una calamita. Sarei voluta restare lì ferma a perdermi in quegli occhi dorati, e sembrava che lo stesso valesse per lui, ma mi accorsi che Simon stava cominciando ad irrigidirsi. Probabilmente aveva notato il nostro scambio di sguardi. Mi costrinsi a distogliere velocemente gli occhi da lui, portandoli su Silente. Ma continuavo a sentire i suoi su di me. 
“Salve” disse loro Simon freddamente. Ebbi l'impressione che si stesse riferendo soprattutto al ragazzo biondo, guarda caso lo stava studiando come un fisico studierebbe gli atomi al microscopio.
“Che ne dite di raggiungere il binario?” ci invitò Silente. “Ma non salite ancora sul treno. Aspettate anche l'arrivo di questi ragazzi, e li scorterete voi stessi nel loro scompartimento, ovvero quello dei Prefetti.” 
Li avrei avuto nel mio stesso scompartimento per tutto il tempo del viaggio. Avrei avuto LUI per tutto il tempo davanti agli occhi. 
Si prospettava una fantastica giornata.


 

   
 
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