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Autore: FinnickOdair    18/04/2014    1 recensioni
Questa è la mia prima fan-fiction su EFP,parla di due personaggi che adoro. Scusate per eventuali errori sintattici e grammaticali,le correzioni sono ben accette. Spero vi piaccia :)
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Caesar Flickerman, Finnick Odair, Mags, Presidente Snow
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 “Amore mio,il mio cuore è tuo per l’eternità. Se morirò in quell’arena l’ultimo pensiero sarà per le tue labbra”. Perché queste parole non si sono avverate? Perché non abbiamo partecipato alla terza Edizione Della Memoria? Perché stringo tra le braccia il corpo senza vita della donna che ho sempre amato?....
Dopo che noi Vincitori finimmo le interviste e,ci prendemmo per mano,il caos si impadronì della sala. La maggior parte degli spettatori iniziò a sparpagliarsi disordinatamente e a gridare,finalmente un po’ di umanità era penetrata nella mente delle persone di Capitol City. Ceasar cercò in tutti i modi di tenere a bada il pubblico ma invano,la cosa che portò di nuovo l’ordine fu l’arrivo dei Pacificatori. Fu una delle repressioni più crudeli e violenti che io avessi mai visto. Noi Vincitori,avvalendoci nel disordine,riuscimmo a scappare;è inutile dire che una volta usciti dallo studio ognuno di noi continuò la fuga autonomamente. Con me portai solo Mags,la mia mentore e colei che aveva salvato la vita alla donna che io amo,la fuga verso il Distretto 4 fu una vera tortura. Avere la sensazione di essere costantemente braccato o essere seguito da un Hovercraft;ma la cosa che mi spaventava maggiormente era la reazione di Snow al nostro piccolo show. L’idea che potesse fare qualcosa al mio Distretto o alle persone che ci vivono per colpa mia non mi dava tregua e mi riempiva le notti con incubi a dir poco orribili. Tornare lì era la scelta più stupida e scontata da fare,sapevo che lui mi avrebbe aspettato,ma io dovevo assicurarmi della situazione di Annie. Dopo vari giorni riuscimmo a tornare a casa,grazie alla pioggia non soffrimmo la sete,ma la fame ci fece una gradita compagnia. Ora l’unica cosa che mi separava da lei era la rete elettrificata,ci girai intorno per alcuni metri finchè non trovai un punto in cui la rete era stata tagliata;l’unico problema che rimaneva era quello di farci passare Mags. Tornai indietro per chiamarla quando un ronzio sopra la mia testa mi fece alzare di scatto gli occhi al cielo:un Hovercraft ci aveva trovato. Mi precipitai ad afferarla ma un braccio meccanico mi pendeva gia sulla testa,lei mi spinse accennando un sorriso e mi fece segno di andarmene. Un’altra persona si era sacrificata per me,con gli occhi gonfi di lacrime entrai nel Distretto e corsi fino al Villaggio Dei Vincitori. Lasciandomi alle spalle Mags,le persone che venivano brutalmente percosse dai Pacificatori,l’Hovercraft e tutte le sofferenze che avevo causato alla mia gente. Arrivato alla casa assegnatami ormai da 10 anni notai che tutto era stranamente troppo tranquillo,nessuno più mi inseguiva e degli altri Vincitori non c’era neanche l’ombra. Entrai circospetto in casa,camminavo a tentoni cercando di non fare rumore. Appena arrivato nella camera da letto vidi il peggiore dei miei incubi prendere forma pian piano,Annie era sorretta da due Pacificatori ed era piena di ferite;e seduto dietro di lei c’era l’incarnazione della pervesione e di tutta la sadicità di Panem:il Presidente Snow. Rimasi pietrificato da ciò che vidi,non parlai non perché avessi paura ma perché la rabbia e la frustrazione mi impedivano di poter dire qualsiasi cosa;sperai in qualche parola di Annie poi scorsi un sorriso compiaciuto sulla faccia di Snow e realizzai:l’aveva trasformata in una Senza Voce. Non ci vidi più dalla rabbia e mi precipitai sul Pacificatore a destra,quello a sinistra prese Annie con sè e si avvicino a Snow. Non ci impiegai molto a ucciderlo,gli spezzai semplicemente il collo a mani nude. Ora ne mancavano due ed avevo un arma,non era un tridente ma era pur sempre un arma. Nonostante fossi preso da miliardi di sentimenti che si alternavano in me non riuscivo a distrogliere lo sguardo dal viso di Annie,appena mi avvicinai a Snow il Pacificatore tirò fuori una pistola e la sparò in testa. Non appena il suo corpo toccò il terreno lo fece anche il mio,mi accasciai vicino a lei e la strinsi piangendo. Ormai non era rimasto niente per cui combattere,mi lasciai andare alla sofferenza mentre l’assassino dell’amore della mia vita mi si avvicinò. Ed è qui che ora mi ritrovo aspettando l’esecuzione della mia condanna a morte.
“Sto per morire,ma almeno lo farò con la persona che amo. Uscito dall’Arena pensavo di essere salvo ma l’Arena non era ancora uscita da me,è sempre stata con me in tutti questi anni. Così finisce la storia di Finnick Odair.”
Mi soffermai a pensare su queste parole che mi giravano nella testa e l’odio e l’astio che erano nel mio corpo in quel momento mi uscirono dal corpo sottofoma di queste parole:”Io sono Finnick Odair,il più giovane vincitore della storia degli Hunger Games. Sono l’uomo più desiderato di Panem. Snow se sei arrivato a questo punto significa che l’ho davvero combinata grossa,mi compiaccio di averti spinto fino a questo punto. Guarda quasi sono felice di morire. Lascia però che prima ti dica una cosa…Cosa dirà Capitol City della mia morte…Come reagirà alla dipartita del proprio idolo. Ormai non sei più il burattinaio di Panem,non sono più tutti ai tuoi ordini. La speranza e l’odio nei tuoi confronti ha surclassato di molto la paura che incuti alla gente,se credi che queste siano le parole di un povero pazzo che aspetta solo di morire prova a pensare a cosa è successo pochi giorni fa. Non sei più nessuno,sei solo un vecchio con un potere che ormai non gli appartiene più. Sei impotente e impaurito,se vuoi biasimare qualcuno prenditela solo con te stesso,dopotutto sei tu quello che ha sfidato 24 Vincitori in una sola volta. Ormai è solo una questione di tempo Panem sarà finalmente libera”
  
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