Ricordi.

Le foglie cadevano come fiocchi secchi sul selciato del vialetto d'accesso. Bulma le fissava al di la' del proprio riflesso, cercando di non pensare, provando ad evitare, con tutte le proprie forze, di cadere ancora nel ricordo...

Il ricordo delle sue braccia, del suo respiro, dei suoi occhi...

O forse era soltanto stato un sogno. Lui non l'aveva mai abbracciata, non davvero. L'aveva afferrata, stretta, sopraffatta, ma mai abbracciata, mai...

Non erano né abbracci né carezze. Erano manate pesanti, bisognose, erano una caccia e una cattura, una presa ferrea. Era possesso ed era insicurezza, perché Vegeta in verità, di insicurezze ne aveva tante. Quando lo aveva conosciuto lui non sapeva nemmeno come trattare con una donna... Era stato solo capace di metterla a novanta sul pianale del laboratorio, tirarle giù le mutande e tenerla ferma per i capelli, all'epoca ricci e folti. Eppure non le aveva fatto male, nella sua irruenza, nella sua goffaggine, non le aveva torto un capello. Appena aveva appurato, davvero e con certezza, quello che lei gli stava chiedendo con gli occhi e con il linguaggio del corpo, Vegeta aveva agito nell'unico modo che conosceva; un modo proprio delle bestie. Eppure a Bulma era piaciuto tanto...

Ed era stato così tutte le volte, con lui, inutile provare a negarlo, inutile tentare di insegnargli altrimenti, Vegeta era una bestia e l'aver perso la coda in battaglia non lo rendeva diverso, non lo rendeva migliore, non lo rendeva umano. Vegeta non l'aveva mai abbracciata, non l'aveva mai baciata e non l'aveva mai coccolata, ma le era entrato nel profondo, in tutti i sensi, l'aveva permeata ed ora, ora che non c'era più, per la miseria!, le mancava come l'aria, come il sole alle piante, come l'acqua alla Terra, come... Come il cuore che ti viene strappato dal petto.

Vegeta non c'era più eppure... Sarebbe per sempre rimasto con lei.

Sorrise al riflesso sul vetro ormai appannato, era ora di tornare al lavoro, il mondo, il futuro, così come il passato, avevano bisogno di lei e anche Trunks: l'unica cosa che di quella Bestia le sarebbe rimasta per sempre, la speranza.