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Autore: Ali3ce    19/04/2014    1 recensioni
Decisi di farmi una doccia , mi cambiai e scesi in giro per il college . Vi erano tanti ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo ma la mia attenzione fu catturata da un ragazzo ,seduto sotto un albero ,che leggeva. Rimasi a guardarlo per quelli che potevano essere dieci minuti . Poi lui alzò lo sguardo. Il calore dei suoi occhi mi avvolse in un abbraccio senza tempo ,come se anche per un istante tutto il mondo attorno fosse sparito. poi abbassai lo sguardo e tutto tornò normale tranne il calore che sentivo nel cuore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Attenzione: Questo libro è opera di fantasia.Personaggi e nomi citati sono invenzioni dell’autore e hanno lo scopo di fornire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è assolutamente casuale.
 
Finalmente mancavano solo pochi giorni alla fine di scuola. Non vedevo l'ora di lasciarmi tutto quell'anno alle spalle. Anche se nuove amicizie avevano rallegrato l'anno, aspettative distrutte e desideri nati troppo in fretta e non sbocciati avevano caratterizzato quel monotono anno scolastico, uno dei tanti che avrei affrontato, uno dei tanti che mi sarei lasciata alle spalle. L'unica cosa che mi faceva desistere dal mollare era il bel viaggio che mi aspettava questa estate. Lo avevo chiamato, scherzando e ridendo, destination pardise e facevo bene non capita tutti i giorni di poter andare in America e per di più alla mia età. Così con tanta gioia e un po' di speranza riuscii a finire l'anno. anche se la pagella non era ciò che mi aspettavo ero riuscita a non prendere debiti, ma sapevo che i miei si aspettavano di più. I miei mi annunciarono che sarei partita per l'America, anche se delusi dall'esito dell'anno scolastico. Pochi giorni dopo stavo all'aeroporto aspettando di imbarcarmi per Princeton. Ero prona a tutto. Per il viaggio avevo da leggere, le cuffie per la musica e tanta voglio di arrivare. salutai i miei un ultima volta assicurandoli che li avrei chiamati non appena arrivata e mi avviai verso il chek in . Salii sull'aereo e mi preparai alle sei ore di volo. Il tempo passò molto in fretta e non appena arrivai a Princeton c'erano già delle persone a prenderci. È già eravamo un gruppo di ragazzi . I nostri genitori lavoravano assieme, anche se non ci conoscevamo tutti. Ci portarono al college. Era come me lo aspettavo . Era molto imponente e sembrava uno di quei college che si vedeva nei film. Ci divisero e ci assegnarono delle stanze. Non appena arrivata in camera notai con mia grande felicità che mi avevano messo con due mie amiche Alessandra e Chiara. Decisi di farmi una doccia , mi cambiai e scesi in giro per il college . Vi erano tanti ragazzi provenienti da tutte le parti del mondo ma la mia attenzione fu catturata da un ragazzo ,seduto sotto un albero ,che leggeva. Rimasi a guardarlo per quelli che potevano essere dieci minuti . Poi lui alzò lo sguardo. Il calore dei suoi occhi mi avvolse in un abbraccio senza tempo ,come se anche per un istante tutto il mondo attorno fosse sparito. poi abbassai lo sguardo e tutto tornò normale tranne il calore che sentivo nel cuore. Era bellissimo aveva capelli nero corvino e degli occhi celesti,anzi no blu come le profondità degli oceani. Era bellissimo ,troppo per essere vero. Successivamente ci raggrupparono in una sala per dividerci in gruppi di cinque per girare la città . Nel mio gruppo c'erano le mie due amiche , un ragazzo che si chiamava Jack e poi c'era lui. Il suo nome era Matthew. Quella sera non riuscii a dormire ,molto sicuramente era a causa del jet lag,quindi indossai una felpa e uscii in giardino. La sera era calma,soffiava un vento che rendeva l'aria fresca e la luna splendeva nel cielo. Mi avvicinai ad una panchina e mi misi a guardare le stelle. Ad un certo punto mi accorsi di non essere sola:si stava avvicinando una figura maschile e già mi aspettavo una ramanzina, certo il primo giorno non sarebbe stato proprio l’ideale, poi mi accorsi che era  Matt e mi tranquillizzai. Si sedette accanto a me e cominciammo a parlare.
How are you?-chiesi molto preoccupata di non capire quello che mi avrebbe risposto.
Non devi sforzarti di parlare in inglese , mia mamma è italiana e mi ha insegnato questa lingua.-rispose sorridendo.
Molto imbarazzata gli sorrisi – non mi stavo sforzando e comunque non hai risposto alla mia domanda?-
Mi sorrise ma non fece in tempo a rispondere alla domanda perché stava arrivando qualcuno cosi ce ne andammo e ognuno tornò in camera sua.
La mattina seguente mi svelai di buon umore e mi recai in bagno per farmi una doccia .indossai un vestito fin sopra il ginocchio blu con una cinta bianca infilai le converse rosse e presi la mia borsa. Uscita dalla camera mi recai in mensa per consumare la colazione. Mi sedetti a tavola e le mie amiche mi raggiunsero .Cominciammo a parlare ma ad un tratto mi persi in uno sguardo che conoscevo bene.
Si sedette ad un tavolo insieme a Jack ma io non riuscivo a smettere di guardarlo. Ad un certo punto in mensa entrò la preside del college annunciandoci che avremmo fatto una gita a new york , ci divise in due gruppi uno sarebbe andato la mattina e l’altro il pomeriggio, nel frattempo il gruppo che rimaneva in college era libero di fare ciò che voleva.
Io,le mie amiche, jack e Matt ci avviammo verso il pullman essendo nel primo gruppo e casualmente capitai seduta vicino a Matt .
-Alla fine si riuscita a dormire?- mi chiese con un tono dolce.
- Si per fortuna e tu ?-risposi . avevo l’idea che sarebbe diventata una conversazione piuttosto bizzarra.
Mi guardò e sorrise – si , eri mai stata in America prima d’ora?-
-se i viaggi mentali valgono , ci sono stata un’infinità di volte- risi e lui fece lo stesso. Dio, aveva la risata più bella che avessi mai sentito.
- oh , mi spiace- fece finta di stare al gioco- ma non valgono, però possiamo rimediare hai davanti a te la miglior guida turistica dell’America.
Risi con lui- sarei veramente onorata se questa guida mi accompagnasse nel mio viaggio verso la grande mela. -
Il viaggio durò più del previsto poiché l’autista aveva sbagliato strada ma a me non dispiacque perche parlare con Matt mi piaceva. Avevamo parlato di tutto e avevo scoperto molte cose: prima di tutto aveva una famiglia molto numerosa;il padre li aveva abbandonati quando i suoi fratelli erano piccoli e la madre era rimasta da sola, aveva una sorella più piccola che si chiamava Alma che aveva pochi mesi e due fratellini gemelli Cam e Liam che avevano sei anni. Amava leggere , andare al cinema , guardare le stelle e gli piaceva starsene fermo a guardare la gente che passava inventando delle storie sulla loro vita. Mi sembrava incredibile quanto ci somigliassimo tranne per il fatto che io ero figlia unica e che la mia famiglia era il più normale possibile, ma a me stava bene così. Arrivati a destinazione ci lasciarono liberi di visitare la città con i gruppi che c’erano stati assegnati e guardammo tutto ciò che secondo Matt andava assolutamente visto ma un acquazzone improvviso ci ricondusse al pullman e rinviò la gita ad un altro giorno. Mentre stavamo sul pullman capii di aver fatto una cretinata a mettermi solo il vestito e iniziai a tremare dal freddo . Matt evidentemente se ne accorse perche si tolse la felpa e me la diede.
-Ti conviene metterti la mia felpa altimetri ti prenderai un brutto raffreddore- mi disse sorridendomi
- E tu come fai? Non c’è il rischio che prendi un raffreddore anche tu?-
Avvicinò la sua faccia alla mia e alzò il sopracciglio- ti preoccupi per me?- sorrise- non ti preoccupare sono molto più forte di quello che sembra. 
Accettai la felpa e me la infilai , sapeva di menta e rugiada , era il profumo più buono che avessi mai sentito.
Credo che durante il viaggio mi addormentai perché ad un certo punto sentii la voce di Matt che bisbigliava nel mio orecchio-ti devi svegliare bella addormentata siamo arrivati-
Solo in quell’istante mi accorsi di essermi addormentata sul suo petto quando senti tremare tutto perché lui rideva.
Mi alzai di scatto, ci guardammo e scoppiammo a ridere.
 Arrivati al college ci dirigemmo verso la caffetteria e ci sedemmo a prendere qualcosa di caldo.
-tu che prendi Jamie ?-mi chiese Matt- ti posso consigliare la coccolata calda con i marshmallow e la panna ? è buonissima- mi guardava e io facevo lo stesso perché sempre di più ero ipnotizzata da quegli occhi cosi profondi.
Certo , perché no- dissi .
Allora il solito per due- disse Matt al cameriere.
Bevemmo le nostre cioccolate in silenzio e poi Matt mi accompagnò in stanza però prima di salutarmi  mi prese dolcemente per il polso e mi fece girare- Aspetta devo chiederti una cosa, ma non so come dirtela- sembrava  molto agitato.
Avevo il cuore a mille, cosa mi avrebbe mai voluto dire …- dimmela e basta- avevo paura che potesse essere qualcosa di brutto.
Esitò per quello che mi sembrò il momento più lungo della mia vita poi aprì bocca- ti andrebbe di uscire con me?-
Mi aveva colto di sorpresa ; mai nessun ragazzo mi aveva chiesto di uscire, neanche per scherzo e non sapevo cosa dire. Quello che provavo per Matt non potevo nasconderlo ma non sapevo come comportarmi - C-certo mi piacerebbe molto- optai per qualcosa di semplice.
 Sul suo viso comparve il sorriso più grande che avessi mai visto- allora ti passo a prendere domani mattina- mi diede un bacio sulla guancia e se ne andò ,per fortuna era buio o avrebbe visto le mie guancie che avvampavano di calore.
Il mattino seguente ero di cosi buon umore che niente mi avrebbe rovinato la giornata, ma mi sbagliavo. Appena mi alzai dal letto ,come sempre , controllai il telefono per vedere se c’erano messaggi e ne trovai uno di Tobias. Avevo paura ad aprirlo perché mai avrebbe dovuto cercarmi se per tutto l’anno non aveva fatto altro che evitarmi? Tobias era il ragazzo che mi piaceva quell’anno , aveva un anno in più di me e frequentavamo la stessa scuola , ma lui non sembrava interessato a me e quindi avevo lasciato stare. Decisi di non rovinarmi la giornata e andai a lavarmi senza leggere il messaggio. Mi vestii e questa volta optai per dei jeggins blu notte con una maglia nera e le mi amatissime converse rosse. Mi legai i capelli in una coda e mi passai un filo di trucco. Avevo appena finito ed ero decisa a leggere il messaggio quando bussarono alla porta. Andai ad aprire e mi ritrovai davanti Matt.Evidentemente non lo avevo mai visto bene perché era un Dio, il sole faceva risplendere i suoi capelli che anche scompigliati erano bellissimi e la sua camicia bianca faceva risaltare i suoi bellissimi occhi.
Mi diede un bacio sulla guancia- sei pronta per la più bella giornata della tua vita-mi disse sorridendo.
Certo che lo ero e lo sarei sempre stata se l’appuntamento fosse stato con lui- certo andiamo.
Fu il giorno più bello della mia vita, prima andò un po’ in giro per le strade di new york poi mi portò in un bellissimo giardino pieno di fiori.
Era tutto perfetto poi arrivò un altro messaggio e mi costrinsi a leggerli.
Erano di Tobias, uno diceva “ ehi ti ricordi di me ci siamo sentiti un po’ qst anno volevo sapere come stavi” l’altro era molto simile “ sembra che non ti ricordi di me eppure abbiamo parlato un po’ questo anno . ti andrebbe di uscire con me?.decisi di rispondergli più per educazione che per parlare con lui” si mi ricordo di te ma ora sei passato come questo anno scolastico”
Matt mi prese per mano e passeggiammo tutto il pomeriggio . era una sensazione meravigliosa e volevo che quel giorno non finisse mai. Tornammo al college e al tramonto mi portò sul tetto, e poco prima che il sole calasse mi si avvicino , con passi lenti e insicuri. Appoggio la sua fronte sulla mia e le sue labbra cercavano le mie cosi come le mie cercavano le sue stava per baciarmi ma lo fermai
  • Scusa sono andato troppo in fretta forse neanche  ti piaccio- disse mentre si allontanava.
Mi feci coraggio e aprii bocca- non è quello il problema, non stavi andando troppo veloce e non è affatto vero che non mi piaci-
  •  e qual è allora il problema-
  • Non ho mai baciato un ragazzo non sono sicura di saperlo fare- ammisi rossa per la vergogna .
  • Allora Matt si girò e mi rivolse il sorriso più bello, dolce e caldo del mondo, si avvicinò prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò. Fu un bacio dolce, appassionato e bellissimo. Non avevo mai pensato che il mio primo bacio potesse essere più perfetto.
Matt si stacco da me e con ancora la sua fronte sulla mia mi disse-Sei sicura di non aver mai baciato nessuno’-
In quel preciso istante cominciò a piovere io sorrisi , annui e lo tirai a me per un nuovo bacio e continuammo a baciarci sotto la pioggia finche non diventammo zuppi. Matt mi accompagnò in stanza mi diede un bacio e se ne andò. Entrai in stanza quasi volando , mi feci una doccia e mi misi sul letto quando squillo il telefono. Il numero era sconosciuto.
-pronto?
- ehi si pronto sono io
- io chi?- stavo iniziando a preoccuparmi
-io Tobias
- ah si ciao Tobias che vuoi?mi stavo preparando per andare a dormire
- a dormire ? alle sei di pomeriggio? Comunque volevo chiederti di uscire con me sai mi spiace che non ci siamo più sentiti poi tu non scrivevi mai.
- senti se ti devo dire la verità non sto a Roma . sto in America e al momento sono impegnata. Non ti ho scritto perché non avevo nulla da dirti, e ora se non ti dispiace vorrei andare a dormire.- Cosi facendo gli chiusi il telefono in faccia ma feci un grave errore. Tre minuti dopo mi arrivò un messaggio  “ prima o poi sarai mia”.
Decisi di non dire nulla a Matt e quando il giorno seguente mi passo a prendere mi feci vedere più tranquilla possibile, mi bacio e ci recammo a colazione, la nostra storia andò avanti per una settimana quando , mentre stavamo sotto l’albero del college a leggere mi squillò il telefono. Era Tobias . diventai subito bianca in volto e Matt se ne accorse perché mi fissava preoccupato.
Per tranquillizzarlo gli dissi che non era nulla ma lui non mi credette  cosi dovetti spiegargli tutto
Gli dissi che quell’anno a scuola mia piaceva Tobias ma a lui non importava di me, poi improvvisamente cominciò a interessasi, gli dissi dei messaggi e delle telefonate .
Si era arrabbiato lo vedevo dai suoi occhi-Perche diamine non me lo hai detto?
Con gli occhi gonfi di lacrime risposi-avevo paura di perderti, avevo paura che mi avesti lasciato da sola-
Si avvicinò , mi abbracciò – questo mai, - mi diede un bacio sulla fronte.- la prossima volta che ti chiama ci parlo io.
In quell’istante squillò il telefono e Matt lo prese prima che potessi controbattere.
Non sentivo quello che diceva Tobias ma Matt era chiaro.
Non ti azzardare più a chiamare la mia ragazza ….. si è fidanzata … da quanto non sono affari tuoi sappi solo che la prossima volta che vedo un tuo messaggio o una tua chiamata non importa quanto siamo lontani io salgo sul primo aereo e ti spacco la faccia . detto ciò gli chiuse il telefono in faccia. Ancora con gli occhi lucidi mi avvicinai a lui , ci baciammo e poi lui mi abbracciò- non credo ti darà fastidio ancora-mi disse mentre mi teneva stretta- ah ho una cosa per te .
Ero sorpresa , un regalo non me lo aspettavo proprio.
  • Lo so che dovrei pensare al presente e godermi tutto il nostro amore, tutta la nostra relazione ma non posso fare a meno di pensare che tra tre giorni tu tornerai dall’altra parte del mondo mentre io starò qui- mentre diceva queste cose guardava in basso forse per non far vedere che piangeva ma tanto a quello ci stavo pensando già io- per questo ti ho fatto questo piccolo regalo-mi porse una scatoletta con un nastro di velluto rosso la aprii e rimasi sbalordita all’interni c’era una catenina con un ciondolo e su di esso la frase più bella e romantica che avessi mai letto “together forever but never apart maybe in distance but never in heart” e poi crollai, scoppiai in lacrime e Matt mi consolò- noi siamo più forti della distanza Jamie , ti verrò a trovare appena possibile e ci sentiremo tutti i giorni anche se la bolletta costerà tantissimo ok?- annuii e rimanemmo cosi tutto il resto della giornata.
Arrivo il fatidico giorno della partenza e avevo un nodo alla gola, noi dell’Italia eravamo i primi a partire e mentre mi recavo al pullman vidi Matt venirmi incontro ci baciammo e ci abbracciamo e io scoppiai in lacrime.-Ti amo Jamie e questo non è un addio ok?-mi disse con gli occhi lucidi
-No,non è un addio, ti amo anche io Matt- detto ciò dovetti recarmi contro voglia verso l’autobus se non volevo perdere l’aereo.
Guardai Matt un ultima volta e con le lacrime che mi rigavano il viso mi prepari a tornare in un posto che non avrei mai più potuto chiamare casa perché la mia casa  adesso era ovunque fosse Matt.
Salita sul’aereo aprii lo zaino per estrarre le cuffiette e trovai una lettera. C’era scritto “alla mia dolce Jamie”. Mi si fermò il cuore , avevo paura ad aprirla ma lo feci comunque.
Cara Jamie,
ho iniziato a scrivere questa lettera la prima volta che ci siamo incontrati in giardino quella sera che non riuscivi a dormire. Ti ricordi? Il cielo era pieno di stelle ma la più luminosa stava seduta su una panchina a sentire il vento che muoveva le foglie. Questa relazione sarà dura , la istanza uccide sempre tutto ,ma non li nostro amore, perché  noi siamo più forti di questo. Il nostro amore supera le distanze più lunghe e gli oceani più profondi. Cerco di trovare un lato positivo ma non c’è la faccio , l’unico che mi viene in mente è che ti amo , si per quanto banale io possa essere e per quanto ci conosciamo solo da poche settimane io ti amo. Con te sento di appartenere finalmente a qualcosa . A volte vorrei che tu potessi leggere la mia anima per vedere che è colorata di te, che è piena di te ; ogni tuo gesto , ogni sguardo saranno sempre custoditi avidamente nel mio cuore e nella mia anima che adesso è piena di te. Volevo solo farti sapere queste cose , per scritto perché quando sarai triste tu possa sempre trovare un modo per sorridere,perché cosi ti potrai sempre aggrappare a quanto di bello c’è nel nostro amore.
                                                                                                                                Con tutto l’amore possibile,
                                                                                                                                                sempre tuo Matt.”
Mi aveva colto di sorpresa , la prima relazione che avevo era già la più bella e la più difficile. Mi addormentai con il volto rigato di lacrime e sognai Matt.
Arrivata all’aeroporto cercai con lo sguardo i miei genitori che trovai quasi subito . Ci abbracciammo e ci recammo verso la macchina. Ogni volta che tornavo da un viaggio ero sempre supercontenta e non vedevo l’ora di raccontare ai miei tutto ciò che mi era capitato. Ma quell’anno era diverso e loro non lo potevano sapere perché non gli avevo detto nulla.
Il primo a rompere il silenzio fu mio padre.- ehi allora com’è andato questo viaggio in America?-
Bene , mi sono divertita tanto- risposi cercando di convincerli-
Mamma sembrava perplessa- Jamie c’è qualcosa che non va? che è successo in America che non ci hai detto? –
- Ho conosciuto un ragazzo - … iniziai- abbiamo passato molto tempo assieme e abbiamo legato molto, tanto. Ci siamo messi insieme , ma lui si trova dall’altra parte del mondo-credo beh mi misi a piangere perche mamma mi porse un fazzoletto.
- mi spiace tesoro,-sembrava dispiaciuta- vuoi dirm- in quell’istante squillò il telefono.
Era un messaggio di Matt-“come è andato il viaggio piccola? Sei stanca ? anche questa notte non riuscirai a dormire ma mi dispiace di non poter stare li con te come la prima notte. Appena mi libero dalla morsa della mia famiglia ti chiamo.
P.S. non piangere, sei più bella quando sorridi.
P.P.S Ti amo.
Gli risposi subito-Ti amo anch’io,il viaggio è andato bene . non vedo l’ora di sentirti,ah ho trovato la tua lettera . sei stato dolcissimo. un bacio e a presto. “
Passarono diverse settimane e miei non mi chiesero più nulla di Matt. Passavo più tempo incollata al telefono e al computer che di quanto ne passasi con la mia famiglia. Poi accadde una cosa stupenda. Era il 18 agosto e come ogni anno i miei mi svegliarono. Mi portarono la colazione a letto e mi diedero il regalo.
-ehi amore svegliato oggi è il tuo compleanno- mi dissero sorridendo. Mi porsero il più bel vassoio di colazione che avessi mai viso. C’erano cappuccino, cornetti e biscotti, una rosa e una busta.
- che cos’è quella busta?- chiesi-
- è una parte del  tuo regalo- mi dissero sorridendo
La aprii e subito dopo saltai giù dal letto rischiando di rovesciare tutto . mia avevano regalato i biglietti per andare a Parigi . mi avevano regalato i  biglietti ma forse non sapevano che il mio ragazzo stava a New York. poi mi accorsi di una cosa- Un attimo perché sono due.-in quell’istante suonarono alla porta.
-mamma aspettiamo qualcuno-
-non lo so vai tu ad aprire-mi disse- credo sia l’altra parte del regalo.
Mi alzai e andai verso la porta con il cuore in gola, chiunque fosse aveva a che fare con l’altro biglietto. Appena aprii la porta sapevo già chi ci fosse dietro senza averlo visto. Qualcuno che profumava di menta e rugiada. Aprii la porta e mi ritrovai davanti Matt con un mazzo di rose gigante. Gli saltai letteralmente addosso e lui mi stinse forte a se . in quell’abbraccio che mi era mancato per cosi tanto tempo e non curante dei miei genitori in casa lo baciai. Fu il bacio migliore della mia vita , migliore anche del primo.
-mi sei mancata tanto, tu neanche ti immagini quanto- mi disse tenendomi stretta.
-anche tu mi sei mancato.  Ma aspetta un attimo. L’altro biglietto è per te?-
Mi guardò e sorrise – Andiamo assieme a Parigi . è stata un idea dei tuoi. Mi hanno chiamato dicendo che non ce la facevano più a vederti cosi e siamo arrivati ad un compromesso. Però ti conviene preparati perché partiamo oggi pomeriggio. Stiamo là un fine-settimana.
E detto ciò partimmo per Parigi e Matt mi regalò il più bel compleanno del mondo.
Verso il tramonto mi porto sulla Torre Eiffel e vedemmo il sole tramontare, poi mi annunciò che avremmo mangiato li . dopo cena ci dirigemmo a vedere la città illuminata. Poi mi prese per mano e mi bacio. Sotto quel manto di stelle luccicanti mi diede il bacio più dolce del mondo.
  • Ho un’altra sorpresa per te- e cosi dicendo tirò fuori un fascicolo da sotto il tavolo.
  • È il mio compleanno non una festa importante dove ti fanno tanti regali-
  • Tu aprilo e basta.
Aprii la busta e ci impiegai un po’ a capire” Gentile signor Grayway accettiamo la sua richiesta di partecipare all’anno scolastico nella nostra scuola".
Era firmato “istituto Ravenwheel".
  • Non capisco scusa-
  • Mio zio si è trasferito a Londra per lavoro così ho colto l’occasione per iscrivermi in una scuola li cosi che posso venirti a trovare quando voglio.-
  • Non è possibile nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per starmi più vicina.
  • Beh abituati perché ora mi avrai sempre attorno- mi disse sorridendomi
La domenica sera arrivo troppo presto io tornai a Roma e lui a Londra.
Passi il resto dell’estate ma non riuscii a sentirlo tento perché stava facendo i corsi integrativi per poter frequentare l’anno.
Arrivò settembre e con lui tornò anche la scuola, anzi il primo giorno di scuola.
Non appena entrai in classe mi sedetti accanto alla finestra vicino a Samanta la mia amica che quell’anno aveva deciso di sfoggiare una chioma rossa. Parlammo delle vacanze ma non le dissi nulla di Matt. Era una cosa solo mia.
Durante ricreazione mi si avvicinò un ragazzo e mi accorsi solo dopo che era Tobias.
-Ehi ciao come sono andate le vacanze?- mi disse sorridendomi. Quel gesto mi fece venire i brividi
- bene . però ora devo andare sto aspettando una chiamata-
- di chi del tuo ragazzo?-mi stava squadrando e quella cosa non mi piaceva.
Samanta si accorse che la situazione stava degenerando così si avvicino a noi- Jamie ti cercano in classe
-Grazie , eccomi- le ero davvero grata-
Appena entrate in classe mi squadrò- mi vuoi dire cosa succede l’anno scorso non vedevi l’ora di vederlo e quest’anno scappi ?-
Anche se contro voglia dovetti spiegargli tutto. Gli raccontai di Matt , di come fosse sbocciato il nostro amore e di come Tobias fosse uscito fuori dal nulla.
  • Non ho parole, comunque sono felice per te e Mat- mi disse sorridendomi.
In quell’istante suonò la campanella e ognuno tornò al suo posto. Quel giorno Matt non mi aveva chiamato e non mi aveva mandato nessun messaggio. Cominciavo a preoccuparmi.
Arrivò l’ora di uscire da scuola e appena varcai le soglie sentii il profumo di Matt. Se ne stava appoggiato a una delle colonne e mi sorrideva . Senza neanche pensarci due volte corsi verso di lui e ci abbracciamo come in una scena di un film.
In quell’istante Samanta si avvicino a noi.–
Samanta questo è Matt. Matt questa è Samanta- dissi presentandoli  l’uno all’altra.
  • Molto piacere Samanta – disse Matt sorridendo.
  • Il piacere è tutto mio- Samanta sembrava in leggero imbarazzo così la salutai e uscimmo dalla scuola sotto gli occhi di tutti. Anche sotto i suoi.
Ero felicissima di avere Matt qui con me. Ma lui sembrava turbato.-Come mai sei qui? Non fraintendermi sono felicissima di vederti ma c’è qualcosa nel tuo sguardo che non comprendo.-
  • Riguarda mia madre- esitò qualche minuto poi continuò- è venuta a mancare qualche giorno fa-mi si fermò il cuore il dolore che aveva dentro , la sua rabbia crescevano a ogni parola. Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi , gli carezzai il viso e lui continuò- Nel testamento ha scritto che tutti i suoi figli fino a che non diventavano maggiorenni fossero affidati sotto la mia tutela. Ho lasciato la scuola e devo tornare in America per questo sono venuto qui , per dirti che non è più possibile che noi stiamo assieme. Non potrò venire qui per un bel po’ perché devo prendermi cura dei miei fratelli. -ormai non riusciva più a guardarmi.
  • Ehi, ehi guardami troveremo una soluzione anche a questo. Posso aiutarti se vuoi.
  • In che modo ? dovresti lasciare la scuola , la tua famiglia per che cosa? Fare la madre alla tua età -
  • E tu fare il padre alla tua età? Per di più di tre bambini piccoli. Poi non perderei la mia famiglia , la mia famiglia sei tu-
  • È molto generoso da parte tua ma non posso-
  • Non mi stai chiedendo di rinunciare alla mia famiglia lo sto decidendo io. Poi adesso che finalmente tutti i pezzi della mia vita andavano a posto. Con la scuola chiederò il trasferimento , poi ci troveremo un lavoro, oppure potete venire a stare da me.
  • E dare fastidio ai tuoi-.
  • Non daremo fastidio a loro , e poi abbiamo una casa in più potremmo usare quella io non dovrei perdere nulla e a te farebbe comodo.
Mi guardò. Evidentemente stava pensando sul da farsi- va bene ma se i tuoi dicono di no poi sarà per sempre ok?-
-ok- dovrebbe saperlo ormai che non mi sarei mai arresa.
 
-mamma , papa mi fareste il più grande favore del mondo. -cercai di fare la voce più convincente del mondo. I miei annuirono come a incitarmi ad andare avanti.- La mamma di Matt è morta e lo ha lasciato solo ad occuparsi dei sui tre fratelli più piccoli. Voi lo sapete che lo amo e che lo seguirei in capo al mondo , per evitare che io vada in America per sempre potremmo ospitarlo nell’altra nostra casa con i suoi fratelli.? Badate bene che se mi risponderete di no non solo avrete perso la vostra unica figlia ma io partirò seduta stante per L’America e non tornerò mai più-
I miei si guardarono – va bene ma a una condizione ?
-tutto quello che volete-
- i tuoi voti a scuola non dovranno cambiare e ogni tanto vorremmo tenere i bambini. Sai ci manca essere nonni o genitori.
Annuii felicissima e corsi a comunicare la notizia a Matt .-pronto i miei hanno detto di si…si si potete stare nella nostra seconda casa a una sola condizione. Vogliono fare i nonni, ahah si… allora vi aspetto.
Due giorni dopo vidi arrivare Matt con Cam ,Liam e Alma. Erano i bambini più belli che avessi mai visto.  Alma era cresciuta e adesso aveva un anno. Non smetteva di piangere , allora la presi in braccio,era una sensazione stupenda. Cominciai a cullarla cantandole una ninna nanna e mi si addormentò in braccio. Solo in quell’istante vidi che Matt mi guardava con un’aria dolce in viso.
Misi Alma nella culla che avevamo comprato con i miei. Ci eravamo preoccupati di rendere la casa il più accogliente possibile e il più sicuro possibile per dei bambini cosi piccoli. Avevamo comprato cibo, bevande , giocattoli e vestiti. Io e Matt ci sedemmo davanti al camino mentre Cam,Liam e Alma dormivano.
Matt mi abbraccio-grazie non c’è la avrei mai fatta senza di te- dettò ciò mi baciò. In quell’istante Cam e Liam si svegliarono.
Avevano i capelli scompigliati e gli occhi assonnati- Matty non riusciamo a dormire.-
  • Venite con me ,ho un rimedio infallibile.- e cosi dicendo presi i due marmocchi per le mani e andai in cucina dove ci seguì anche Matt.
La cucina era molto semplice ma piuttosto grande . era tutta bianca e aveva un tavolo al centro. 
Misi su della cioccolata calda e tirai fuori della panna , dei marshmallow e dei biscotti.
Versai una tazza ciascuno e guadai i loro occhi illuminarsi- lo sai ? questa la faceva anche la mamma-mi disse Cam guardandomi con gli occhi lucidi. Cam era un piccolo Matt , avevano gli stessi occhi e lo stesso colore di capelli , mentre Liam aveva gli occhi verdi e i capelli marroni.
Dopo aver bevuto la cioccolata calda, ci mettemmo seduti vicino al camino.
Cam alzò gli occhi e mi chiese di raccontargli una storia- quale ti piacerebbe sentire piccolo??
  • Mi racconti come vi siete conosciuti tu e Matty-
  • Ma certo.- con Cam da un lato e Liam dall’altro gli raccontai la storia di quell’estate,la migliore della mia vita.
Una volta che le due pesti si addormentarono insieme a  Matt le riportammo in camera loro e ci sedemmo sul divano sfiniti. – Pensi sarà cosi facile sempre?-
Non sapevo che rispondere a quella domanda- semplice o difficile lo faremo insieme-
Passavano i mesi e i bambini crescevano , la mattina stavano con i “nonni” e il pomeriggio con noi. Matt lavorava ed io andavo a scuola. A scuola andava tutto bene Tobias aveva trovato qualcun altro da torturare, un’altra preda finita nel suo sacco . mi dispiaceva per quella ragazza ma a me stava bene cosi .
Tutto era perfetto,ormai vivevamo assieme. Poi arrivarono le vacanze di Natale. Sotto Natale c’era anche il compleanno dei due gemellini . Tutti insieme come una grande famiglia facemmo l’albero e insegnammo a Cam e Liam a scrivere la lettera per Babbo Natale. Per fortuna avevamo racimolato un po’ di soldi mettendoli via durante il resto dell’anno e facemmo ai bimbi ciò che volevano. L’unica cosa inaspettata era una scatolina di velluto con su scritto per Jamie. La aprii e dentro c’era un anello. All’improvviso le luci si spensero e quando si riaccesero davanti a me trovai Matt con in braccio Alma, Cam e Liam che reggevano un cartellone con su scritto “vuoi sposarci ?”
Il primo a parlare fu Matt- “Vuoi sposarci “ perché se tu ed io ci sposiamo loro diventano i nostri figli perché il giudice ha detto che hanno bisogno di una madre. –
Io avevo gli occhi luci e stavo piangendo perche Liam mi si avvicino e posando la sua manina paffuta sulla mia mi disse_ non ci vuoi bene Jamie?-
  • Ma certo piccolo. Certo che ti voglio sposare , certo che vi voglio sposare .- dissi e tutti quanti ci abbracciammo.
Da li a poco ci saremmo sposati e avremmo adottato i fratelli di Matt. Finii la scuola e quell’anno mi diplomai . quell’estate rimasi in cinta di una bellissima bambina e dopo di un maschietto. Non potevamo essere più felici. Avevamo tutto quello che si poteva desiderare. Una famiglia, un lavoro e un tetto sopra la casa. Ma soprattutto tanto amore da dare e da ricevere.
 
   
  
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