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Autore: MajesticWren    20/04/2014    2 recensioni
Per chi segue la mia Fanfiction (Will you stay away foREVer?) ecco qui, come promesso, la prima della serie di One Shot che pubblicherò di tanto in tanto, con piccole scene di Jimmy e Morgan.
Qui troviamo la coppietta alle prese con il loro primo pranzo di famiglia a casa Sullivan.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, The Rev
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao gente! Eccomi qui, come vi avevo promesso! So di essere sparita per un pò... Ma sapete... Le vacanze... Ah! A proposito, vi auguro buona Pasqua!! <3
Sì è sera e la giornata è passata ma... Pazienza, sono stata tutta la giornata con le gambe sotto il tavolo a mangiare come se non ci fosse un domani da mia nonna, quindi capitemi, so che alcuni di voi sanno ESATTAMENTE di cosa parlo! :3
La buona notizia è che a breve pubblicherò anche il prossimo capitolo sulla ff, quindi non temete, queste One Shot non ruberanno troppo tempo alla stesura della trama vera e propria! u.u 
Il fatto è che voglio limitare il numero di capitoli per la trama effettiva, o mi ritrovero con settecentomila capitoli che comprendono scene come questa, piccole scene fondamentalmente inutili per la trama ma che non posso non ignorare quando l'ispirazione chiama! 
Bene, dopo questa lunga introduzione a caso, spero che vi piaccia, come sempre e... Niente, buona lettura!
A presto!


Settembre 1999 – Huntington Beach


È una tipica giornata di fine Estate, che ad Huntington significa sostanzialmente… Ancora Estate inoltrata, con temperature che superano i trenta gradi, brezze secche se spirano dall’interno ed umide ma più fresche se spirano dall’Oceano.
Morgan scende dall’auto e si sistema l’abito a fiori lanciando uno sguardo all’immensità del cielo azzurro che la sovrasta, non c’è l’ombra di una sola nuvola, nell’aria si sente l’odore di carne cotta alla brace e si ode l’eco di risate di bambini ed il cinguettio allegro di diversi tipi di uccelli che proviene da ogni chioma verde intenso degli alberi che la circondano.
La ragazza sorride, è una perfetta domenica pomeriggio e se lei non avesse avuto quell’impegno, ora sarebbe in spiaggia con i ragazzi, a godersi il sole, il mare, la birra ghiacciata e qualunque cosa fresca capiti a tiro da mangiare…
Tuttavia, persino la prospettiva del divertimento assoluto non la distoglie dall’intenzione di partecipare al pranzo di famiglia a cui è stata invitata, con Jimmy, a casa dei Sullivan.
Ha i capelli raccolti in un disordinato chignon, ci ha messo un’ora solo per fargli prendere una forma decente ed alla fine si è accontentata di ciò che è riuscita a fare sperando solo che non si noti troppo quanto lei sia incapace in quel genere di cose.
Si è persino truccata, ma non ha rinunciato del tutto al proprio stile, infatti, sotto il vestito floreale e variopinto - anche troppo per i suoi gusti – indossa i suoi anfibi nuovi, già inseparabili, anche se essendo ancora le prime volte che li indossa le fanno dannare i piedi.
-Sei nervosa?-
Domanda Jimmy saltando sul marciapiede accanto a lei, sorridendole raggiante.
Morgan scrolla le spalle e solleva lo sguardo sul ragazzo sorridendo appena. –Un po’…-
Dice, assolutamente incapace di mentirgli. Jimmy le prende la mano e se la porta alle labbra depositando un lieve bacio su ognuna delle sue nocche. –Sta tranquilla amore, guarda me, io sono tranquillo!-
-Ci credo! Sono i tuoi genitori!-
Esclama lei ridacchiando.
In realtà sa che lui lo sta dicendo solo per calmarla, però Jimmy è più agitato di lei. Ha le mani sudate che tremano lievemente e, inoltre, si è messo tutto in tiro per quell’occasione: ha i capelli ordinatamente tirati all’indietro, indossa una camicia nera, jeans e le immancabili scarpe da ginnastica; il che equivale ad eleganza per lui, e di certo anche per Morgan.
In mano lui tiene un contenitore rotondo che custodisce la torta di zucca e cannella che Morgan ha preparato con Val il giorno prima apposta per l’occasione.
È la prima volta che lei conosce la famiglia di Jimmy.
A Natale dell’anno precedente Jimmy si è finalmente deciso a chiamare suo padre e sua madre e, da lì, hanno lentamente iniziato a riavvicinarsi, riallacciando i rapporti. Prima sentendosi per telefono sempre più spesso, poi incontrandosi in luoghi neutri, tipo la spiaggia oppure dei bar, ed infine giungendo a quel pranzo.
Un grande passo per Jimmy, l’arrivo di un lungo cammino che lo sta portando a rimettere piede nella sua vera casa per la prima volta dopo un paio d’anni.
In un certo senso, Morgan, sente di avere un po’ di merito in tutta questa storia perché lei l’ha convinto ad iniziare, poi l’ha sostenuto quando lui era insicuro e spaventato, e gli è stata accanto lui ha preso confidenza e sempre più coraggio e sicurezza.
-Andrà bene, vedrai!-
Dice lui mostrandole quel sorriso che lei tanto adora, che le fa palpitare il cuore più forte.
Di sicuro i genitori di lui non sono nemmeno lontanamente simili ai suoi, perciò a lei sono simpatici a prescindere. Di certo non potrà essere un pranzo disastroso quanto lo fu la cena in cui Jimmy ebbe “l’onore” di conoscere i suoi!
Jimmy imbocca un vialetto e Morgan lo segue trovandosi ad osservare una casa normalissima, con un giardino normale ed una normale Station Wagon parcheggiata nel vialetto davanti alla saracinesca del garage.
In quella normalità ovattata, bella e sana semplicità, Morgan si trova ad invidiare Jimmy e a chiedersi come abbia potuto voler fuggire da quel posto.
-L’ultima volta che feci questo vialetto avevo quindici anni, ero arrabbiato con il mondo, ero stato sospeso per l’ennesima volta a scuola e sapevo che avrei dovuto ripetere l’anno, come sapevo che l’avrei percorso per l’ultima volta…-
-Oh… Ma, perché te ne andasti? Non mi hai mai raccontato il motivo vero!-
-Mio padre era sempre arrabbiato con me ed anche con il resto della mia famiglia, in quel periodo, per tutti i casini che combinavo. Quando gli dissi cos’era successo a scuola si infuriò come mai prima di allora ed iniziò a minacciarmi di mandarmi via da Huntington per allontanarmi dai miei amici. Ancora credeva di potermi rimettere in riga, non aveva capito che io sono così, sono fatto per il casino e le trasgressioni… Tu lo sai.
Capii di non essere al mio posto ed infilai in uno zaino qualche maglietta e le mie bacchette, poi scappai da Brian per non tornare. Il resto della storia lo conosci…-
Morgan stringe la mano del ragazzo e si ferma costringendo anche lui a fermarsi nel mezzo del vialetto. Gli si avvicina e gli prende il viso tra le mani, costringendolo a guardarla negli occhi ed accarezzandogli gli zigomi con i pollici, per tranquillizzarlo. –Jimmy, è passato tanto tempo da allora, i tuoi genitori e le tue sorelle, in realtà, ti adorano, anche se pensavano di fare la cosa migliore tentando di frenarti, anche se tu non sei assolutamente fatto per le imposizioni. Penso che ora loro lo sappiano e lo accettino.-
-Lo so.-
-Quindi non avere paura…-
-Non ho paura.-
Dice lui distogliendo lo sguardo. Morgan sorride appena e si alza sulle punte dei piedi per stampargli un bacio a fior di labbra. –Non mi inganni, sai Sullivan? Forza, ora andiamo a fare questa cosa…-
Dicendo questo lei torna a prenderlo per mano e lo trascina verso la casa.
I due ragazzi arrivano davanti alla porta d’ingresso e Jimmy si fa avanti per bussare.
La porta si apre quasi subito e compare un uomo di mezza età, poco più basso di Jimmy e dai lineamenti del viso estremamente simili, ha i capelli grigi, gli occhi castani, solari, dallo sguardo vispo e curioso, con il taglio identico a quello di Jimmy, come l’enorme sorriso con cui l’uomo li accoglie.
-Ciao ragazzi!-
-Papà!-
Esclama Jimmy senza perdere tempo e prendendo l’uomo tra le braccia, stando tuttavia attento a non far cadere la torta.
L’uomo gli da una pacca sulla spalla ridacchiando. –Bello vederti, figliolo!-
Così dicendo scioglie l’abbraccio e Jimmy si sposta. –Anche per me. Papà, questa è Morgan.-
Dice presentandola. La ragazza sorride a Joseph ed arrossisce, in imbarazzo. L’uomo le sorride di più osservandola attentamente. -La piccola Morgan! Finalmente ho l’onore di conoscere la ragazza che ha fatto mettere la testa a posto a mio figlio!-
Morgan scoppia a ridere facendo un passo avanti. –Beh, non proprio… Testa a posto è una parola grossa!-
Joseph ride con lei e, l’attimo dopo, lei si ritrova stretta tra le sue braccia, in un gesto caloroso ed affettuoso; è un comportamento così simile a quello di Jimmy, che tuttavia le provoca disagio, non tranquillità come quando lo fa James.
Non è abituata a ricevere affetto dal genitore di qualcuno, specialmente se sconosciuto.
I genitori dei suoi migliori amici le vogliono bene, ma la conoscono anche da molto tempo, Joseph, invece, la conosce solo da qualche secondo, almeno di persona…
Quando l’uomo scioglie l’abbraccio sta ancora sorridendo, contento. Morgan sorride a sua volta cercando lo sguardo di Jimmy con il proprio, più imbarazzata di prima, quindi il ragazzo interviene comprendendo il suo disagio.
-Ok, presentazioni fatte, ora non cercare di fottermi la ragazza!-
-Oh, ce l’ho la mia ragazza, ne ho addirittura tre, tranquillo!-
Dice l’uomo ridendo. Jimmy gli da una pacca sulla spalla e poi entra in casa prendendo Morgan per mano. –Ora te le vado a rubare tutte!-
-Sono in cucina… Credo…-
-Tanto meglio!-
Joseph chiude la porta e Morgan segue Jimmy guardandosi attorno.
Accanto all’ingresso c’è una rampa di scale che sale al piano superiore, mentre davanti a lei c’è un corto corridoio che finisce con un’entrata ad arco su quello che pare il salotto. Poco prima c’è una porta socchiusa da cui proviene un certo chiacchiericcio e vari rumori che fanno presumere si tratti della cucina, dove qualcuno sta cucinando.
Jimmy ci si infila dentro tirandosi dietro Morgan, la quale aveva dedotto correttamente; la cucina è piccola ed intima, le pareti sono avvolte da un mobilio in legno di acero, in cui sono inseriti forno, lavandino e frigorifero, al centro c’è un tavolo, di un legno diverso da quello dei mobili, attorno cui sono disposte cinque sedie. Il tavolo è interamente ricoperto di contenitori e terrine alcuni pieni, altri vuoti, in attesa, forse, di essere riempiti con ciò che sta cuocendo nelle pentole sul forno, sorvegliate da una donna.
Deve essere Barbara, la mamma di Jimmy. È una donna bassa e tozza con indosso un grembiule rosso che le copre i vestiti.
-Ciao mamma!-
Esclama Jimmy distraendola dal rimescolare qualcosa da una pentola enorme con un mestolo di legno.
La donna si volta di scatto posando lo sguardo celeste sul ragazzo e, dopo averlo osservato un momento, lei sorride lasciando il mestolo dov’è e pulendosi le mani sul grembiule.
-Piccolo mio!-
Esclama girando attorno al tavolo per raggiungerli. Non appena è davanti a Jimmy gli prende il viso tra le mani per poterlo esaminare bene in volto.
Jimmy ridacchia tenendo lo sguardo fisso in quello della donna, occhi negli occhi, identici.
-Qualcosa di diverso dall’ultima volta?-
Domanda lui. Barbara agita il capo in segno di diniego e scoppia a ridere. –No!-
-Mamma, lei è Morgan.-
-Oh, Morgan, certamente!-
Dice Barbara subito pronta a dare le proprie attenzioni anche alla ragazza. Le si avvicina e la osserva per un lungo istante sorridendo calorosamente, senza nascondere la propria curiosità. –Un nome inusuale per una ragazza inusuale, vero?-
Domanda allegra. Morgan arrossisce ed abbassa lo sguardo solo per un momento, poi torna a guardare la donna annuendo.
Jimmy ha parlato di lei ad entrambi i suoi genitori e questo, Morgan lo sa. Prima pensava che quella cosa avrebbe contribuito a tranquillizzarla, eppure ora non fa altro che renderla nervosa.
Lei di loro conosce i loro nomi, le loro storie e poco più… Loro invece si comportano come se già la conoscessero, come se sapessero tutto di lei.
Però lei non è abituata a tutto quel calore, non da persone diverse dai suoi amici.
-È ciò che penso sempre anch’io!-
Dice Jimmy lanciando un’occhiata orgogliosa a Morgan, infondendole sicurezza.
Infondo di che cosa ha paura? I Sullivan non sono i suoi genitori, non si comporteranno mai come fanno loro!
Quindi perché temerli…?
Nemmeno lei sa perché si sente tanto imbarazzata, in genere non è il tipo che prova imbarazzo!
Jimmy porge a Barbara il contenitore. –Questa è una torta che ha fatto Morgan!-
-Oh, che carina! Che torta è?-
-Zucca e cannella… Non sono certa di come sia venuta, ai fornelli sono negata!-
-Beh, cara, noi la assaggeremo, se per caso ci fosse qualche problema, l’importante è sempre e solo il pensiero!-
Dice Barbara sorridendo dolcemente e prendendo la torta, posandola sul tavolo.
-Sento la voce di quel disgraziato del mio fratellino!-
Morgan volta il capo verso la seconda porta della cucina che fa da accesso alla sala. Da lì entra una ragazza alta quasi quanto Jimmy, dal fisico slanciato e ben impostato, ha i capelli castani raccolti in una bassa coda di cavallo, è struccata e con un enorme sorriso stampato sulle labbra, identico a quello di Jimmy.
Dietro di lei entra un’altra ragazza un poco più bassa della prima e un po’ più formosa, ma resta comunque incredibilmente simile a quella che la precede.
Entrambe, in ogni caso, rispetto a Morgan, sono altissime e questo contribuisce a farla sentire una nana più del solito.
Sul momento, la ragazza non riesce a distinguere quale delle due sia Katie o Kelly… Resta semplicemente ad osservare la scena delle due sorelle che, letteralmente, saltano addosso a Jimmy, o forse è il contrario.
Lui ride come un pazzo stringendo le due tra le braccia, mentre loro domandano cose a raffica, felici.
Sia Barbara che Joseph affiancano i loro tre figli e li osservano ridendo ed abbracciandosi. Persino Morgan, estranea a quel gruppo famigliare, sorride intenerita, incantata da quella scena e, soprattutto, assolutamente fiera di James.
Sapeva che la famiglia Sullivan non lo avrebbe mai rifiutato o giudicato. Sapeva che loro lo amavano esattamente come una famiglia dovrebbe fare, l’ha sempre saputo.
-Morgan cara, ti va di darci una mano?-
Domanda Barbara distraendo la ragazza dai propri pensieri.
Quando lei torna alla realtà trova la donna che la osserva con il proprio sguardo dolce e comprensivo, sorridendo; Joseph chiacchiera con Jimmy e le sue sorelle, le quali le lanciano occhiatine curiose.
-Certo!-
Esclama sorridendo. La sorella più alta le si avvicina. –Ciao! Io sono Katie mentre lei è Kelly!-
Dice indicando prima sé stessa e poi l’altra ragazza che sorride in risposta.
Morgan sorride loro, annuendo. –Ciao! Finalmente vi conosco!-
Le due sorelle si lanciano un’occhiatina e poi scoppiano a ridere. –Beh, non hai idea di quanto noi non vedessimo l’ora di conoscere te! Jimmy non fa altro che parlare di te tutte le volte!-
-…A volte parla anche del suo gruppo, tanto per cambiare un po’!-
Commenta Kelly ridendo.
Morgan sorride ed annuisce.
Certo, chiaro, ora che lui, Zacky, Matt e, da pochissimo, Justin Sane come bassista, si sono finalmente decisi ad avviare il progetto della band, i famigerati Avenged Sevenfold, ci sono ben altre poche cose che rientrano negli argomenti di conversazione.
Dall’inizio dell’estate hanno iniziato ad esibirsi qui e là tra locali a Long Beach, Los Angeles ed altre città della zona. Provano nel garage di casa Sanders e stanno lavorando seriamente, buttando giù del materiale per fare dei demo, con il quale si esibiranno poi a L.A., a Dicembre, nello show per band emergenti la cui data è fissata su ogni singolo calendario in loro possesso. Sarà la più importante esibizione per loro, ad essa partecipano anche dei produttori discografici e se loro venissero notati… Porterebbe loro ad una svolta.
Nel frattempo, loro lavorano e mettono il cuore nelle loro prove e le ragazze li supportano e li aiutano in ogni modo possibile.
-Che vuoi farci, ha solo due cose nella mente! Non mi stupirei se l’argomento ‘musica’, fosse più importante di me di questi tempi!-
Esclama Morgan ridacchiando e facendo ridere anche le tre donne.
-Forza, prendi quei piatti e seguici di là, la tavola è da finire!-

Morgan, Jimmy, Katie, Kelly, Joe e Barbara sono seduti attorno ad un tavolino da giardino in ferro battuto verniciato di banco, all’ombra di un Gelso le cui fronde sono talmente rigogliose da far pensare che possa dare ancora una gettata di more prima che arrivi la stagione fredda.
Al centro del tavolino c’è una caraffa piena di thé al limone con una generosa quantità di ghiaccio mentre ognuno di loro ha un bicchiere più o meno pieno della bevanda.
Il pranzo è proceduto divinamente: è iniziato circa mezz’ora dopo l’arrivo della coppia e, tra chiacchiere e varie porzioni di svariate pietanze deliziose, cucinate dalle donne Sullivan, è terminato, ma solo per permettere a tutti loro di uscire in giardino, mettersi seduti all’ombra a godersi la brezza e a rilassarsi.
Le chiacchiere non sono mai esaurite, tutti sembravano avere qualcosa da dire, qualcosa da domandare, qualcosa per cui ridere, e, salvo l’imbarazzo iniziale, presto Morgan è stata contagiata dall’entusiasmo dei Sullivan, che, a quanto pare, è una caratteristica di famiglia, quindi ha iniziato a partecipare alle conversazioni con sempre maggiore spontaneità.
Ora lei è seduta accanto a Jimmy, il quale le tiene una mano placidamente posata sul ginocchio mentre parla con suo padre della sua band e del fatto che non ha tempo per un lavoro al momento.
Dall’altra parte invece c’è Katie, poi la sorella ed infine Barbara, le tre donne sono più prese a chiacchierare con lei al momento, ma non significa che, di tanto in tanto, tutto il gruppo non si riunisca sull’onda di una battuta e di una risata collettiva!
-Quindi… Vai ancora a scuola Morgan?-
-Sì Barbara! Ultimo anno!-
Esclama la ragazza incrociando le dita speranzosa. Non vede l’ora di uscire da quel dannato Liceo! Tre anni saranno sufficienti a farle odiare per sempre quel periodo della sua vita… O almeno ciò che concerne la parte scolastica, ovvio!
-Certo… L’ultimo anno per me fu il più semplice…-
Commenta Kelly sovrappensiero. Morgan la osserva un momento poi sorride. –Sì! Fino a che non arrivi al periodo degli esami finali a Maggio!-
-Beh, sì…-
Morgan ridacchia ed agita appena il capo mentre beve un sorso del proprio thé. Katie nel frattempo si schiarisce la voce. –Ma… Perciò tu e Jimmy vi siete conosciuti a scuola?-
-No, oh no! Voglio dire in realtà io lo conoscevo di fama…-
-Certo! Chi non lo conosceva di fama…!-
Dice Barbara sorridendo, con una lieve nota di esasperazione nel tono di voce. Sì, beh, a Morgan è sempre stato noto quanto fosse turbolento ed impulsivo il carattere di Jimmy, specialmente a scuola, specialmente quando si trattava di avere a disposizione regole a cui trasgredire!
-Beh, fu quella sua fama che mi diede il coraggio di oppormi alle ingiustizie in quella scuola, sai, l’Huntington High è piena di squali e, se non puoi essere uno di loro, devi almeno fare in modo di essere un pesce grande quanto loro!-
Le tre donne si guardano, dopo di che Kelly le lancia un’occhiatina sorridendo. –Allora, oltre a far del casino, quel disgraziato ha fatto anche del bene!-
-Sì può dire di sì…-
-E vi siete messi insieme per questo?-
-No! Oh no… Insomma quando lo conobbi non sapevo che fosse ‘quel ragazzo’, capite? Però quando lo scoprì fu uno dei motivi per cui mi andò a genio…-
Dice lei lanciando una piccola occhiata a Jimmy, ancora immerso nella chiacchierata con Joe. Le piace osservarlo, specialmente quando lui non lo sa, tipo quel momento; lui gesticola con una sola mano ed agita il capo, sembrando concentratissimo riguardo a ciò che sta dicendo al padre, il quale lo ascolta con attenzione. Lei posa una mano sopra la sua e così Jimmy si interrompe e si volta ad osservarla, assorto e curioso, pensando che lei abbia qualcosa da dirgli, ma la ragazza si limita a sorridergli e a stringersi nelle spalle, così lui torna a voltarsi verso il padre e a parlare con lui, ma in compenso prende ad accarezzarle il dorso della mano con il pollice.
-Il modo in cui vi siete conosciuti è assolutamente da Jimmy!-
Esclama Barbara ridacchiando. Morgan le sorride, durante il pranzo ha capito che alcune cose di lei, Jimmy le aveva già raccontate ai suoi genitori, probabilmente come si sono conosciuti rientra tra esse…
Katie però non pare contenta e si agita sulla sedia scrollando le spalle. –Cioè? Com’è successo?-
La ragazza abbassa lo sguardo e sorride appena, poi torna a guardare Katie negli occhi arrossendo appena. –Durante una festa in spiaggia con i nostri amici comuni; venne anche un ragazzo che non mi stava particolarmente simpatico e che mi importunava, quindi io e Jimmy facemmo finta di essere una coppia anche se non ci conoscevamo… Poi ci siamo conosciuti, ovviamente!-
Dice lei ridacchiando contenta, e che gran fortuna, cosa farebbe se non avesse Jimmy?
-Da quant’è che state insieme scusa? Non ricordo…-
Domanda Kelly prima di pere un sorso di the. –Mmh, quasi un anno e mezzo!-
-Wow. Davvero è un anno e mezzo che sopporti quel pazzo di mio fratello?!-
Esclama Katie allibita. Morgan sta per dire qualcosa ma Jimmy punta lo sguardo all’improvviso sulla sorella. –Ti ho sentita sai?-
Katie gli fa la linguaccia. –Che c’è, è vero! Questa donna è una santa!-
-Ah ah! Solo perché non la conosci!-
Ribatte lui prima di posare lo sguardo celeste su Morgan la quale scoppia a ridere e gli stringe la mano. –Io sono brava!-
-Sì, sì… Quanto me!-
-Beh, in prigione non ci sono mai stata e non sono nemmeno stata espulsa!-
-…Da tutte le scuole di Huntington!-
Aggiunge Barbara ridacchiando, lanciando un’occhiatina al figlio. Jimmy sospira e poi agita il capo. –Beh, santarellina non lo sei di sicuro e lo sai!-
Dice ridacchiando e su ciò, di certo, Morgan non può dargli torto, si limita a sorridere e a stringersi nelle spalle, poi torna a guardare Katie. –Che vuoi che ti dica, al cuor non si comanda, che ci posso fare se mi sono innamorata di questo soggetto?!-
Jimmy le lancia un’occhiataccia mettendo un lieve broncio e Morgan torna a guardarlo ghignando, prima di sbattere ripetutamente le ciglia con fare innocente. Jimmy agita il capo e sorride appena. –Dopo vedi… Ti farò pentire di queste parole… E non farmi quella faccina!-
Morgan scoppia a ridere e poi fa per avvicinarsi al viso di lui per dargli un bacio ma Jimmy si scosta.
-Oh, è orgoglioso lui!-
Ridacchia Joe dando una pacca sulla spalla a suo figlio.
Katie, allora, si alza in piedi facendo traballare il tavolino. -Ops… Ehm, ok! Propongo di rientrare tutti ho una cosa da mostrarvi, giusto per farti felice Jimbo!-
Jimmy fulmina la sorella con un’occhiata, mantenendo il broncio come un bambino arrabbiato e Morgan scoppia a ridere alzandosi in piedi a sua volta. –Sarebbe?-
-Vedrai! Ma Jimmy mi odierà!-
-Ti odio già…-
Dice lui. Katie scoppia a ridere agitando il capo. –No! Non è vero!-
Dicendo questo fugge via verso la portafinestra del salotto aperta sulla parte posteriore del giardino. Kelly le è subito dietro mentre Joe e Barbara, ridacchiando, si alzano con più calma affiancandosi e seguendo le figlie.
Morgan tira Jimmy per la mano cercando di convincerlo ad alzarsi. –Forza musone!-
-Mia sorella non è simpatica.-
-Dai! Si scherza! Sei sempre il primo a scherzare ed hai il coraggio di prendertela?-
Jimmy le lancia un’occhiatina con i propri occhi celesti e Morgan sorride di più, chinandosi su di lui e dandogli un bacio sulla punta del naso. –Muovi il culo rompi palle!-
-Non sarà divertente, per me…-
-Oh, dai!-
-Non scherzo! Avrà trovato qualcosa per prendermi in giro, lei è così…-
-Non per nulla è tua sorella eh, furbone! Ma… Prometto che qualunque cosa io veda ti amerò lo stesso, ok?-
Jimmy sospira e poi annuisce un poco più convinto. Morgan sorride soddisfatta e gli si avvicina di più stampandogli un bacio a fior di labbra, che lui però non ricambia con molta convinzione, ma a lei non importa, torna dritta e lo tira per la mano facendolo alzare.
Jimmy abbandona, finalmente, la propria sedia e, mentre si alza, le da una piccola pacca sul sedere. –Come vuoi. Ma ti riterrò responsabile di qualunque cosa lei ha trovato!-
-Io?! Che ho fatto?!-
-L’hai voluta vedere!-
Dice Jimmy annuendo sicuro. Morgan sbuffa e poi prende il ragazzo a braccetto stringendosi contro di lui. –Come vuoi!-
-Hey, dopo… Che ne pensi se raggiungiamo i ragazzi in spiaggia?-
-Davvero? Sono andati oggi?-
-Chiaro! Allora? Ci stai?-
-Certo! Anche se trovarli in tutto il casino che c’è sarà difficile!-
-Pft… Sai che sanno distinguersi! Li troveremo, sii fiduciosa!-
-Un momento ma… Hai voglia di andartene?-
-No. Però immagino sia meglio non tirare troppo la corda per oggi…-
-Ma è andato tutto così bene!-
-Precisamente! Quindi… Magari ci fermiamo ancora un po’ e poi sloggiamo. Sono già le tre infondo!-
Morgan sospira e poi annuisce. –D’accordo, come vuoi tu!-
Proprio ora che aveva iniziato a prendere confidenza!
Pazienza, avrà altre occasioni, di certo quella non sarà l’ultima volta che vede i Sullivan e, per come si comportano e come l’hanno accolta tra loro, Morgan si sente più in famiglia lì che non a casa propria.
I due entrano in casa appena in tempo per vedere Katie che infila una cassetta nel video registratore della tv davanti ai due divani dall’altra parte del salotto.
-Hey, hey! Cos’è quella roba?!-
Domanda Jimmy allarmandosi, scattando verso la sorella maggiore. Katie ridacchia e si alza in piedi pronta ad affrontarlo. –Ora lo scoprirai, Sullivan! Ma prima, mettiti comodo!-
Dice indicando il divano con un ampio gesto della mano. Jimmy grugnisce e poi sbuffa, Morgan invece ridacchia e saltella verso il divano trascinandosi Jimmy dietro.
Il ragazzo si lascia cadere pesantemente tra i cuscini, nel posto accanto al bracciolo e Morgan gli si siede accanto lanciando un’occhiatina curiosa a Barbara, mentre Katie, tutta contenta, fa partire il video con il telecomando.
Sullo schermo della televisione compare una specie di sala, con un palco sul quale ci sono alcuni leggii ed alcuni strumenti, compresa una batteria. È un video vecchio e fatto con una videocamera, vista la data che risalta nell’angolo del video…
Un applauso si sta affievolendo in sottofondo mentre una donna fa la sua comparsa sul palco.
-Oh mio Dio… No. Katie Sullivan, toglilo. Ora.-
Ordina Jimmy minaccioso, fissando la sorella con sguardo omicida. Katie, però, scoppia a ridere e inizia a saltellare contenta. –Oh no! Voglio farlo vedere a Mor!-
–Non farmi venire lì!-
Intima lui grugnendo, al ché interviene Joe. –Smettetela di litigare voi due, possibile che sia sempre così?! È solo un video!-
-Un video ridicolo!-
Dice Jimmy incrociando le braccia al petto e sospirando. Morgan sospira e sorride agitando il capo, mentre Katie osserva il fratello con soddisfazione.
Morgan si sistema meglio sul divano e si avvicina a Jimmy avvolgendogli un braccio attorno alle spalle, stringendosi contro di lui. –Smettila di brontolare su, non sarà così male!-
Jimmy le lancia un’occhiata e poi alza gli occhi al cielo. –Scommetti?-
Morgan annuisce e poi torna a guardare lo schermo, la donna ha iniziato a parlare presentando qualcuno, un ragazzo di tredici anni… Il quale fa la sua entrata nell’inquadratura l’istante dopo.
È un ragazzino alto, magro, che indossa una maglietta enorme, ha i capelli biondi lunghi diversi centimetri e pettinati in un modo quasi imbarazzante. Si comporta in modo impacciato, come se fosse in imbarazzo.
Non appena questo gira attorno alla batteria e solleva un po’ il capo, in modo che il viso venga inquadrato dalla telecamera, Morgan scorge i lineamenti di Jimmy, gli stessi solo un po’ più infantili.
-Oh, mio Dio!-
Dice portandosi una mano alla bocca, fissando la figura nello schermo come incantata.
-No, dai… Katie toglilo!-
Dice subito Jimmy a disagio, ma Morgan gli avvolge una mano attorno alla nuca e lo costringe a stare fermo mentre gli stampa un bacio sulla guancia. –No, no voglio vederlo! Eri dolcissimo!-
Esclama rendendo la voce più acuta, sempre più curiosa di continuare a seguire quel video di Jimmy. Del suo piccolo Jimmy.
La donna continua a parlare e racconta la storia di Jimmy, del fatto che entrò nella sua scuola di musica a dieci anni, che non sapeva nulla della batteria eppure che suonava pezzi di Lars, dei Metallica, su una batteria giocattolo… Il che suona alquanto strano, ma dato che si parla di Jimmy, è una cosa possibile.
Intanto Jimmy continua a girarle intorno portando in giro roba e sistemando la batteria, fino a, finalmente, prendere posto dietro lo strumento.
La donna, vedendo che lui è pronto, lo introduce un’ultima volta e poi gli lascia la scena, così lui inizia a suonare.
Morgan sorride e socchiude gli occhi. Da bambino, Jimmy, esattamente come fa ora, suonava la batteria in modo energico, creativo, ipnotizzante e magnifico.
In genere la batteria non è uno strumento piacevole da ascoltare, non da solo, produce solo suoni ritmici, suoni potenti, che nell’intero contesto di una canzone è la base di tutto ma che come singolo strumento… Trasmette solo carica e potenza.
Tuttavia, ora che lei sta con un batterista, non può che adorare il suono di quello strumento anche così, da solo.
-Perché ti lamenti tanto? A me piace così tanto questo video!-
Commenta Barbara sorridendo. Joe annuisce. –Già! Eravamo tanto fieri quel giorno!-
Jimmy sospira e Morgan sorride un poco di più accarezzandogli la nuca. –A me piace.-
Dice tenendo lo sguardo puntato in quello del ragazzo. Lui punta gli occhi in quelli di lei di scatto, talmente all’improvviso che Morgan sobbalza appena. –Davvero?-
-Ovvio. Sei tu!-
Allora, finalmente, Jimmy sorride rassicurato, quindi Morgan continua. –Ed il mio giudizio è l’unico che conta.-
Dice inarcando le sopracciglia, annuendo sicura e decisa.
In genere quella è una frase che le dice sempre lui; ogni volta che lei si sente insicura, o ingrassata, o troppo disordinata, o cazzate simili… Jimmy le dice che è perfetta e spesso lei ne dubita perciò, in tutta risposta, lui se ne esce con quella frase e, chissà perché, poi, ogni sua insicurezza svanisce.
Quella frase sembra avere lo stesso effetto magico anche su di lui, perché il ragazzo le sorride di più e poi le si avvicina stampandole un bacio sulle labbra.
-Ero piccolo, conciato di merda e imbranato come pochi.-
-Adorabile.-
Commenta lei sorridendo.
-Se siete mielosi!-
Commenta Katie sbuffando e gettando gli occhi al cielo. Joe e Barbara ridacchiano lanciandosi un’occhiatina, mentre Kelly li osserva sorridendo felice. –No, sono carini! Era ora che Jim trovasse qualcuno a cui appartenere!-
Dice la maggiore delle sorelle. Morgan si volta a guardarla arrossendo.
Nel frattempo Katie interrompe il video spegnendo la tv. –Guarda, sei fortunato anche solo ad averla trovata, una ragazza!-
Commenta ghignando. Jimmy le fa una linguaccia mentre avvolge un braccio attorno alle spalle di Morgan. -Tu nemmeno quello!-
Katie inarca un sopracciglio e poi si stringe nelle spalle. –E tu che ne sai?!-
-Bambini… Basta!-
Dice Barbara battendo le mani, con un tono ironico nella voce.
Jimmy e Katie restano a fissarsi per diversi instanti e poi scoppiano a ridere all’unisono.
Morgan aggrotta le sopracciglia e si volta a fissare Kelly, la quale agita il capo sorridendo. –Cose da Sullivan!-
Dice stringendosi nelle spalle. Morgan agita il capo. –Non avevo dubbi!-
Non appena i due fratelli calmano le loro risate, Jimmy si alza in piedi. –Hey, mamma, siccome si è fatto piuttosto tardi, io e Morgan pensavamo di levare le tende…-
Barbara fissa Jimmy, poi Morgan, infine annuisce non sembrando del tutto convinta. –Certo! Se è ciò che vi sentite di fare, va bene!-
-Oh no! Di già?-
Commenta Kelly facendo il labbruccio e fissando Morgan. La ragazza le sorride e le prende una mano nella propria. –Sono certa che ci vedremo molto presto, mi sono trovata molto bene oggi!-
Kelly, allora, le fa un enorme sorriso stringendole la mano in risposta.
-Hey, prima di andare porta su questo!-
Dice Katie estraendo dal videoregistratore la cassetta e passandola a Jimmy. Il ragazzo osserva l’oggetto e poi annuisce. –Ok. Dove?-
-In camera tua idiota!-
-Grande!-
Morgan balza in piedi. –Hey, me la fai vedere la tua cameretta?-
Domanda speranzosa, fissando il ragazzo spalancando gli occhi e mostrandogli un enorme sorriso ruffiano, sperando di convincerlo. –Beh, se ci tieni… Ma non so come sia conciata ora…-
-Oh, è uguale a come l’hai lasciata!-
Dice Barbara alzando le mani in aria. Jimmy inarca lievemente le sopracciglia e poi sospira. –Allora è un casino.-
-Hai presente camera mia, no? Nulla sarà mai peggio di quello.-
Dice Morgan ridacchiando. Jimmy annuisce e sorride, poi la prende per mano e le fa cenno di seguirlo oltre il salotto.
Lui fa strada fino alle scale e, imboccandole, i due si lasciano alle spalle il piano inferiore, il resto dei Sullivan e le chiacchiere che nascono tra loro, per lo più commenti sulla giornata.
Una volta giunto in corridoio, Jimmy si avvicina senza indugi ad una delle tante porte presenti e la apre, entrando nella stanza ed accendendo la luce con naturalezza, come se avesse ripetuto quel gesto solo ieri e non… Due anni fa.
La stanza è piccola e decisamente incasinata, ci sono poster di miti del metal appesi ovunque, l’unica finestra presente è serrata mentre, nell’angolo dall’altra parte della stanza, c’è il letto ad una piazza che non ha le lenzuola. L’armadio, nell’angolo opposto rispetto al letto, ha le ante semichiuse dato che quella di destra ha il cardine più alto rotto e pende un poco, mentre la scrivania lì accanto, è ricoperta di cd e cassette, alcuni dei quali con le confezioni in plastica rotte, altri addirittura senza. C’è anche uno stereo a cui mancano un paio di tasti e la retina che dovrebbe coprire l’amplificatore sinistro e, nel casino, Morgan intravede un lettore per le cassette letteralmente sventrato. Il tutto è avvolto da varie scartoffie e vecchie riviste hard rock.
-Accidenti… La ricordavo… Esattamente così, solo con più roba sparsa a terra!-
Commenta Jimmy fermo al centro della stanza.
Morgan sorride e continua a guardarsi attorno mentre il ragazzo di avvicina all’armadio, ne apre l’anta rotta e getta il vhs al suo interno in un gesto distratto.
All’improvviso l’attenzione della ragazza viene catturata da un oggetto nell’angolo opposto a quello del letto: una minuscola batteria composta da tre o quattro pezzi appena, con dietro uno gabellino altrettanto piccolo.
-Oddio, è quella? Quella su cui suonavi i pezzi dei Metallica da piccolo?-
Domanda ridacchiando ma fissando lo strumento giocattolo con curiosità, affascinata, immaginando un bambino impegnato a suonare pezzi, originariamente suonati su batterie enormi e professionali, con un unico piatto, una gran cassa grande quattro volte meno una normale e un tom ed uno snare ancora più piccoli.
Il pensiero è comico ma interessante al tempo stesso.
-Seh!-
-Wow! È piccolissima!-
-Sì, beh, anche io ero piccolissimo quando la suonavo!-
-Eh, grazie al cazzo!-
Esclama lei fissandolo. Jimmy scoppia a ridere agitando il capo. –Ovviamente, quando iniziai ad andare in conservatorio ed i miei capirono che per me la batteria era una vera passione, me ne comprarono una seria che tenevo in garage, dove suonavo. Che poi è lo stesso strumento che ora sta da Matt, solo con un paio di pezzi in più.-
Morgan annuisce e poi torna a curiosare tra le cose di Jimmy, sbirciando tra le cose abbandonate sulla scrivania. Coperti da un velo di polvere ci sono tantissimi fogli, alcuni sono fogli di compiti non finiti, saggi abbozzati, appunti presi alla rinfusa e tutti hanno in comune un’unica cosa, qui e là, nei bordi ma anche tra le righe stesse del foglio, sono scarabocchiati disegnini, teschi e scheletri, simboli di band o frasi di canzoni, in un miscuglio generale che rappresenta i momenti di distrazione di Jimmy.
-È strano. Qui dentro c’è tanto di te, eppure sembra quasi una realtà che non ti appartiene.-
-Infatti è così. Questa non è più la mia camera ed io non sono più il ragazzino che ci si rinchiudeva per fuggire dai genitori o dal mondo.-
Morgan sorride appena guardandosi attorno. –I tuoi sono stati carini a tenerla così com’era, significa che speravano che tu tornassi!-
-Già. Sai, è sexy vederti girare qui dentro!-
Morgan solleva lo sguardo di scatto verso quello del ragazzo trovando, nelle sue iridi celesti, quella particolare luce maliziosa, accompagnata dal suo solito ghignetto compiaciuto.
Lei sorride ed inclina il capo. –Davvero?-
-Oh sì.-
-E quindi…?-
Jimmy le si avvicina lentamente posandole le mani sui fianchi, spingendola indietro in modo che si appoggi contro la scrivania, imprigionandola lì. -Quindi… Diciamo che potrei avere voglia di scoparti qui.-
Dice abbassandosi verso di lei. Morgan sgrana gli occhi e perde un battito, poi sorride cercando di camuffare il fatto che ogni suo nervo si sia elettrizzato. –Sempre elegante.-
-Che c’è? È la realtà scricciolo!-
Dicendo questo la afferra saldamente per i fianchi e la solleva fino a farla sedere sulla scrivania, poi infila i fianchi tra le gambe di lei portandola ad avvolgergliele attorno alla vita, mentre si impadronisce delle sue labbra sorridendo con soddisfazione.
Morgan trattiene il fiato e si ancora con le braccia alle spalle di lui mentre il cuore inizia a batterle frenetico nella gabbia toracica ed il suo corpo reagisce a Jimmy, infiammandosi.
Nei mesi che sono passati si può dire che lei e Jimmy siano andati ben oltre il concetto di ‘recuperare il tempo perso’, ma di sicuro nessuno dei due ha di ché lamentarsi!
Inizialmente, per Morgan, è stato abbastanza difficile, le ci è voluto diverso tempo sia per prendere coscienza del proprio corpo, sia per abituarsi a quello di Jimmy, ma ovviamente il ragazzo le ha dato il tempo che le serviva e tutto l’amore che poteva. Alla fine, però, fare l’amore con lui è finalmente diventata, a tutti gli effetti, un’esperienza da fuochi d’artificio.
Non sa nemmeno lei per quale motivo, ancora deve capire quale istinto primordiale si impadronisca di lei quando fa sesso con Jimmy. Resta che tra loro c’è una sintonia, ora, ancora più profonda di quanto non fosse prima, a letto come in ogni altro frangente della loro vita quotidiana.
Difficile poi definire nel dettaglio come sia fare l’amore con lui, ogni volta è diverso. Lui lo fa esattamente come suona la batteria, con un ritmo tutto suo, istintivo, magnifico e mai uguale al precedente, e a Morgan fa impazzire, letteralmente. In più, prendendo confidenza con la propria sessualità, anche lei ora sa esattamente come far impazzire lui, sa cosa gli piace, sa cosa deve fare e non si sente più inesperta, assolutamente!
Suo malgrado, Morgan si costringe a sopprimere l’istinto primordiale che ha iniziato a montarle dentro e spinge via Jimmy piantandogli le mani al centro del petto. Le ci vogliono diversi tentativi e non poca forza per allontanarlo definitivamente e quando i due si staccano restano entrambi senza fiato, con i visi talmente vicini da sfiorarsi le punte dei nasi.
-Che c’è?-
Domanda lui senza avere l’intenzione di ascoltare la sua risposta, pronto a baciarla di nuovo. Morgan lo tiene a distanza, decisa, ed  agita il capo in segno di diniego. –No Jimmy. Ci sono i tuoi di sotto e non…-
-Ma dai! Cosa vuoi che gliene freghi a loro?-
-A loro forse nulla ma a me importa. Non mi sento a mio agio…-
Jimmy la osserva per un lungo istante, poi le prende il viso tra le mani sospirando. –Donna complicata.-
Morgan sorride e solleva un poco il capo avvicinandosi al viso di lui. –Resta a dormire con me stanotte e ne riparliamo.-
Dicendo questo gli fa l’occhiolino, poi lo spinge via e scende dal tavolo scivolando via dall’abbraccio di lui ed avvicinandosi alla porta.
Il ragazzo, alle sue spalle, sospira ma la segue senza fare obiezioni e non appena sono in corridoio le avvolge la mano con la propria trascinandola di corsa giù dalle scale. –Mamma! Papà!-
Richiama fermandosi accanto all’ingresso. Subito tutta la famiglia compare dal salotto, tutti sorridenti e pronti a salutare.
Katie e Kelly, ora, salutano per prima Morgan saltandole addosso e stringendola in abbracci calorosi, mentre Jimmy abbraccia i suoi.
-Hey, mi raccomando, dobbiamo rivederci presto!-
-Ma sì! Organizzeremo qualcosa non dubitate!-
Dice Morgan facendo loro l’occhiolino, l’attimo dopo le due vanno a salutare il fratello e davanti a lei si parano Joe e Barbara.
L’uomo la abbraccia subito, stringendola con forza. –È stato davvero un piacere!-
-Anche per me Joe, davvero, sono felice di avervi conosciuti, finalmente!-
L’uomo annuisce e si allontana, quindi arriva il turno di Barbara, la quale però non le si avvicina più di tanto e la osserva con sguardo serio e deciso, tanto che Morgan inizia a temere di aver fatto qualcosa.
Oddio, che pensi che lei e Jimmy abbiano fatto sesso ed ora ne sia amareggiata?
Accidenti…
-Morgan, posso parlarti, sole?-
La ragazza solleva lo sguardo alla ricerca di quello di Jimmy, ma il ragazzo sta fissando Katie. Cazzo.
Morgan torna a guardare Barbara ed annuisce schiarendosi la voce, così la donna le fa cenno di seguirla, avvicinandosi alla porta d’ingresso.
-Jim… Esco a parlare con tua madre.-
Il ragazzo si distrae dalle proprie chiacchiere ed annuisce verso di lei. –Ora esco anche io. Magari vado ad accendere l’auto intanto.-
Morgan annuisce e poi segue Barbara sulla veranda davanti alla casa, nemmeno un paio di secondi dopo esce anche Jimmy che lancia alle due donne un’occhiata ed un sorriso, prima di imboccare il vialetto, lasciandole sole.
Morgan abbassa lo sguardo davanti a Barbara, aspettando che la donna parli, aspettandosi una qualche sorta di rimprovero…
-Grazie.-
Dice infine lei, spiazzandola completamente. Grazie per cosa, esattamente?!
-Ehm, io… Per cosa?-
Domanda allora la ragazza sollevando lo sguardo color mogano in quello celeste della donna. Barbara sorride dolcemente ed inclina un poco il capo. –Morgan, tu mi hai riportato mio figlio e… Non potrò mai esserti abbastanza grata per questo, nessuno di noi potrà.-
-Ma… Ti assicuro io non ho fatto nulla!-
Dice lei alzando le mani in aria, cercando di nascondere l’improvviso imbarazzo che l’ha colpita. Barbara sorride di più ed annuisce. –Non è vero. Se tu non fossi entrata nella sua vita, non sono sicura che ci sarebbe stato un riavvicinamento da parte sua e so che è stato merito tuo, non provare a tirarti indietro. Inoltre, tu lo ami esattamente così com’è e questo è chiaro come il sole, ed io ti sono grata anche di questo, lui ne ha bisogno. Sono felice di sapere che al suo fianco ci sia una ragazza meravigliosa come te, non importa se hai un carattere un po’ turbolento, dentro di te so che sei speciale.-
Morgan sorride, nel più completo imbarazzo. –Grazie, Barbara. Non so davvero cosa dire…-
Barbara le si avvicina prendendole il viso tra le mani. –Bada tu a lui, nel modo in cui a noi non è concesso. Lui non permette a nessuno di comandarlo, non l’ha mai fatto ed ignora chiunque provi a cambiarlo, ma chissà perché considera te come se fossi la sua coscienza, lui ti ascolta, ti vede, ti considera e ti rispetta, in un modo che… Non so come descrivere. Non pensavo che uno come lui avrebbe potuto amare tanto una ragazza.-
Morgan si ritrova di nuovo senza parole e, istintivamente, si volta alla ricerca di Jimmy.
Il ragazzo è appoggiato al cofano della sua auto le cui portiere sono state spalancate, forse per far circolare aria dato che l’hanno parcheggiata al sole e probabilmente ora la temperatura al suo interno deve essere attorno ai cinquecentoventi gradi!
Lei sorride e poi torna a guardare Barbara con gratitudine. –Tra me e lui è sempre stato… Beh, quasi sempre, tutto facile. Non posso… Pensare di non essergli accanto, o non amarlo. Lui è tutto per me, davvero. Lui ha salvato me, non il contrario, so che dei due il più ribelle è lui, so che ha avuto e che continua ad avere dei problemi con la giustizia e tutto il resto, ma giuro, è lui che mi da la forza di andare avanti.-
-Conosco i tuoi problemi Morgan, Jimmy ce ne ha parlato. Mi dispiace… Sei una ragazza meravigliosa e i tuoi…-
Morgan solleva una mano in aria interrompendo le parole della donna. –Sono certa che tu voglia dire cose carine e dolci, ma ti prego, sorvola sull’argomento, non voglio parlare dei miei genitori. Non si possono descrivere, ma ripeto, ho Jimmy e nient’altro importa.-
Barbara annuisce e le sorride poi si schiarisce la voce e si allontana un poco. –Beh, allora, prendetevi cura l’uno dell’altra. Mi raccomando, non sparite!-
Morgan annuisce e, senza nemmeno pensarci, si avvicina alla donna abbracciandola in un gesto istintivo, di cui, in un certo senso, ha sentito il bisogno.
Sì, avrebbe proprio voluto una famiglia come quella di Jimmy.
Quando le due donne si allontanano, Barbara saluta Morgan e poi Jimmy, da lontano, con un gesto della mano, infine fa per rientrare in casa mentre Morgan percorre il vialetto trotterellando.
Jimmy la attende sul marciapiede, con un enorme sorriso sulle labbra. –Allora? Che c’era di tanto segreto?-
-Chiacchiere tra donne!-
Dice lei liquidandolo con un breve gesto della mano ed infilandosi subito al posto del passeggero.
Il sedile di pelle scotta tanto da farle male sulla pelle scoperta delle gambe e l’aria nell’abitacolo è torrida. Jimmy le chiude la portiera e poi fa il giro dell’auto salendo al posto del guidatore.
-Allora, spiaggia?-
-Spiaggia! Voglio fare il bagno!-
-Ma non abbiamo gli asciugamani!-
Commenta Jimmy avviando il motore, mentre dalla radio parte un pezzo dei Beatles. Morgan gli lancia un’occhiatina ghignando. –Da quando questo è stato un problema, scusa?-
Jimmy le sorride in risposta, con lo stesso ghigno stampato sulle labbra. –Hai ragione!-
Dice mettendosi gli occhiali da sole e partendo a tutto gas, facendo rombare il motore della sua Dodge. 
  
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