-This is real-




Era stato solo un sogno. Ed era finito.
Elena lo sapeva, lo vedeva nel fuoco che ardeva nel caminetto.
Non c'era modo di tornare indietro, di rendere quelle visioni reali.
Perché non lo erano.
E non importava che lei le desiderasse ancora, piú di tutto.
Non sarebbero tornate.
Poteva solo ricordare dentro di sé le sensazioni che aveva provato.
C'era gioia.
Per quel futuro che aveva sempre desiderato da umana e che, da vampira, si era dimenticata di aver mai sognato. C'era amore.
Per Stefan, per i figli avuti con lui.
C'era malinconia.
Per quei momenti che non ci sarebbero mai stati.
Come poteva sentire la mancanza di qualcosa che non aveva mai potuto vivere?
Forse, proprio per questo, ne sentiva cosí tanto la mancanza.
Forse, proprio per questo, sentiva quell'ultima sensazione.
C'era dolore.
Per quello che non c'era piú e non ci sarebbe stato.
Perchè quelle visioni erano state reali, nel momento in cui le aveva vissute.
Quelle sensazioni le erano rimaste dentro cosí come i sentimenti che le annebbiavano la vista, già oscurata dalle lacrime.
Perché stava piangendo?
Era finita, sì.
Ma Stefan era seduto accanto a lei. Poteva sentire il suo cuore battere.
Era reale.
Ma non lo sembrava poi cosí tanto.
Perché se fosse stato reale, lei l'avrebbe stretto a sé e non si sarebbero piú lasciati.
Invece, erano fisicamente vicini, ma i loro sguardi erano lontani.
Guardavano il fuoco.
Elena non riusciva a guardarlo negli occhi. Le sarebbe sembrato di rivivere le scene vissute da poco, se avesse guardato Stefan negli occhi.
Come avrebbe potuto smettere di guardarlo poi?
Quell'amore era ancora reale.
Ecco perché lo temeva cosí tanto.
Ecco perché non poteva guardarlo negli occhi troppo a lungo.
Perché in una realtà parallela, lui era suo marito e lei avrebbe tanto voluto che quella realtà coincidesse con questa. Ma amava Damon, o almeno cosí credeva. Lo amava.
E continuava a ripeterselo dentro per convincersene.
Forse aveva solo paura di ricominciare con Stefan.
Perché i suoi sentimenti per lui erano troppo reali, talmente reali da farla piangere dopo delle visioni che non l'avrebbero neanche dovuta commuovere, data la loro finzione.
Eppure, aveva sentito tutto.
Aveva sentito quello che con Damon non aveva mai provato.
Quello che avrebbe sempre desiderato e non si sarebbe avverato.
In fondo, lo sapeva. Era stata colpa sua, colpa della sua morte, della sua vita.
Se solo avesse scelto diversamente, forse, adesso, quella realtà sarebbe stata vera e non avrebbe continuato a cercare l'alibi di una visione per mascherare la realtà di un sentimento.
Un sentimento che c'era e ardeva vivo come la fiamma.
Era reale.



Era finito.
I suoi occhi lo sapevano, mentre guardavano dritto nel camino.
Elena, sua moglie, i suoi figli.. Non avrebbe potuto desiderate nient'altro.
Quella era la vita che avrebbe sempre voluto avere.
Una famiglia. Un amore. Una felicità.
Invece, si ritrovava solo, a fingere che fosse tutto a posto, cercando di trovare un motivo per alzarsi dal letto la mattina. Non poteva negarlo.
Quelle visioni l'avevano sconvolto.
L'avevano travolto con quell'ondata di emozioni incontenibili e dirompenti al punto da fargli perdere la cognizione di spazio e tempo.
Sembrava di stare in paradiso con Elena al suo fianco.
Sembrava che quella luce che li circondava fosse l'unica grande certezza delle loro esistenze.
Come se l'unico scopo fosse stare insieme, vivere il loro amore.
Che cosa aveva provato che potesse esprimere?
Niente.
Tutto quello che sentiva poteva restargli custodito nel cuore, ma non altrove.
Incatenato a quell'anima che voleva mettere in modalità "replay" infinito quelle paradisiache visioni.
Non poteva fingere potessero realizzarsi.
Era impossibile, ma questo non le rendeva meno coinvolgenti.
Ogni cosa lo era, se riguardava Elena.
Ecco perché l'aveva guardata, aveva cercato il suo sguardo e, ora, stava seduto accanto a lei, ascoltando il suo cuore. Se solo avesse smesso di battere, seguendo il flusso dei suoi pensieri.
Se solo avesse potuto abbracciarla forte e dirle che lui l'avrebbe sempre amata come solo un marito puó amare in modo incondizionato la propria moglie, gliel'avrebbe detto.
Ma le parole gli morivano in gola e non sembravano neppure adatte a esprimere ció che sentiva.
Perché lui avrebbe solo voluto che quelle visioni continuassero per l'eternità, se non avesse potuto spendere la sua esistenza con Elena.
Si sarebbe accontentato di quella realtà tanto desiderata che non poteva realizzarsi, ma che gli scaldava sempre il cuore.
Avrebbe continuato a sperare, a desiderare, a sognare.
Avrebbe continuato a guardare il fuoco.
Perchè, almeno quello, era reale.







A/N

La scena del camino, nell'ultima puntata, è stata così piena di signficati e sentimenti, a parer mio.
Le parole, come sempre, sono state scelte dagli autori nel modo più ambiguo possibile, ma io voglio credere nella loro interpretazione più ottimistica. Mi rifiuto di vedere quella puntata e quella scena come la fine dello Stelena.
Se fosse stato così, Elena non avrebbe pianto. Non si sarebbe commossa perchè le visioni erano finite.
Si sarebbe limitata a essere indiffirente e/o sorridere, invece, non l'ha fatto.
C'è ancora speranza, c'è ancora sentimento.
Non dico che lo Stelena tornerà nell'immediato, ma una scena come questa non può che essere l'inizio.
Un nuovo inizio. In cui, forse, troveranno il modo di ricongiungersi.
Spero apprezziate questo 'tuffo' nei loro pensieri ;)
Un abbraccio,
Gloria