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Autore: downeysautograph    20/04/2014    1 recensioni
Dean, preso dallo sconforto e dal rimorso successivo alla fine di Sam nella gabbia insieme a Lucifero, decide di aprirsi con Castiel ed esprimere tutti i suoi sentimenti per lui.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione, Quinta stagione
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L’armageddon era terminato.
Proprio così. Lo scontro tra Lucifero e gli angeli era terminato.
Con un sacco di perdite, ovviamente, e soprattutto quella che per Dean era la più importante: Sam. Che era stato risucchiato dal terreno, ed era senz’altro finito nella gabbia insieme a Lucifero.
A niente erano serviti i tentativi di riuscire a salvarlo e ciò era la cosa che più rimpiangeva Dean.
Seduto sulla sua macchina insieme a Bobby e all’angelo, guardava davanti a sé con lo sguardo vuoto, aveva provato troppo dolore quel giorno e non ce la faceva più.
Le lacrime cominciarono a rigargli il volto e lui non potè pensare ad altro che a suo fratello. Decise di ricacciarle e soprattutto fece una promessa a sé stesso, avrebbe tirato fuori Sam da quel fottuto posto a tutti i costi.
Arrivati a casa di Bobby, lo fece scendere e lui decise insieme a Castiel di andare in un bar a bere qualcosa. Voleva ubriacarsi fino al midollo in modo da non ricordare niente, neanche il suo nome.
Castiel lo accompagnò, anche se con poca voglia. Era convinto che non era proprio il caso di andarsi a ubriacare dopo quello che era successo, ma voleva comunque restare vicino a Dean.
Durante tutto il tragitto nessuno sbiascicò neanche una sillaba, erano entrambi troppo tormentati dal senso di colpa e dal rimorso. Specialmente l’angelo che non aveva potuto niente contro quello che era successo in quella giornata. Certo, aveva combattuto ma non aveva potuto niente contro Lucifero che l’aveva pure ridotto in brandelli.
E poi c’era Dean, tormentato dal dolore e dalle parole pronunciate da Sam. Quelle di farsi una famiglia insieme a Lisa, continuava a chiedersi come avrebbe potuto ricominciare senza il suo amato fratello. Il suo piccolo Sammy che questa volta non era riuscito a proteggere come faceva sempre.

Così Dean quella sera si fiondò sull’alcool, bevve come una spugna e Castiel ne rimase impressionato, non era abituato a bere quindi si accontentò di due bicchieri di birra offerti dal cacciatore.
E comunque l’angelo si sentiva già brillo. Non reggeva per niente l’alcool.

All’uscita dal locale, Dean, che quasi non si reggeva in piedi, sbiascicò quattro parole (le prime quattro parole di quella serata) e Castiel chiese se potesse ripeterle.
Dean si era già sputtanato abbastanza in quell’ultimo periodo che non gli importa neppure il fatto che avesse “riportato ad alta voce” ciò che da tempo si era tenuto per sé e non aveva mai ammesso.
«Castiel, ti amo” disse, mangiandosi le parole e guardando negli occhi Castiel.
«sono diventato gay, okay? Solo per te. Di solito mi piacciono le donne ma tu sei meglio di tutte le stronzette che ho incontrato finora, tu sei il MIO angelo» disse, indicandosi ripetutamente con il pollice e con una voce da sbronzo
«MIO. E nessuno ti porterà mai via da me, vero?»
Castiel, che sorreggeva l’amico non disse una parola, continuava a camminare con la sua andatura leggera e il trench che svolazzava come il mantello di Batman.
«Dean, hai bevuto troppo» disse dopo un po’, con il suo solito tono piatto e duro, come se non fosse successo alcunché.
In realtà Castiel alle parole di Dean aveva sussultato impercettibilmente come se i brividi gli attraversassero la schiena ma non aveva voluto mostrarlo all’amico.
«Io ti amo Cass» e lo disse quasi supplicando. E  forse non era mai stato così sincero con nessun altro.
L’angelo rimase di sasso, e cominciò a fissare con i suoi occhi blu gli occhi verdi del cacciatore che erano stanchi ed erano bisognosi di una risposta.
Rimasero molto tempo a guardarsi negli occhi come se il tempo intorno a loro fosse congelato.
«Castiel, perché cazzo non rispondi? Io mi sono esposto con te»
«Ti ho sentito Dean, ma sinceramente non so cosa pensare. Sei troppo ubriaco per dire delle cose vere, ma non fraintendermi, vorrei solo capire se è davvero quello che provi o è solo ed esclusivamente frutto dell’alcool. Ormai ho perso la fiducia in tutto.
Dopo tutte le cose che abbiamo passato insieme, non capisco perché tu me lo abbia detto in questo momento»
«Davvero non lo capisci? È proprio per questo che te l’ho detto ora! Inizialmente ero così confuso e volevo fare chiarezza su ciò che provavo realmente. Ci sei sempre stato quando avevo bisogno di te, sei il mio migliore amico, il mio angelo e la mia anima gemella, e se non provi i miei stessi sentimenti capirò.» Disse Dean rassegnato e ormai consapevole del fatto che se fosse stato così avrebbe annegato il dolore negli alcolici, come faceva ogni santa volta, d'altronde.
Ormai l’effetto dell’alcool era un po’ svanito e Dean si sentiva un po’ più lucido e consapevole delle parole dette.
«Dean, te lo dico e te lo ripeto non fraintendermi! Vuoi sapere una cosa? Ho provato gli stessi sentimenti sin dall’inizio per te, sin dalla prima volta che ti ho visto, ma non sapevo come spiegarmi, non avevo provato niente del genere per nessuno prima di allora ed è una sensazione davvero strana. Sono così confuso»
Dean si voltò verso l’angelo e guardandolo negli occhi sfoderò uno dei più bei sorrisi mai visti e pregò Dio per avergli mandato una creatura così bella e dolce.
L’angelo continuò: «poi ancora non capisco se tu lo stia dicendo per l’alcool»
A quelle parole Dean prese l’angelo per il bavero del trench e lo trasse a sé, lo avvicinò fino a sentire il suo respiro e infine lo baciò, un baciò che durò un’eternità e nessuno dei due voleva separarsi dall’altro.
Dean riprese fiato un momento, prendendo la faccia dell’angelo tra le mani e guardandolo fisso negli occhi.
«Sei davvero sicuro che io non faccia sul serio?» disse Dean, sogghignando e ricominciò a baciarlo, in mezzo a quel parcheggio deserto, vicino a quel pub come se fosse l’ultimo giorno della propria vita. 
  
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