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Autore: ValeAki    21/04/2014    2 recensioni
""S-sì, tranquillo, Cas. Sto bene." ripetè, più che altro per convincersi, portandosi due mani davanti a mo' di scudo per allontanare il ragazzo - fattosi già pericolosamente vicino - a voler sottolineare quel particolare. Perché lui era Dean Winchester, stava bene, e non poteva avere una cotta per un angelo del Signore che aveva salvato il suo culo dall'Inferno. Non poteva, no."
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Perdere il tocco - o no?

 

Finalmente, dopo una lunga settimana di caccia, Dean Winchester poteva dedicarsi una serata per riposarsi da quel duro lavoro. Per farlo, scelse ovviamente la sua combo preferita: alcool, donne e la sua Piccola. Lei non poteva mancare. Il pub dove era entrato pullulava di giovani ragazze e Dean sorrise mentalmente. "Bingo." Adocchiò una bionda al tavolo e le si avvicinò, com'era solito fare. "Ehi. Che ci fa una bellezza come te in un posto del genere?" le ammiccò, mentre con una mano prendeva il drink appena ordinato. La ragazza lo fissò, puntando i grandi occhi celesti dentro ai suoi, e portando una mano al suo petto. "Non devi fare del male a te stesso per dimenticare quella persona, fratello mio. Va' a casa, ti sta aspettando." sussurrò, andandosene. Dean strabuzzò gli occhi: che sfortuna beccare proprio una hippie! Ma lui era Dean Winchester: non si abbatteva per un fallimento, e scrutò attentamente la sala in cerca di altre ragazze.

 

Quella era decisamente la sua serata no: tutte le ragazze con cui aveva parlato lo liquidavano, alcune con freddi e distaccati gesti, altre piangendo ed esultando frasi sdolcinate prese da film d'amore da quattro soldi. Non riusciva proprio a capire, non poteva aver perso il suo tocco magico, no? Uscì da quell'inferno, superando a passo spedito l'uscio ed incamminandosi verso il motel di quella sera. No, non riusciva proprio a capire. Alzò lo sguardo, incontrando gli occhi di quella dannata hippie. Doveva avergli lanciato una maledizione, per forza. Lui era Dean Winchester, non se ne andava mai a mani vuote. "Ehi tu. Non so che genere di strega sia quella che rovina le mie serate, ma ritira la tua maledizione o ti ucciderò." disse, puntando i suoi occhi gelidi sulla bionda. Lei rise, avvicinandosi. "Non fare così. Non ti ricambia per caso?" Dean la guardò più confuso della prima volta. "Ma vuoi dirmi di che accidenti stai parlando?!" sbottò, innervosito. "Non nasconderlo a te stesso. Si vede che sei innamorato, e con questa consapevolezza non riesci ad andare a fondo con le altre. Dovresti davvero dirle ciò che pensi." affermò, e Dean giurò di averla vista scomparire, dato che riaperti gli occhi non c'era più. O magari li aveva tenuti chiusi troppo a lungo, a riflettere. Innamorato, lui?! Lui non poteva essere innamorato. E di chi, per giunta? Lisa era ormai una vecchia storia, l'aveva ammesso a sè stesso e non la rimpiangeva per niente. Non riusciva proprio a capire.

 

Si abbandonò in quel letto scricchiolante di quel sudicio motel, portandosi un braccio a coprire gli occhi e a ripararsi dalla luce al neon che proveniva dal soffitto. Si era giocato - ed anche molto male tra l'altro - la sua serata libera, e già l'ansia per il giorno dopo si insinuò tra i suoi pensieri confusi.

"Ciao Dean." in un battito d'ali Castiel apparve in quella stanza, di fronte al letto di Dean, osservandolo con la sua solita espressione vuota, a volte quasi interrogativa. "Cas?" il cacciatore era stupito. "Come facevi a sapere che fossi qui?" Si mise a sedere al bordo del letto, aspettando una risposta. Che cosa strana. "Sam me l'ha detto." rispose semplicemente l'angelo, guardando la stanza. Ovvio, Sam; a proposito, non era nemmeno in camera, ora che notava. "Ok, e allora? Che vuoi?" Non si accorse nemmeno di aver alzato la voce, e Castiel lo guardò confuso. Era la prima volta che lo vedeva così arrabbiato. "Ho fatto qualcosa? Se così fosse, scusami, non volevo farti arrabbiare." disse, avvicinandosi di qualche passo verso il letto, puntando i suoi occhi in quelli verdi di Dean, abbassati, rivolti verso il pavimento. Fu in quel momento che li alzò, ed incontrò le due pozze blu profondo di Castiel. "Eh? No, no, non hai fatto niente per cui scusarti, Cas." Proferì, quasi in tono dolce, stupendosi sia per il modo in cui lo disse ma soprattutto per quella strana reazione da parte dell'angelo. Scusarsi, lui?! Davvero? E in un modo talmente servile, d'altronde. Il suo sguardo era ancora fisso negli occhi di Castiel, e sembrava che volesse scrutargli l'anima. Non era proprio sicuro che lo potesse fare ma, beh, l'impressione era quella. E anche lui ci stava vedendo un po' della sua, mentre annegava nel blu degli oceani. Provò una strana fitta allo stomaco e oh, se sapeva che cosa significasse. Ma non lo avrebbe mai ammesso.

Quasi si strozzò con la sua saliva, realizzando ciò che realmente gli stava accadendo, tossendo ma soprattutto guardando lontano da Cas, lontano dai suoi occhi blu così profondi. Si alzò in piedi e si allontanò un po' dal letto e dall'angelo, ma per tutta risposta Castiel si avvicinò ancora di più, invadendo il suo spazio personale. "Stai bene?" domandò, e Dean potè chiaramente leggere la preoccupazione, nei suoi occhi e nella sua voce. E si accorse che forse Castiel fosse molto più umano di quanto non desse a vedere. O magari c'entrava quel 'legame profondo' di cui andava a parlare. Nah. Legame profondo un cazzo. "S-sì, tranquillo, Cas. Sto bene." ripetè, più che altro per convincersi, portandosi due mani davanti a mo' di scudo per allontanare il ragazzo - fattosi già pericolosamente vicino - a voler sottolineare quel particolare. Perché lui era Dean Winchester, stava bene, e non poteva avere una cotta per un angelo del Signore che aveva salvato il suo culo dall'Inferno. Non poteva, no. Castiel non sembrò troppo convinto dalle sue parole, ma non ricorse a trucchetti angelici per scoprire la verità: si fidava, andava bene così. Sforzandosi di essere il più umano possibile, si avvicinò a lui - pur mantenendo le adeguate distanze di privacy - e si portò una mano al petto e una verso Dean, recitando, molto male, ma in tono solenne. "Se... se vorresti parlarne, io... umh, io sarò lieto di ascoltare le tue preoccupazioni..!" disse, facendo una faccia stranita a ciò che lui stesso aveva appena pronunciato. Dean lo guardò stupito, a metà tra il ridere come un ossesso e lo spararsi in bocca, perché quella sera era tutto davvero troppo strano. E decise di abbandonarsi alla follia, ridendo in modo pazzo. "Massì dai Cas, prendiamo la palla al balzo!" cominciò, e giurò di aver visto l'angelo vagare con lo sguardo per la stanza alla ricerca di questa fantomatica palla. "Sai, forse c'è questa persona che mi piace, però non so se è lo stesso per lei capisci? Non so cosa fare." confidare i suoi problemi d'amore ad un angelo in trench coat, seduti sul letto di una camera di un motel? Quanto era caduto in basso? O quanto in basso era arrivato, con quelle bottiglie di alcolici, al pub? Se non avesse saputo al cento percento di essere guarito dalla febbre da fantasma, avrebbe pensato di avercela ancora. Castiel sembrò rifletterci sul serio, profondamente, inclinando la testa da un lato ed osservando un punto indefinito davanti a lui, come per trovare in quel frammento di spazio la risposta, o per calibrare bene le parole. "Penso che... umh... dovresti dirglielo lo stesso, sì. Avresti una certezza e non più dubbi e problemi." affermò, soddisfatto del suo lavoro, sorridendo al cacciatore che lo guardava con fare quasi affascinato, con una punta d'ironia nello sguardo. Stava per ribattere qualcosa, ma Castiel lo fermò prima che potesse aprire bocca. “Sei... davvero una persona fantastica, Dean. Dubito ci sia qualcuno a cui non piaci.” piantò di nuovo i suoi occhi nei suoi. Dean deglutì rumorosamente. Quei dannatissimi discorsi che andavano avanti con le loro occhiate, le une rivolte verso le altre, stavano diventando imbarazzanti, almeno per lui.

"Ho capito, grazie." gli sorrise di cuore, e l'angelo si era alzato dal letto, pronto già per andarsene, quando Dean chiamò il suo nome a gran voce. "Cas, devo dirti una cosa." sorrise tra sè e sè. "Mi piaci." si alzò in piedi, fronteggiando il suo sguardo, gli occhi blu più confusi che mai, e giurò di aver visto un tenue rossore sulle sue guance. Castiel roteò la testa, non guardandolo in faccia, non sapendo che dire, che fare. Questo andava ben oltre le sue conoscenze da angelo, quindi percepiva quel momento solo come umano. Sentì il cuore del suo tramite battere all'impazzata, quasi come se sarebbe dovuto esplodere da lì a poco, le gambe gli tremavano e non capì bene per cosa. La bocca si era aperta per lo stupore, e potè solo giocare nervosamente con le sue mani, sotterrando le unghie nella pelle morbida delle dita. Alzò di colpo lo sguardo, fisso negli occhi verdi di Dean, un urlo muto che diceva "Non so che fare!", una disperata richiesta d'aiuto. Dean sorrise, avvicinandosi a lui e baciandolo, tenendogli il viso dai lati con le mani, le loro fronti che si sfioravano, i loro respiri intrecciati. E se in quel momento il tempo si fosse fermato, bloccandoli in quell'attimo fugace dove erano davvero una cosa sola, ne sarebbero stati felici. Un "Ti amo, Cas" fu sussurratò sulle labbra dell'angelo, accompagnato da un "Anche io, Dean" mormorato contro il collo del cacciatore.
Dean Winchester avrà anche aver perduto il tocco con le ragazze, ma era grato di averne acquistato uno speciale per Cas, il suo Cas.

"...alla fine quell'hippie aveva ragione!"



Angolo della presunta Autrice
Salve a tutti e complimenti se siete arrivati a leggere fino a qui!
Vi prego anzitutto di posare i pomodori - perchè sì, so che ne avete una cassetta piena accanto a voi - e di scusarmi per questo abominio! Ma ci tenevo davvero tanto a scrivere qualcosa su questi due çwç Non ho scritto molto su questo fandom oltre una shot su Dean, così non so ancora come prenderli questi personaggi. Poi è da un po' che per motivi personali avevo smesso di scrivere, e dovrò riabituarmi a migliorare lo stile eccetera eccetera.
Anyway, se state ancora leggendo meritate davvero un premio! Ma basta con i miei sproloqui, è già tanto per me che abbiate aperto questa fic! Quindi non vi imploro di recensire, ma se volete lasciarmi consigli o quant'altro, non mi offendo mica.
Alla prossima - forse-.
Un bacione,
da Vale Aki.

P.S. Buona Pasquetta!♥

   
 
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