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Autore: Lost_blood_Guardian    21/04/2014    4 recensioni
Una predizione. Una vita passata. Strani sogni e strane visioni. Amori e segreti. Una missione troppo grande per lei ma che dovrà portare a compimento se vuole di nuovo un equilibrio nella sua vita. Tutto sta per cambiare nella vita di Caroline Forbes.
Tratto dal testo:
Erano in un tempio e si tenevano per mano mormorando una lenta ed insistente litania. All'improvviso la terrà cominciò a tremare e le mura del tempio a crollare. Ma loro non si muovevano era come se non stesse accadendo nulla intorno a loro.
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...uno strano vento cominciò ad alzarsi creando una cappa intorno a loro,ma i tre continuavano a recitare quella litania. Poi tutto all'improvviso cessò,proprio come era iniziato. Le tre figure erano ancora li,ma due di loro erano per terra,morti. Solo lei era ancora in piedi.
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Con un sospiro anch'egli si girò ed intraprese la strada precedentemente percorsa dalla sorella. Guardò al di sopra della sua testa e pensò " Ciò che era ci era stato predetto,ora sarà compiuto. Perdonami".
E' una strana idea che mi è venuta in mente mentre stavo ascoltando una canzone! Attenzione:Klaroline e un pairing un po' speciale!!!
Candy
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline, Forbes, Klaus, Mikael, Nuovo, personaggio | Coppie: Damon/Elena
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Il paesaggio dell’acqua ferma e limpida del lago riempiva quel luogo che altrimenti sarebbe stato vuoto. Una figura si stagliava sulla sponda,ammirando l’orizzonte che non esisteva. Non c’era il cielo,non c’era un orizzonte,quel luogo non esisteva poiché era infinito.
<< Lo sai che così facendo lei ci odierà a vita,vero? >>domandò una donna che si era avvicinata all’uomo in riva al lago.
<< Certo che lo so. Ma non abbiamo altra scelta,lei deve sapere >>rispose l’altro voltandosi a guardarla. Nel suo sguardo si leggeva immensa tristezza e consapevolezza di un uomo con una vita vissuta alle spalle. Quello stesso sguardo era rappresentato nello sguardo della donna,la sua immensa bellezza scemava davanti a quell’enorme peso della vita.
<< E così sia,fratello >> la donna si voltò e si allontanò,scomparendo lentamente nell’infinità del luogo in cui si trovavano.
L’uomo si voltò di nuovo verso la sponda e chiuse gli occhi. Ciò che stava facendo era giusto,era l’unica possibilità di far tornare nuovamente l’equilibrio. Sapeva che lei poi lo avrebbe odiato ma non poteva fare altrimenti. Sarebbe rimasto solo se questo era il prezzo da pagare perché l’umanità finalmente vivesse serena.
Con un sospiro anch’egli si girò ed intraprese la strada precedentemente percorsa dalla sorella. Guardò al di sopra della sua testa e pensò
:
Ciò che ci era stato predetto,ora sarà compiuto. Perdonami”.
 
Non riusciva proprio a decidere cosa mettere addosso quel giorno. Si era svegliata più stanca di quando si era addormentata e adesso quella giornata stava già iniziando male. Poi il tempo non aiutava affatto il suo umore,già nero di suo,pioveva e si prospettava un gran bel temporale.
Finalmente scelse,prese un jeans skinny blu scuro,un maglione morbido rosso sangue che le arrivava al di sotto del sedere e con una profonda scollatura sul davanti che metteva in mostra le sue forme generose. Si infilò degli anfibi neri tanto per stare comoda,quel giorno non voleva proprio saperne di tacchi. Lasciò i suoi capelli sciolti,si fece un leggero trucco poi prese il cappotto e la borsa ed uscì. Direzione: il pensionato dei fratelli salvatore.
Appena arrivata,entrò in fretta dentro,imprecando tra scontrò il tempaccio. Andò nel salotto dove trovò tutta l’allegra compagnia.
<< Ciao! >> salutò allegra.
<< Ciao Caroline >> la ricambiò Stefan,il suo migliore amico. Caroline notò immediatamente che non aveva una bella cera.
<< Tutto bene Stef? >> chiese con voce preoccupata. In quei giorni ne erano successe di tutti i colori,non si meravigliava se il suo amico fosse esausto. Dopo le visioni con Elena il suo amico sembrava stare peggio del solito,il che non era un bene. Voleva bene a Stefan e sapeva che quelle visioni non aveva fatto altro che peggiorare la sua situazione con Elena,che nonostante tutto amava ancora.
<< Sto bene Care,sta tranquilla >> le disse Stefan con un leggero sorriso sulle labbra,sorriso che non aveva affatto raggiunto i suoi occhi.
Caroline annui ma non era affatto convinta. Si sedette sul divano dopo aver preso un bel bicchiere di whiskey cercando di migliorare la giornata. Stefan si sedette davanti a lei,scuotendo la testa ormai rassegnato che la passione per l’alcool del fratello aveva ormai contagiato anche l’amica.
Poco dopo vennero proprio raggiunti da Damon che vedendo Caroline bere del whiskey di prima mattina fece un sogghigno. Andò a prendersi anche lui un bicchierino e si sedette accanto alla vampira.
<< Buongiorno Biondina,anche tu fai colazione? >> le chiese con quel suo solito sorriso straffottente.
Caroline non gli rispose,si limitò a lanciargli un’occhiata di fuoco che fece alzare le mani al vampiro in segno di difesa. Poi Damon si rivolse al fratello << E tu?Non ci fai compagnia,fratellino? >>
<< Non mi piace bere alla mattina,lo sai >> replicò il minore dei salvatore. Quest’ultimo dopo aver finito questa breve o meglio inesistente chiacchierata si alzò e andò di sopra.
<< Ma che gli è preso! Oggi è addirittura più musone del solito. >> Disse Damon indicando le scale.
Caroline gli rispose con una semplice parola << Elena >>. Si alzò e appoggiò il bicchiere sul tavolino poi prese la giacca ed andò da Bonnie per iniziare la sua giornata di ricerche,che ormai era diventata una cosa quotidiana. Lasciando solo il maggiore dei Salvatore che da quella semplice parola aveva capito che i guai non erano ancora finiti.
 
Caroline passò il restò della giornata assieme ad Elena e Bonnie,facendo ricerche su ricerche cercando di capire cosa aveva in mente i Viaggiatori.
Tornò a casa che ormai era notte,si diresse senza nemmeno controllare se la madre era rientrata in camera sua. Quel senso di stanchezza non l’aveva abbandonata per tutta la giornata e ora non vedeva l’ora di farsi finalmente una dormita ristoratrice. Si cambiò velocemente mettendosi il pigiama e infilando subito dopo tra le calde coperte. Chiuse gli occhi e si abbandonò al sonno che immediatamente l’accolse tra le sue braccia.
Il suo sonno fu tormentato,sognò lei stessa nell’antica Grecia assieme ad altre due persone,una donna ed un uomo che non riusciva ad identificare. Erano in un tempio e si tenevano per mano mormorando una lente ed insistente litania. All’improvviso la terra cominciò a tremare e le mura del tempio a tremare,ma loro non si muovevano era come se non stesse accadendo nulla intorno a loro. Caroline vedeva tutto come sei le fosse la spettatrice e l’attrice del suo sogno in contemporanea,vedeva tutto da una differente prospettiva ma percepiva tutte le sensazioni della lei del sogno. La litania si fece più insistente fino ad essere urlata,continuavano a tenersi per mano e uno strano vento cominciò ad alzarsi creando una cappa intorno a loro,mai tre continuavano a recitare quelle parole senza tentennamento. Poi tutto all’improvviso finì,come era iniziato cessò. Il vento smise di soffiare,la terra non tremò più e le macerie del tempio ormai caduto erano tutte intorno a loro. I tre individui erano ancora lì,ma due di loro erano per terra,morti. Solo lei rimaneva in piedi con ancora le braccia spalancate con se li stesse ancora tenendo per mano. Il suo viso erano solcato da solitarie lacrime che scendevano silenziose. I suoi occhi erano vitrei e senza espressione, nemmeno il dolore li segnava. Abbassò lentamente le braccia cadendo inginocchio,si avvicinò alle due figure stese sul pavimento chiudendo loro gli occhi spalancati. Poi congiunse le mani come in segno di preghiera,allacciando tra loro le dita,ed iniziò ad intonare un dolce canto,come se fosse una ninna nanna che avrebbe aiutato i suoi amici a raggiungere l’aldilà. Caroline capì che quello era il suo modo di dire loro addio,poi come se avessero una mente sola pronunciarono in simultanea:
δεv θa έχoυv πεθάvει μάτaιa.*
Caroline si sveglio di soprassalto con il fiato corto. Il sonno invece di riposarla l’aveva stare peggio del giorno prima. Si stropicciò gli occhi e si accorse che i suo viso era bagnato,bagnato di lacrime proprio come era successo nel sogno. Si alzò dal letto e andò in bagno a farsi una doccia per darsi una svegliata. Aveva ancora impresse nella mente le parole del sogno,non sapeva a che lingua appartenevano ma ne sapeva il significato. Usci dalla doccia e si vestì con le prime cose che le capitavano sotto mano,cosa strana per una come lei. Prese la macchina e si diresse a tutta velocità a casa di Bonnie,lei forse poteva aiutarla.
Quel giorno aveva un gran bel brutto presentimento.
 
Una donna guardò la macchina di Caroline allontanarsi a tutta velocità. Era la stessa del luogo infinito. Con voce che assomigliava più a di un bisbiglio sussurrò
Συyχωρώ.**
 
 
 
*Non sarete morti invano
**perdonami
 
  
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