Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Wilwarind86    21/04/2014    4 recensioni
< Kagami-kun? – Non riusciva a spiegarsi il perché ogni santissima volta che Kuroko pronunciasse o sussurrasse il suo nome, si sentiva lo stomaco ritorcersi contro la sua volontà – Sei tutto rosso. >
I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, Taiga quasi poteva sentire il respiro caldo del compagno sulle proprie labbra, non che gli dispiacesse la posizione, ma era davvero normale per due ragazzi trovarsi in una situazione del genere?

[KagamixKuroko]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolino dell'autrice:
Ciao a tutti fan di Kuroko no Basket!
Questa è la primissima volta che scrivo e pubblico su questo fandom, 
quindi spero di non aver scritto, come al mio solito, la solita schifezza del giorno ^^
Sono una grandissima fan della KagaxKuro,
ecco perché spiegata questa one-shot u.u
Non ho davvero nulla da dire a proposito di questa schifezza,
spero solamente possa piacere a qualche povera anima che vaga su questo fandom (?)
Ovviamente l’ispirazione è grazie ad una foto che in questo momento non ritrovo,
troppe cartelle su uno stupido computer Scusate! T-T
Mi farebbe davvero piacere sentire delle vostre opinioni al riguardo,
se fa schifo vi prego di dirmelo u.u
Accetterò ogni forma di critica, basta che sia spiegata ^^
Grazie a tutti,
Yelle. 


 


•Rain.
 
 



<< Kagami-kun. >>
Il ragazzo si fermò di colpo leggermente frastornato, si guardò un attimo intorno in cerca della voce che poco tempo prima l’aveva chiamato, che stesse sognando? Aggrottò per un momento la fronte, portandosi infine una mano sulla testa confuso.
<< Sono qui Kagami-kun. >>
Non fece nemmeno in tempo a girarsi completamente, che una figura comparve proprio accanto a sé. Si allontanò spaventato da Kuroko, comparso da chissà dove.
<< M-ma da dove sei sbucato? >>
Chiese infine puntando un dito, contro la direzione del compagno, indagatore. Kuroko, di tutta risposta, inclinò di poco la testa senza far trasparire alcuna emozione, cosa che fece innervosire ancora di più Taiga, dato che non riusciva mai a comprendere i pensieri del ragazzo. Quando era felice accennava ad un sorriso, qualche volta, quando era triste cercava di non mostrarlo agli altri, e quando era arrabbiato… com’era Kuroko da arrabbiato? In effetti non lo aveva mia visto infuriato con qualcuno, ma questo dipendeva solo dal suo carattere apparentemente “pacifico” e tranquillo.
<< Sono sempre stato qui accanto a te. >>
Impressionante di come quel piccoletto riuscisse a scomparire e poi riapparire così da un momento all’altro senza preavviso; all’inizio Taiga era convinto che Kuroko usasse chissà quale trucco, solo successivamente, quando finalmente riuscì a comprendere il compagno ed il suo basket, capì che Kuroko Tetsuya non era affatto un mago o uno stregone, ma passava semplicemente inosservato.
Sospirò passandosi una mano tra i capelli rossi per scompigliarseli un po’ mentre con l’altra cercava di sistemarsi quel maledettissimo kimono che era costretto ad indossare per un’intera giornata.
<< Dannazione!- imprecò mentalmente in tutte le lingue del mondo, almeno quelle poche che conosceva, mentre cercava di passeggiare davanti a sé senza dare troppo nell’occhio- Non pensavo fossero così scomodi questi cosi! >>
Kuroko alzò lo sguardo sul compagno che cercava in tutti i modi di sistemarsi quel benedetto vestito tradizionale, era sicurissimo al cento per cento che il kimono avrebbe avuto la meglio su Kagami, in fondo era fatto così: Impaziente, testardo ed estremamente irruento.
<< A quanto pare non sei per niente pratico. – Kuroko avanzò verso Kagami, sistemandosi esattamente proprio davanti al ragazzo per cercare almeno di risolvere la situazione; Taiga non era mai stato pratico né con i kimono né con le festicciole paesane, certo, non che Kuroko ne sapesse qualcosa a riguardo, ma quantomeno era capace di indossare un vestito tradizionale come quello – Non c’è bisogno di agitarsi tanto, – un’altra piccola pausa prima di continuare – ora te lo sistemo io. >>
Taiga abbassò per un attimo lo sguardo sul ragazzo, si concentrò in un primo momento sui corti capelli azzurri che lo distinguevano dagli altri ragazzi comuni; andando sempre più giù, arrivò ad osservare il viso di quella carnagione così chiara e così distante dalla sua, fino a soffermarsi sulle labbra piccole e semplici che in qualche modo lo chiamavano e lo attiravano incuriosito.
Scosse violentemente la testa cercando di ritornare lucido, spostò la sua attenzione su qualsiasi altra cosa che non fosse Kuroko, come poteva mettersi a pensare a certe cose?
Non era certo il momento di agitarsi per così poco, continuò a scuotere la testa confuso sentendo il cuore accelerare di poco il proprio battito.
<< Ecco fatto.- Kuroko diede una sonora pacca sul petto del ragazzo, provocandogli un mugolio di disappunto. Solo dopo aver alzato lo sguardo, si accorse che Taiga aveva qualcosa di strano che non andava – Kagami-kun? >>
Il ragazzo chiamato in proposito sussultò di scatto, sperando che Kuroko non si accorgesse della sua ultima reazione e sperando inoltre che quel ragazzo non leggesse nella mente, altrimenti era fregato.
Completamente fregato.
Anche se, ora che ci pensava, nessuno aveva il potere di leggere nella mente altrui, eppure lo sguardo di Kuroko fisso su di sé in quel momento lo metteva leggermente a disagio.
<< Sicuro di star bene? >>
Kagami annuì frettolosamente cercando di sorpassare il compagno, facendo attenzione a non guardarlo negli occhi, perché Kuroko, nonostante non sapesse leggere nella mente, aveva come un sesto senso che gli permetteva di capire se c’era qualcosa che non andava.
Kuroko alzò le spalle senza farsi altre domande al riguardo, erano poche le volte in cui Taiga si comportava in modo così strano…
Ritirò tutto in pochi secondi: Taiga Kagami era sempre stato strano, sin dall’inizio quando per la prima volta si incontrarono in palestra per iscriversi al club di basket.
Senza farsi altre domande inutili e senza senso, si portò al fianco del compagno mentre lo sguardo vagava da bancarella a bancarella, in cerca di qualcosa che lo incuriosisse a tal punto da avvicinarsi ad una di quest’ultime.
Purtroppo però la loro calma e silenziosa passeggiata durò poco. Kuroko alzò gli occhi per osservare il cielo appena annuvolatosi; una goccia cadde sulla guancia pallida del ragazzo, finché non ne seguì una seconda ed un terza e così via.
<< Kagami-kun, – Riportò la sua attenzione sul compagno, giratosi appena – sarà meglio trovare un posto al coperto. >>
Taiga sbuffò leggermente infastidito, ora ci si metteva anche la pioggia!
<< E sentiamo dove lo troviamo un posto all’asciutto a quest’ora? >>
La sua attenzione si posò per sbaglio su Kuroko e su quelle goccioline di pioggia che stavano percorrendo interamente il suo corpo partendo dai capelli fino ad arrivare all’interno del kimono estivo attraversando sicuramente una parte del petto pallido del compagno.
<< Di certo non è saggio rimanere qui sotto l’acqua.- Kuroko prese il polso dell’amico per trascinarlo chissà dove, lontano da occhi indiscreti ed invadenti.



Kuroko trascinò Kagami, stranamente silenzioso, per qualche minuto, finché insieme non intravidero una sottospecie di portico poco più avanti; non era abbastanza largo per entrambi, ma in qualche modo avrebbero pur risolto la situazione dato che, quella che sembrava essere una leggera pioggerella estiva, era diventata una pioggia violenta e fredda. Quasi contemporaneamente si gettarono sotto quella copertura, se così si poteva definire quel “tipo” di portico stretto.
Sospirando Kuroko si appoggiò al muro cercando di asciugarsi i capelli, ormai completamente bagnati, ed il kimono, preso in prestito in un negozio in cui li affittavano, di un colore chiaro, molto simile ai suoi capelli; Mentre cercava di lisciarselo e pulirlo, alzò di poco lo sguardo per guardare di sottecchi Kagami, qualche centimetro più avanti, impegnato ad asciugarsi proprio come lui.
<< Kagami-kun - Si fermò per un attimo, in quei pochi secondi Kuroko si avvicinò pericolosamente al volto dell’amico con sguardo serio e deciso – Hai i capelli tutti bagnati, se non li asciughi ti prenderai un malanno. >>
Quando Kagami sentì il tocco del ragazzo su di sé, si sentì surriscaldare dentro mentre cominciò anche a sentire caldo dentro quel dannato kimono scuro e di certo non adatto a coprire quel fisico atletico che si ritrovava. Kuroko non accennò ad arrestare quell’impercettibile tocco anzi, invece di allontanare la mano ormai totalmente fredda, decise di abbassarla per sfiorare la guancia del compagno, quella guancia così calda e delicata.
<< Kagami-kun? – Non riusciva a spiegarsi il perché ogni santissima volta Kuroko pronunciasse o sussurrasse il suo nome, si sentiva lo stomaco ritorcersi contro la sua volontà – Sei tutto rosso. >>
I loro volti erano a pochi centimetri di distanza, Taiga quasi poteva sentire il respiro caldo del compagno sulle proprie labbra, non che gli dispiacesse la posizione, ma era davvero normale per due ragazzi trovarsi in una situazione del genere?
Scacciò immediatamente pensieri del genere, mai nella sua vita aveva pensato a qualcosa di vagamente intelligente, quindi perché farlo proprio in un momento del genere? Alzò lo sguardo sugli occhi azzurri dell’amico, non riusciva ancora a capire a cosa stesse pensando, però quel tocco così delicato da parte del compagno voleva forse sottintendere qualcosa? Riabbassò lo sguardo sulle labbra, quelle labbra che per tanto tempo lo aspettavano e che in quell’istante erano semidischiuse quasi per indicare la loro preoccupazione rivolta al compagno.
L’ennesima goccia cadde sulla guancia di Kuroko, non fece nemmeno in tempo ad asciugarsela che qualcosa di caldo e morbido infuriò sulle sua labbra. Chiuse gli occhi di scatto come se fosse spaventato ed atterrito da ciò che stava accadendo, solo dopo averli riaperti riuscì ad intravedere il volto di Kagami così vicino al suo; cercò di ricambiare quel dolce sfioramento di labbra, finché Kagami non costrinse Kuroko ad appoggiarsi definitivamente al muro senza via di scampo, non che la cosa gli dispiacesse.
Quel tocco di labbra diventò ben presto qualcosa di molto più appassionato, Kagami chiedeva di più e chi era Kuroko per negargli la via d’accesso? Dischiuse completamente le labbra sentendo la lingua del compagno sfiorare la sua, fino ad arrivare ad un punto troppo distante senza più poter tornare indietro. Passati pochi  minuti, Taiga si allontanò e si staccò definitivamente per riprendere aria, solo successivamente comprese il gesto appena compiuto, perché, come sempre, aveva agito senza pensare né a Kuroko né alle conseguenze che avrebbe portato quel gesto. Gli occhi erano fissi su un punto indefinito, non voleva guardare il suo compagno tantomeno la faccia sconvolta che aveva, certo come poteva biasimarlo? Un suo compagno di squadra lo aveva appena baciato senza chiedere né il permesso né altro, era normale che si arrabbiasse, o almeno credeva fino a pochi minuti prima che Kuroko, dopo essersi sfiorato con la mano destra le labbra rosse e leggermente gonfie, sorridesse.
Su una cosa era certa, Kagami non si sarebbe mai e poi mai dimenticato quel sorriso.






 
<< Kagami-kun? >>
Sussultò nel solo sentire pronunciare il proprio nome,
 si girò di scatto incrociando i grandi occhi azzurri della figura accanto a sé.
Un semplice “Mh.” uscì dalle labbra di Kagami,
troppo imbarazzato per pronunciare una frase di senso compiuto.
<< Buon compleanno. >>
Gli occhi di Kagami si spalancarono di poco,
puntando lo sguardo sull’amico,
 senza distogliere lo sguardo.
Come poteva ricordarsi del suo compleanno?
Anzi come aveva fatto lui a dimenticarsene? 
Certo, forse doveva proprio aspettarselo da un tipo come Kuroko.
Quel ragazzo era davvero imprevedibile,
nessuno riusciva mai a capire cosa gli passasse per la testa,
ma era un tipo anche onesto,
 e forse era proprio questa sua ultima qualità che Kagami apprezzava più tra tutte.
Accennò ad un sorriso divertito,
mentre portava la mano destra sulla testa di Kuroko in segno di ringraziamento.
Non aggiunse nient’altro se non un “Grazie” quasi sussurrato.
   
 
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