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Autore: Marra Superwholocked    21/04/2014    1 recensioni
Valery ha finalmente trovato il Dottore. Sarà quello giusto?
« Il mio funziona anche sul legno! »
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'The White Panther'
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Restaurazione

 


I piccoli occhietti del Milasiano fissavano Valery, la quale si sentì come studiata da due gocce di petrolio. « Voi volete salvare una razza che nemmeno sa della vostra esistenza. Lei, Dottore, quante volte li ha aiutati? E quante volte ha portato a casa dei riconoscimenti? Non parlo solo di re, regine o altri leader importanti. Parlo dell'umanità in generale. »
L'alieno col farfallino non intendeva arrendersi. Era vero, non aveva pressoché ottenuto nulla dalle sue azioni, ma non lo faceva per avere qualcosa in cambio: lo faceva per amore, perché stava scappando dai suoi pensieri, dal suo passato. Lo faceva perché odiava la sua natura.
« Gli umani sono stupidi » riprese il Milasiano. « Sono inutili e pericolosi. »
« Valuta bene le tue parole, soldato » lo ammonì il Dottore.
« Perché in questo momento vi stanno portando su una sola strada » concluse Valery.
« Oh, che paura. » Il piccolo portavoce nascondeva la sua emozione sotto strati di determinazione, ma il suo nucleo lo tradì; infatti, dal suo classico color miele, esso diventò di un brillante verde prato: il colore della paura provata da un albero.
« Soldato, qual'è il tuo nome? » chiese il Dottore.
« Noi non abbiamo nomi. »
« Ok, d'accordo. » Ma che cosa sto facendo?! « Val, hai un piano? » le sussurrò all'orecchio.
« No, speravo l'avessi tu.. Sei l'uomo dalle mille risorse, dico bene? »
Lui storse la bocca e guardò in alto. Alle spalle aveva il fuoco. Ai lati, niente finestre; le uniche presenti, sulla parete di fronte a loro, erano state saldamente sigillate perché davano sulla strada e c'era il pericolo che qualcuno ficcasse il naso dove non dovesse.
Con i cuori in gola, Valery guardò il suo cacciavite sonico: era così bello, utile per ogni cosa e quella sua lucina color mandarino le metteva allegria. Utile per ogni cosa... Ogni volta... Every time... Time... Tempo... Vortice del Tempo... IL MANIPOLATORE DEL VORTICE! Come una saetta in ciel sereno, si scoprì il polso e, scansati tutti i braccialetti, trovò che Jack si era dimenticato di riprenderselo. Ormai, da quanto tempo ce l'aveva al polso? Be', poco importava: doveva agire subito. « Ora ho un piano. »
Il Dottore le guardò il polso e notò la fascia di pelle nera che lo circondava e sopra di esso il marchingegno che usavano sia River che Jack. Ma era sicuro che lei lo avrebbe usato per un altro scopo. La vide tutta indaffarata pigiare qualche bottone, azionare il suo cacciavite, sorridere come solo lui sapeva di fare quando le sue teorie si rivelavano esatte, il tutto sotto gli occhi estremamente preoccupati dell'esercito di legno.
« Noi vi abbiamo avvertiti. Vi abbiamo dato una possibilità » disse Valery con il braccio col manipolatore davanti a sé e l'indice dell'altra mano sul bottoncino che avrebbe messo fine alla minaccia.
« Rischiereste la vita per degli stolti?! » gracchiò il portavoce.
« Allora, uno: gli umani non sono stupidi né tantomeno inutili o pericolosi. Hanno solo inesperienza. Quindi è ovvio che li proteggiamo e daremmo la nostra vita per tutti loro » prese parola il Dottore. « B.. No, due: noi non uccidiamo. »
« E tre... » Valery sorrise per lasciare suspense. Scommise anche che se fossero stati di carne ed ossa, quei soldati avrebbero potuto sudare freddo. « Ciao, ciao! » Subito dopo spinse il dito sul pulsante del manipolatore e i soldati e le incubatrici sparirono nel nulla lasciandosi dietro un leggero odore metallico misto a legna bruciacchiata.
« Val, dove li hai mandati? » chiese il Dottore sentendo la eco della sua voce, che prima non c'era.
« Oh, qui vicino, tranquillo. » Saltò giù dal tavolo e puntò il suo cacciavite sulle fiamme che si spensero in pochi istanti.
Lui la seguì facendo un gran fracasso con le sue scarpe. « Qui vicino, dove? E chi ti ha dato quel manipolatore?! »
« Oh, su un pianeta dove potranno ricominciare da zero. Me l'ha dato un amico. »
Il Dottore la squadrò per bene prima di staccarle gli occhi di dosso e prendere una sua iniziativa. « Dobbiamo aiutare le persone in metamorfosi. » Con un pezzo di legno malconcio per le bruciature, il manico di una scopa, le pale di un vecchio ventilatore e il suo cacciavite, assemblò un rudimentale Restauratore di DNA che agli occhi di Valery sembrò essere solo una composizione di un qualche artista con problemi psichici.
Così come il Congresso di Vienna volle tornare alla politica presente prima della rivoluzione francese e di Napoleone, il Dottore se ne andava in giro a trasmettere nell'aria un messaggio diretto alle particelle che causavano la mutazione genetica: “Seguite i vostri padroni”. Con lo stesso strumento, riuscì anche a far tornare alla normalità i corpi delle vittime che in ogni casa erano attorniati dai loro parenti.
All'orizzonte stava cominciando a bruciare il Sole: una nuova giornata. Valery poteva aspettarsi di tutto, ora, perché aveva conosciuto da vicino il Dottore, il suo eroe e possibile mentore. Assieme, avrebbero attraversato nuove ere, nuovi pianeti, nuove galassie. Poteva succedere qualsiasi cosa, adesso.
Beep, beep, beep... Poteva succedere di tutto, anche che suonasse il suo bracciale.
Aveva trovato il Dottore. Aveva trovato quello giusto.

   
 
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