Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |      
Autore: HuGmyShadoW    16/07/2008    5 recensioni
Tutto comincia e si conclude con una Finestra. Ma sono il nostro Cuore e la nostra Mente gli unici seduttori dei sensi...
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Come Un Battito D’Ali

 

 Come ogni sera, chiudo bene la finestra, dopo aver inspirato a fondo l’odore della notte, ovviamente, e subito corro a nascondermi sotto le coperte. Nel tuo abbraccio, nel tuo profumo. 
“Ciao”, sussurri baciandomi la fronte.
“Ciao”, rispondo io. Le tue mani mi cingono morbide la vita, e io mi aggrappo a loro.
Per qualche minuto rimaniamo ad ascoltare i fruscii delle foglie e i canti dei grilli, immersi in un silenzio caldo, che odora vagamente di dolci e sicurezza.
“Com’è andata la giornata?”, esclamiamo nello stesso momento, e insieme ridiamo della nostra telepatia, quasi sovrumana.
“Bene, come al solito, cioè niente di nuovo. E la tua?”, prendo la parola.
“Classica routine. Qualche intervista qua, qualche autografo là, e foto. Tantissime”. Un sospiro stanco nasce dalle tue labbra e va a posarsi sulle mie, dove non lo lascio più andare.
“Ti lamenti tanto, ma lo sappiamo tutti e due che adori questa tua ‘routine’. A proposito, devo ancora vederlo, l’ultimo sevizio fotografico”.
“Hai l’originale in carne e ossa davanti a te e ti vorresti accontentare di un mio sosia di carta?”.
“Sicuramente parlerebbe di meno”.
Ridiamo, abbracciati ancora più stretti, uniti, legati...
“Tom si è comportato bene?”, domando allontanando un po’ il viso dal suo per poterlo osservare bene.
“Non troppo male. Georg e Gustav sono riusciti a sopportarlo senza troppe litigate”. La sua voce, già melodiosa di per sé, assume un timbro ancora più dolce ogni volta che si lascia scivolare sui nome dei suoi amici.
“Vi volete bene, vero?”, chiedo giocando coi suoi capelli.
“Sì... Sono la mia famiglia”, e sorride dolcemente. Già, la sua famiglia... Ma io cosa sono allora?
Il tempo passa piano, scandito dai discreti ticchettii della radiosveglia. E io posso solo rimanere in silenzio, estasiata, a bearmi segretamente del calore del suo corpo modellato sul mio, ad ascoltare innocentemente il battito del suo cuore, ad assaporare il suo profumo, delicato, mai troppo invadente. Più volte l’avevo confuso con il sapore delle stelle.
E fra le braccia protettive del mio Amore, non posso fare a meno di rabbuiarmi. È tutto troppo perfetto, troppo. E in quel momento capisco che non posso più continuare a mantenere una benda di seta sugli occhi. Sospiro.
“Bill, perché tutte le sere vieni qui, da me, nella mia stanza?”, mormoro, e ho paura di conoscere la risposta che, in fondo, custodivo già nel mio cuore.
“Non saprei addormentarmi senza prima darti questo”, e mi bacia piano, con dolcezza, leggero come un battito d’ali.
Il mio cuore accelera, ignaro del velo di tristezza sceso su di me, ma faccio di tutto per farlo tacere. Fuggo dalle sue labbra e mi rannicchio lì, da sola, lontana da te.
“No, intendo il vero motivo. Perché sei qui?”.
“Perché ti amo”. Mi volto e rimango senza fiato. Il tuo sguardo trafigge il mio. Non posso non notare anche adesso, in penombra e con gli occhi colmi di lacrime quanto lui sia maledettamente bello, avvolto da quell’aura lunare che fa risplendere i suoi capelli color ebano e avorio. Mi alzo a sedere, lui fa lo stesso.
“Non è vero. Questo è solo quello che voglio sentirmi dire”, balbetto. “Il solo amore di Bill Kaulitz è la musica”.
“Non solo. Ci sei anche tu”. Una pugnalata gelata al cuore. Lo guardo negli occhi, sul serio per una volta, e in un fruscio nascosto una benda cade a terra.
“Appunto. Tu non sei il vero Bill Kaulitz, giusto?”.
Silenzio. Fatto di attesa e paura. E colmo di rabbia e sensi di colpa.
‘Bill’ chiude gli occhi e rimane immobile, incredibilmente immobile in quell’atmosfera spettrale. Anche l’aria si è raffreddata, intorno a noi.
La sua voce, dura ed incantevole come un diamante mi prende alla sprovvista.
“Io sono colui che è al tuo fianco ogni momento, nella notte più sola e nel giorno più buio, fino all’ultimo. Sono quello che ti abbraccia quando sei triste per la fine di un amore, e che salterebbe con te se solo tu decidessi di chiamarmi, urlando nella notte. Io sono e sarò sempre qui, per te, ogni volta che mi cercherai io vivrò per te. Sono solo tutto ciò di cui hai bisogno”.
Rimango ancora una volta in silenzio, lo sguardo basso e distante. Sarebbero troppe le cose da dire, o forse non ce ne sarebbero affatto.
Una carezza mi sfiora il volto, delicata come una piuma.
“Adesso devo andare. Ricorda, sarò sempre qui per te... Sogni d’oro”.
Il tuo abbraccio appena accennato svanisce, il tuo profumo si dissolve. Un insolito torpore mi fa chiudere le palpebre e confondere la mente. Adesso potrei voltarmi e chiamarti, cercarti in ogni angolo... Ma non lo faccio. Ho deciso di accettare la realtà, che questa comprenda o meno il tuo sorriso. Semplicemente, mi addormento piangendo su un cuscino già umido.

 
Come ogni mattina, mi alzo e vado ad aprire la finestra, e lascio che il vento asciughi le mie guance e il sole apra i miei occhi.
Il tuo bacio e il tuo profumo sono proprio lì, sul letto, dove per un po’ li lascerò dove stanno, splendenti di mille, fragili colori e delicati come il battito d’ali di una farfalla. O come l’ipnotico, amaro mormorio di un Sogno.

 

 

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: HuGmyShadoW