Disclaimer: Il testo originale è
di proprietà dell’autrice, che mi ha dato il permesso di tradurlo.
Autrice: Number One Fan of Journey
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all’originale: https://www.fanfiction.net/s/8941994/1/Lessons-in-Chemistry-via-Hetalia
Lezione 1: meccanica di una semplice reazione di sostituzione, con
reagenti AusHun e Pru e produzione di PruHun e Aus
Secondo la teoria delle collisioni,
due reagenti reagiscono tra loro solo se si urtano.
Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano
su un servizio da tè barocco posto
su un tavolo lì vicino. Placide note, suonate
perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle
dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che,
con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva
dolcemente al ritmo della musica.
La porta
d’ingresso si spalancò con violenza e un giovane si precipitò di corsa verso la donna,
scaraventando entrambi fuori dalla finestra.
Il pianista interruppe la melodia che stava
suonando e si volse verso il trambusto giusto in tempo per vedere Prussia e Ungheria che si
univano in matrimonio.
È bene notare che generalmente la teoria delle collisioni non è efficace per quanto riguarda la formazione di legami nella vita reale. Per il bene di tutti gli
interessati, si consiglia di non tentare di trovare le eccezioni. L’idea
effettivamente è davvero assurda, tuttavia, ai fini di questa lezione, la si considererà applicabile alla vita reale.
Benché le collisioni siano necessarie affinché le
reazioni chimiche abbiano luogo, non tutti gli urti fra reagenti danno
origine ad un prodotto. Ciò è illustrato dall'equazione di Arrhenius:
k = A*e^(-Ea/R*T)
All’aumentare di k aumenta anche l’efficacia delle collisioni. R ed e (uno stravagante numero irrazionale che le persone non amano troncare) sono costanti che non verranno prese
in esame in questa lezione.
La più semplice di tutte le variabili che influiscono su k è T, la temperatura. Una T più alta porta ad una k più alta, e di conseguenza a
collisioni più efficaci.
Era una domenica pomeriggio. Il sole gettava
accecanti raggi di
luce su
tutte le superfici della stanza, incluse le fronti sudate dei
suoi occupanti. Un giovane e sua moglie erano accasciati nella tenue ombra proiettata dal pianoforte e dal
tavolino da tè. Nessuno dei due si muoveva più di
quanto fosse necessario per respirare. Le tende si mossero per un istante nella
brezza soffocante prima di prendere fuoco.
La porta
d’ingresso si aprì con un cigolio e un altro giovane entrò in fretta nella stanza.
Ansimando pesantemente e grondando di sudore, barcollò nella stanza alla massima
velocità consentitagli dalle sue gambe tremanti e si accasciò sulla giovane donna. Frugando in una tasca,
afferrò la mano della
ragazza, le tolse la fede nuziale con uno strattone e al suo posto infilò a forza il
proprio anello.
Prussia lanciò un
grido di vittoria prima
di svenire per il caldo.
Nelle reazioni chimiche, la temperatura fa effettivamente
aumentare il movimento delle particelle, ma nessuna metafora è perfetta.
La variabile A
dell'equazione è detta fattore di orientamento. Tutti i reagenti
coinvolti in una collisione devono
essere orientati correttamente per poter reagire tra loro.
Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano
su un servizio da tè barocco
posto su un tavolo lì vicino. Placide note, suonate
perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle
dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua
moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si
muoveva dolcemente al ritmo della musica.
La porta
d’ingresso si spalancò con violenza e la musica s’interruppe con un fragore sconnesso
quando un giovane si precipitò
di corsa verso il pianista, scaraventando entrambi fuori dalla finestra.
Caddero sul
baldacchino allestito all’esterno per il matrimonio, allontanandosi frettolosamente
l’uno dall’altro e rialzandosi velocemente in piedi. Il prete, che se ne stava in disparte,
li osservò, incerto.
Austria,
sistemandosi furiosamente il colletto, si preparò per rimproverare Prussia per
quell’atto assolutamente insensato prima di rendersi conto di dove si
trovassero. Con espressione severa si voltò verso Prussia e disse:
«Avevo l’impressione che tu fossi etero».
Prussia indietreggiò di qualche passo. «Anch’io pensavo che
tu fossi etero».
«Sembra che le tue capacità organizzative siano piuttosto scadenti, allora».
«Comincio ad avere anch’io quest'impressione».
«Te la do io l'impressione!», ruggì Ungheria,
sopraggiunta alle spalle di Prussia.
Prima ancora che il suo volto potesse assumere un'espressione di puro terrore, Prussia si voltò verso di lei in tempo per vedere
la padella che lo colpiva in faccia.
Austria, il prete e gli invitati si
allontanarono lentamente mentre il sangue di Prussia imbrattava il baldacchino
nuziale.
I reagenti che collidono con un orientamento errato non
reagiscono; tuttavia, il fatto che alcune parti dei reagenti collidano correttamente non garantisce la formazione di un
prodotto. Inoltre, entra in gioco anche Ea (energia
di attivazione). Perché avvenga una reazione, i reagenti devono collidere con una quantità di energia sufficiente.
Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano
su un servizio da tè barocco posto
su un tavolo lì vicino. Placide note, suonate
perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle
dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua
moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si
muoveva dolcemente al ritmo della musica.
La porta si
spalancò con violenza, e un giovane entrò nella stanza barcollando e singhiozzando. Il pianista, disturbato, smise
di suonare, mentre sua
moglie aggrottò le sopracciglia, lanciando un’occhiata al nuovo
arrivato.
«Senti un po’, Ungheria», biascicò Prussia, fermandosi accanto alla donna. «Dovremmo sposarci. Ho già ingaggiato un prete e tutto il resto».
Prussia tentò di spingere la ragazza verso la finestra.
Pochi istanti dopo
era a terra privo di sensi, con la promessa che avrebbe sofferto di qualcosa di ben
peggiore dei postumi di una sbornia quando si fosse risvegliato.
Al diminuire di Ea, k aumenta. Quando Ea è bassa (risultato
raggiungibile grazie all’aggiunta di un catalizzatore), le
particelle in collisione non necessitano più di così tanta energia per reagire.
Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano
su un servizio da tè barocco posto
su un tavolo lì vicino. Placide note, suonate
perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle
dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua
moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si
muoveva dolcemente al ritmo della musica.
La porta si
spalancò con violenza, e un giovane entrò in fretta, trasportando un pesante contenitore
sottobraccio. Il pianista,
disturbato, smise
di suonare, mentre
sua moglie aggrottò le sopracciglia, lanciando un’occhiata al nuovo
arrivato.
«Scusate se ho interrotto qualcosa», disse Prussia, avanzando nella
stanza e appoggiando il contenitore contro il muro. «Ho pensato di
farli ghiacciare per bene prima della festa di stanotte».
Austria aggrottò
le sopracciglia. «Non ricordo di aver mai avuto intenzione di dare una festa
stanotte».
Dopo ore e ore di convincimento, i tre stavano facendo festa. Un’ora dopo, Austria era accasciato
sulla panca del pianoforte, stordito dall’alcol, mentre un’Ungheria dal volto molto arrossato
ridacchiava qualsiasi
cosa Prussia dicesse o non
dicesse.
«Senti un po’, Ungheria», biascicò Prussia. «Dovremmo
sposarci. Ho già ingaggiato un
prete e tutto
il resto».
Prussia tentò di spingere la ragazza verso la
finestra.
Ridacchiando come
una pazza, Ungheria si alzò in piedi barcollando e si lasciò condurre verso il baldacchino
nuziale.
Nelle reazioni non catalizzate, tuttavia, è
estremamente raro che due particelle in collisione abbiano abbastanza energia
per reagire.
Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano
su un servizio da tè barocco posto
su un tavolo lì vicino. Placide note, suonate
perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle
dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua
moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si
muoveva dolcemente al ritmo della musica.
La porta
d’ingresso si spalancò con violenza, e un giovane si precipitò di corsa verso la giovane
donna. Difendendosi a fatica, Ungheria lo tenne a distanza di sicurezza mentre entrambi cadevano sul tappeto.
Prussia si fermò
quando colpì con la nuca una
gamba del pianoforte. Gemendo, si mise seduto, districandosi da Ungheria.
Lei fece altrettanto, anche se con meno gemiti e più padellate.
Considerando inoltre la temperatura e il fattore di
orientamento, non c’è da stupirsi che pochissime collisioni diano luogo ad una reazione.
Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano posto su un
servizio da tè barocco su un tavolo lì vicino. Placide note, suonate
perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle
dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua
moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si
muoveva dolcemente al ritmo della musica.
La porta
d’ingresso si spalancò con violenza, e un giovane si precipitò nella stanza,
scaraventando sia il pianista che
sua moglie sul tappeto. I tre non si erano ancora completamente
separati che Ungheria aggredì Prussia con la sua padella.
Anche al ritmo di una sola collisione efficace su milioni e milioni di urti infruttuosi, le reazioni avvengono. Fortunatamente (per il catione Pru, almeno), non c’è solo un
set di reagenti che sfreccia di qua e di là nel tentativo di collidere. Le
probabilità di successo possono essere bassissime, tuttavia, con un numero sufficiente di collisioni, la reazione prima o poi avverrà.
Non mollare, Prussia.
NdT:
Prima fanfiction in questo fandom, yay!
Non so come mi sia saltato in mente di tradurre quelle
che alla fin fine sono delle piccole lezioni di chimica, visto che io di questa
materia non me ne intendo per niente, però mi piace questo genere di fanfiction
e quindi ho pensato Perché no? e mi
sono messa al lavoro.
Chimica l'abbiamo fatta poco e male due anni fa, mai
studiata seriamente e mai piaciuta più di tanto, però ho fatto qualche ricerca
per avere almeno una vaga idea di che cosa fosse questa fantomatica teoria
delle collisioni. Mano a mano che traducevo ho cercato di controllare sempre se
quello che stavo scrivendo avesse senso oppure se avessi preso delle cantonate
colossali, tuttavia, se qualche chimico là fuori nota qualche errore o qualche
cosa fuori posto, non esiti a dirmelo, mi raccomando :)
Per ora è tutto. Spero che questa prima lezione vi sia
piaciuta ^^
Ah, quasi dimenticavo: buona Pasqua in ritardo :)