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Autore: Hon_yaku    21/04/2014    1 recensioni
Cosa? Hetalia non insegna la storia? Bene. Ci insegnerà la chimica, allora.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Allied Forces/Forze Alleate, Austria/Roderich Edelstein, Axis Powers/Potenze dell'Asse, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Lesson 1

Disclaimer: Il testo originale è di proprietà dell’autrice, che mi ha dato il permesso di tradurlo.

Autrice: Number One Fan of Journey

Link all’originale: https://www.fanfiction.net/s/8941994/1/Lessons-in-Chemistry-via-Hetalia

 

 

 

Lezione 1: meccanica di una semplice reazione di sostituzione, con reagenti AusHun e Pru e produzione di PruHun e Aus


Secondo la teoria delle collisioni, due reagenti reagiscono tra loro solo se si urtano.


Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano su un servizio da tè barocco posto su un tavolo vicino. Placide note, suonate perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva dolcemente al ritmo della musica.

La porta d’ingresso si spalancò con violenza e un giovane si precipitò di corsa verso la donna, scaraventando entrambi fuori dalla finestra.

Il pianista interruppe la melodia che stava suonando e si volse verso il trambusto giusto in tempo per vedere Prussia e Ungheria che si univano in matrimonio.


È bene notare che generalmente la teoria delle collisioni non è efficace per quanto riguarda la formazione di legami nella vita reale. Per il bene di tutti gli interessati, si consiglia di non tentare di trovare le eccezioni. L’idea effettivamente è davvero assurda, tuttavia, ai fini di questa lezione, la si considererà applicabile alla vita reale.

Benché le collisioni siano necessarie affinché le reazioni chimiche abbiano luogo, non tutti gli urti fra reagenti danno origine ad un prodotto. Ciò è illustrato dall'equazione di Arrhenius:

k = A*e^(-Ea/R*T)

All’aumentare di k aumenta anche l’efficacia delle collisioni. R ed e (uno stravagante numero irrazionale che le persone non amano troncare) sono costanti che non verranno prese in esame in questa lezione.

La più semplice di tutte le variabili che influiscono su k è T, la temperatura. Una T più alta porta ad una k più alta, e di conseguenza a collisioni più efficaci.


Era una domenica pomeriggio. Il sole gettava accecanti raggi di luce su tutte le superfici della stanza, incluse le fronti sudate dei suoi occupanti. Un giovane e sua moglie erano accasciati nella tenue ombra proiettata dal pianoforte e dal tavolino da tè. Nessuno dei due si muoveva più di quanto fosse necessario per respirare. Le tende si mossero per un istante nella brezza soffocante prima di prendere fuoco.

La porta d’ingresso si aprì con un cigolio e un altro giovane entrò in fretta nella stanza. Ansimando pesantemente e grondando di sudore, barcollò nella stanza alla massima velocità consentitagli dalle sue gambe tremanti e si accasciò sulla giovane donna. Frugando in una tasca, afferrò la mano della ragazza, le tolse la fede nuziale con uno strattone e al suo posto infilò a forza il proprio anello.

Prussia lanciò un grido di vittoria prima di svenire per il caldo.


Nelle reazioni chimiche, la temperatura fa effettivamente aumentare il movimento delle particelle, ma nessuna metafora è perfetta.

La variabile A dell'equazione è detta fattore di orientamento. Tutti i reagenti coinvolti in una collisione devono essere orientati correttamente per poter reagire tra loro.


Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano su un servizio da tè barocco posto su un tavolo vicino. Placide note, suonate perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva dolcemente al ritmo della musica.

La porta d’ingresso si spalancò con violenza e la musica s’interruppe con un fragore sconnesso quando un giovane si precipitò di corsa verso il pianista, scaraventando entrambi fuori dalla finestra.

Caddero sul baldacchino allestito all’esterno per il matrimonio, allontanandosi frettolosamente l’uno dall’altro e rialzandosi velocemente in piedi. Il prete, che se ne stava in disparte, li osservò, incerto.

Austria, sistemandosi furiosamente il colletto, si preparò per rimproverare Prussia per quell’atto assolutamente insensato prima di rendersi conto di dove si trovassero. Con espressione severa si voltò verso Prussia e disse:

«Avevo l’impressione che tu fossi etero».

Prussia indietreggiò di qualche passo. «Anch’io pensavo che tu fossi etero».

«Sembra che le tue capacità organizzative siano piuttosto scadenti, allora».

«Comincio ad avere anch’io quest'impressione».

«Te la do io l'impressione!», ruggì Ungheria, sopraggiunta alle spalle di Prussia.

Prima ancora che il suo volto potesse assumere un'espressione di puro terrore, Prussia si voltò verso di lei in tempo per vedere la padella che lo colpiva in faccia.

Austria, il prete e gli invitati si allontanarono lentamente mentre il sangue di Prussia imbrattava il baldacchino nuziale.


I reagenti che collidono con un orientamento errato non reagiscono; tuttavia, il fatto che alcune parti dei reagenti collidano correttamente non garantisce la formazione di un prodotto. Inoltre, entra in gioco anche Ea (energia di attivazione). Perché avvenga una reazione, i reagenti devono collidere con una quantità di energia sufficiente.


Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano su un servizio da tè barocco posto su un tavolo vicino. Placide note, suonate perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva dolcemente al ritmo della musica.

La porta si spalancò con violenza, e un giovane entrò nella stanza barcollando e singhiozzando. Il pianista, disturbato, smise di suonare, mentre sua moglie aggrottò le sopracciglia, lanciando un’occhiata al nuovo arrivato.

«Senti un po’, Ungheria», biascicò Prussia, fermandosi accanto alla donna. «Dovremmo sposarci. Ho già ingaggiato un prete e tutto il resto».

Prussia tentò di spingere la ragazza verso la finestra.

Pochi istanti dopo era a terra privo di sensi, con la promessa che avrebbe sofferto di qualcosa di ben peggiore dei postumi di una sbornia quando si fosse risvegliato.


Al diminuire di Ea, k aumenta. Quando Ea è bassa (risultato raggiungibile grazie all’aggiunta di un catalizzatore), le particelle in collisione non necessitano più di così tanta energia per reagire.


Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano su un servizio da tè barocco posto su un tavolo vicino. Placide note, suonate perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva dolcemente al ritmo della musica.

La porta si spalancò con violenza, e un giovane entrò in fretta, trasportando un pesante contenitore sottobraccio. Il pianista, disturbato, smise di suonare, mentre sua moglie aggrottò le sopracciglia, lanciando un’occhiata al nuovo arrivato.

«Scusate se ho interrotto qualcosa», disse Prussia, avanzando nella stanza e appoggiando il contenitore contro il muro. «Ho pensato di farli ghiacciare per bene prima della festa di stanotte».

Austria aggrottò le sopracciglia. «Non ricordo di aver mai avuto intenzione di dare una festa stanotte».

Dopo ore e ore di convincimento, i tre stavano facendo festa. Un’ora dopo, Austria era accasciato sulla panca del pianoforte, stordito dall’alcol, mentre un’Ungheria dal volto molto arrossato ridacchiava qualsiasi cosa Prussia dicesse o non dicesse.

«Senti un po’, Ungheria», biascicò Prussia. «Dovremmo sposarci. Ho già ingaggiato un prete e tutto il resto».

Prussia tentò di spingere la ragazza verso la finestra.

Ridacchiando come una pazza, Ungheria si alzò in piedi barcollando e si lasciò condurre verso il baldacchino nuziale.


Nelle reazioni non catalizzate, tuttavia, è estremamente raro che due particelle in collisione abbiano abbastanza energia per reagire.


Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano su un servizio da tè barocco posto su un tavolo vicino. Placide note, suonate perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva dolcemente al ritmo della musica.

La porta d’ingresso si spalancò con violenza, e un giovane si precipitò di corsa verso la giovane donna. Difendendosi a fatica, Ungheria lo tenne a distanza di sicurezza mentre entrambi cadevano sul tappeto.

Prussia si fermò quando colpì con la nuca una gamba del pianoforte. Gemendo, si mise seduto, districandosi da Ungheria.

Lei fece altrettanto, anche se con meno gemiti e più padellate.


Considerando inoltre la temperatura e il fattore di orientamento, non c’è da stupirsi che pochissime collisioni diano luogo ad una reazione.


Era una domenica pomeriggio. I tenui raggi del sole filtravano dalla finestra, illuminando ogni superficie della stanza. Il pianoforte brillava di nero, mentre lame di luce più piccole si rifrangevano posto su un servizio da tè barocco su un tavolo vicino. Placide note, suonate perfettamente, fluivano dal cuore del pianoforte, mentre i tasti si muovevano sotto la pressione esercitata dalle dita di un giovane assorto ed elegantemente vestito. In piedi dietro di lui c'era sua moglie, che, con gli occhi chiusi e le mani rilassate strette davanti a sé, si muoveva dolcemente al ritmo della musica.

La porta d’ingresso si spalancò con violenza, e un giovane si precipitò nella stanza, scaraventando sia il pianista che sua moglie sul tappeto. I tre non si erano ancora completamente separati che Ungheria aggredì Prussia con la sua padella.


Anche al ritmo di una sola collisione efficace su milioni e milioni di urti infruttuosi, le reazioni avvengono. Fortunatamente (per il catione Pru, almeno), non c’è solo un set di reagenti che sfreccia di qua e di là nel tentativo di collidere. Le probabilità di successo possono essere bassissime, tuttavia, con un numero sufficiente di collisioni, la reazione prima o poi avverrà.

Non mollare, Prussia.

 

 

 

NdT:

Prima fanfiction in questo fandom, yay!

Non so come mi sia saltato in mente di tradurre quelle che alla fin fine sono delle piccole lezioni di chimica, visto che io di questa materia non me ne intendo per niente, però mi piace questo genere di fanfiction e quindi ho pensato Perché no? e mi sono messa al lavoro.

Chimica l'abbiamo fatta poco e male due anni fa, mai studiata seriamente e mai piaciuta più di tanto, però ho fatto qualche ricerca per avere almeno una vaga idea di che cosa fosse questa fantomatica teoria delle collisioni. Mano a mano che traducevo ho cercato di controllare sempre se quello che stavo scrivendo avesse senso oppure se avessi preso delle cantonate colossali, tuttavia, se qualche chimico là fuori nota qualche errore o qualche cosa fuori posto, non esiti a dirmelo, mi raccomando :)

Per ora è tutto. Spero che questa prima lezione vi sia piaciuta ^^

Ah, quasi dimenticavo: buona Pasqua in ritardo :)

  
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