Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: Finnn    21/04/2014    2 recensioni
"E' strana, la scena.
Annie, la stessa Annie che adesso si deve prendere cura di un figlio da sola, facendo anche la parte del padre, era la stessa che non troppo tempo fa aveva bisogno di me per scacciare via gli incubi, o per dimenticare le urla che affliggevano la sua mente durante la prigionia a Capitol City.
Adesso sembra un'altra donna. E' forte. Mi ha promesso di esserlo per entrambi, mentre adesso deve esserlo per tutt'e tre."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ghost.


"I never see your crazy face
Smiling, laughing, screaming my name (like that)
Suddenly your eyes disappear in the night
I run as fast as i can"



Osservo i lineamenti dolci ma marcati del viso di Annie.
 Le sue labbra rosee e carnose.
Oh, le sue labbra. Quanto mi mancano.
 Adesso sono distese in un'espressione rillassata. Sono leggermente socchiuse.
Il suo respiro è lento e regolare.
I fluenti capelli marroni le incorniciano il viso e ricadono morbidi tutt'intorno a lei.
Sembra una dea.
Il suo corpo è rilassato e la sua mano destra è intrecciata ad un'altra manina.
Più in là, infatti, si trova una creaturina che avrà qualche anno. Ha le labbra di sua madre, e gli occhi, adesso chiusi, sono di un verde acqua che ipnotizzano.
Come i miei, prima che lasciassi questo mondo.
Mi avvcino lentamente al letto e con la mano accarezzo la guancia del piccolo.
In fondo so che non ho più il dono di poter far avvertire a qualcuno il mio tocco, ma non resisto, e provoco al bambino dei brividi. E' sempre così. Ogni volta che cerco di toccare qualcuno è come se quest'ultimo avvertisse una leggera folata di vento freddo, e rabbrividisce.
Lui mugugna qualcosa e si stringe di più ad Annie.
E' strana, la scena.
Annie, la stessa Annie che adesso si deve prendere cura di un figlio da sola, facendo anche la parte del padre, era la stessa che non troppo tempo fa aveva bisogno di me per scacciare via gli incubi, o per dimenticare le urla che affliggevano la sua mente durante la prigionia a Capitol City.
Adesso sembra un'altra donna. E' forte. Mi ha promesso di esserlo per entrambi, mentre adesso deve esserlo per tutt'e tre.
Ah, la mia Annie.
Ho voglia di baciarla, di coccolarla, ma non voglio provocarle del male.
Le sfioro con le dita le labbra socchiuse, come facevo sempre, promettendomi di non farlo ma più.
Lei apre i suoi occhi azzurri e si mette seduta discatto, come avesse avuto un incubo e sussurra.
"Finnick.."
Sì, sono io. Ti amo e ti amerò per sempre, vorrei dirle, ma non lo faccio. Tanto non mi sentirebbe comunque.
Casca di nuovo sul letto con gli occhi quasi spalancati e guarda un punto impreciso davanti a se.
Non riesco a resistere e sto quasi per sfiorarla la guancia, ma lei sivolta ed io mi ridesto.
Accarezza la fronte del bambino, e poi la guancia.
Immagino che siano mie, quelle mani, e che io possa coccolarlo e insegnargli a pescare. Ad essere rispettato da tutti. A non avere paura del domani. E, perchè no, a far cadere ai suoi piedi tutte le donne. Ma non posso, e mi devo far bastare il poter vedere mio figlio, il mio erede che cresce, che va assomigliando sepre di più a me, e che la madre lo rimproveri scherzosamente per questo. Dovrò farmi bastare il fatto che adesso loro due siano felici, almeno in parte.
E che grazie a quel piccolo dono la mia memoria vivrà. 












-Siate caritatevoli, è la prima flash-fic che pubblico,
e scriverla mi ha letteralmente distrutto.
A presto c:
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Finnn