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Autore: Alezis2014    21/04/2014    1 recensioni
Salve, mi chiamo Alexis, ma per gli amici sono Lexy...
Ho 17 anni e purtroppo sono sempre stata molto sfortunata nell'amore, come vedrete, ma forse... Dico forse, è arrivato anche per me il momento di essere felice e di sapere cosa sia il vero amore e cosa vuol dire essere veramente felice, ma perché sia vero dovrò affrontare la mia più grande paura, legarmi con qualcuno... e molto altro.
Genere: Fluff, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 1

 
Era il 14 Settembre, nonostante fosse il primo giorno di scuola faceva ancora molto caldo, per cui optai per un abbigliamento leggero.
Questo, almeno, era una delle poche cose positive che mi erano successe nell'arco dell'ultimo anno della mia vita.
Vi chiederete cosa mi sarà mai successo di così grave??
Non starò esagerando forse?
Beh, forse si... ma infondo questa era la mia vita, ormai ci ero abituata, tanto vale far finta di nulla e andare avanti.
In quel momento, mi trovavo sommersa tra mille pensieri, non del tutto positivi. Ero sdraiata sul letto e non riuscivo a smettere di fissare un punto indefinito del soffitto.
Come mio solito non mi ero accorta di che ora fosse, ma nonostante ciò non riuscivo a trovare la forma di alzarmi. A dirla tutta non ero per nulla felice di andare a scuola, non conoscevo nessuno e se mi fossi ritrovata in una classe di psicopatici maniaci dello studio?! Ma a chi voglio ingannare, non è quello che mi spaventa. In realtà, avevo paura di incontrare qualcuno che gli assomigliasse, sarebbe stato troppo doloroso.
Sto parlando del mio ex-ragazzo, Brandon.
Tutti lo consideravano il ragazzo più affascinante della scuola, forse anche perché era il quarterback della squadra di football, ma soprattutto a renderlo così popolare era il modo in cui i suoi gesti e le sue parole ammagliavano le ragazze. Aveva la fama playboy, ma non me ne resi conto, o forse non volevo, e pensare che le mie amiche me l'avevano detto più volte, però io non le ascoltai mai, se solo l'avessi fatto a quest'ora non mi troverei con il cuore a pezzi...
Ma come potevo fermare quello che provavo per lui. Amavo tutto di lui, la sua voce e quelle piccole fossette che si formavano ad ogni sorriso, il più bello che avessi mai visto. Amavo guardarlo negli occhi, mi piaceva osservare le sfumature dalla sua iride nocciola. Adoravo i suoi capelli color corvino, il modo in cui se l'acconciava e la sua pelle olivastra mi faceva impazzire.
Per non parlare di quando stavo male, lui era il primo a correre a casa mia per tenermi compagnia. Con lui mi potevo sfogare e parlare di tutto, con il tempo non lo consideravo più solo il mio ragazzo, ma anche il mio migliore amico. In poche parole, era tutto il mio mondo...
La mia bellissima favola, però, fu distrutta da una orribile strega, quella che in passato consideravo la mia migliore amica, che pur sapendo che era il mio fidanzato ciò non le impedì di andarci a letto!
La cosa “divertente” fu che quando mi lasciò mi incolpò di ogni sbaglio e come se non bastasse mi disse che si era innamorato veramente.
Alla faccia del vero amore, dopo due settimane si lasciarono definitivamente.
Quindi ora ero senza ragazzo e senza migliore amica, ma come si vuol dire meglio soli che male accompagnati.
Fissando il vuoto pensai a tutto questo, ma per quanto mentissi a me stessa cambiare città, scuola e addirittura vita, non mi avrebbe di certo aiutato.
La mia “tranquillissima” mamma, interruppe i miei pensieri, rivolgendosi a me con un tono non del tutto amichevole << Lexy sveglia, non vorrai mica arrivare in ritardo il primo giorno di scuola !! >> mi levò le coperte, io persi il cuscino per coprirmi la pancia e dissi con voce più sofferente possibile << Mamma, sto malissimo... Mi è venuto un mal di pancia pazzesco, sono sicura di non riuscire nemmeno a camminare...>> mia madre con voce falsamente comprensiva e al tempo stesso ironica disse << Oh... Davvero tesoro, stai così male? Vuoi che ti porti un aspirina... un aspirina che ti tolga la pigrizia? >>
<< No, mamma guarda che non mi sento bene... sul serio … vedi che non riesco neanche ad alzarmi >> cominciava ad arrabbiarsi perché le stavo facendo perdere tempo e per quanto mi impegnassi a fingermi malata non l'avrebbe mai creduto.
Lei continuò dicendomi << Vallo a dire a qualcun'altra! Su in piedi adesso! La tua colazione si sta raffreddando. Ah dimenticavo.. Eccoti l'uniforme >>
Mi conosceva troppo bene per poterla imbrogliare così facilmente, però tentar non nuoce. Allora mi alzai, anche se molto lentamente, tutta la mia attenzione cadde sull'uniforme appoggiata alla sedia della scrivania, la presi contro voglia e la provai. << Oddio!! è anche peggio addosso! >> era troppo aderente e la gonna saliva ad ogni minimo movimento, ma la cosa peggiore era il suo colore, un orrendo marroncino. Io odiavo il marrone, di qualsiasi tonalità.
Mi legai i capelli in una comoda coda di cavallo, un po' di mascara e matita ed ero pronto. Poi mi avviai verso la cucina urlando << Prendo una fetta biscottata da mangiare per strada, non ho tempo di fare colazione, sono in ritardo!! Una domanda veloce, come sta Doug ?? >> Entrai in cucina, i miei genitori mi sorrisero e conoscendoli lo facevano per non farmi preoccupare << Sta meglio. E' migliorato molto e forse fra qualche giorno tornerà a casa >> Bene! Che bello! Finalmente avrei rivisto il mio caro fratellino!
Mentre camminavo, tirai fuori dalla tasca il cellulare per vedere l'ora, ma all'improvviso mi ritrovai per terra.
Ancora tramortita sentii una voce maschile che diceva di non avermi visto e mi chiese come stavo. Ero ancora scossa dalla caduta che non risposi subito, mi aiutò ad alzarmi, ma non appena verificato che stavo bene, si rivolse a me con tono provocatorio.
<< Ma per caso sei cieca?! non mi hai visto arrivare?! >>
<> senza neanche darmi il tempo di rispondere, mi parlò sopra << Stai attenta e la prossima volta invece di magiare per strada come una barbona, guardati intorno!E se non mi hai visto vuol dire che hai un urgente bisogno di un paio di occhiali o vuoi continuare a urtare gente come una scema?! >> Ero senza parole, pensai che avesse bisogno di una lezione!
<< Hey tu! Senti un po', ma chi ti credi di essere per parlarmi in questo modo?! Guarda! Mi hai anche buttato la colazione per terra, idiota! Fino a prova contraria come avrei potuto vederti dato che eri dietro di me e in tre secondi mi hai travolto come un urgano?! >>
Lui, meravigliato, rispose con un sorrisino ammiccante <>
Cosa c'era di tanto interessante in questa situazione?
<< Si certo, davvero molto interessante. Io me ne vado ,che sono in ritardo >>
Me ne andai senza voltarmi indietro, ma nonostante questo sentivo il suo sorrisino addosso. La giornata era iniziata male, ero proprio di vena di litigare!
Tutto sommato, sarebbe stato un bel ragazzo se non fosse per quel caratteraccio!
Senza rendermene conto, mi ritrovai a scuola.
Rimasi qualche secondo a fissare quell'edificio. Era gigante ed immensamente bella! La sua orribile uniforme color cacca, non le rendeva giustizia! Anche il giardino era una grande espansione di verde e per arrivare all'ingresso dovevi passare per un lungo viale alberato.
Suonò la prima campanella e un branco di studenti corsero dentro il cancello della scuola, in mezzo a tutti quei ragazzi intravidi una stravagante signora che andava controsenso.
Al posto dei capelli aveva una luccicante chioma rossa, come un leone e appoggiato al naso aveva un paio di occhiali tondi troppo grandi per il suo viso e indossava dei vestiti appariscenti, che sembravano di tre o quattro taglie più grandi alla sua.
Poi di punto in bianco iniziò a parlarmi <> mi sorrise.
<> non mi dette neanche il tempo di rispondere che continuò il suo discorso.
<< Perfetto!! Ora che abbiamo finito le presentazioni seguimi che ti porto nella tua nuova classe! Sei emozionata?? Vedrai ti piacerà tanto e troverai di sicuro qualcuno di tuo gradimento! Siamo famosi proprio per questo!! >> e si mise a ridere.
<< Ehm, scusi in che senso? >>
<< Tranquilla lo scoprirai molto presto! >>disse tutta soddisfatta. Mah, se lo dice lei, ci crederò. Certo che è una donna un po' stramba, pensai, ma chi sarà mai?! Non si è neanche presentata... Che maleducata.
Si manteneva a qualche passo da me, ma di punto in bianco si bloccò davanti a una porta e per poco non le finivo addosso. Si girò e mi comunicò che quella da ora in poi sarebbe stata la mia classe. Con gesti svelti prese il pomello della porta e la spalancò. Ero sbalordita, la classe era enorme e affollatissima!
Al suo interno c'erano ragazzi che si spingevano fra loro e un vociare assurdo, ma non appena la signora cominciò a parlare si ammutolirono << Salve ragazzi!!! Come state?? Vi porto una bellissima notizia! Avrete una nuova compagna di classe! Siete contenti? >>
Un ragazzo, sicuramente il buffone della classe, urlò << Come se fossimo in pochi, eh! >> Tutta la classe cominciò a ridere di gusto, ma quando ricominciò a parlare tutti si calmarono magicamente. Che strano potere aveva questa donna su di loro?! Ammirevole.
<< Insomma, come stavo dicendo.. Questa è la vostra nuova compagna di classe! Lei è...Oddio..scusa, ma non ho una buona memoria! Come hai detto che ti chiami?!? >>
<< ehm... Alexis...Alexis Durand … >>
<< Oh, che dolce che sei! Complimenti, hai un bellissimo nome! >> guardò l'orologio e dopo disse più a se stessa che a me << Oddio, ma è già cosi tardi?! Scusa bella, ma ora devo scappare! Ho mille impegni! Ragazzi fatela sentire a suo agio, mi raccomando! >>
Tutti le risposero in coro << Certo signora Preside >>
COSA?! Stiamo scherzando?! Quella tipa stravagante è veramente la mia nuova preside? Oddio in che razza di scuola sono finita.
Questa è una gabbia di matti! Voglio tornarmene a casa nel mio lettino, questa classe è una giungla!
Cominciai a scrutare i miei compagni di classe e ad analizzarli e perché no, anche per cercare un banco vuoto.
Ad un certo punto sentii una ragazza che mi chiamava...

 
  
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