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Autore: electra pascal    21/04/2014    3 recensioni
"La ragazza allora si rese conto che in effetti non ricordava il suo nome ma non voleva apparire troppo persa agli occhi di quello straniero che la intrigava così tanto, con quei lineamenti maturi e virili, con quel modo di fare fermo ma tuttavia gentile, che lasciava trasparire sicurezza e affidabilità".
Questa è la storia di una nuova vita, della rinascita di una ragazza e della sua ricerca della libertà.
(il titolo potrebbe cambiare se ne trovo uno migliore!)
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Gandalf, Legolas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                   CAPITOLO 2: DUE OCCHI MISTERIOSI

Quando arrivarono in vista di Gran Burrone Keyla non poteva crederci: era un luogo magico, in perfetta armonia; la struttura era in perfetta simbiosi con la natura circostante e sembrava che fosse lì da sempre. Si fermò davanti all’entrata in contemplazione e Grampasso la spinse dolcemente sulla schiena dicendole “forza, il Re ci aspetta, ho inviato alcuni messaggeri per avvisarlo del nostro arrivo”.
 
Mentre attraversavano il grande cortile e i viali alberati intravvidero diversi Elfi che salutavano Grampasso come un vecchio amico e Keyla era sempre più curiosa e interessata a conoscere qualche dettaglio in più sul suo compagno di viaggio. Per ora sapeva solamente che era un tipo taciturno, che non parlava a sproposito e che aveva grande dimestichezza con i boschi e la vita all’aperto. Da alcuni dettagli del suo modo di parlare aveva intuito che di certo non era una persona qualunque ma più di questo non si azzardava a indovinare.
Prima che se ne rendesse conto arrivarono in un ampia sala, nella quale i colori autunnali dominavano. Al centro sedeva su una sedia avvolta con una fodera di raso rosso scuro un Elfo dai capelli scuri, che indossava una tunica di velluto verde e una corona argentea.
Grampasso si inchinò leggermente e l’Elfo gli fece un cenno di saluto con la mano poi, rivolgendosi a Keyla, le disse “Benvenuta a Imladris, giovane umana. Io sono Elrond, Signore di Gran Burrone. Tu e il tuo compagno vi potrete fermare qui finchè non avrete recuperato le forze ma poi non potrai restare qui a lungo: la mia casa offre riparo a chi ne ha bisogno ma non posso permettermi di ospitare chiunque per un tempo troppo prolungato.”
Keyla comprendeva benissimo le ragioni del Re e dal canto suo non aveva alcuna intenzione di rimanere lì a lungo, tuttavia quelle parole la indispettirono: con chi credeva di avere a che fare quell’Elfo pieno di sé? Con una perdigiorno scroccona?
In ogni caso scelse di non iniziare un’inutile discussione e  di rispondere educatamente(ma quando se ne sarebbe andata gli avrebbe presentato il conto) “me ne rendo conto Sire e non ho nessuna intenzione di fermarmi più del dovuto”. Dopo altri inutili convenevoli il Re la congedò, desiderando parlare a quattr’occhi con Grampasso.
Nel girarsi per uscire però Keyla scivolò su un tappeto che non aveva notato prima e mentre cadeva la manica della camicia si lacerò svelando un tatuaggio che correva tutto intorno all’avambraccio e saliva fino al gomito. Nell’istante in cui lo vide Elrond impallidì, perché conosceva bene quel simbolo. Subito si ricompose e fece finta di niente ma si ripromise di non lasciar partire tanto presto quella ragazza. Sauron aveva cercato per molto tempo una creatura con il suo potere e se fosse finita nelle sue mani avrebbero fatto tutti una brutta fine.
Grampasso aveva però notato le varie espressioni che aveva assunto il viso di Elrond e aveva deciso di indagare a fondo, ma il momento non era ancora opportuno.
Nel frattempo Keyla, ignara dei pensieri dell’Elfo, uscì accompagnata da un’ancella per lasciare le sue cose nella sua stanza. Anche se era stanca morta decise di andare in esplorazione dell’enorme palazzo. Grazie al cielo non era completamente disabitato perché sennò con il suo pessimo senso dell’orientamento si sarebbe sicuramente persa e in quel labirinto non l’avrebbero ritrovata mai più!

Ad un certo punto arrivò in un piccolo cortile appartato nel quale splendevano gli ultimi raggi di sole; decise di sedersi lì a lasciarsi scaldare le ossa prima di cercare un modo per ritrovare la sua stanza.
Proprio mentre stava per rientrare un Elfo vestito di verde fece capolino nel cortile a contemplare i fiori di pesco che cadevano dall’albero. Keyla inizialmente si irritò perché in quel cortile era arrivata prima lei e con tutto lo spazio disponibile lui aveva dovuto scegliere proprio quello! Però poi si rese conto che l’Elfo emanava una tale serenità che stargli accanto era estremamente piacevole e decise di fermarsi ancora un po’. Ogni tanto lanciava occhiate nella direzione dell’Elfo mentre altre volte sentiva(o almeno pensava di sentire) il suo sguardo addosso.
Tuttavia passato un po’ di tempo i morsi della fame iniziarono a farsi sentire e quindi, anche se a malincuore, fu costretta ad andare alla ricerca di qualcosa da mangiare. L’Elfo, che nel frattempo si era seduto sul muretto opposto, si voltò e la guardò intensamente mentre si alzava e se ne andava. Keyla si rese conto solo allora di quanto era bello, con gli occhi di un azzurro limpido, la corporatura muscolosa ma slanciata e i capelli raccolti in una treccia di un biondo color dell’oro.
Sulla via del ritorno si perse solo qualche volta ma bastò per farle perdere molto tempo e, arrivata alla porta della sua camera, si ritrovò di fronte un Grampasso accigliato che la rimproverò dicendole” dove sei stata? Ti cercavo, Elrond vuole cenare con noi e siamo già in ritardo.”Keyla rispose” ho esplorato i dintorni e mi sono persa.... ma per quanto mi riguarda quel vecchio può anche aspettare, di certo non è denutrito!”
Grampasso assunse un’espressione di rimprovero, ma sembrò divertito.

Keyla si pentì subito di essere arrivata in ritardo perché, appena entrata nella sala, tutti smisero di parlare e li guardarono in silenzio, come se fossero degli ospiti non invitati. Grampasso sfoderò un gran sorriso e spinse la ragazza (che intanto era diventata bordaux) in un angolo e guardandola con un’espressione divertita le sussurrò” te l’avevo detto che arrivare alle cene di Elrond in ritardo non è una buona idea!”. Keyla, dal canto suo non seppe come replicare e abbozzò un “in effetti…”. Mentre ammirava la sala in cui si teneva la cena che in realtà assomigliava di più a un banchetto Grampasso scomparve per poi ricomparire, raggiante, al fianco di un’Elfa stupenda, Arwen, la figlia prediletta di Elrond. “non si può dire che siate passati inosservati stasera!” disse Arwen, con una voce cristallina. “eh già, speriamo di non ripetere l’esperienza…” affermò Keyla, che però aggiunse subito, rendendosi conto di essere di troppo fra quei due “in ogni caso mi pare che ci siano delle cose davvero buone e potrei svenire dalla fame a momenti quindi… A dopo!”. La ragazza si defilò così dai suoi compagni e, dopo aver mangiato a sazietà, si sedette in un angolo ad osservare tutti quegli strani Elfi che erano così diversi da qualsiasi altro essere che avesse mai conosciuto.
Le parve persino di cogliere lo sguardo dell’Elfo incontrato in cortile e per un momento pensò persino di parlarci ma si sentì così stupida che cambiò subito idea.
 Presa da una piacevole sonnolenza, decise quindi di ritirarsi nella sua stanza per ricongiungersi con il suo amato letto.
Arrivata in camera si mise in pigiama e si lavò la faccia, contemplando il suo viso allo specchio: i capelli erano biondo scuro, con delle schiariture qua e là, le labbra sottili e il naso non esattamente alla francese erano sempre stati il suo cruccio ma si sentiva pienamente soddisfatta dagli occhi, che erano di un azzurro così intenso da levare il respiro. Per un istante li confrontò a quelli dell’Elfo e si sentì talmente stupida ad aver pensato di avere dei begli occhi! !n confronto a quelli di lui i suoi non erano niente, si disse.


ehy ciao!! allora.. innanzi tutto volevo ringraziarvi per aver letto la mia storia (che vi sia piaciuta o meno) e poi volevo chiedervi se potevate lasciarmi un parere perchè è la prima fanfiction che scrivo e non ho proprio idea di come sia!!!! O.o
Non abbiate paura di offendere perchè preferisco un parere schietto che continuare ad annoiarvi!!
grazie mille ^-^ e a presto!!!

 
  
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