Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |      
Autore: Kuro Majo    21/04/2014    2 recensioni
Dal prologo:
"Un sorriso beffardo comparve sul volto del ragazzo; improvvisamente un vento gelido incominciò a colpire il mio corpo, il mio vestito si deformava sotto il suo tocco che divenne sempre più forte, più energetico. Più quello strano ragazzo si avvicinava, più l'intensità del vento aumentava. Arrivai alla conclusione che, forse, era lui stesso a produrlo."
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Love like wind






Prologo
 
La mia schiena venne percorsa da un brivido di freddo, per quanto mi fosse possibile, mi strinsi nel candido vestito estivo che indossavo e continuai a camminare per le strade di Seoul.
Era notte e in quel momento, più che mai, mi sentivo sola.
Stringevo nella mano sinistra quelle eleganti scarpe nere che mi avevano torturata per l'intera serata.
I piedi si sporcavano a contatto con l'asfalto e il venticello leggero si divertiva a giocare coi miei lunghi capelli neri.
Rivolsi gli occhi al cielo, c'era la Luna piena. Quanto avrei voluto saper ululare come un lupo.
La strada era estremamente deserta, mi guardai intorno ed un improbabile senso d'inquietudine mi pervase.
“Ehi, tesoro” una voce roca alle mie spalle interruppe i miei pensieri. Deglutii e tentai di allontanarmi camminando, ma qualcosa, o meglio qualcuno mi sbarrava la strada.
Mi voltai, diedi una fugace occhiata senza riuscire a vedere precisamente il volto del mio aguzzino “numero uno”.
Ai lati, c'erano solo due imponenti muri di cemento senza alcuna via di fuga. Mi sentivo in trappola, ero in trappola.
Non riuscivo a ragionare in modo razionale, la mia mente veniva violentemente trapassata dai pensieri più disparati.
“Il gatto ti ha mangiato la lingua, piccola?” mi chiese il secondo, accarezzandomi il viso.
“Non mi toccare!” scostai il viso e indietreggiai di alcuni passi, andando a sbattere contro il petto dell'altro.
Afferrai una delle mie scarpe col tacco e voltandomi la lanciai sul viso del primo ma non riuscii a colpirlo, disperata, lanciai anche l'altra.
Il secondo mi afferrò in vita facendomi aderire completamente al suo petto, non riuscivo a muovere le braccia, una mano mi tappò la bocca, tentai di morsicarla senza alcun successo.
Il cuore mi batteva forte, sentivo di non avere più alcuna speranza. Alcune lacrime bagnarono le mie guance.
“Adesso fai la brava, ci divertiamo un po'” mi sussurrò all'orecchio, mentre il suo amico insinuava le mani sotto il mio vestito, percorrendo la lunghezza delle mie gambe. Mi sentivo sporca.
Provai ad urlare, ma quella lurida mano me lo impediva, l'unica cosa che riuscii ad emettere furono dei lamenti soffocati, simili a quelli di un animale ferito. Deboli, tristi, dimenticati.
La mia pelle bruciava sotto quei tocchi così poco amorevoli, mi sembrava quasi che venisse dilaniata dalla tagliente lama di un coltello.
“Lasciatela andare” non avevo mai sentito una voce così dura e fredda, un sussurro carico d'ira.
L'uomo che mi teneva ferma allentò un po' la presa e riuscii a voltarmi, non vidi altro che un ragazzo troppo alto e troppo magro, che voleva inspiegabilmente rischiare la sua vita per aiutare me, una completa sconosciuta. Se avessi potuto, gli avrei gridato di scappare.
I piedi inchiodati a terra, i pugni serrati lungo ai fianchi e l'aria minacciosa, si scontravano con i tratti delicati del suo viso creando un perfetto ossimoro.
“Ti consiglio di andartene, ragazzino” disse uno dei due, non saprei dire quale.
Un sorriso beffardo comparve sul volto del ragazzo; improvvisamente un vento gelido incominciò a colpire il mio corpo, il mio vestito si deformava sotto il suo tocco che divenne sempre più forte, più energetico. Più quello strano ragazzo si avvicinava, più l'intensità del vento aumentava. Arrivai alla conclusione che, forse, era lui stesso a produrlo.
Le braccia che mi circondavano allentarono sempre di più la presa, fino a lasciarmi andare del tutto. Le mie gambe cedettero e mi ritrovai inginocchiata sull'asfalto, ansante.
Il ragazzo emise una specie di ringhio e semplicemente appoggiando le mani sul petto dei miei due aggressori li fece volare dall'altra parte della stradina, senza vita.
Ciò che avevo visto era fuori dal mondo, era irreale ed era tremendamente strabiliante.
La testa incominciò a girarmi, tutto intorno a me diventò confuso e senza forma, la mia schiena venne a contatto con l'asfalto e il buio mi accolse.






 
Spazio autrice:
Ciao a tutti :)
Questa non è la mia prima fanfiction e nemmeno la prima che pubblico, in effetti prima avevo un altro account del quale ho richiesto la cancellazione.
Ma bando alle ciancie e parliamo un po' di questo prologo traumatico (?).
Non so come io sia esattamente riuscita a partorire l'idea per questa storia, ma l'ho fatto.
Posso solo dirvi che probabilmente le cose andranno sempre peggio perché sono tragica lol.
La protagonista (della quale non sapete ancora il nome) è un personaggio di mia invenzione, lui, invece, è un membro degli EXO, penso abbiate capito chi, se non l'avete capito non ve lo dirò perché sono naughty-naughty tipo i Super Junior.
Dato che sto dicendo cose completamente a caso, la chiudo qui.
Recensite se vi va, accetto qualsiasi tipo di opinione ^^
Alla prossima,
Majo
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Kuro Majo