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Autore: Fantasiiana    21/04/2014    5 recensioni
Rieccomi con le mie solite OS da puro sclero pomeridiano trattanti del mio dio e del mio semidio preferiti! Potevo non scrivere una cosa del genere? Assolutamente no, perciò eccola qui!
Dal testo:
Perchè sì, sarebbe finito nel Tartaro.
Il fatto è che Nico si era finalmente deciso a parlare con suo padre del suo... problema.
Ora, qualsiasi adolescente gay sarebbe stato preoccupato di fare comig out con suo padre, per via magari della sua indole crudele, violenta e non del tutto sana di mente. Ma nessuno rischiava come rischiava lui, dato che suo padre era anche il dio degli Inferi.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ade, Nico di Angelo, Persefone
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di rivelazioni non poi così scioccanti e genitori invadenti






Nico sostava nervoso davanti alle porte del palazzo di suo padre.
Sostare, però, non è il termine più adatto.
Le mani si tormentavano a vicenda, mentre le dita si contorcevano le une contro le altre e le gambe procedevano avanti e indietro senza fermarsi. Ma erano i pensieri la parte peggiore.
Nico non sapeva più quale seguire. La sua testa era in completa balia di quel tornado di frasi incompiute e immagini delle peggiori torture inflitte nelle profondità del Tartaro.
Perchè sì, sarebbe finito nel Tartaro.
Il fatto è che Nico si era finalmente deciso a parlare con suo padre del suo... problema.
Ora, qualsiasi adolescente gay sarebbe stato preoccupato di fare comig out con suo padre, per via magari della sua indole crudele, violenta e non del tutto sana di mente. Ma nessuno rischiava come rischiava lui, dato che suo padre era anche il dio degli Inferi.
Nico immaginava che Ade avrebbe preso ad urlargli contro, per poi afferrarlo e scagliarlo tra le fiamme maledette del suo regno.
Rabbrividì al solo pensiero e si pentì subito di quando aveva chiesto di essere ricevuto. Non ricordava neanche perchè lo avesse fatto! Ma ormai il dado era tratto...
Cominciò allora a valutare le possibili opzioni che aveva per scampare ad una morte certa:

1. Fuggire
2. Inventarsi una scusa (sì, ma quale?)
3. ...

Qual era la tre? Perchè non esisteva una terza opzione?!
Si strinse la testa con le mani, ignorando il dolore.
Pensa che tra poco patirai le pene dell'Inferno...
Stava per rivalutare l'opzione numero uno, quando le porte del palazzo si aprirono.
Sgranò gli occhi, intravedendo da lontano i due troni occupati.
Si battè mentalmente una mano in fronte. Come aveva potuto dimenticare che in quel periodo dell'anno ci sarebbe stata anche la sua matrigna?!
Dii immortales, come ho potuto essere così stupido? Neanche fossi Percy!
-Vieni avanti, Nico. Non abbiamo tutto il giorno- ordinò impaziente e seccato suo padre.
Esitò solo un momento, poi, temendo la reazione di Ade, entrò con passo veloce nella sala del trono. Quindi si inchinò e rimase così, fissando il pavimento.
-Ebbene? Alzati, ragazzo, e parla.
Obbedì all'ordine di Ade e guardò i due dei dal basso, studiandone le posture e cercando il più piccolo segno di irritamento.
Suo padre era seduto comodamente sul trono, la testa poggiata sul palmo aperto della mano sinistra, lo sguardo torvo e l'espressione quasi annoiata. Nico si disse che gli occhi erano torvi perchè erano abituati ad assumere quell'atteggiamento da chissà quanti secoli e perciò non li doveva contare più di tanto. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
Si volse verso la sua matrigna.
Persefone sedeva rigida sul trono, le gambe accavalate l'una sull'altra, le mani chiuse a pugno abbandonate in grembo a stringere le pieghe del peplo, la schiena innaturalmente dritta, il mento leggermente sollevato in un segno d'orgoglio, le labbra strette e gli occhi colmi di stizza.
Lei sarebbe stata un problema.
Si schiarì la voce, tornando a rivolgersia ad Ade.
-Caro padre, cara matrigna...
Dei, Nico, non stai scrivendo una lettera!
-Ecco... Ehm... Io... Sono venuto da voi per... Bè...
-Entro oggi, Nico- si lamentò il signore dei morti.
Nico annuì in segno di comprensione, puntando i suo occhi sulle scarpe.
-Dunque... Ehm... Sono venuto da voi perchè... Ehm... Volevo dirvi che...
Strinse gli occhi.
-Hounsonnojey!- disse tutto d'un fiato.
-Cosa?- chiese Ade.
Nico si schiarì la voce.
-Iosonogay!
Ti prego fa che sia veloce e poco doloroso...
Aspettò...
Aspettò...
Aspettò...
Poi si disse che qualcosa non andava.
Sollevò un occhio. Era già morto? Per questo non sentiva nulla?
Si azzardò a sollevare di poco la testa e a guardare i due dei.
Ade non aveva mosso un solo muscolo del suo corpo, pietrificato in quella sua espressione annoiata (che la rabbia fosse talmente tanta da farlo rimanere lì stecchito?), mentre Persefone... sorrideva?!
Sgranò entrambi gli occhi e sollevò del tutto la testa.
-Non... Non siete arrabbiati?
Persefone si portò una mano alla bocca, cercando di trattenersi dal ridere.
-E perchè mai dovremmo essere arrabbiati, Nico?- chiese Ade.
-Bè...
-Non è di certo un crimine. Ai nostri tempi molti uomini erano gay. Vedi Achille, per esempio! Magari è un segno. Magari diventerai un grande guerriero come lui.
Nico non sapeva se sentirsi lusingato o offeso, oltre che confuso.
-Credevi davvero che ti avrei punito per il tuo orientamento sessuale? Via, Nico, non sono poi così crudele!- commentò Ade sbadigliando. -Piuttosto, spero che almeno il tuo compagno sia accettabile. Chi è, dunque?
-C-come?- balbettò Nico sgranando gli occhi e la bocca.
-Voglio dire, se hai voluto comunicarci una cosa del genere avrai avuto i tuoi buoni motivi, no? Quindi suppongo sia perchè hai un ragazzo. E' forse quel figlio di Apollo... Com'è che si chiamava...?
Ade prese a massaggiarsi il mento.
-Ehm... P-padre, non... Non mi piace nessuno... Io...
-Oh, andiamo, Nico! Finalmente una cosa interessante della tua vita e non vuoi neanche dircela?- si lamentò Persefone. -Dì un po', è quel mio fratello francese... Luis?
-Ma no, cara, Luis si è messo con Alejandro, lo spagnolo figlio di Eros- replicò Ade, ancora concentrato a cercare di ricordare il nome del figlio di Apollo.
-Ah, peccato!- si lamentò Persefone battendo la mano nel bracciolo del trono. -E dire che l'avevo visto passeggiare insieme a Carlo la scorsa estate. Quanto erano carini, insieme!
-Ehm...- balbettò Nico. -Io dovrei...
-E Perseus Jackson? Che ne dici, Nico? Ti piace? Sareste così carini insieme!- propose Persefone, tutta emozionata.
Nico arrossì fino alla punta delle orecchie.
-No, per Stige! Tutti, davvero tutti, anche satiri, ma non quel semidio!- tuonò Ade.
Persefone sospirò dispiaciuta.
-Ah, sì! Ecco come si chiamava!- esclamò poi il dio. -Eric! Eric... Qualcosa- decise infine soddisfatto. -Sì, lui sarebbe perfetto. Peccato solo che è fissato con il sole e con tutta quella crema abbronzante...
-Padre!- esclamò Nico.
-Ognuno ha le sue pecche, caro- commentò Persefone.
-Scusate?
-Tranne me, no?
-Ehilà...!
-Veramente...
-Uff...
-Ehi! Io non ho pecche! Ho pecche?
-Potreste ascoltarmi?
-Diciamo che sei un tantino irrascibile.
-Vi prego...
-Io? Ma se sono un angelo!
-Per favore...
-Nico, smettila di interromperci, o sì che ti getterò nel Tartaro!- urlò il dio.
Il ragazzo impallidì.
-Ecco, lo vedi? Sei irrascibile!- si lamentò Persefone.
-Ma cara, bisogna esserlo, o la gente non impara. E poi, diciamocelo, non è che tu sia tanto buona e cara come pensa tua madre...
-Cosa vorresti dire?
-Che... Bè...
-Perdonatemi, miei signori- intervenne Nico. -Credo sia ora che io...
-Hai sentito cosa ha detto tuo padre, ragazzino?! FA' SILENZIO!
-Ma...- cercò di replicare Nico senza sapere bene perchè insistesse ancora a parlare, ma un lampo verde partì dal dito della dea e il mondo crebbe.
Anzi no, fu lui a rimpicciolire.
Improvvisamente si vide dall'esterno, o almeno, vide quello che ora occupava il suo posto: un fiore rosa.
-Non hai esagerato un po'?- chiese Ade.
-Naaah! Se lo merita- rispose Persefone muovendo la mano come se quello che era successo non avesse importanza. -Tornando a noi, sei proprio sicuro che Perseus Jackson non ti piaccia?
-No- rispose lapidario l'altro.
-Ma sarebbero così cariiini!
-E che ne dici, invece, di quel figlio di Ares... Com'è che si chiama? Clarisse...?
-E' una femmina, caro.
-Ah.

Nico si alzò a sedere urlando.
La maglietta gli si era appiccicata alla pelle e i capelli grondavano di sudore.
Si guardò intorno e riconobbe l'interno della Casa 13. Sospirò tenendosi il petto.
Il suo sguardo fu catturato da un deplian sopra le coperte.
Accese la luce del comodino e lesse il titolo.
 

Hai un padre difficile? Non sai come confessare l'inconfessabile? Tranquillo, ci pensiamo noi!
Le guide per il coming out in famiglia!
LIBERI DI ESSERE SE STESSI.

 


Strappò il deplian schifato, riducendolo ad un mucchietto di coriandoli, poi tornò a stendersi, sollevandosi le coperte fin sopra alla testa con una nuova consapevolezza in mente: mai, ma proprio mai, fare coming out con gli dei greci.




Angolo Autrice
Saaalve, gente^^ Passata bene la pasqua?
Io credo di aver esagerato con il cioccolato e lo zucchero mi avrà sicuramente dato alla testa!
*autoconvinzione*
Perchè io sono la persona più normale di questo mooondo!
*autoconvinzione pt.2*
Sì, bè, che ne pensate? Non credo di aver mai letto di un eventuale coming out di Nico nel fandom. Perchè la gente pensa subito ai pairing più probabili e improbabili, come Pernico, Valdangelo, JasonxNico che non voglio neanche sapere come si chiama e chissà che altro (!), e nessuno si preoccupa mai del vero problema: il coming out. Perchè sì, signori, Nico ha problemi anche in questo, eh! E mi sono divertita un mondo, confesso, a immaginare come avrebbero potuto reagire Ade e Persefone (che ovviamente odia Nico) perciò ecco cosa ne è uscito. Insomma, in tutta onestà non credo che avrebbero reagito così, infatti poi si scopre che è tutto un dolce sogno^^ (Per questo non ho messo l'OOC u.u anche se ero lì lì per farlo).
Dunque, dunque, concludo questo amorevole(?) angolo autrice mandandovi un grosso bacio (sempre per il troppo zucchero nel sangue ç_ç) e con la promessa di tornare con nuove OS su Nico.

Ciaaaao a tutti, una Fantasiiana choco(perchè l'inglese fa effetto u.u)-dipendente :3

  
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