La festa ormai era finita da due ore,ma i due ragazzi non volevano ancora lasciarsi. Così salirono sulla decappottabile e andarono alla ricerca di un luogo isolato e tranquillo. Trovarono un parco a qualche isolato dalla loro scuola: il posto era perfetto,così spensero la macchina e si misero a osservare le stelle. Miles però osservava qualcos'altro:d'altronde lui aveva trovato quel posto solo per secondi fini. Si avvicinò a Kendra e iniziò a baciarla sul collo. Piano,piano si avvicinò alla bocca e contemporaneamente le infilò una mano sotto al vestito. "Miles,no!" esclamò la ragazza scostandosi verso la portiera della macchina. "Oh,andiamo! Non dirmi che tu sei venuta qui solo per osservare le stelle!" "No,infatti. Sono venuta qui per passare ancora un po' di tempo con te" "Eh!Allora passiamolo!" e detto questo Miles la prese per i fianchi attirandola a se e riprese a baciarla. Kendra ricambiò,finchè non sentì di nuovo la mano di lui sfiorarle il seno. "Miles!" urlò e poi tutti e due sentirono un gemito provenire dal cuore del parco. "Chi è?" domandò Kendra scendendo dalla macchina. "K-Kendra..no. Dove...dove vai?" bisbigliò Miles. Kendra non rispose: i gemiti continuavano e lei decise di seguirli. "S-Sarà qualcun altro che...che ha avuto la nostra stessa idea.." continuò Miles. Ma Kendra non si fermò:quelli non erano gemiti di piacere,ma di dolore. Arrivata al cuore del bosco vide due enormi occhi fissarla. Quegli occhi avevano qualcosa di terrificante:erano vuoti,ma esprimevano anche disperazione e dolore. Tanto dolore. Quegli occhi erano la cosa più infelice che avesse mai visto. Improvvisamente Kendra sentì una puzza orribile e una sensazione di gelo le salì su per la schiena. Dalla sua borsa tirò fuori il telefono e accese la torcia. Lo spettacolo era orribile:sotto di lei c'era un corpo informe,pieno di sangue e segni strani. Kendra capì subio che quella era una donna: i capelli lunghi e biondi coprivano parte del viso,ma Kendra riusciva a percepire la sua smorfia di dolore,ormai congelata per sempre. Anche gli occhi che la fissavano erano di una ragazza:lei era ancora viva,ma non era messa meglio. La sua posa era innaturale,magrissima e piena di lividi. La cosa che però colpì di più Kendra era che non chiudeva mai gli occhi: erano costantemente spalancati e continuavano a fissarla. Kendra urlò dalla paura.