5 Seconds of Summer, 'Maybe you're right.' di ashugme (Cap 1) su EFP Fanfiction

PROLOGO

Margaret Hill non è mai stata una ragazza facile da capire, sempre sulle sue, forse un po’ introversa, ma nessuno aveva mai cercato di diventarle amica.
Dopo l'arrivo a Perth le cose non erano cambiate, ma lei era abituata a rimanere nella sua solitudine. Così abituata che quasi le piaceva. I suoi 18 anni li festeggiò al parco vicino casa un parco. Da sola. Un libro e un muffin ai mirtilli a farle “compagnia”.
Studiava lingue alla Perth Watson School, l’unica scuola pubblica in zona e che non costava una fortuna. La persona con cui aveva parlato più volte era una sua compagna di classe, niente di che, solo semplici parole.

3 Giugno 2015
“Professor Winsley posso andare al bagno?” aveva sussurrato lei per non farsi sentire dai suoi compagni. Il professore, intento a correggere delle verifiche, annuì distrattamente.
Si alzò piano dalla sedia raggiungendo il bagno delle ragazze nel corridoio di fronte la classe, lo sguardo era poggiato in un punto indefinito del pavimento, quando una rovinosa caduta a terra la fece risvegliare dai suoi pensieri.
“Oh Margatey scusami davvero” Amanda si scusò cercando di aiutarla a tirarsi su.
“No non preoccuparti” aveva detto cercando di sorridere.
“Scusami davvero, ehm comunque buona fortuna per l’esame di domani sono sicura che lo passerai con il 30!” lei sorrise quasi premurosa. Accennò un sorriso come ringraziamento e ritornò diretta al bagno.

Era uscita con il 100 e lode, pronta a cambiare (di nuovo) vita, avrebbe lasciato davvero poco a Perth. Il suo parco e la zia Monica.
Nelle vacanze che precedevano l’inizio del college, Margaret aveva cominciato ad essere più sicura di se stessa, ma l'oscurità del suo passato era lì. Pronta ad inghiottirla. Aveva messo tutte le foto che rimanevano della sua adolescenza in un piccole bauletto in legno chiuso con un lucchetto, e la chiave rigorosamente appesa al collo con il ciondolo di ambra comprato in Italia. Unico ricordo che aveva della sua infanzia.
Ma lei non poteva dimenticare, e dietro quel muro che era la sua corazza c’era la vera Margie. Il dolore in persona. Il grigio che sovrastava qualunque colore o emozione.

Il volo per Melbourne era già prenotato da settimane. Sarebbe arrivata lì alle 7 del mattino, qualche giorno prima dell’inizio del college così da poter esplorare la sua nuova casa e comprare le ultime cose per arredarla.
Nella valigia aveva infilato i pochi vestiti che aveva, i suoi risparmi di una vita, le paghette della zia e le mance che le davano i Ronald quando andava a curare la piccola Helena.
Il 10 Settembre 2016, giorno della partenza, rischiò di perdere il volo a causa di un tassista un po' lento, ma per fortuna riuscì a salire sull'aereo. Di fianco a lei una signora anziana bionda, le aveva raccontato tutta la sua vita in 10 minuti e quando “sono partita senza neanche pensarci, perché quando ho saputo che Leonard era ancora vivo l’amore ha preso il sopravvento sulla ragione” lei si emozionò. Era la cosa più dolce e bella che le avessero mai raccontato.
La dolce melodia di All of me risuonò nelle sue orecchie facendole tornare la speranza nel suo cuore.