«Fantastichi ancora di uccidermi?» la voce di Hannibal profonda e roca, più come un sussurro.
Will lo fissò per un momento, pensando, prima di rispondere: «Sì.»
«Lo stai facendo anche adesso?» chiese il dottore, una nota di aspettativa nella sua voce, i suoi occhi sempre incatenati a quelli verdi di Will.
«Sì.» ripetè Will, completamente onesto, ma iniziando a capire dove stesse portando questa conversazione. Un breve mezzo-sorriso apparve sulle sue labbra.
«E come lo faresti?» questa prevedibile domanda fu posta e Will si prese del tempo per rispondere questa volta, studiando il volto del dottore, inclinando leggermente la testa di lato e immaginando la scena nella sua mente.
«Ti strangolerei.» disse in un sospiro, la sua voce bassa, quasi inudibile. «Sarebbe facile... Sei ancora debole dopo l'orgasmo, non te lo aspetti. Dovrei solo premere le mie dita contro la tua gola... Così...» continuò, facendo ciò che stava dicendo, a senza usare la forza necessaria per uccidere davvero un uomo.
Hannibal non riusciva a staccare gli occhi dal suo viso. La sua espressione era tutto. Concentrata, ma con nonchalance, come se non stesse parlando di commettere un omicidio, e quasi commettendone uno, dato che la stretta era gradualmente aumentata. Ma il dottore sapeva che non lo avrebbe ucciso. Aveva già espresso questo pensiero, e glielo aveva ripetuto poco prima anche quella sera.
«Imploro?» la voce del dottore venne fuori dal nulla, o almeno così sembrò a Will. Dovette fermarsi a pensarci, come se non avesse capito la domanda e prima di accorgersene aveva chiesto «Cosa?».
Hannibal sorrise impercettibilmente e ripeté la domanda. «Imploro? Per la mia vita.» aggiunse, giusto per essere sicuro che Will non avesse dubbi su cosa intendesse.
Will prese un respiro, chiedendosi se avesse già considerato quell'aspetto: sì, lo aveva fato. Fece un sorriso, vagamente amaro, ma quasi divertito.
«No. No, non lo fai. Mi fissi, come per sfida. Ovviamente hai paura e ovviamente non puoi parlare perché stasi soffocando, ma i tuoi occhi gridano "fallo".» rispose, mentre le sue mani lasciavano lentamente la presa sul collo del dottore.
Hannibal scattò in avanti, raggiungendo Will che era seduto sopra di lui, e rudemente si impossessò della sua bocca, apparentemente incapace di contenersi. E Will rispose, piegandosi in avanti, e iniziò a muoversi appena sentì l'erezione del dottore premergli sull'inguine, strofinando le loro erezioni l'una contro l'altra, facendoli gemere entrambi.