Canzone di sottofondo, se volete: http://www.youtube.com/watch?v=CbIPEfUdaZA
Elisewin e Jace sono come la pera e la ricotta.
Sì, fa ridere, ma è così.
Separatamente stanno già bene ed è quasi impensabile unirli.
Ma poi, magari in un giorno di settembre, un cuoco fantasioso li unisce, li mette in forno per qualche ora e poi, meraviglia delle meraviglie.
Vedi che bontà, da leccarsi le dita (non come le Fonzies, molto molto di più).
‘Jace’ viene dal latino e significa guarigione.
Non lo sapeva prima di incontrare Elisewin. Diciamo pure che prima di incontrare Elisewin lui non sapeva tante cose.
Elisewin è la ragazza che ha visto più cose di quante avrebbe dovuto, Elisewin è il vento.
Il vento prima della tempesta.
Elisewin è una spruzzata di lentiggini, delle giade incastonate al posto degli occhi e tanta, ma proprio tanta, insicurezza.
E non parliamo né di scegliere come vestirsi né di scegliere tra Mozart e Coldplay –pure queste cose qui, certo- lei non sa scegliere da che parte andare, non sa scegliere tra scappare o rimanere, non sa scegliere tra vivere o nascondersi nel suo appartamento. Lei non sa proprio scegliere, tant’è che le uniche cose che ha veramente deciso nella sua vita sono tre, pensandoci bene: la carta da parati verde azzurra che riveste la camera da letto, l’album da disegno marrone bruciato –bruciato davvero- e Jace.
Sì, Elisewin ha scelto Jace.
Qualcosa dev’essere scattato nella sua mente, o nel suo cuore (dipende dai punti di vista) quando l’ha sentito canticchiare una canzone che neanche ricordava più.
Ed è sicura che non l’ha scelto perché quella canzone l’ascoltava sempre nei momenti di buio, o perché stava bevendo un martini e le girava la testa, e neppure perché lui le era sembrato bellissimo.
Elisewin non lo sa perché ha scelto Jace.
Lei che non ha mai scelto nulla di importante, in due minuti e trentadue secondi, è riuscita a prendere il temporale d’estate e il fuoco d’inverno.
Perché sì, ammettiamolo, Jace è tutto questo.
Jace è anche di più, con i capelli lunghi fino alle spalle, i tre piercing –uno al naso e due sul sopracciglio destro –i tatuaggi che gli macchiano la pelle, e i rimorsi che gli divorano l’anima.
Sul petto a sinistra, si è fatto tatuare unattached , ‘libero’, ma Jace è legato indissolubilmente a Elisewin.
Non l’ha mai vista come una catena, l’ha più vista come la libertà di stare con Elisewin.
Jace canta, e Elisewin dipinge.
Jace canta Nickelback con la sua chitarra mezza rotta, ma che non sostituirà mai, ed Elisewin dipinge una farfalla che si riflette in uno specchio d’acqua.
Ma a volte accade che Jace canti quella canzone lì, quella canzone che a scritto in una notte in cui proprio il sonno non lo catturava e in cui pensava solo e unicamente ad Elisewin e a quella frase che lei aveva mormorato a bassa voce: ‘Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.’ dopo che lui le aveva confessato che non vedeva suo padre da dodici anni, e accade che nello stesso istante Elisewin stia ritraendo proprio Jace, mentre canta e suona seduto sul pavimento, la testa bassa che ondeggia lievemente e le dita che si muovono di vita propria da un accordo all’altro.
Ma tanto, per quanto il salone sia invaso da ritratti a matita, ad acquerelli, a pennarelli, a pastelli, a colori ad olio, lei è sempre convinta che non riuscirà mai a ritrarre la bellezza di Jace.
E non parliamo solo degli occhi color del ghiaccio al sole, la pelle solo un po’ olivastra e la bocca peccaminosamente sensuale, se non di quello che Jace ha dentro.
È quello che ha dentro, che Elisewin ama. Sotto la pelle, sotto i tatuaggi, c’è Jace infreddolito, c’è Jace tormentato dai suoi demoni. c’è Jace che è forte, ma che non lo sa. C’è Jace combattente, Jace amante suo e della vita (che per lui è la stessa cosa), c’è Jace e tutto quello che lui custodisce, per proteggere o tenere segreto.
E Jace ha passato tanto tempo a lottare contro quei demoni, ma poi è arrivata Elisewin, è arrivata con delle popcorn e due episodi di Supernatural,e tutti i demoni all’improvviso erano solo quelli che vedeva sullo schermo della TV.
In due è più facile lottare, ha scoperto Jace quello stesso giorno, mentre lei gli solleticava il collo con i capelli.
Ed Elisewin?
Beh, Elisewin ha scoperto che se lei non sa scegliere tra nutella e Ferrero Rocher, Jace prende un Ferrero Rocher e lo immerge nella nutella.
-Perché non ci ho pensato prima? È geniale.-
Elisewin ha scoperto che non fa male il tocco di Jace sulle mani segnate, vittima di se stessa e di chi non l’ha saputa trattare come merita, -come una principessa- dice lui. Elisewin ha scoperto che i baci di Jace sono come una boccata d’aria appena risalita la superficie del mare dopo due metri di profondità. E ha scoperto che fare l’amore con lui non è sbagliato, fare l’amore con Jace è sentirsi parte di qualcosa, qualcosa di grande che li comprende, che plasma la loro unione.
Elisewin i suoi demoni deve combatterli la notte, mentre la sua mente è preda di terribili ricordi. E si sveglia, Elisewin, nel bel mezzo della notte, il respiro convulso, la fronte madida di sudore e il cuore a mille.
Jace lo sa che la sua guerriera deve lottare per scacciarli via, proprio come fa lui, e vorrebbe fare il mondo a pezzi quando lei comincia a mormorare –non voglio, non voglio, non voglio-
Ma tutto quello che può è farla girare verso di lui, farle poggiare il capo sul suo petto mentre lei piange e mormora frasi sconnesse, e tranquillizzarla passandole la mano sulla schiena, disegnando fantasie ogni volta diverse.
Pure Elisewin fa parte di quello che Jace ha dentro, perciò va protetta e tenuta al sicuro.
Jace combatte se stesso, a volte. Si guarda allo specchio e tutto quello che vede è solo un codardo che non ha saputo affrontare la morte di sua madre e gli occhi di suo padre.
E Dio, quanto si odia.
Ma poi Elisewin lo intravede, mentre si guarda con disprezzo, gli passa le mani intorno alla vita e dice ‘smettila’ e lo bacia. Allora lui la smette e la bacia.
Per Elisewin non funziona con un semplice ‘smettila’, ad Elisewin servono ore per calmarsi e frazioni di secondo per scoppiare.
Jace la vede, le mani che tremano e il petto scosso, si avvicina e le carezza il viso, poi la bacia, la bacia, la bacia fin quando non sente che la paura è andata via.
E come Jace ha capito che in due è più facile lottare, così Elisewin ha capito che in due è più facile salvarsi.
Salve a tutti :)
Che dire di questa os?
L'ho scritta in un po' meno di una giornata, e forse si vede, dal momento che è corta.
I nomi che ho scelto sono ispirati a due personaggi che mi hanno colpito molto: Elisewin è una protagonista del libro Oceano mare di A.Baricco, personaggio che mi ha molto interessato; Jace è ugualmente il personaggio di un libro che non ho ancora letto, ma di cui ho visto solo il film (che brutta cosa). La frase 'non si è mai abbastanza lontani per trovarsi', è una citazione dello stesso libro.
Spero vi sia piaciuta questa brevissima storia, ma se in vece fossimo riusciti ad annoiarvi, credete che non s'è fatto apposta.
Un bacio,
Ele