Rimasi quasi un’ora a fissarlo nella luce fioca di un lampione che senza chiedere il permesso entrava dalle ante socchiuse della finestra nella mia camera da letto, nella calura del mio piccolo appartamento. Dormiva beato adesso, il lenzuolo lo copriva fino ai fianchi, il viso sprofondava in un cuscino, ma non abbastanza da nascondere le gote ancora rosse e accaldate...