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Autore: Xecestel    22/04/2014    1 recensioni
Bene, per quanto possa sembrare un modo di pensare superstizioso e a tratti complottista, gli eventi che andrò a narrare che hanno influenzato la vita della località chiamata Splendid Bay sono iniziati proprio dopo la morte di Aldred Stevenson, quando il grande impero economico della Stevenson Corp. cominciò a vacillare.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non è che fosse una città pericolosa o qualcosa del genere, si trattava di una località turistica relativamente famosa e decisamente tranquilla.
No, non era stata costruita sopra un antico cimitero indiano o in una zona in cui anni prima venivano fatti rituali orgiastici o qualcosa di simile. Quel terreno era stato comprato molti anni prima da un ricco manager industriale, tale Alfred Stevenson, che aveva deciso di investire su una zona così bella e piacevole dove passare le proprie vacanze.
Ecco, se c'è qualcosa di davvero inquietante legata a quel luogo, è che dopo neanche un mese che era stato acquistato il terreno, il signor Stevenson era stato trovato morto, caduto dall'attico in cima al grattacielo di New York in cui viveva, si pensava che si era suicidato, per qualche motivo ancora sconosciuto.
Bene, per quanto possa sembrare un modo di pensare superstizioso e a tratti complottista, gli eventi che andrò a narrare che hanno influenzato la vita della località chiamata Splendid Bay sono iniziati proprio dopo la morte di Aldred Stevenson, quando il grande impero economico della Stevenson Corp. cominciò a vacillare.

Il nostro uomo, colui che molti pensano la causa di tutto ciò che è accaduto da quel momento in poi, si chiama James Parker, un uomo sulla cinquantina, agente di polizia del NYPD, ma il suo lavoro in fondo non ci interessa più di tanto, visto che a quel tempo era in ferie e aveva deciso di trascorrerle in vacanza a Splendid Bay, che cominciava a diventare più economica.
La vita in quel paradiso marittimo era abbastanza semplice, avendo preso il pacchetto “All-Inclusive” le sue giornate consistevano in un continuo andare dalla sauna alla sala mensa, alla piscina, alla stanza dei massaggi. Ed è proprio lì che la sua disavventura ebbe inizio.
Si trovava lì, su quel lettino comodo e rilassante, mentre un massaggiatore professionista lo ungeva di oli profumati con le sue mani esperte, stendendo i muscoli, i nervi e perfino i pensieri che affollavano la mente di James. Saranno strati gli strani effluvi con cui la stanza veniva tenuta profumata, sarà stato il rilassamento a cui era sottoposto durante il massaggio, l'uomo alla fine si assopì, catturato da quell'energia positiva. Era una cosa normale, di per sé, capitava spesso ed era un buon segno, ma quella volta fu diverso, perché il sonno dell'agente Parker fu tutt'altro che rilassato.
Si svegliò improvvisamente, colpito da ansie e preoccupazioni durante il sonno, ma ad accoglierlo non trovò più il massaggiatore e i buoni odori che fino a quel momento lo avevano accompagnato, bensì una strana stanza, lugubre e maleodorante. Si alzò dal lettino su cui si trovava e coprì le nudità che erano state richieste per il massaggio con l'asciugamano che aveva messo addosso. Si guardò intorno confuso, non riusciva a capire dove si trovava. Udiva strani rumori, provenienti da quella misteriosa struttura e cominciava ad avere sempre più paura.
Una robusta porta gli impediva di uscire da quello stanzino, tanto simile alla stanza dei massaggi, ma allo stesso tempo così diverso. Cerco di forzarla, ma era pesante e chiusa a chiave, l'unico collegamento con l'esterno erano delle sbarre che permettevano alla stanza di prendere aria. Si affacciò da esse, per guardare cosa si trovava fuori di lì, ma l'unica cosa che trovò furono altre porte identiche a quella poste ai lati di un lunghissimo corridoio. Quel posto aveva tutta l'aria di essere una prigione.
Spaventato da ciò che stava accadendo cominciò a bussare sulla porta con forza e chiamare aiuto, sperando che qualcuno l'avrebbe sentito e si sarebbe accorto che era finito lì a causa di qualche strano incidente e l'avrebbe liberato. Tutto ciò che riuscì ad udire, però, fu un agghiacciante ruggito. Si ritrasse dalla porta e si rintanò in un angolo. Era disarmato, nudo, solo, non riusciva a capire cosa stava succedendo e come fosse finito lì. Era abituato a situazioni di estrema tensione, ma quella volta si lasciò prendere dal panico e scoppiò a piangere.

Non sapeva quanto tempo era passato da quando si era svegliato lì. Forse anche un'ora, ormai.
Finite le lacrime e stanco delle emozioni provate, si sollevò pesantemente da terra e tornò nel lettino, angosciato e demoralizzato, ormai conscio che ciò che lo attendeva, a giudicare dai ruggiti e dalle urla che venivano dall'esterno di quella stanza, era probabilmente la morte.
Nonostante questi terribili pensieri, il sonno lo colse, accompagnandolo nella più pericolosa dormita della sua vita.
Si svegliò su un lettino, unto d'olio e con odori piacevoli e rilassanti tutt'intorno a lui. Il massaggiatore si stava lavando le mani e vedendolo svegliarsi fece un commento divertito, aspettandosi una reazione allegra. Ma guardando il volto dell'agente Parker, sguardo fisso, silenzioso, sconcertato da chissà cosa, quasi cominciò a spaventarsi. Gli si avvicinò, gli chiese se andava tutto bene, James annuì, ma restò in silenzio, e in silenzio lasciò il centro di massaggi, diretto verso la sua stanza.
Non riusciva a spiegarsi cosa gli fosse successo. Come mai aveva fatto un sogno come quello? No, non era un sogno, non poteva esserlo, era troppo reale, ma allora il massaggiatore non poteva non averlo visto sparire o qualcosa del genere? Che fossero stati quei fumi? Magari erano droga.
Chiamò la centrale e chiese di fare un sopralluogo per analizzare le sostanze usate in quel luogo, per vederci chiaro su quella faccenda. Era notte fonda, ma non riuscì a chiudere occhio, aveva troppi pensieri in testa e aveva il terrore di addormentarsi, ormai.
La mattina seguente il villaggio era ghermito di poliziotti, tutti indaffarati ad esaminare, prendere campioni di sostanze e portarle alla polizia scientifica per un'analisi. Quando Splendid Bay si rese conto che a sporgere denuncia era stato James Parker, le sue vacanze potevano già dirsi concluse. Da quel momento in poi, la sua permanenza in quel villaggio turistico era diventata un inferno. Nei giorni a seguire, i piatti che gli furono serviti erano evidentemente stati lavati male, nessuno venne più a fargli le pulizie in camera e altre situazioni spiacevoli si verificarono in altre circostanze.
A tutto ciò, va aggiunto che il povero poliziotto non era più capace di addormentarsi, tanta era la paura di ciò che lo avrebbe potuto aspettare.
Era successo una volta sola, ma per qualche motivo il terrore di svegliarsi nuovamente in quella cella lo distruggeva ogni giorno, rendendo quasi sciocchezze tutte le cose che Splendid Bay gli faceva per vendetta della denuncia.
Dopo un paio di giorni, ormai non riusciva più a tenere gli occhi aperti, era arrivato al punto in cui era necessario buttarsi l'acqua in faccia per rimanere sveglio, o addirittura spremere del liquido di limone sui bulbi oculari. Ma nonostante questo, un giorno, durante una rilassante sauna, il nostro sciagurato uomo cadde addormentato.

E al suo risveglio, era ancora lì, nella cella.
Si alzò più in fretta che poté dal lettino, spaventato a morte. Stavolta qualcosa era diverso, lo sentiva nell'aria. Guardandosi attentamente intorno, si rese conto che la porta della cella era stata aperta. Lentamente si avvicinò terrorizzato ad essa e la aprì lentamente. Una corrente gelida pervase la stanza, portando il corpo nudo dell'agente Parker a rabbrividire.
Fuori dalla cella non c'erano più le altre celle, il corridoio in cui si trovava aveva le pareti piene e sembrava proseguire fino all'infinito. Muovendo qualche passo incerto in quel misterioso luogo, si rese ben presto conto che si trattava solo di un'illusione dovuta all'oscurità in cui tutto era immerso, in verità dopo pochi metri il corridoio si interrompeva in un solido muro di pietra muschiata che obbligava chiunque arrivasse lì a scegliere una delle due vie laterali.
James prese la via di destra e dopo qualche altro metro percorso, si trovò al centro di un incrocio, in cui proseguì a sinistra. Arrivato al terzo bivio, ormai capì che si trovava nel bel mezzo di un labirinto e decise che era meglio tornare indietro, sperando di trovare nella cella qualcosa con cui costruire un percorso, come Teseo aveva fatto a Creta, ma quando fece inversione e tornò sui propri passi, l'incrocio era sparito, lasciando il posto ad un banale bivio.
Confuso dalla situazione, James provò a invertire nuovamente la marcia, tornando nel precedente bivio, ma per quanto continuasse ad andare avanti, la strada rimase perfettamente dritta fino all'arrivo in un incrocio. Dovunque si trovasse, quel posto non era normale.
Proseguì per quelli che gli sembrarono giorni,era stanco, assetato e affamato. Non era possibile ancora credere che si trattasse di un sogno, senza contare che per quanto si sforzasse, dormire sembrava diventato impossibile. Nonostante tutto, però, era fiducioso di trovare presto una via d'uscita, ormai il buio non lo spaventava più e si stava abituando all'umidità del luogo.
Almeno finché non sentì quel ruggito.
C'era qualcosa lì dentro, e a giudicare dall'assenza di altre persone, doveva essere molto più affamata di lui. Cominciò ad accelerare il passo, spaventato dai rumori che udiva, ruggiti, ringhi, artigli che grattano la pietra. Qualsiasi cosa lo stesse cercando, era enorme. Corse per almeno un'ora, prima di appoggiarsi al muro, stanco e assetato, senza più energie a sufficienza per compiere uno sforzo simile, rassegnato al suo destino, ma proprio quando tutto sembrava perduto, si accorse che in lontananza poteva intravvedere una scalinata che portava verso una fioca luce. Forse la sua perseveranza l'aveva ripagato, portandolo all'uscita.
Si alzò a fatica e riprese a camminare, entrò nell'unica stanza che trovò nelle vicinanze, in cui si trovava una leva che, a detta delle istruzioni, avrebbe aperto la porta che dava verso la salvezza. Senza neanche pensarci, senza porsi domande o riflettere sui vari dettagli che gli stavano sfuggendo, abbassò la leva e sentì un grosso masso spostarsi e vide la luce del giorno illuminare il labirinto.
Ma poi vide anche un'ombra, una figura misteriosa che chiuse la porta della stanza e si ricordò che non era solo, che qualcuno aveva dovuto aprire la sua cella e capì che forse quel qualcuno lo stava usando. Ma quando sentì nuovamente quel ringhio, capì che ormai quella misteriosa figura era giunta al suo scopo. Voltandosi verso il buio della stanza, vide un mostro dall'aspetto tale che anche se provassi a descriverlo la vostra mente si rifiuterebbe di figurarlo.
Una lacrima solcò il viso di Parker, poi gli occhi si chiusero.

Nel rapporto della polizia fu riportato quanto segue:
“Le indagini antidroga sulla località turistica Splendid Bay, non hanno portato alcun risultato. Le sostanze usate sono risultate totalmente naturali e con proprietà addirittura medicinali. Nonostante ciò, durante la nostra permanenza è stato trovato un uomo morto, l'autopsia rivela che sia accaduto per cause naturali, sembra che non dormisse da giorni.
Il decesso è scollegato dalle indagini sulla droga.
La vittima è James Parker, 53 anni”.

   
 
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