Jesus era tranquillo, forse per la prima volta nella sua vita si trovava steso per terra, senza proccupazioni nella testa.

Finalmente era arrivato qualcuno , qualcuno che era riuscito a riempire quel grande vuoto creatosi in lui anni prima, qualcuno che, come nessun altro, era riuscito a capirlo.

Dal giorno in cui si erano incontrati, in un buio cunicolo del suo cuore ormai senza scampo, il ragazzo non poteva che pensare al giovane, ormai parte di lui, che gli aveva restituito la vita.

Era continuamente in un altro mondo, assente per tutti, assente dalla terra, assente dal suo pianeta, vagando nel buio cielo notturno, in cerca di lui.

Ma fu proprio in uno di questi momenti che un soffio di vento lo accarezzò gelido, portando con se un brivido del colore del sangue.

Spaventato Jesus cominciò un'affannata ricerca del suo Jimmy, frugando tra le stelle e le nuvole che contornavano l'invernale cielo dei suoi sogni.

Lo trovò, steso a terra, con una pistola affianco.

Il rosso rendeva ormai irriconoscibile il suo voltò, ma Jesus sapeva che era lui il ragazzo dalla nera felpa ormai chiazzata da scure macchie, il ragazzo dagli scuri capelli, nei qualie le sue mani avevano tanto sognato di viaggiare, il ragazzo dalle calde mani, capaci di mozzargli il respiro, e gettargli al vento un frammento di cuore al tempo stesso.

Jesus si buttò sul suo Jimmy, le sue dita erano ormai dello stesso colore che poco a poco inghiottiva il volto dell'amato, mentre calde lacrime si abbattevano sul freddo pavimento scuro del cielo.

Prese il volto del ragazzo e poggiò le labbra sulle sue, assaporando il sapore rugginoso del sangue.

Ormai niente più importava per lui, mentre guardava silenzioso il corpo dell'amico,  mentre un brillante rosso scuro inghiottiva lentamente la sua anima.