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Autore: luna nueva 96    22/04/2014    3 recensioni
"Aveva pensato di cercarlo tra la schiera di anime soprannaturali, anche solo per chiedergli scusa, ma si era ritratta subito: a Kol, da morto, rimaneva solamente la soddisfazione di crogiolarsi nella sete di vendetta contro di lei, che lo aveva tradito. Se gli avesse chiesto di perdonarla, a Kol cosa sarebbe rimasto?
Per questo era sorpresa di vederlo lì davanti a sé, e sempre per questo non riuscì a pronunciare neanche una parola. O era perché anche da morto rimaneva dannatamente bello? "
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"Hai voluto fare la persona corretta? Hai voluto sacrificarti per gli altri a scapito di quello che stavamo costruendo insieme, della mia fiducia nei tuoi riguardi? Guarda cosa hai ottenuto: una vita piena di atroci dolori, costretta ad avere sempre il piede in due scarpe, a viaggiare nella terra di mezzo, a rimanere in bilico su un precipizio. Questa è la mia maledizione per te."
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What if 5x18; KolxBonnie
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bonnie Bennett, Kol Mikaelson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bonnie si era spesso lamentata di quanto fosse duro il suo lavoro. Essere una strega non era affatto semplice, dovevi sempre avere qualche asso nella manica, dovevi essere sempre  pronta a schierarti dall’una o all’altra parte in ogni guerra, in ogni battaglia; una strega non poteva mai mostrarsi neutrale o indifferente: doveva semplicemente combattere. Anche a costo di perdere qualche persona cara. Il destino di quelli della sua specie era segnato. Non ci si può semplicemente separare dalla magia, puoi allontanarti ma prima o poi tornerai ad averci nuovamente a che fare. L’esempio vivente era stato sua madre, che aveva pagato a caro prezzo il costo della sua decisione, finendo per diventare ciò da cui la sua natura la avvertiva di stare lontano: un vampiro.

Infinite volte Bonnie aveva pensato in un momento di sconforto “Se solo non avessi questi poteri… !” . A posteriori quelli scleri le sembravano del tutto infondati. Essere una strega, benchè avesse le sue difficoltà, non era nulla paragonata ad una vita come Ancora tra i due mondi. Bonnie aveva fatto di tutto per tornare in vita, per restare con le sue amiche e con Jeremy, cedendo in cambio un’eternità di dolore e sofferenze. Gli spiriti degli esseri naturali appena morti le passavano attraverso per andare nell’Altro Lato e ormai non le sembrava neanche più una cosa strana.
Poteva capitare ovunque e in qualsiasi momento, una volta una strega l’aveva beccata nel momento della doccia e le lacrime di dolore si erano mischiate all’acqua che scorreva. E, siccome dissimulare quella sofferenza infernale in un’aula piena di studenti non era una cosa semplice, aveva ridotto al minimo le lezioni al Campus, così come la sua vita sociale.
Ma andava bene perché per le persone a lei care avrebbe fatto qualsiasi cosa. Per abbracciare Elena e Caroline avrebbe affrontato atroci sofferenze, per un bacio di Jeremy si sarebbe venduta l’anima, se non l’aveva già fatto.

Lo amava davvero. Era lui il principale motivo per cui aveva smosso mari e monti pur di tornare in vita ed era anche lui a cui aveva rinnovato la sua fedeltà. Gli aveva donato anche l’unica parte di sé che nessuno aveva ancora toccato. Era entrato nel suo corpo e nella sua anima, aveva messo tutto nelle sue mani, senza ripensamenti, certa che nulla più avrebbe potuto intaccare il loro rapporto idilliaco, che d’ora in poi sarebbe andato tutto rose e fiori. Eppure qualcosa, anzi qualcuno, stava di nuovo mettendo alla prova il loro amore: Liv, la strega che l’aveva ingannata e che era palesemente attratta dal suo ragazzo. Jeremy le aveva chiesto di fidarsi di lui. Il dubbio le attanagliava la mente, non sapeva cosa fare. Non che avesse molte alternative, dopo tutto.

Stava appunto rimurginando su questo quando l’atmosfera intorno a lei cambiò radicalmente. Era abituata ormai a qualche tipo di sbalzi, a quel freddo improvviso che penetra nelle ossa; aveva ormai fatto l’abitudine a vedere il mondo con due paia di occhi diversi: un paio di qua… e un paio di là. Si guardò intorno per poter intravedere tra le varie figure che la circondavano l’unica che non avesse un corpo, l’unica evanescente.

La trovò.

Non credeva che sarebbe ritornato da lei, non dopo quello che era successo l’ultima volta che si erano visti il giorno del diploma, quando entrambi erano morti e soli, e sognavano di poter ritornare dai propri cari. Bonnie a quel tempo aveva messo il bene del mondo al primo posto rispetto alla sua felicità e di quella di Kol, lasciandoli entrambi nell’Altro Lato. Qualche mese dopo a lei era stata data l’opportunità di tornare in vita, mentre l’Originale era rimasto rinchiuso in quel luogo spettrale da cui non sarebbe più potuto uscire.
Molte volte Bonnie, pur consapevole di aver compiuto l’azione più giusta, era stata pervasa dai sensi di colpa di non aver potuto aiutare quell’anima tormentata e condannata all’oblio. Aveva pensato di cercarlo tra la schiera di anime soprannaturali, anche solo per chiedergli scusa, ma si era ritratta subito: a Kol, da morto, rimaneva solamente la soddisfazione di crogiolarsi nella sete di vendetta contro di lei, che lo aveva tradito. Se gli avesse chiesto di perdonarla, a Kol cosa sarebbe rimasto?

Per questo era sorpresa di vederlo lì davanti a sé, e sempre per questo non riuscì a pronunciare neanche una parola. O era perché anche da morto rimaneva dannatamente bello?

-Ciao streghetta, perché così silenziosa oggi? Non dirmi che non ti ricordi di me! Kol. Vampiro Originale. Ingiustamente ucciso da Jeremy Gilbert, che, uh!, tra parentesi è il tuo ragazzo, se non sbaglio-

Bonnie sospirò, sollevata dal fatto che neanche la morte era riuscita a togliergli la solita tagliente ironia.

-Kol, sono felice di rivederti-

-Si, beh, devo dire che è bello essere visti- disse staccandosi dall’albero- Ma bando alle ciance, se sono qui è per un motivo-

Bonnie si morse il labbro quando il cuore iniziò a martellarle furiosamente. Temette anche di svenire sul momento quando Kol iniziò ad avanzare verso di lei. “Pensa a Jeremy, pensa a Jeremy, pensa a Jeremy”

-A quanto pare ci sono problemi in Paradiso- disse Kol- e  a quanto pare tu sei l’unica che può risolverli-

L’ex strega non riuscì a reprimere un moto di delusione. La sua testolina per un mezzo secondo aveva formulato l’idea che Kol fosse lì perché aveva voglia di vederla, che la ritenesse in qualche modo importante. Le arrivò un secchio d’acqua gelida dritto sul viso, si svegliò bruscamente da un bel sogno che l’aveva presa alla sprovvista. Sia da strega che da Ancora era destinata ad essere oggetto di combattimento, sarebbe stata sempre usata per risolvere i problemi altrui. Ma in fondo era giusto, quella vita infame se l’era scelta lei.

Si sistemò al meglio i capelli dietro le orecchie per dissimulare ciò che si era scatenato nel suo cuore. –Va bene, dimmi qual è il problema-

-Tra le streghe si mormora che qualcuno sia riuscito a scappare da qui, e ora tutto questo luogo si sta dipanando. Ho pensato che potesse riguardarti dato che, a quanto ho saputo, ormai vivi a cavallo tra due mondi. Ma guardati, piccola Bonnie! L’ultima volta ti ho visto eri solo una giovane strega bugiarda e traditrice… quanta strada che hai fatto da allora- concluse , e sulle sue labbra comparve un sorriso sadico che riuscì a buttarle il morale a terra.

Eccola, la vendetta che aspettava. Con quell’atteggiamento strafottente Kol stava mandando un messaggio chiaro e forte: Hai voluto fare la persona corretta? Hai voluto sacrificarti per gli altri a scapito di quello che stavamo costruendo insieme, della mia fiducia nei tuoi riguardi? Guarda cosa hai ottenuto: una vita piena di atroci dolori, costretta ad avere sempre il piede in due scarpe, a viaggiare nella terra di mezzo, a rimanere in bilico su un precipizio. Questa è la mia maledizione per te.

L’Originale non pronunciò quelle parole ma Bonnie le sentì rimbombare nella sua testa e nel suo cuore e si chiese cosa sarebbe successo se davvero il giorno del diploma si fosse affidata a Kol. Dove sarebbero ora? Di sicuro non sarebbe stata costretta a vivere quella situazione di stallo. Forse sarebbe stata felice e sarebbe stata al suo fianco, da complice, alleata e poi chissà.

 Bonnie non poteva di certo sapere che le immagini che andavano a costruire quel film fittizio su quella vita parallela che entrambi avrebbero potuto vivere insieme si stava scatenando prepotente anche nella mente di Kol, che dal canto proprio cercava in tutti i modi di rimanere lucido, di non farsi trascinare dall’ira, piuttosto che da qualche altra emozione.

-C’è qualcos’altro che dovresti sapere- disse poi estremamente  serio- Riguarda tua nonna-

La mora ebbe un sussulto e la terra intorno a lei prese a girare. Percepì distintamente la sensazione di stare impallidendo e senza sapere bene il motivo iniziò a tremare di paura. A quanto pare Kol si impietosì , perché lo vide abbozzare un passo incerto verso di lei, come se volesse starle vicino, in qualche modo. Nonostante tutto.

-Come ti ho spiegato ci sono dei problemi da quest’altra parte-continuò poi-Non sappiamo precisamente cosa stia succedendo, quello che è certo è che stia andando tutto a pezzi. Ci sono terremoti, tempeste, anime che scompaiono senza lasciare traccia…-

-Anche mia nonna?- chiese Bonnie.

Kol sospirò. –Ti giuro su quello che vuoi, che nonostante tutto ciò che era successo tra di noi ho provato a salvarla. Ci ho provato davvero. Ma questa cosa era troppo forte e l’ha trascinata via; ha lasciato me qui, voleva solo lei. Prima di scomparire Sheila mi ha pregato di cercarti perché secondo lei sei l’unica in grado di risolvere questa situazione. Ed eccomi qui-

Bonnie non si sentì più la terra sotto i piedi. Si accasciò al suolo, stringendosi le mani sul petto, nella speranza che qualcosa potesse frenare il dolore. Dal racconto di Kol le si era presentato nella mente il ricordo vivido di ciò che era successo a Katherine nella chiesa, di come qualche forza maligna l’avesse presa con sé e trascinata chissà dove. Il pensiero che sua nonna avesse subìto la stessa fine le toglieva il respiro.
Letteralmente.
Iniziò a non sentire più ossigeno arrivare ai polmoni come se qualcuno la stesse strangolando. Un attacco d’asma, come quelli che le venivano così spesso da bambina. Quando succedeva bastava che un membro della sua famiglia si sedesse vicino a lei e iniziasse a tranquillizzarla con delle parole dolci, e tutto passava. Ma sua madre era stata trasformata in un vampiro e ora si trovava in chissà quale parte del mondo, suo padre era stato ucciso da Silas (ed essendo umano non poteva vederlo da morto), e l’unico membro della sua famiglia, colei a cui era più legata in assoluto, la persona che c’era sempre stata nel momento del bisogno, quando tutto il mondo l’aveva rifiutata, era scomparsa per sempre.
Ora non aveva nessuno.
Era definitivamente sola.

Chiuse gli occhi e desiderò che il vampiro davanti a sé l’abbracciasse e la rassicurasse che sarebbe andato tutto bene. Ma non successe. Perché dopo tutto avrebbe dovuto farlo per lei?

-Ora basta piangere, falla finita.- la raggiunse la voce di Kol- Non voglio essere insensibile, ma lei era già morta. E’ un po’ eccessivo tutto questo dolore, non credi?-

Se avesse avuto ancora i suoi poteri, Bonnie l’avrebbe prima mandato al diavolo e poi gli avrebbe fatto venire un aneurisma che quello stronzo avrebbe sentito per un bel pezzo.

-Dov’è andata? E’ andata avanti, ha trovato la pace? Perché da quello che mi hai detto non sembrava-

-Non so dov’è andata. E onestamente vorrei non scoprirlo mai. Per questo ho bisogno che tu dica a tutti ciò che è successo qui e faccia di tutto per bloccare questo casino che voi avete creato-

La ragazza a fatica riuscì ad alzarsi in piedi, infervorata da quell’atteggiamento superiore. Tutto la compassione per lui e il senso di colpa verso sé stessa andarono a farsi benedire, sostituiti solo dalla rabbia cieca e da quell’orgoglio tipico delle streghe Bennett, che, anche senza i loro poteri, non permettono a nessuno di farsi mettere i piedi in testa.

-E come credi che dovrei fare idiota? Non ho più i miei poteri e non ho idea di come fermare una congrega di stregoni che esiste ormai da millenni ! -

-Beh faresti meglio a trovare un modo allora- rispose a tono Kol

-Senti io posso anche non piacerti- riprese l’Antico- ma non sono l’unico qui. Se questo posto andrà in pezzi, quello che è accaduto a tua nonna accadrà a tutti noi-

Bonnie ripensò a tutte quelle persone che ancora si trovavano nell’Altro Lato. Pensò alla zia Jenna, ad Alaric, a Lexi, a Rose, a Vicky, e anche se avevano avuto dei problemi, ad Anna. A tutti coloro che li avevano accompagnati in quell’avventura.
E naturalmente a Kol. Sinceramente tra tutte le anime che abitavano in quel Purgatorio soprannaturale, era quella di cui le importava di più.
Non avrebbe mai permesso che gli accadesse qualcosa.
Non questa volta. Avrebbe ottenuto il perdono di Kol lottando per la sua salvezza.

In un gesto che Kol ritenne impulsivo e stupido provò a toccarle una spalla, come avrebbe fatto se fossero stati due persone comuni che parlavano in modo così fagocitato. Ma proprio quando stava per darsi mentalmente dello stupido, perché era solo un’entità e non un corpo, ecco che invece la mano andò a posarsi proprio dove l’Originale aveva desiderato.
E per la prima volta dopo mesi e mesi di prigionia, Kol sentì il calore di un corpo umano entrare in contatto con il suo e quasi non pianse dalla gioia che gli provocò.

Bonnie era rimasta stupita quanto lui. –Deve essere una conseguenza degli squilibri che stanno avvenendo in questo posto. Il fatto che tu possa toccarmi, intendo-

-Ti secca? Che io ti tocchi, intendo- 

L’ex strega non fu capace di trattenere un sorriso. –Affatto. Solo pensavo che fossi furioso con me, dopo l’ultima volta-

-Lo sono infatti-

-Ah- 

Bonnie volse lo sguardo al terreno.

-Ma sono anche molto felice di vederti. E so che se non ti abbraccio adesso, potrei non avere un’altra occasione-

Fu così che con la mano che era posata sulla sua spalla, la trascinò verso di sé fino a quando non sentì Bonnie appoggiare la testa sulla sua spalla e ricambiare il suo abbraccio in modo caloroso. Più caloroso di quando si aspettasse in realtà.
Bonnie non riuscì a fare nulla se non stringere il suo corpo tra le braccia. E nulla, né il mondo che stava andando in pezzi, né il pensiero che Jeremy e Liv stessero facendo chissà che cosa, la distrassero da lui. Era il suo momento, era il suo Kol, era la sua rivincita sulla vita. Perché diamine, se il destino le aveva opposto mille ostacoli, lei si sarebbe presa almeno questa piccola dolce consolazione.

-Sai quanto sia difficile saperti tra le braccia di un altro?-

-E tu sai quanto sia difficile non sapere dove sei?-

Kol si concesse di strapparle un bacio a stampo. Non era una vera e propria promessa, e non era un ti amo: voleva che lei sapesse che la pensava sempre; che in alcuni momenti di sconforto avrebbe voluto  averla vicina, ma non aveva voluto sconvolgere il suo ritrovato equilibrio; che gli piaceva molto, ma proprio tantissimo.

-Non tradirmi di nuovo-

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Lo so. Lo so che ho interpretato il pensiero di molte di voi. 
Nella 5x18 da una parte mi addolcivo con le scene Stelena, e dall'altra sbraitavo perchè dicevo "C'era bisogno di fare tutto quel casino di far morire Matt? Un semplice incontro con Bonnie, dato che lei è l'Ancora no?"
E visto che ce l'ho con i produttori, oltre ad averlo fatto io, ci ho messo anche il bacio. Tiè. 
 
  
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