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Autore: ContessaDeWinter    22/04/2014    5 recensioni
Derek ha marchiato Stiles, rendendolo il suo Compagno per la vita.
Ma quali saranno le conseguenze?
"Vedete,” iniziò Deaton, “il Marchio non è unicamente la costruzione di un legame fine a se stesso tra due individui della stessa specie. Ma è il fondamento di una condivisione perpetua, emozionale, fisica, simbolica. È Amore allo stato primario, sottolineato dalla passione che lega due anime.”
“Io e Stiles non siamo della stessa specie, però,”disse Derek e nel farlo non poté esimersi dallo stringere maggiormente il corpo del giovane, ancora incosciente e tremante in quel letto a due piazze.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I'm not searching the sky for a reason to live
'cause I found beauty right here and found the passion to give,
so let me give you my heart, let me give you my tears,
let me give you my life, let me give you my fears.

Just so you can hold on and sing while I do, sing these words out so loud,
like I sing them for you.
This is your open letter, something to remember,
we can still keep on fighting even though life is not forever.
The Amity Affliction – Open Letter
 
Stiles ebbe il tempo di saltare fuori dal letto con occhi sgranati, percorrere il breve tragitto che lo distanziava dal bagno del loft di Derek, correndo a piedi nudi sul pavimento gelido, prima di afflosciarsi davanti al gabinetto e vomitare anche l’anima.
Si aggrappò saldamente al muro, cercando un appiglio che non c’era, sentendosi mancare ogni minuto che passava, il malessere ancora persistente tanto da fargli girare la testa e lacrimare gli occhi. Il groppo in gola non lo faceva respirare e quasi soffocò quando un conato di bile si annidò sul suo palato sensibile.
Ma Derek fu lì immediatamente, pronto a tenergli la fronte imperlata di sudore, massaggiando la schiena ricurva in avanti.
“Shh, va tutto bene, sono qui. Respira lentamente,” sussurrò il moro all’orecchio del compagno, “con calma, Stiles, respira.”
Stiles tentò di annuire, seguendo il consiglio di Derek. Rilassò i palmi delle mani, alzando la testa e contraendo la mascella. Respirò piano, rabbrividendo al freddo che sentiva scuoterlo dall’interno. I continui sbalzi di temperatura che sentiva non erano un buon segno.
Riacquistando la calma, si stupì di come il proprio fisico fosse passato dallo stare terribilmente bene dopo la notte d’amore con Derek allo stare malissimo.
“Riesci ad alzarti?”
Stiles ci provò, veramente, ma le gambe non parvero dargli ascolto neppure per un minuto, quasi fossero burro sciolto. Derek non esitò ad aiutarlo, facendo passare un braccio sotto le ginocchia dell’amante e l’altro dietro la schiena, sollevandolo senza alcuna fatica per poi trasportarlo nuovamente in camera da letto. Lì, lo posò delicatamente sul materasso, coprendolo con il piumone.
Continuò a tenerlo stretto nel suo abbraccio.
Il calore che emanava Stiles era molto più forte ed avvolgente del solito, in maniera quasi asfissiante.
“Hai la febbre. Dovremmo chiamare lo Sceriffo e dirgli delle tue condizioni.”
“No! Ti prego, Derek,” piagnucolò Stiles, accovacciandosi ancora di più vicino al corpo rassicurante del giovane licantropo, “mio padre no. Avevamo detto che saremmo rimasti da soli, questo fine settimana. Non voglio tornare a casa. Tra poco starò bene.”
“Non ci credi neanche tu. Chiamo Scott e gli chiedo di mandare qui il dottor Deaton. Lui saprà cosa fare.”
Ma Stiles non lo stava neppure ascoltando.
Aveva gli occhi chiusi ed il respiro pesante, segno del fatto che si fosse addormentato nuovamente.
Derek posò un bacio sulla sua fronte, prima di andare a recuperare il cellulare che giaceva nella tasca dei jeans indossati la sera precedente, casualmente buttati alla rinfusa in un angolo della stanza non molte ore prima.
Il ricordo dei loro corpi intrecciati era relegato in un cantuccio della mente del licantropo, come il migliore tra i momenti vissuti nella sua intera esistenza. Poteva ancora percepire il sorriso di Stiles mentre lo baciava ardentemente ed il ringhio del lupo dentro di sé che lo incitava a fare suo quel ragazzino logorroico dagli occhi da cerbiatto.
Scosse la testa, allontanando quei pensieri momentaneamente, mentre componeva il numero di Scott McCall.
 
- - - - - -
“Il fanciullo dorme ancora?”
“Il fanciullo non sta bene, Peter. Quindi ti pregherei di tacere. A momenti Scott e Deaton saranno qui.”
“Hai chiamato i rinforzi,” sogghignò Peter Hale, sorseggiando una tazza bollente di caffè, appoggiato con la sua rinomata disinvoltura al piano cottura, “e quali sintomi accusa la Bella?”
Non devi preoccupartene, Bestia.”
“Quanta scortesia, Derek. Potrei esserti utile, lo sai,” sussurrò ancora l’uomo, con tono più fermo e serioso.
“Se sarà necessario il tuo intervento, te lo farò sapere,” e ciò detto Derek raccolse il vassoio con il the, biscotti secchi ed un bicchiere di acqua con zucchero che aveva appositamente preparato per Stiles, pregando che costui riuscisse a digerire almeno quello.
 
Stiles non aveva riaperto ancora gli occhi quando Deaton, Scott e Isaac arrivarono. Derek si allontanò dal letto, appoggiandosi alla parete di fianco alla finestra, continuando a fissare il volto esangue del compagno.
“Quando si è riaddormentato, esattamente?” chiese Deaton senza lasciar trapelare dal suo tono di voce alcunché.
“Un paio di ore fa. Non ha mangiato nulla da ieri sera.”
“Capisco,” annuì il dottore, prendendo il polso del ragazzo e contando i battiti cardiaci.
Poi lo scosse per una spalla, tentando di svegliarlo. “Stiles, sono Deaton. Devi prendere questa pillola, ti farà stare meglio.”
“Derek…?” sussurrò il ragazzo, tremando leggermente, “D-Derek…?”
E Derek provò una stretta al cuore, non appena sentì pronunciare il proprio nome con tale urgenza ed enfasi. Il lupo, apparente sopito dentro di sé fino a quel momento, parve riemergere dal suo antro buio e oscuro solo per ululare alla ricerca del suo Compagno.
Il giovane Hale lo lasciò fare, avvicinandosi al letto a due piazze e sdraiandocisi, in modo da poter abbracciare l’ammalato da sopra le coperte.
“Sono qui, Stiles, va tutto bene. Prendi la medicina.”
Il ragazzo eseguì, socchiudendo la bocca leggermente, lasciando che la pillola scivolasse dalle dita di Deaton alle sue labbra.
Ingoiò e tossì un poco, richiudendo gli occhi.
“Lasciamo che riposi ancora un po’. Avvisami appena percepisci la febbre scendere. Avrà contratto una qualche sorta di virus ma è difficile capire di che tipo se prima non scende la febbre. Sarebbe meglio avvisare lo Sceriffo.”
“Ci penso io,” asserì Scott, “vado alla centrale adesso con Isaac.”
“Riferitegli anche che Stiles non si muove da qui,”ringhiò Derek, con voce bassa e perentoria.
“Ma lo vorrà sicuramente portare a casa- per tenerlo d’occhio.”
“E’ lo Sceriffo, non può assentarsi dal sorvegliare e dirigere la centrale di polizia di questa città, non credete anche voi? Quindi, Stiles rimarrebbe comunque da solo e non voglio questo,” continuò, puntando lo sguardo sul volto del giovane accanto a lui.
Calò il silenzio, come se nessuno volesse interrompere quel momento così particolare che vedeva protagonista Derek in stile lupo protettivo/territoriale nei confronti di colui il quale egli stesso si era fatto carico di marchiare e rivendicare come suo.
Perché, per quanto Derek avesse rimandato quella possibile alternativa al precludersi totalmente di frequentare Stiles Stilinski (d’innamorarsi di lui, ad essere sinceri), il giovane Alfa non aveva potuto fare nulla se non abbandonarsi nelle braccia del proprio amante, percependo la devastante passione che solo il vero compagno può far scaturire in un licantropo.
Ed era successo, proprio la sera prima, con un tale trasporto emotivo e fisico che Derek poteva ancora tastare con mano.
Scott e Isaac lo avevano capito subito, appena erano entrati in quella stanza. L’odore si spandeva in folate continue, leggere ma altrettanto forti e distinte.
Inconfondibili.
Il profumo di Stiles era cambiato, così come quello di Derek, in un modo che non era facile da descrivere a parole.
“Lo hai reso il tuo Compagno, Derek? Definitivamente?”
La domanda di Deaton ruppe il silenzio.
“Non sono affari che la riguardano,” rispose con il solito tono burbero, Derek.
“Invece è importante. Potrebbe essere la causa,”esclamò il dottore, attirando completamente l’attenzione dell’Alfa.
“Cosa intendi dire, Deaton?” Derek stentò a trattenersi, mentre la paura iniziò ad aleggiare in quelle pupille grigie scuro come nuvole sul cielo di Londra.
“Sto solo ipotizzando che sia quella la causa. Vedete,” iniziò Deaton, “il Marchio non è unicamente la costruzione di un legame fine a se stesso tra due individui della stessa specie. Ma è il fondamento di una condivisione perpetua, emozionale, fisica, simbolica. È Amore allo stato primario, sottolineato dalla passione che lega due anime.”
“Io e Stiles non siamo della stessa specie, però,”disse Derek e nel farlo non poté esimersi dallo stringere maggiormente il corpo del ragazzino.
“No, non lo siete. Il vostro assetto genomico è completamente diverso. Solitamente, nel mondo animale, le creature si scelgono della medesima specie. Per favorire la procreazione e favorire la sopravvivenza della specie stessa. Ma voi avete un unico punto in comune, ovvero la matrice umana che lega i licantropi con le persone normali. Ciò che vorrei farti capire, Derek,” sospirò, “è che il Marchio che hai dato a Stiles non provoca solo uno stravolgimento emotivo, ma anche fisico: questo che stai vedendo sul suo volto e nel suo corpo, ora, è la reazione che sta provando il lupo dentro di te.”
Derek non poteva credere che fosse colpa di quello.
Non poteva credere che fosse colpa sua, non voleva. 
“Quando migliorerà?” Chiese con voce ansiosa.
Deaton abbassò lo sguardo, senza saper dare una risposta certa. “Dobbiamo aspettare ma farò delle ricerche in merito. L’unica cosa che puoi fare, ora, è stargli vicino.”

Come se potessi allontanarmi da lui.
Come se volessi realmente farlo.
 
 

NdA: Ed ecco la mia prima fanfic su TW! *evita i pomodori*
Non siate troppo severi e fatemi sapere cosa ne pensate :')
un bacio,
_ContessaDeWinter

 
  
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