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Autore: Apricot93    23/04/2014    0 recensioni
[SPOILER 2x07]
Arrivata a casa chiusi la porta alle mie spalle e cominciai a salire le scale, mi sarei buttata a peso morto sul letto, al buio, compatendomi per la mia idiozia in un mare di lacrime... E invece mi bloccai dopo pochi gradini....
«NO. Stavolta no. Non farò due volte lo stesso errore, voglio un'altra possibilità» mi dissi in un motto di entusiasmo.
Mi voltai di scatto ripercorrendo a ritroso la strada fatta solo pochi minuti prima, dovevo parlare con Finn, dovevo risolvere una volta per tutte la situazione...
Aprii la porta ritrovandomi di nuovo sotto la pioggia, la mente ridotta a una matassa di pensieri confusi, volevo trovare le parole giuste, essere chiara, scusarmi.
E se se ne fosse già andato? Dio, speriamo di no, speriamo che...
«Rae... Dove stai andando?» sussurrò una voce a pochi passi da me.
Mi bloccai impietrita riconoscendolo all'istante. Finn era lì, sotto la pioggia, davanti a me. Improvvisamente nella mia testa piena di parole, il vuoto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Archie, Chloe Harris, Finn Nelson, Kester, Rae Earl
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2: Non è la fine del mondo


Quando i primi raggi del sole cominciarono ad inondare la stanza solleticandomi gli occhi ero già sveglia da un pezzo.
Non volevo alzarmi, anzi per dirla tutta sarei rimasta volentieri nel mio letto per sempre, al riparo sotto le coperte stavo continuando un meraviglioso sogno ad occhi aperti.
Incredibile, pensai, era successo davvero.
Finn, il mio Finn, adesso potevo dirlo di nuovo.
Era stato tutto perfetto, goffo, beh io almeno, ma perfetto, e stavolta non c'era stato bisogno di spegnere le luci per nascondere le debolezza. Ieri sera ero tornata in camera mia e Finn era lì, sul mio letto, non avevamo avuto modo di parlare ancora ma tutto era successo nel modo più naturale del mondo, le mie paure azzerate in un secondo. Ero riuscita a spogliarmi, ero riuscita a farmi guardare da lui in tutti i miei difetti e non era finito il mondo. Niente drammi, niente paranoie, nessuna paura, solo noi.
Noi, e ancora noi.
Avevamo fatto l'amore, era successo davvero, le sue labbra sulle mie e poi... Dio, non potevo ancora crederci. Il suo odore nel mio letto continuava a darmi alla testa, era stato così tenero, così attento, così...
«Rae pigrona, alzati che è già tardi!» la solita rovinasogni. La voce di mia madre dal piano di sotto ruppe l'incanto.
«Sono sveglia!! Adesso arrivo!» le risposi, la mia sorellina sarebbe arrivata a casa solo tra qualche giorno, ma mia madre fremeva per sistemare le ultime cose.
Scesi dal letto come in trance, negli occhi e sulla pelle i ricordi della sera precedente.

Quando ieri sera mia madre e Karim erano tornati a casa Finn ed io ci eravamo appena salutati.
«Devo proprio andare, mio padre comincerà a chiedersi che fine abbia fatto. Ci vediamo domani, ok?» mi aveva sorriso, le sue labbra ancora sulle mie. Ancora, e ancora.... si era staccato a fatica «Ok, adesso vado davvero, pensa se tua madre mi trovasse qui... tu stai bene?».
Dio, quegli occhi, sarebbe sempre stato così fra noi? Avrei voluto fermare quel momento e riviverlo per sempre.
«Finn sono felice, lo sono davvero» e non era mai stato più vero.
«Anch'io, ti chiamo domattina».
Stava per uscira ma alla fine aveva indietreggiato di nuovo «ci sono delle cose di cui dobbiamo parlare, lo sai vero?» mi aveva detto guardandomi dritto negli occhi.
Era vero, meritava di capire cosa fosse successo nei mesi precedenti, cosa mi avesse allontanata da lui. Gli avevo rivolto un semplice cenno di assenso, poi un ultimo bacio, e le nostre mani intrecciate si erano dolorosamente separate. Un attimo dopo non c'era più.
Mi ero seduta ancora in estasi sul divano con l'accappatoio che poco tempo prima mi aveva sfilato di dosso, mi sentivo così sulle nuvole che mia madre aveva dovuto chiamarmi due volte prima che mi accorgessi della sua presenza.

Trascorsi la mattina tra culla, pannolini e scatoloni, Finn mi chiamò a mezzogiorno, eravamo rimasti d'accordo per vederci nel pomeriggio al parco e chiarirci seriamente.
Gli chiesi di non dire ancora niente di noi agli altri «perché? Rae, qualcosa non va?» mi chiese, titubante.
«No no, va tutto benissimo, dopo ti spiego... Finn... mi manchi già» lo rassicurai emozionata con un filo di voce.
Non potevo vederlo, ma giurai di averlo sentito sorridere, la voce era tornata distesa «ok, a dopo allora».
Non gliel'avevo spiegato ma c'era una cosa che avrei dovuto assolutamente fare prima di rendere le cose ufficiali, una persona che dovevo vedere, con cui avrei dovuto chiarire.
Appena scesa dal letto mi fermai davanti al telefono senza decidermi a comporre il numero, ma dovevo farlo. Dovevo.
«Ehi, buongiorno, che fai oggi? Ti va di fare quattro passi dopo pranzo? Ho una cosa importante da dirti» dissi tutto d'un fiato.
Ero felice, entusiasta, avrei voluto gridare la mia felicità al mondo intero, però mi sentivo anche terribilmente in colpa.
Sapevo che non sarebbe stato facile per lei, sapevo che l'avrei ferita, ma nascondere la verità non avrebbe aiutato nessuna delle due, insieme avremmo potuto affrontare tutto, ne ero certa .
«Va bene allora, ci vediamo dopo pranzo, passo io da te».
«Ok, a dopo Chloe».
Andrà tutto bene, andrà tutto bene, mi dissi. E sperai che sarebbe andata davvero così.
   
 
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