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Autore: Fanelia    24/04/2014    9 recensioni
Solo quando ci tolgono una cosa per noi importante, che abbiamo dato per scontato a lungo, ci rendiamo conto di quanto essa fosse vitale, per noi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ashes to ashes


Fiamme che lambiscono la volta celeste, un bagliore, un fragore e poi solo cenere.
Le stesse ceneri che formano un cumulo polveroso dalle mille tonalità di grigio che si confondono e conferiscono solo un senso di sconfitta.
Ma poi ecco, improvvisamente, un movimento inaspettato.
Un silenzio religioso che sembra quasi premonitore, una luce accecante e un rumore assordante che squarciano quel nulla che si è impossessato del mio cuore.
In balia delle onde di quel mare in tempesta che è la mia desolazione, solo quel raggio abbagliante riesce a scuotermi e, per un solo istante, a riaccendere la speranza.
Sì, perché speranzoso osservo quelle ceneri, pregando che accada qualcosa, illudendomi che un miracolo sia ciò con cui la vita potrebbe ripagarmi del dolore  di cui la mia breve esistenza è stata intrisa e che, proprio oggi, ha subito un’ennesima sferzata.
Un altro schiaffo, un colpo in viso, ancora un pugnalata al petto, al mio cuore che è stordito dalla sofferenza ma non abbastanza da non capire che l’ho persa.
Lei era lì, solo un istante fa, che lottava al mio fianco, lottava contro coloro che volevano soggiogarci. Potevo vedere la sua determinazione, sentire la sua spada stridere contro quelle dei nemici. Sentivo la sua voce pronunciare formule magiche per tentare di sconfiggere l’infingardo essere che a lungo aveva tramato alle mie spalle.
E ora mi ritrovo qui a osservare quello che di lei permane: nulla, se non un turbinio di ricordi così dolorosi da essere opprimenti. E allora sì, osservo quella luce, il mio cuore perde un battito e quando le ceneri si sollevano, quando una leggera brezza, quasi fosse primavera, spira e agita quel manto grigio, solo allora mi rendo conto che di lei non è davvero rimasto altro.
Sento una strana melodia, una tristezza indescrivibile che si impadronisce dell’intero mio io, mentre oso alzare gli occhi al cielo, alla ricerca di risposte.
Perché se l’è portata via? Perché lei?
Non le avevo mai detto che l’amavo.
Non l’ho mai baciata. Non ho mai avuto il piacere di stringerla a me, di tenerla al sicuro tra le mie braccia, di farle sentire tutto l’amore che provavo, che provo, per lei… e lei? Oh, lei mi è sempre rimasta vicina, in silenzio, come un’amante che occupa un posto che non le spetta, nonostante in realtà sia sempre stata la regina del mio cuore.
Quando la verità di quelle parole fa breccia nella mia testa, nella quale un marasma di idee confuse si sta azzuffando, solo allora mi rendo pienamente conto di averla persa, definitivamente.
Il peso di quella realtà è schiacciante, così pesante da farmi mancare la terra sotto i piedi, così infausto da farmi tremare le gambe e, probabilmente per quello, sento l’urto delle mie ginocchia contro la terra, dura e secca, irradiarsi sull’intero mio corpo, rendendolo più debole di quanto non sia.
Un odore a me famigliare mi riporta alla realtà e, quando capisco che è l’aroma salmastro delle mie lacrime, alzo un mano sporca di polvere e cerco di ripulirmi il viso, non voglio lasciare traccia, non voglio che il mio dolore sia visibile, pretendo che rimanga privato, anche se so di esigere troppo da me stesso.
Nessuno intorno a me pare muoversi, sembrano tutti scossi, o almeno è quello che credo, perché nessuno osa avvicinarsi, quasi come se abbiano compreso che in questo momento così particolare, forse sia meglio lasciarmi da solo.
Non ci sono parole che possano sollevare il mio spirito, non c’è abbraccio che possa alleviare la mia pena, non c’è profumo che non mi faccia tornare in mente lei.
Un’altra lacrima, traditrice, lascia i miei occhi solcandomi le guance e quando sta per toccare terra, per adagiarsi dove fino a poco tempo fa quelle ceneri fumanti davano il loro addio a questo mondo crudele, solo allora oso chiedere.
 «Ridatemela» è la mia preghiera«Riportatela a me e l’amerò e proteggerò anche a costo della mia vita» sono consapevole che questa promessa avrei dovuto pronunciarla prima, se solo non fossi stato così sciocco, così cieco, se solo avessi immaginato che il fato aveva in serbo un amaro destino per lei.
Sì, perché ho sempre dato per scontata la sua presenza, in fondo al cuore ho sempre creduto che sarebbe rimasta con me, fino alla fine dei tempi, e che prima o poi avrei trovato il coraggio di dichiararmi, avrei avuto la forza di dirle come mi sentivo quando mi rivolgeva un sorriso. Le avrei detto che non c’era cielo in tempesta che il suo limpido sguardo color zaffiro non potesse rischiarare, non c’era maremoto le cui onde con un sorriso non potesse placare.
Mentre penso a lei, rapito da quel frenetico scorrere di immagini, le immagini del tempo trascorso insieme, non mi accorgo che un temerario si è avvicinato. Sento una mano posarsi sulla mia spalla e, se non fossi così assente, forse mi renderei conto che qualcosa attorno a me è cambiato.
Sto per voltarmi in maniera brusca, per aggredire colui che osa turbare il mio personale inferno, che osa disturbare quel mio dolore così personale, quando, nuovamente, un profumo a me noto mi sfiora le narici. Il mio cervello va in tilt e  mi chiedo come possa essere così meschino il destino. È il suo aroma, lo potrei distinguere in mezzo a mille. E il vento che, noncurante della mia disperazione, mi sta portando il suo odore? O no, non mi consola caro vento, anzi, mi uccide lentamente.
E poi, il tocco sulla mia spalla si accentua, così mi volto, impreparato e incredulo.
Un sorriso timido, due zaffiri che brillano e un velo di lacrime che tenta di offuscarne, inutilmente, la bellezza.
Rimango pietrificato per quelli che potrebbero essere secoli, mentre lotto con la mia mente e il mio cuore, e prego chi ci domina da lassù, di smetterla di prendersi gioco del mio animo straziato.
Chiudo gli occhi e li riapro, come nel tentativo di capire se sia tutto vero , e il suo sorriso è ancora lì, accogliente.
Mi guarda e attende che io dica qualcosa e il mio cuore mi spinge ad abbozzare un sorriso, come un pazzo, spinto dall’irrazionalità dei miei sentimenti, mentre la mia testa cerca di avvertirmi che non può essere vero.
Mi alzo, lentamente, e lei è ancora lì.
Poi le sue labbra sussurrano in una gentile carezza un “grazie” che giunge a mala pena alle mie orecchie, ma la dolce melodia della sua voce soave arriva dritta al mio io, risvegliandolo da quel torpore doloroso in cui pare versare.
Le lacrime fluiscono e le lascio fare, senza vergogna.
La fisso per un breve istante, ma poi non posso evitare di attirarla a me.
La stringo forte, come per paura che possa andarsene, perché non capisco come possa essere qui, tra le mie braccia. Ma lei c’è, non è un sogno, non è uno scherzo, posso sentire il suo cuore battere forte contro il mio, i suoi lunghi capelli sfiorarmi il viso e… le sue braccia, sì, sono strette attorno a me, si aggrappano alla mia schiena.
Solo in quel momento trovo il coraggio di scostarmi leggermente, quel tanto che mi basta per guardarla negli occhi.
«Temevo di averti persa per sempre. Perdonami. Non sono stato in grado di salvarti, di proteggerti. Non ho mai capito nulla… perdonami, te ne prego… io… io…»
È un “ti amo” quello che vorrei dirle e nonostante abbia appena sofferto la sua perdita, seppur temporanea, qualcosa mi blocca e quella confessione mi muore sulle labbra.
Ma poi, è il suo sorriso a spingermi a parlare, a darmi il coraggio di essere sincero.
«Ti amo, ti ho amata sin dal primo momento in cui ho incrociato il tuo limpido sguardo, ma l’ho compreso troppo tardi» le dico in un sussurro,  sperando che non mi allontani, che non mi scacci.
Una sua mano accarezza delicatamente il mio volto e, come in un sogno, le mie labbra si fanno audaci e la mia bocca sfiora la sua.
Il timore di essere respinto viene spazzato via dal calore e della dolcezza delle sue labbra che accolgono le mie e io, finalmente, mi sento a casa.

Nda: salveee! Se di notte dormissi, forse la smetterei di delirare lol!
Non so che dirvi, se non che spero vi piaccia!
Grazie a tutt+!
   
 
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