Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, tutto ciò non è scritto a scopo di lucro ma solo per mio diletto.

NON È LA FINE DEL MONDO
 

La consapevolezza arrivò fulminea una mattina come tante, nulla fuori dall’ordinario era accaduto eppure la verità gli si era mostrata, nuda e cruda, in tutta la sua semplicità.
L’unico consulente investigativo al mondo, Sherlock Holmes, era attratto dal suo compagno di avventure John H. Watson.
Tutto in lui lo attraeva: sia il fisico scolpito, che il medico teneva nascosto sotto strati di maglioni dal dubbio gusto, sia il feeling mentale che si era creato fra loro.
Adorava il modo in cui si umettava il labbro superiore, un gesto istintivo che buttava scompiglio nella parte più profonda del suo essere, Dio come avrebbe voluto essere al loro posto! Ora non restava che capire se il sentimento era corrisposto, se il più-che-etero dottore avrebbe mai apprezzato quel genere di adorazione.

John, dal canto suo, non era sicuramente indifferente al fascino dell’amico: sotto l’aria da stronzetto saccente, si nascondeva un gran cuore.
Pian piano, John, aveva imparato a cogliere i piccoli segni dell’affetto di Sherlock nei suoi confronti, e verso le poche persone che erano entrate nel suo cuore.
Adorava guardarlo suonare il violino, l’archetto scivolava veloce sulle corde, manovrato con eleganza dalla mano ferma e decisa di Sherlock. Ogni tanto desiderava che quella mano scendesse su di lui, con la stessa fermezza, ma immediatamente distoglieva lo sguardo vergognandosi dei suoi stessi pensieri. Sherlock era il suo migliore amico, lo vedeva come un’entità da amare a distanza, da ammirare ma senza toccare per paura di rompere quell’ incanto.

Poi in una serata qualunque, dopo un caso qualunque -nemmeno da 7 a sentire Sherlock- mentre se ne stavano fermi ad aspettare che il D.I. Lestrade li chiamasse per la loro deposizione era successo: Seduti uno accanto all’altro, mentre ridevano dopo uno scambio di battute, si erano guardati negli occhi e vi avevano letto entrambi le stesse emozioni: felicità, amore, adorazione, gratitudine e infinita amicizia.
Come fosse la cosa più naturale del mondo, si scambiarono un bacio leggero, dopodiché si ritrovarono a sorridere come ebeti, le gote arrossate e la consapevolezza di essere ancora loro stessi, solo più liberi di esprimere i propri sentimenti.

“Non è la fine del mondo” borbottò Sherlock “No, non lo è” concluse John, sorridendo soddisfatto.

Note: vediamo se qualcuno riconosce le battute dopo il bacio… non sono mie, le ho ‘prese in prestito’ ^___^
Avevo solo voglia di fluffosità, spero di averne trasmessa almeno un pochetto in questa mini-ficci.
A presto

Eli