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Autore: LikeAnIrishBoss    25/04/2014    3 recensioni
Prompt: Tumblr (link all'interno)
Rating: Arancione
Plot: Blaine e Kurt sono migliori amici e Kurt ha una grande cotta per lui.
Un giorno Blaine trova un sito web dove può creare e comprare un fidanzato perfetto.
All'indomani un ragazzo alto, biondo, con gli occhi azzurri e labbra grandi e carnose gli si presenta come Sam Evans, il suo nuovo fidanzato.
Ship: Klaine (min. Blam)
Dal prologo:
Kurt non aveva mai avuto una cotta per lui, se ne era innamorato completamente tutto in una volta. Era stato come essere travolto da un uragano, o essere saltato in un lago, o trattenuto una valanga a mani nude per lui. Aveva questo amico, conosciuto casualmente a una schifosa riproduzione dello Starbucks, e non aveva sentito crescere dei pensieri romantici. Il romanticismo lo aveva colpito d'un tratto, l'amore lo aveva colpito. Come Blaine al Lima Bean al loro incontro, quando lo aveva colpito sulla spalla e si era scusato subito.
Genere: Angst, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Sam Evans, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prompt: Tumblr
Rating: Arancione
Plot: Blaine e Kurt sono migliori amici e Kurt ha una grande cotta per lui. Un giorno Blaine trova un sito web dove può creare e comprare un fidanzato perfetto. All'indomani un ragazzo alto, biondo, con gli occhi azzurri e labbra grandi e carnose gli si presenta come Sam Evans, il suo nuovo fidanzato. 
Capitoli: Prologo?
Ship: Klaine (min.Blam)
Note dell'autore: A fine capitolo.
 
 
 
Soundtrack 


1- I Have Nothing : Whitney Houston. | Share my life, take me for what i am cause I'll never change all my colours for you. Take my love, I'll never ask for too much, just all that you are and everything that you do.[...]Don't walk away from me, I have nothing, nothing, nothing if I don't have you. |
2- I'm Not Gonna Teach Your Boyfriend How To Dance With You : Black Kids. | You are the girl that I've been dreaming of ever since I was a little girl [...] One, I'm biting my tongue. Two, he's kissin' on you. Three, oh , why can't you see? |
3-Hello : Beyoncé. | I love to see you walk into the room, body shining lighting up the place. And when you talk everybody stops cause they know you know just what to say.  And the way that you protect your friends baby, I respect you for that. [...] If I need you, you will be here. [...] Just want you to know you had me at hello, it was many years ago. Baby when you stole my cool. [...] Boy, without you my life just ain’t the same. |
 
 




 
 
 
 



Le cose nella vita di Kurt non sono mai giuste e a lui non andava per niente bene. Forse in una vita precedente era stato un dittatore senza cuore, oppure un aggressore se non un ladro, e perchè no? Un omofobo. Ed era forse quello il motivo per cui il suo karma sembrasse ancora più bastardo di Sue Sylvester e dio se ce ne voleva ad essere più bastardi di lei. Come il suo quaderno ad anelli, possibile dovesse sempre rovinargli i maglioni? Per non parlare di quei due stupidi Azimio e Karofsky che trovavano più divertente rovinare la sua di vita che pensare alla loro. Il suo fratellastro poi con la sua petulante fidanzata che rubavano ogni possibile assolo in quel glee club. Essere l'unico gay dichiarato non era una passeggiata in quella scuoletta di provincia, anche se pure le sue passeggiate per i corridoi erano uno schifo. Era sempre Azimio quello che lo prendeva per le spalle e lo buttava contro gli armadietti mentre quel colosso con un criceto in prognosi riservata a posto del cervello di Karofsky gli rovesciava addosso una granita al mirtillo o all'uva.
La cosa peggiore forse erano ancluni ragazzi che lo evitavano, come se essendo gay l'unica cosa che volesse fosse saltargli addosso uno per uno, per non parlare delle battute sul suo corpo longilineo e femminile, sui suoi vestiti e il suo viso. Pensava in oltre di essere stato un ragazzo facile che avesse spezzato miliardi di cuori per meritarsi le pene d'amore. Forse quello non era nemmeno colpa degli altri. Chi può comandare al cuore? Chi può innamorarsi del proprio migliore amico? Sicuramente non Blaine...
Blaine era il ragazzo più bello e solare che avesse mai visto.
Il suo fisico suggeriva mascolinità da ogni muscolo, i suoi capelli gellati, la sua pagella e il suo stile retrò lo rendevano il ragazzo perfetto che presenteresti ai tuoi genitori senza paura o agitazione, la sua voce e il suo portamento lo facevano risultare il ragazzo più affascinante in quell'istituto e inoltre il suo modo di ballare e i suoi occhi il più sexy. Blaine era il classico gay alfa, il costantemente attivo, che per capire che fosse gay avresti dovuto chiederglielo prima, ed era così difficile per Kurt vedere ragazzi e ragazze provarci con lui. Il suo migliore amico.
E anche come amico non aveva nulla di sbagliato. Era sempre presente e dolce, rassicurante e strafottente quanto basta, quello che chiami dal problema più grande alla cazzata più piccola. Kurt non aveva mai avuto una cotta per lui, se ne era innamorato completamente tutto in una volta. Era stato come essere travolto da un uragano, o saltare in un lago, o trattenere una valanga a mani nude per lui. Aveva questo amico, conosciuto casualmente a una schifosa riproduzione dello Starbucks, e non aveva sentito crescere dei pensieri romantici. Il romanticismo lo aveva colpito d'un tratto, l'amore lo aveva colpito. Come Blaine al Lima Bean al loro incontro, quando lo aveva colpito sulla spalla e si era scusato subito.
"Perdonami, non so dove ho la testa." Gli aveva sorriso così gentilmente che Kurt si era quasi dimenticato del suo caffè caduto a terra che minacciava di macchiare il suo nuovo paio di mocassini scamosciati.
"Mi dispiace più che altro per il mio caffè!" fece spallucce velocemente sorridendogli compiaciuto e lì Blaine era arrossito così tanto che Kurt avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che se era sempre così adorabile avrebbe solo voluto stringerlo per tutta la vita, e coccolarlo e dargli da mangiare fino a che non iniziasse anche a fare le fusa, e quella sarebbe stata la sua morte.
"T-te ne offro un'altro, tu siediti." Si mordicchiò nervosamente il labbro inferiore e Kurt continuò a sorridergli perchè quel tizio era così dolce da farlo impazzire. "E comunque." continuò quando Kurt era già di spalle andando verso un tavolo libero "Bell'outfit."
Kurt non ebbe nemmeno il tempo di rispondergli e chiarirsi ogni dubbio se fosse gay o meno quando il ricciolino a lui disse: "Marc Jacobs, la scorsa stagione, no?"
Di fronte a lui c'era un ragazzo gentile e premuroso, bellissimo e per di più che ne capiva un po' di moda. "Lo sapevo che eri gay!" Ridacchiò leggermente, trattenendosi per non offendere l'altro - probabilmente non era nemmeno gay - ma  il ragazzo di fronte a se si era già poggiato una mano sulla pancia e si era inclinato in avanti ridendo, non preoccupandosi di essere ancora più adorabile.
Kurt si era seduto nel primo tavolino libero che aveva visto e non poteva non essere felice. Era la prima volta che parlava con un ragazzo gay e che era anche stato gentile con lui. Forse il Karma si era stufato di infastidirlo, forse era la sua giornata buona e se Burt Hummel gli aveva insegnato qualcosa era proprio godersi le belle giornate. Blaine tornò qualche minuto dopo con due tazze di caffè bollente e si sedette di fronte a lui.
"Blaine Anderson, lieto." Gli aveva stretto fortemente e brevemente la mano, come solo un signorotto di alta borghesia avrebbe fatto, "Kurt Hummel."
"Bene Kurt Hummel, mi dispiace molto per il tuo caffè, spero che questo sia di tuo gradimento." Quando Blaine gli sorrise per la millesima volta Kurt notò i denti candidi e le labbra carnose e l'accenno di barba che lo rendevano quasi più.. adolescente.
"Blaine Anderson, sto conversando con un affascinante ragazzo per di più gay che mi ha offerto un caffè. Pensi davvero che mi dispiaccia per il mio vecchio caffè?" Scosse la testa e Blaine rise, di nuovo. Più adorabile di prima.
Infatti, non poteva ammetterlo ad alta voce ma quello era uno dei caffè più buoni che avesse mai provato in tutta la sua vita.
"Quanti anni hai?" Gli chiese curioso Blaine, mordicchiandosi il labbro inferiore. "Faccio il liceo. Scommetto anche tu, vero? Primo anno in qualche scuola privata?"
Blaine sollevò le folte sopracciglia premendo le labbra fra di loro. "No, una fatiscente scuola pubblica."
Kurt rise pensando che lui alla sua scuola non avrebbe affibbiato sicuramente il nomignolo di fatiscente. Inferno gli si addiceva di più. Era una scuola con professori scadenti, alunni scadenti e corsi scadenti. Armadietti quasi tutti rotti e bagni quasi sempre intasati. File infinite per la mensa per il solito purè di piselli e cotoletta surgelata che molto spesso finiva a terra per colpa di Karosfky e Azimio. La differenza tra caste sociali era accentuatissima: se eri una Cheerios o un Titans eri il Dio della scuola; poi c'erano tutti gli altri atleti, molto più in basso la banda della scuola e i ragazzi del giornalino, e infine, quasi considerate come nullità o anche meno, i nerd e il glee club. "Oh, anche io. Non sembri tipo da scuola pubblica."
Blaine sbuffò e sollevò gli occhi guardando il soffitto, "Non sono il classico figlio di papà viziato." Accavallò le gambe e sorseggiò dalla tazza bollente poggiando le dita sul polpaccio - dove cadde lo sguardo curioso di Kurt- e riprese a parlare dopo essersi leccato via dalle labbra tutto il caffè. "Anzi, mio padre mi sta punendo secondo me, perchè il liceo McKinley può essere solo una punizione o uno scherzo poco divertente." Kurt, che stava bevendo il suo cappuccino doppio zucchero con panna, quasi non si strozzò. Si poggiò una mano sul petto e respirò a fatica sentendo la calda caffeina grattargli sulla gola.
"T-tu vai al McKinley?" E quando Blaine annuì in cuore suo non sapeva se essere felice o triste. Non sapeva nemmeno perchè doveva essere felice, e ancora meno triste. Ma sicuramente il McKinley non era posto per uno come Blaine  - o uno come Kurt, o una normale persona sana di mente - e non voleva gli succedesse nulla di quello che doveva sopportare lui.
"Beh Blaine Anderson, anche io." Blaine sorrise largamente e controllò l'orologio. Si alzò di scatto quasi facendo rovesciare di nuovo il caffè di Kurt e si passò una mano sul colletto della camicia azzurrina tirandolo un po' e allargandolo.
"Kurt mi dispiace molto ma devo andare." gli sorrise imbarazzato tendendogli la mano, quando Kurt la stava per afferrare Blaine scosse la testa e ridacchiò.
"Il tuo telefono.." e Kurt arrossì cacciando dalla sua tracolla il cellulare e passandoglielo.
Il giorno dopo Kurt si svegliò più sereno del solito, forse perchè era la settimana dedicata a Madonna e non vedeva l'ora di esibirsi in Vogue o in Borderline, o perchè sapeva di poter incontrare - oppure cercare - casualmente Blaine per i corridoi.
Andò a scuola con Finn come tutti i giorni e dovette sentire i monologhi di Rachel - come ogni santo giorno - per poi scappare a lezione. L'ora del pranzo era uno schifo come sempre. Non sapeva in che modo i suoi compagni di scuola arrivassero sempre prima di lui e la mensa si riempisse in tre secondi. Perciò prese coraggio e si mise in fila sbirciando il menù del giorno. I suoi amici lo aspettavano al tavolo con i vassoi già pieni di grassi e carboidrati, non che fosse fissato con la linea, anzi, il cibo gli piaceva ma i cibi di quella scuola facevano solo ingrassare e facevano anche schifo.
"Kurt." Sussultò spaventato quando qualcuno gli poggiò la mano sulla spalla e si meravigliò quando non senti nessuna pressione su quelle dita e si girò per controllare se fossero davvero Karofsky ed Azimio. "Mi dispiace averti spaventato Kurt." Blaine di fronte a se gli sorrise dolcemente senza togliere la mano dalla sua spalla. Kurt lo guardava dall'alto verso il basso e non poté far a meno di sorridere di rimando. Le dita sulle sue spalle bruciavano leggermente e si chiedeva come un gesto tanto semplice potesse farlo sentire in quel modo.
"Buongiorno Blaine." Gli sorrise appena riprese un po' di fiato, "Allora dire che facevi il McKinley non era una scusa per far colpo su di me?"
Blaine ridacchiò e strinse di più le dita intorno alla sua spalla, a Blaine piaceva quel contatto con Kurt, la sua camicia era soffice come aveva sospettato quando lo aveva visto dal suo tavolino ed era così sottile da lasciargli sentire il calore della sua pelle sui suoi polpastrelli.
"Non è per niente da me Kurt Hummel, mi offendi così." Mentre Blaine parlava Kurt arrossì violentemente, vedendo oltre i capelli gellati e le spalle possenti del ragazzo di fronte a se le sue amiche Rachel, Mercedes, Tina e Santana che battevano le mani e fischiavano, l'ispanica stava anche dicendo qualcosa che non poteva sentire - e ne era totalmente grato -, e sicuramente erano rivolti a loro o su come fosse fantastico il sedere di Blaine, non che Kurt lo avesse guardato il giorno prima al Lima Bean mentre stava facendo la fila per comprare i due caffè, ovvio.
"Kurt? Tutto bene?" Blaine lo scosse leggermente per poi girarsi e controllare cosa stesse guardando. "Penso che le tue amiche ti vogliano. Possiamo vederci dopo se vuoi." Si voltò e fece spallucce, con in volto un sorriso triste.
"Non essere sciocco, vieni a sedere con noi!" Kurt prese il suo vassoio in mano e nell'altra strinse la mano di Blaine e lo trascinò tra la folla fino al suo tavolo.
I ragazzi erano tutti chini sui loro piatti a mangiare tranne Mike, che trovava più interessante di un piatto di tagliatelle tutte incollate tra di loro - e come dargli torto - abbracciarsi alla sua ragazza Tina sotto lo sguardo indagatore di Artie. Blaine strinse più forte la mano di Kurt quando tutti alzarono lo sguardo su di lui e Kurt gli sorrise rassicurandolo. "Ragazzi, lui è Blaine, un mio amico; Blaine loro sono i miei amici."
Tutti lo guardarono incuriosito, soprattutto Finn che aveva assottigliato gli occhi e teneva la bocca aperta dove penzolavano alcuni maccheroni. Ingoiò velocemente e si passò il braccio sulla bocca pulendosi con la giacca della squadra di football e tossicchiò per scaldarsi la voce.
"Io sono Finn, suo fratello." Gli sorrise falsamente e riprese a parlare, "Sai suo padre ha un fucil.." Rachel gli diede una gomitata tra le costole e Blaine rabbrividì, separando la sua mano da quella di Kurt - stupido Finn Hudson.
"Io sono Rachel, la sua migliore amica." Gli sorrise largamente sistemandosi il golfino sul vestito.
"Puckerman, ma puoi chiamarmi Puck. E Finn non scherzava sul fucile di Burt." Lui invece ricevette un pugno da Kurt che era in piedi vicino a lui. Poi si presentarono Santana e Brittany, Tina e Mike, Artie, Mercedes e Quinn.
Poi toccò a Blaine che perse tutta la sua sicurezza e sollevò una mano facendo un lieve segno a tutti, "Sono Blaine e Finn, spero davvero che suo padre non abbia motivo per usare il suo fucile con me." Kurt trattenne una risata e lo prese di nuovo per mano spingendo con il fianco la spalla di Puck ad intimargli di fargli spazio sulla panchina. Dopo alcuni momenti d'imbarazzo Blaine si sciolse con i suoi amici e anche Kurt si rilassò al suo fianco, sembrava andare molto d'accordo con tutti. Le ragazze pendevano dalle sue labbra ascoltando con attenzione i suoi aneddoti su il gay bar di Lima e su tutti i corsi di danza, canto e pugilato che aveva frequentato. Con Mike parlò di qualche passo e con Artie di qualche film indipendente che era uscito la settimana prima, con Santana, Quinn e Brittany di feste epiche a cui aveva partecipato, con Tina e Mercedes sui negozi che aveva visto in giro per il mondo e di come in Europa il suo stile fosse normale e non da gay, con Rachel di musical e dopo un po' di esitazione di Puck e Finn parlò con loro di football. Kurt stava in silenzio ed ascoltava tutto quello che Blaine diceva, sorridendo quando i loro occhi s'incontravano. Quando Blaine si avvicinò al suo orecchio per sussurrargli "Mi piacciono i tuoi amici quasi quanto mi piaci tu." Kurt sapeva che quel calore nel ventre non era nulla di buono e che forse, con il sorriso che Blaine gli aveva rivolto, si sarebbe innamorato di lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autore: Buongiorno o buonasera a tutti gente di efp. Devo dire che non ho molto da dire, questa è la mia prima long su Glee e spero vi piaccia. Volevo dire che avevo già messo il prologo ma non mi ispirava per niente perciò ho deciso di prendere e riscrivere tutto da capo. Questa volta tutto più seriamente. Inoltre ringrazio Ottavia che è la meravigliosa ragazza che ha creato il prompt e che mi ha permesso di scrivere questa storia. Lasciatemi una recensione e fatemi sapere che ne pensate.
Infine mi dispiace che io abbia pubblicato così tardi, il capitolo era pronto da qualche mese ma non mi sembrava mai pronto - infatti non mi sembra pronto nemmeno adesso.
Adesso vi scrivo le traduzioni delle SoundTrack con i Link dove potete sentire le versioni del Cast di Glee, (tranne Hello).
 
 
 
1- I Have Nothing : Whitney Houston.
Non ho niente : | Condividi la mia vita, prendimi per ciò che sono perchè non cambierò mai la mia personalità per te. Prendi il mio amore, non chiederò mai troppo, solo tutto ciò che sei e ogni cosa che fai. [...] Non andare via da me, io non ho niente, niente, niente se non ho te. |
2- I'm Not Gonna Teach Your Boyfriend How To Dance With You : Black Kids.
Non ho intenzione di insegnare al tuo ragazzo come ballare con te : | Sei la ragazza che sognavo sin quando ero una bambina. [...] Uno, mi mordo la lingua. Due, ti sta baciando. Tre, perchè non riesci a vederlo? |
3-Hello : Beyoncé.
Ciao : Amo vederti entrare nella stanza con il tuo corpo riesci ad illuminare il posto. E quando parli, tutti si fermano perché loro sanno che tu sai cosa dire. E il modo in cui proteggi i tuoi amici tesoro, ti rispetto per questo [...] Se ho bisogno di te, tu sarai qui. [...] Voglio che tu sappia…Mi hai conquistato al primo ciao, è successo tanti anni fa. Quando tu tesoro hai rubato la mia freddezza.. [...] Ragazzo, senza di te la mia vita non è la stessa.
 


 
   
 
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