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Autore: lavaviva    26/04/2014    3 recensioni
Si sdraia accanto a me e io faccio scorrere le dita sulle
fiamme che gli avviluppano il petto. Lui è forte, agile, sicuro.
Ed è mio.
Cerco la sua bocca.

Continua...
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Four/Quattro (Tobias), Tris
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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L'ultima notte

“E’ questo che fa l’amore, quando è vero amore: ti rende più grande di quello che
eri, più grande di quanto pensavi di poter mai essere.
Questo è il vero amore.
Le sue dita scivolano e affondano nei miei capelli. Mi tremano le
mani, ma non m’importa se se ne accorge, non m’importa se capisce che
ho paura dell’intensità di questo sentimento. Stringo nel pugno la sua
maglietta, tirandolo a me, e sussurro il suo nome con la bocca contro la
sua.
Mi dimentico che è un’altra persona; mi sembra che sia un’altra parte
di me, essenziale quanto il cuore, o un occhio, o un braccio. Gli spingo
la maglietta sopra la testa. Faccio scorrere le mani sulla sua pelle nuda
come se fosse la mia.
Lui afferra la mia camicia e io sto per togliermela ma in quel momento
mi ricordo… mi ricordo che sono piccola, che sono piatta e che sono di
un pallore malsano, e la ritiro giù.
Lui mi guarda, non come se aspettasse una spiegazione, ma come se
fossi l’unica cosa nella stanza che valga la pena guardare.
Anch’io lo guardo, ma tutto quello che vedo mi fa sentire peggio: è
così bello, persino quella linea curva di inchiostro nero sulla sua pelle fa
di lui un’opera d’arte. Un momento fa ero convinta che fossimo una
coppia perfetta, e forse ancora lo siamo. Ma solo quando siamo vestiti.
Ma lui continua a guardarmi in quel modo.
Poi sorride, un sorriso piccolo, timido. Mi mette le mani sulla vita e
mi tira verso di sé. Si china, bacia la pelle fra le sue dita e mormora
“bellissima” sopra la mia pancia.
E io gli credo.
Si alza e preme le labbra sulle mie, la bocca aperta, le mani sui miei
fianchi nudi, il pollice che scivola sotto la cintura dei miei jeans. Gli
metto le mani sul petto, mi appoggio a lui, avverto i suoi sospiri e
rabbrividisco fin nelle ossa.
«Ti amo, lo sai» sussurro.
«Lo so» risponde. Poi, con un guizzo delle sopracciglia, si china e
avvolge un braccio intorno alle mie gambe, mi tira su e mi getta sulle
sue spalle.
Mi esplode una risata in bocca, felice e nervosa al tempo stesso. Mi
porta in fondo alla stanza e mi lascia cadere sul divano senza troppa
delicatezza. Si sdraia accanto a me e io faccio scorrere le dita sulle
fiamme che gli avviluppano il petto. Lui è forte, agile, sicuro.
Ed è mio.
Cerco la sua bocca.”


 
TRIS
Lo bacio con foga, come se da quell’azione dipendesse il mio sentirmi viva, il mio essere viva.
Mi piace e non riesco a smettere, mi piace e presto non mi basta più.
Stacco le mie labbra dalle sue solo per assaporare l’odore della sua pelle: sa di fresco, sa di caldo, sa di Tobias.
Gli bacio il collo, lui mi accarezza le guance.
Con un guizzo ci priviamo degli ultimi vestiti che ancora ci ostacolano e improvvisamente il divano diventa troppo stretto per entrambi.
Il mio corpo diventa troppo stretto per me, ho bisogno di unirlo al suo.
Con un tonfo siamo sul pavimento, piacevolmente freddo rispetto alla mia pelle.
Ansimo mentre la sua carezza infinita mi avvolge, sento le sue mani che mi stringono la vita e scivolano sulle cosce.
Istintivamente inarco il mio corpo verso di lui, lo sento ridere tra i miei capelli.
Sorrido anche io.
Non so se sia la voglia di lui o l’imbarazzo, ma la testa mi gira senza sosta, ho bisogno di chiudere gli occhi e accasciarmi sul suo petto per ritrovare l’equilibrio.
Il mondo smette di vorticare solo quando Tobias mi spinge delicatamente il mento verso l’alto e i miei occhi rimangono incatenati ai suoi.
Faccio per dire qualcosa ma lui mi precede: << Vieni qui >> mi chiede languido.
Schiaccio il mio corpo contro il suo e finalmente non mi vergogno più.
Sento che è la cosa giusta, che finalmente siamo uguali, anzi, una cosa sola.
<< Sei sicura? >>, sospira piano al mio orecchio.
Mi fa rabbrividire, annuisco convinta e mentre ancora penso alla sua voce profonda e a come mi agiti dentro, lui,  con un movimento fulmineo è sopra di me.
Sussulto, il pavimento è come ghiaccio a contatto con la mia pelle rovente.
Tobias mi accarezza le spalle e fa scorrere le mani lungo le mie braccia, guidandole con gesti incerti.
Improvvisamente mi rendo conto che non sono l’unica che può provare vergogna, imbarazzo o persino paura.
Gli sorrido mentre mi tiene fermi i polsi sopra la testa.
Si china su di me per baciarmi ed io mi sporgo verso l’alto, impaziente.
<< Non voglio farti male >>, mormora, gli occhi sbarrati fissi nei miei.
Annuisco ricambiando il suo sguardo.

 
TOBIAS
Beatrice, la mia splendida e perfetta Beatrice annuisce.
E’ lei che mi incoraggia, il colmo.
Le mani mi tremano a tal punto che le devo stringere i polsi per tenerle ferme, il suo indice disegna dei piccoli cerchi sul dorso, mi concentro su quel semplice movimento quando spingo la prima volta, cauto, ma non abbastanza.
Lei sobbalza, come quando appena un secondo fa la sua schiena ha toccato il legno freddo.
Mi allontano immediatamente, ma lei intreccia le gambe dietro la mia schiena.
Le bacio una guancia mentre ci provo di nuovo, la sento stringere i denti ma le sue gambe non allentano la morsa che mi stringe impedendomi di allontanarmi da lei.
E’ così coraggiosa anche in questo…
L’istinto prende il sopravvento e l’unico pensiero che mi permette di mantenere il controllo è quello di non ferirla.
Ma non la capisco, stringe i denti così come i pugni ma non mi lascia andare.
<< Tris >>, non mi permette di finire.
<< Continua >> ansima.
Si libera un polso e mi preme la mano, la sua minuscola mano, sulla schiena.
Il suo tocco è come una carezza, non è in quello che c’è forza, è nel suo sguardo, è con quello che guida i miei movimenti.
La guardo negli occhi mentre mi muovo ed è lì che vedo ogni sua reazione, la sorpresa, il dolore e poi qualcos’altro.
Qualcosa che provo anche io ma che non riesco a definire.
Si morde le labbra ed è così sensuale, senza nessuno sforzo.
Mi premo di più contro di lei, la sento espirare pesantemente, alza la testa, mi morde l’incavo tra il collo e la scapola.
<< Mi piace >>, non mi rendo nemmeno conto di aver pronunciato quelle parole ad alta voce.
Lei non parla, mi bacia dove mi ha appena morso.
Le infilo un braccio sotto la schiena per avvicinarla ancora di più a me.
Sento il suo respiro accelerato sulla mia pelle.
Mi sento perfetto.
Mi sento completo.
Mi sento felice.
 
TRIS
Mi sento perfetta.
Mi sento completa.
Mi sento felice.
Fine
 
Nemmeno io mi aspettavo che sarei tornata così presto, ma soprattutto non mi aspettavo che avrei mai scritto una storia del genere.
Penso che sia chiaro a tutte che questo non è il mio campo, ho voluto descrivere il tutto senza cadere nel volgare, senza rendere tutto troppo meccanico e spero vivamente di esserci riuscita.
Questa one-shot parte dalla fine del capitolo 41° di Allegiant e vi sono riportate le ultime parole di quest'ultimo.
La Roth lasciava a noi la scelta di interpretare cosa fosse accaduto quella notte, io l'ho interpretato così.
Spero vi sia piaciuta questa storia, aspetto i vostri commenti: mi aiutano a migliorare e mi fanno venire la voglia di andare avanti.
Ringrazio ognuna di voi per essere arrivata fino a qui, siete dei cuoricini <3

 
Weep
  
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