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Autore: Chiara_LennonGirl06    26/04/2014    9 recensioni
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“Quindi non vuoi vedere la sorpresa che ho per te?” chiese sarcasticamente il maggiore, spalancando gli occhi.
“Quale sorpresa?”
Il ragazzo si interruppe, porgendo a Paul un barattolo che teneva nella tasca interiore della propria giacca.
“Ta-dan!”
“E questo cosa sarebbe?” domandò incredulo il bassista, prendendo lo strano oggetto in mano.
“Tintarella istantanea. Te la spalmi addosso ed è come se avessi preso il sole per due settimane!” sentenziò entusiasta John, dando una certa nota enfatica alle ultime parole.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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TINTARELLA

 
***

Rigirò il cucchiaio di miele nella tazza fumante per la terza volta e rabbrividì al contatto che quel calore aveva con il suo corpo freddo.
Paul, quella mattina, si era alzato con un irritante mal di gola e qualche decimo di febbre. L’inverno freddo di Liverpool non era la miglior cura e così, invece di andare alle prove, aveva scelto di rimanere in casa al caldo.
Stava finalmente per sedersi sulla poltrona e assaporare il latte caldo, che amorevolmente aveva preparato, quando John irruppe in casa sua con un assordante frastuono.

“Ciao, Paul.”
John? Cosa diavolo ci fai qui?” esclamò Paul, in parte seccato da quella visita inaspettata.
“Sono venuto per te. Oggi non ti sei nemmeno presentato alle prove.” ribatté il ragazzo, con uno strano sorriso disegnato sul volto.
“Non sto bene John, non potevo venire alle prove.”
“Oh, povero tesoro.”
E a meno che tu non sia un dottore, sparisci all’istante Lennon. Intesi?” affermò esausto Paul, che implorava di essere lasciato un po’ da solo.
“Ma come? Quindi non vuoi vedere la sorpresa che ho per te?” chiese sarcasticamente il maggiore, spalancando gli occhi.
“Quale sorpresa?”
Il ragazzo si interruppe, porgendo a Paul un barattolo che teneva nella tasca interiore della propria giacca.
“Ta-dan!”
E questo cosa sarebbe?” domandò incredulo il bassista, prendendo lo strano oggetto in mano.
“Tintarella istantanea. Te la spalmi addosso ed è come se avessi preso il sole per due settimane! (1)” sentenziò entusiasta John, dando una certa nota enfatica alle ultime parole.
Paul, esterrefatto da quell’ultima dichiarazione, squadrò John dalla testa ai piedi con uno sguardo incredulo, prima di giungere alla sua prima conclusione.
Ho capito. Hai fumato una canna.”
“Cosa? No. Smettila di fare il solito diffidente del cazzo, McCartney, e prova questa meraviglia con me.”
“Non ci penso proprio. Se non l’avessi notato, sto male e non ho assolutamente voglia di venire dietro alle tue cavolate.” affermò Paul, dolorante e stanco per i decimi di febbre.
Fai come ti pare.” rispose John dopo qualche secondo di silenzio, avviandosi verso la porta.
Cosa diavolo significa ‘Fai come ti pare’?” chiese il bassista, seccato dal comportamento del compagno.
Sei libero di fare quello che vuoi. Scusa se ti ho disturbato, McCartney. Stuart l’avrebbe fatto.”

Dopo aver pronunciato quelle parole, John chiuse violentemente la porta alle proprie spalle, lasciandolo nuovamente da solo.
Paul, a quelle parole, si sentì morire.
Amava John. Lo amava da sempre. Ma quando lo sentiva pronunciare frasi simili, avrebbe davvero voluto ucciderlo.
Stuart era morto da poco e Paul sapeva che per John non era una situazione facile. Gli era sempre rimasto vicino e, anche se in lui era rimasto un briciolo di quell’antica gelosia che aveva nei confronti di Stuart, cercava di sembrare sempre il migliore agli occhi di John.

Tuttavia, quella mattina, le sue parole lo avevano ferito profondamente. John avrebbe potuto anche capire che non era il giorno ideale per fare cavolate, ma come al solito non si era nemmeno sforzato di comprendere lo stato d’animo di Paul. E dicendo quelle parole, era scappato via, come al solito.
Il bassista cercò di non pensarci. In fondo, non era la prima volta che veniva paragonato o ridicolizzato in confronto a Stuart. L’unica cosa che riuscì a fare fu prendere in mano il proprio amato strumento, per cercare di controllare l’insicurezza che lo stava assalendo.

Si accorse di soffrire seriamente solo quando le parole che John gli aveva rivolto continuarono a ronzare nella sua testa. Era come ascoltare una canzone e non riuscire più a dimenticare il ritmo.
Posò delicatamente lo strumento accanto al muro, voltandosi ed accorgendosi che John aveva lasciato lì quel barattolo misterioso.
Non ci pensò due volte prima di prenderlo ed analizzarlo. Lo annusò per qualche secondo, portandolo poi in bagno iniziando a spalmarlo su tutto il corpo.
Era semplicemente nauseato da quel disgustante odore che la strana tintarella di John emanava. Era un denso intruglio di colore giallo che a contatto con la pelle la rendeva secca e colorata.

Dopo circa cinque minuti, Paul era ricoperto di quella strana sostanza dalla testa ai piedi. Dopo essersi visto allo specchio, il ragazzo scoppiò in un pianto di nervosismo.
Tra le lacrime cominciò a tastare con l’indice tutte le parti del suo corpo che erano diventata di una tonalità simile all’arancione acceso, e ogni volta che la sua pelle ormai bollente sfiorava il tessuto dei pantaloni, Paul rabbrividiva e ritornava a singhiozzare.
Praticamente, era diventato a strisce arancioni. E alla visione del suo povero corpo, ridotto in quel modo, un senso di rabbia lo assaliva.
Accidenti a te, John! E a questo fottuto affare!” ripete più volte il bassista a voce alta, imprecando contro la sua stessa immagine riflessa nello specchio.
Proprio quando fu sul punto di crollare di nuovo in un pianto angosciante, decise di andare da John e di mostrargli fin dove il suo amore e la sua frustrazione l’avrebbero portato. Voleva fargli capire che quella frase, anche se detta in un momento di rabbia, l’aveva ferito terribilmente.
Animato da queste idee, nonostante la febbre, indossò accuratamente il suo cappotto preferito e si diresse verso casa di John.
Una volta arrivato, il bassista suonò con insistenza alla sua porta e, quando il ragazzo in questione venne ad aprirgli, gridò improvvisamente contro di lui.

“Ora sarai contento, Lennon!”
John, dopo aver notato che il volto del compagno era decorato da righe di colore arancione, rispose con occhi increduli.
“Paul, ma cosa diavolo hai fatto al viso?”
Fammi entrare in casa, sto per diventare un ghiacciolo.” affermò Paul, infreddolito e tremante, che poco dopo scansò John per entrare nell’abitazione.
“Allora, si può sapere cosa ti è successo, McCartney?” domandò dubbioso il maggiore, dopo averlo fatto accomodare accanto al camino.
E’ successo che ho deciso di spalmarmi quella schifezza che hai lasciato a casa mia su tutto il corpo e sono diventato di questo colore!” esclamò Paul seccato, indicando il proprio braccio.
Ah, capisco.” aggiunse l’amico, ridacchiando.
“Questo è tutto ciò che hai da dire?”
“Si. Perché, cosa vuoi che ti dica?” chiese John, meravigliato.
“Che ne dici di qualcosa simile a ‘Mi dispiace Paul, sono un vero idiota’?” lo incoraggiò il bassista, con un certo tono ironico.
“Mi dispiace Paul che tu sia diventato arancione, sono un vero idiota.”
“Non è del fatto che io sia diventato arancione che devi dispiacerti!” sentenziò Paul, alzando notevolmente il tono di voce.
“No? E per che cosa, allora?”
“Per il fatto che, quando mi sono rifiutato di fare questa cosa ridicola,  hai sotterrato la mia autostima, dicendo che Stuart l’avrebbe sicuramente fatto al posto mio.” rispose Paul, soffocando con una mano l’ennesimo gemito che gli era sfuggito di bocca.
John si avvicinò al suo corpo, iniziando ad accarezzargli il viso.
“Paul..”
Sorrise in modo dolce, parlando a bassa voce.
Mi dispiace davvero. Ero così arrabbiato in quel momento che non mi sono nemmeno reso conto di cosa dicevo. So che ti ho fatto stare male, è tutta colpa mia se ora sei in questo stato. Mi dispiace, perdonami.”
Paul si lasciò trasportare da quelle dolci parole, chiudendo gli occhi e rispondendo lentamente.
Non importa, John.”
Sei arrivato addirittura a tingerti di arancione per me. Lo so che ho detto che solo  Stuart l’avrebbe fatto, ma ora mi ricredo seriamente. Tu non sei come lui. Tu sei più importante.” sussurrò John al suo orecchio, prima di attirarlo dolcemente in un bacio.
Dopo qualche secondo, il ragazzo si distaccò, tornando a parlare.
Paul?”
“Hmm..” rispose mugolando il più piccolo dopo aver allontanato il proprio viso da quello di John.
Sei ancora più bello, adesso.”
 


 
***

(1)La frase è la stessa che viene riportata nel libro di Cynthia Lennon ‘John’
 
Angolo autrice:

Salve a tutti gente. Eccomi con la mia nuova os su John e Paul. L’idea per questa storia mi è venuta ricordando un simpatico aneddoto che mi rimase impresso durante la lettura del libro di Cynthia Lennon. Ovviamente la scena iniziale di John che si presenta a casa di Paul con la tintarella aveva originariamente come protagonisti John e Cynthia, e durante la lettura nella mia mente contorta mi sono vista la scena con una piccola inversione di personaggi. So che risulterà molto banale, sto cercando di migliorare gradualmente e so bene che le mie storie fanno pena, quindi abbiate pietà.
Ringrazio per prima ringostarrismybeatle per la correzione e il sostegno morale che mi ci è voluto per pubblicarla, sei davvero speciale. Inoltre ringrazio anche: lety_beatle; Kia85; Evola_Love_Beatles; Missrocker; Astoria McCartney e Josie_Waling per la passione e la costanza con cui seguono le mie storie e soprattutto per le loro fantastiche recensioni. Spero davvero che non vi abbia deluse e che mi mandiate altre vostre recensioni.
Infine ringrazio tutti i lettori e mi scuso per essermi tanto dilungata, avrete presto mio notizie: sto lavorando ad altre os e anche a una long.

A presto,
Chiara_LennonGirl06 
  
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