Hola! Fan fiction nata
con l’ausilio della mia migliore amica in arte “Akasuna no Chocolat” che mentre
la scrivevo fungeva da consigliera!
Tutti i personaggi di
cui parlo esistono (con altri nomi naturalmente)… Bè, che dire? Leggeteleggeteleggeteleggeteleggeteleggete…
e se potete recensiterecensiterecensiterecensiterecensiterecensite!
Baci, Chiara (e a me
non nomini?) e le mia migliore amica (ho un nome, io!è_é) Gioia! Contenta?
Parte della scena
La
stoffa di raso cremisi stretta sopra il seno.
Il
pizzo nero finemente lavorato fasciato sui fianchi in corpetti stretti e
sensuali da togliere il fiato.
Nastri
di seta rosso scarlatto intorno al collo e alla vita esile.
Decolleté
chiuse di raso nero dal tacco vertiginoso.
Veli
di tulle scuro sulle gambe slanciate.
-Non
ci riesco! Casie, scusa ma, io... davvero non ce la faccio!-
Caos.
Un turbinio di stoffe e abiti, luci e colori. Lo spogliatoio femminile era un
enorme caos.
-La
prof.essa Parker non poteva scegliere un'altra
professione? Che sò, la dog-sitter?-
Le
sezioni della Parker erano condann... ehm, designate
per lo spettacolo di inizio e fine anno.
Alternative?
Un bellissima insufficienza nella sua materia: Educazione Fisica.
I
suoi studenti, sia le ragazzi che i ragazzi, vantavano, a suo dire, il grande
onore di dimostrare come il loro Liceo fosse aperto a tutte le attività
perciò... perché non ballare? Lei, una splendida e ricca donna energica e
sportiva, voleva che tutti potessero partecipare.
-Penso
che martoriare gli alunni sia di gran lunga più divertente che martoriare i
cani, Haley!- rispose la ragazza mentre tentava di
allacciare un nastro rosso intorno al collo tenuta miracolosamente in
equilibrio su un solo tacco decisamente alto.
-Bè forse hai ragione ma, non capisco perché
debba martoriare proprio me fra tutti i poveri studenti che si ritrova... Non
posso camminare su questi trampoli! Sono macchine mortali! Hai visto la
lunghezza, o forse dovrei dire cortezza, della mia
gonna?!- cercò di sovrastare il frastuono delle voci e intanto mostrava un
lembo del tulle. Un'altra caratteristica singolare dell'attiva Rose Parker era
quella di amare i vestiti "elaborati" (vedi molto corti) e molte
delle sue alunne (vedi galline) erano d'accordo con le sue decisioni.
-Io
non esco conciata così- affermò Haley scuotendo i
capelli corvini e sbuffando sulla frangetta. -Non so se ricordi ma, il nostro
turno inizia subito dopo il pezzo Hip Hop e le
ragazze di quel balletto sono appena andate! Quindi, che tu lo voglia o no,
dobbiamo andare!- la esortò Casie mentre cercava di
spingerla verso l'uscita -Dai, stai benissimo così! E sappi che è inutile...
Non succede niente e la gonnellina non si allunga se continui a guardarla!-
aggiunse poco dopo tirandola per un braccio.
-Io
sono tipo da tuta e non da... gonna... Che ci posso fare se non è per me?-
chiese uscendo alla luce della luna.
Aprì
la porta cigolante e fece una smorfia.
-Vedi
che non era tanto difficile?!- domandò la biondina
convinta. Vide il capannello di persone formatosi davanti all'uscita e sentì
molte paia di occhi scrutarle intensamente... -Mi sento osservata - sussurrò la
moretta all'altra. -Cromwell! Come stai, Cara?-
sorrise fingendo una ragazza all' entrata. Guardandola
pareva più un fenomeno da baraccone. Portava i capelli castano scuro legati in
un coda alta maestralmente lasciati cadere con alcune
ciocche sul viso truccato pesantemente. Le labbra erano rese più voluminose e
rosse dal rossetto e le palpebre erano coperte dall'ombretto nero. Aveva fatto
in modo di accorciare all'inverosimile la minigonna e stretto il corpetto più
del necessario tanto che ci si chiedeva come facesse a respirare. Chiamava
tutte le ragazze della scuola "Cara" o "Tesoro" e ai
ragazzi riservava il mieloso appellativo di "Amore". Era finta in
ogni sua movenza. -Annie, ascolta- rispose Casie tutta euforica -andiamo a fare un giro...-. Si girò teatralmente verso l'amica e mormorò -Ti
libero di lei così potete rimanere soli...-
-Che?
Soli? Ma di che vai blaterando?-
-Girati!-
Avvertì
qualcosa muoversi alle spalle e si voltò. Stava appoggiato allo stipite della
porta e faceva segno a Casie con un sorriso sghembo
ben stampato sul viso.
-Che
ci fai tu qui?-
-Ti
sono mancato?-
Roteò
gli occhi verdi e si mise a braccia conserte. Non lo sopportava. Perché doveva
essere così asfissiante?! Di certo non si poteva negare che fosse bello
considerando che la maggior parte delle ragazze dell'istituto cadevano ai suoi
piedi... Anche lei forse sarebbe cascata davanti i penetranti cristalli blu che
possedeva al posto degli occhi se non lo avesse conosciuto così bene.
Irrazionalmente c'era qualcosa in lui che la rendeva ansiosa e, a detta di Casie, un pò isterica.
-Ammettilo...
non puoi stare senza di me-
-Hai
ragione. La mia vita senza di te è come una bella giornata di sole, è come una
notte stellata, è come un pomeriggio senza compiti, è come Casie
quando riconosce che a torto...-
-Ma
io non ho mai torto!- urlò l'interessata nascosta dietro l'angolo.
-Lo
sapevo che origliavi- sussurrò irritata.
-Oh,
per fortuna siete tutti e due qui... Temevo di dovervi venire a cercare- gridò
una donnina atletica dai capelli biondo platino -Non sapete cos'è accaduto! Una
catastrofe!-. I tre presenti scioccati scossero la testa, per la prof.essa tutto era una catastrofe: le luci inclinate a 30°
invece che a 31°, le ragazze con il cerchietto ocra invece che dorato... -Cos'è successo, prof.essa?-
chiese accondiscendente Haley.
-Sono
contenta che tu me l'abbia chiesto Meyer perchè ho davvero bisogno del tuo aiuto! E di quello di
Cooper, naturalmente!- strillò contenta indicando la ragazza e il ragazzo
accanto a lei -siete i miei migliori studenti... dovrete cantare!-
-Jack
Cooper, dimmi che sta scherzando!- ordinò Haley
inviperita per poi rivolgersi alla Parker -Io? Cantare? Con lui? Non se ne
parla!-
-Io
sarei felice di aiutarla...- accettò Jack sorridendo. Casie si posizionò fulmineamente dietro la mora,
incredibili i riflessi di quella ragazza quando le serviva qualcosa,
stringendole una spalla e ammiccò -Anche Haley
sarebbe estremamente contenta di darle una mano prof. Parker!-
-Benissimo
allora! Canterete "Tango Lloron" di Brenda Asincar. La sapete già, giusto? Subito dopo "Get up" di Ciara quando
ballerà il 2°A toccherà a voi!- se ne andò di corsa verso gli spalti con un
sorriso che al confronto la luce del sole non era nulla...
-Bene-
affermò senza gioia la futura cantante -Non sei contenta? Non pensare che
canterai davanti all'intera scuola e tutti i loro genitori, non pensare che non hai provato neanche una volta quella canzone, non
pensare che il 2°A ballerà fra poco, non pensare che per questo motivo non hai
tempo per provare ora e soprattutto, non pensare che canterai insieme a Jack la
persona che odi di più al mondo! Va bene?- le ricordò gentilmente la biondina.
-Grazie
del sostegno, Casie- riprese a denti stretti.
-Tutta
questa gente... Che ci faccio io qui?- chiese più a se stessa che agli altri
una Haley disperata. Lisciò la gonna nera con una
mano e mise a posto il tulle dello stesso colore che portava come sottoveste.
Il corpetto bianco con piccole rose nere che le fasciava il busto non
contribuiva a farla sentire a proprio agio. Si coprì gli occhi con il cappello gessato
alla Michael Jackson del vestito e pregò che il tempo
si fermasse.
Non
accadde niente.
Come
ogni anno le tribune del campo sportivo dove si svolgevano gli spettacoli della
loro scuola erano piene e come ogni anno tutti i ragazzi del Liceo, che partecipavano
e non, invitavano parenti e amici. Non aveva mai voluto trovarsi al centro
dell'attenzione e sicuramente la consapevolezza di fare una figuraccia
l'avrebbe seguita per tutta la durata della canzone. Trovarsi a cantare con
Jack poi... abbassava di molto la sua autostima già a livelli raso-terra. Lo
vedeva canticchiare deciso tra sé e sé e muovere la testa a ritmo, gli occhi
chiusi e le braccia muscolose incrociate.
-Come
fai ad essere così sicuro? E non dirmi che ti immagini il pubblico in mutande perché
ho già provato e... non funziona!- domandò incerta al ragazzo. Lo guardò
sorridere e pensò che fosse una reazione alla sua richiesta -Ti stai prendendo
gioco di me?!-.
Si
avvicinò al suo viso e spostò un ciocca di capelli dietro l'orecchio -No. Certo
che no- le sussurrò. -E allora cosa?- chiese quasi tremante.
-Sei
molto carina stasera...-
-Grazie-
inconsapevolmente arrossì e si girò per nascondere il viso coprendo l'imbarazzo
con una risatina nervosa.
"Ed
ecco a voi i bravissimi ragazzi e le meravigliose ragazze del 2°A che hanno
appena ballato "Get Up"di Ciara... Un sorriso per le foto!" la voce squillante e
ferma del presentatore si udì forte grazie all'ausilio degli altoparlanti
posizionati nelle varie aree del campo "Adesso due giovani talenti che
canteranno e balleranno per noi "Tango Lloron"
di Brenda Asincar: Jack Cooper del 4°A" diverse urla
femminili che superavano di gran lunga il limite dei decibel consentiti
dall'orecchio umano risuonarono decise "hai molte fan, ragazzo... E Haley Meyer del 3°G! Fateci vedere di che cosa siete capaci!"
I
due si osservarono per un attimo indecisi e lui la esortò con lo sguardo. Lei
rivolse il viso alle tribune dove scorse sorridente Casie
che indicava con i pollici all'insù che sarebbe andato tutto bene. Sospirò e
mise una mano sul cuore "Dai Haley,
è solo una canzone! Dura solo due minuti e sedici
secondi!". Jack la guardò e le strinse la mano. La base musicale
partì e lei si ritrovò in mezzo alla pista da sola. I fari illuminavano a
giorno la pista di una luce bianca accecante. C'era solo lei e la luce. Chi
avrebbe brillato di più?
No me vengas con un tango lloron
que yo necesito ritmo
porque hay musica en mi corazon
y a mi no
me da lo mismo
No me vengas con un tango lloron
porque es muy fuerte
aja y si alguna vez te mire
fue porque
tuviste suerte
Waa chicas
yo me vuelvo
crazy
cuando pienso en el tonto
ese que vino en la disco
y me dijo de atras
"Oye nena que linda que estas"
ahi me di
vuelta lo vi de costado,
era flaco
alto de pelo aplastado.
Me agarro
la mano se hizo el galan
y me dijo baby vamos a bailar
Eccolo.
Il suo sguardo la catturava. Magnetico. Lei gli porse la mano e lui gliela
baciò. "Ti stai avvicinando troppo" pensò, eppure non sembrava voler
fermarsi.
No me vengas con un tango lloron
que yo necesito ritmo
porque hay musica en mi corazon
y a mi no
me da lo mismo
No me vengas con un tango lloron
porque es muy fuerte
aja y si alguna vez te mire
fue porque tuviste suerte
El me imaginaba una chica fàcil,
yo me preguntaba
y este man que hace?
me miro a los ojos y me quiso
besar
lo corte
de una y lo mande a paesear
me pidiò disculpas muy desesperado,
y yo le grite borrate tarado.
El me dijo: dame otra oportunidad!
Solo le faltaba ponerse a llorar
JAJA
Arrivò
ad un soffio dalle sue labbra e lo respinse."Che fai?" improvviso e
sonoro fu lo schiaffo. Portò una mano alla guancia e la guardò intensamente in
un misto di rabbia e incomprensione.
No me vengas con un tango lloron
que yo necesito ritmo
porque hay musica en mi corazon
y a mi no
me da lo mismo
No me vengas con un tango lloron
porque es muy fuerte
aja y si alguna vez te mire
fue porque tuviste suerte
No me vengas con un tango lloron
que yo necesito ritmo
porque hay musica en mi corazon
y a mi no
me daaaaaa....
TANGO
no, no,
no, no, no, no NO
No me vengas con un tango lloron
que yo necesito ritmo
porque hay musica en mi corazon
y a mi no
me da lo mismo
No me vengas con un tango lloron
porque es muy fuerte
aja y si alguna vez te mire
fue porque tuviste suerte
No me vengas con un tango lloron
que yo necesito ritmo
ritmo...
porque hay musica en mi corazòn
y a mi no
me da lo mismo
No me vengas con un tango lloron
porque es muy fuerte
aja y si alguna vez te mire
fue porque tuviste suerte
"Ehm, bravi! Bravi! Siete stati splendidi! Si vede che avete provato molto!" applaudì l'uomo tonante
insieme al resto del pubblico. Haley era sotto
shock... Si inchinò insieme a Jack e vide che si teneva la mano alla guancia.
-Grazie
dello schiaffo!-
-Prego!
Era tutta parte della scena...-
-Prendi
anche questo per parte della scena!- e la baciò.