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Autore: Calice    19/07/2008    2 recensioni
"Avvertì qualcosa muoversi alle spalle e si voltò. Stava appoggiato allo stipite della porta e faceva segno a Casie con un sorriso sghembo ben stampato sul viso. -Che ci fai tu qui?- -Ti sono mancato?- Roteò gli occhi verdi e si mise a braccia conserte. Non lo sopportava. Perché doveva essere così asfissiante?! Di certo non si poteva negare che fosse bello considerando che la maggior parte delle ragazze dell'istituto cadevano ai suoi piedi... Anche lei forse sarebbe cascata davanti i penetranti cristalli blu che possedeva al posto degli occhi se non lo avesse conosciuto così bene. Irrazionalmente c'era qualcosa in lui che la rendeva ansiosa e, a detta di Casie, un pò isterica." Lei non lo sopporta. Lui cerca di conquistarla. Eppure...
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte della scena

Hola! Fan fiction nata con l’ausilio della mia migliore amica in arte “Akasuna no Chocolat” che mentre la scrivevo fungeva da consigliera!

Tutti i personaggi di cui parlo esistono (con altri nomi naturalmente)… Bè, che dire? Leggeteleggeteleggeteleggeteleggeteleggete… e se potete recensiterecensiterecensiterecensiterecensiterecensite!

Baci, Chiara (e a me non nomini?) e le mia migliore amica (ho un nome, io!è_é) Gioia! Contenta?

Parte della scena

 

La stoffa di raso cremisi stretta sopra il seno.

Il pizzo nero finemente lavorato fasciato sui fianchi in corpetti stretti e sensuali da togliere il fiato.

Nastri di seta rosso scarlatto intorno al collo e alla vita esile.

Decolleté chiuse di raso nero dal tacco vertiginoso.

Veli di tulle scuro sulle gambe slanciate.

-Non ci riesco! Casie, scusa ma, io... davvero non ce la faccio!-

Caos. Un turbinio di stoffe e abiti, luci e colori. Lo spogliatoio femminile era un enorme caos.

-La prof.essa Parker non poteva scegliere un'altra professione? Che sò, la dog-sitter?-

Le sezioni della Parker erano condann... ehm, designate per lo spettacolo di inizio e fine anno.

Alternative? Un bellissima insufficienza nella sua materia: Educazione Fisica.

I suoi studenti, sia le ragazzi che i ragazzi, vantavano, a suo dire, il grande onore di dimostrare come il loro Liceo fosse aperto a tutte le attività perciò... perché non ballare? Lei, una splendida e ricca donna energica e sportiva, voleva che tutti potessero partecipare.

-Penso che martoriare gli alunni sia di gran lunga più divertente che martoriare i cani, Haley!- rispose la ragazza mentre tentava di allacciare un nastro rosso intorno al collo tenuta miracolosamente in equilibrio su un solo tacco decisamente alto.

-Bè forse hai ragione ma, non capisco perché debba martoriare proprio me fra tutti i poveri studenti che si ritrova... Non posso camminare su questi trampoli! Sono macchine mortali! Hai visto la lunghezza, o forse dovrei dire cortezza, della mia gonna?!- cercò di sovrastare il frastuono delle voci e intanto mostrava un lembo del tulle. Un'altra caratteristica singolare dell'attiva Rose Parker era quella di amare i vestiti "elaborati" (vedi molto corti) e molte delle sue alunne (vedi galline) erano d'accordo con le sue decisioni.

-Io non esco conciata così- affermò Haley scuotendo i capelli corvini e sbuffando sulla frangetta. -Non so se ricordi ma, il nostro turno inizia subito dopo il pezzo Hip Hop e le ragazze di quel balletto sono appena andate! Quindi, che tu lo voglia o no, dobbiamo andare!- la esortò Casie mentre cercava di spingerla verso l'uscita -Dai, stai benissimo così! E sappi che è inutile... Non succede niente e la gonnellina non si allunga se continui a guardarla!- aggiunse poco dopo tirandola per un braccio.

-Io sono tipo da tuta e non da... gonna... Che ci posso fare se non è per me?- chiese uscendo alla luce della luna.

Aprì la porta cigolante e fece una smorfia.

-Vedi che non era tanto difficile?!- domandò la biondina convinta. Vide il capannello di persone formatosi davanti all'uscita e sentì molte paia di occhi scrutarle intensamente... -Mi sento osservata - sussurrò la moretta all'altra. -Cromwell! Come stai, Cara?- sorrise fingendo una ragazza all' entrata. Guardandola pareva più un fenomeno da baraccone. Portava i capelli castano scuro legati in un coda alta maestralmente lasciati cadere con alcune ciocche sul viso truccato pesantemente. Le labbra erano rese più voluminose e rosse dal rossetto e le palpebre erano coperte dall'ombretto nero. Aveva fatto in modo di accorciare all'inverosimile la minigonna e stretto il corpetto più del necessario tanto che ci si chiedeva come facesse a respirare. Chiamava tutte le ragazze della scuola "Cara" o "Tesoro" e ai ragazzi riservava il mieloso appellativo di "Amore". Era finta in ogni sua movenza. -Annie, ascolta- rispose Casie tutta euforica -andiamo a fare un giro...-. Si girò teatralmente verso l'amica e mormorò -Ti libero di lei così potete rimanere soli...-

-Che? Soli? Ma di che vai blaterando?-

-Girati!-

Avvertì qualcosa muoversi alle spalle e si voltò. Stava appoggiato allo stipite della porta e faceva segno a Casie con un sorriso sghembo ben stampato sul viso.

-Che ci fai tu qui?-

-Ti sono mancato?-

Roteò gli occhi verdi e si mise a braccia conserte. Non lo sopportava. Perché doveva essere così asfissiante?! Di certo non si poteva negare che fosse bello considerando che la maggior parte delle ragazze dell'istituto cadevano ai suoi piedi... Anche lei forse sarebbe cascata davanti i penetranti cristalli blu che possedeva al posto degli occhi se non lo avesse conosciuto così bene. Irrazionalmente c'era qualcosa in lui che la rendeva ansiosa e, a detta di Casie, un isterica. 

-Ammettilo... non puoi stare senza di me-

-Hai ragione. La mia vita senza di te è come una bella giornata di sole, è come una notte stellata, è come un pomeriggio senza compiti, è come Casie quando riconosce che a torto...-

-Ma io non ho mai torto!- urlò l'interessata nascosta dietro l'angolo.

-Lo sapevo che origliavi- sussurrò irritata.

-Oh, per fortuna siete tutti e due qui... Temevo di dovervi venire a cercare- gridò una donnina atletica dai capelli biondo platino -Non sapete cos'è accaduto! Una catastrofe!-. I tre presenti scioccati scossero la testa, per la prof.essa tutto era una catastrofe: le luci inclinate a 30° invece che a 31°, le ragazze con il cerchietto ocra invece che dorato... -Cos'è successo, prof.essa?- chiese accondiscendente Haley.

-Sono contenta che tu me l'abbia chiesto Meyer perchè ho davvero bisogno del tuo aiuto! E di quello di Cooper, naturalmente!- strillò contenta indicando la ragazza e il ragazzo accanto a lei -siete i miei migliori studenti... dovrete cantare!-

-Jack Cooper, dimmi che sta scherzando!- ordinò Haley inviperita per poi rivolgersi alla Parker -Io? Cantare? Con lui? Non se ne parla!-

-Io sarei felice di aiutarla...- accettò Jack sorridendo. Casie si posizionò fulmineamente dietro la mora, incredibili i riflessi di quella ragazza quando le serviva qualcosa, stringendole una spalla e ammiccò -Anche Haley sarebbe estremamente contenta di darle una mano prof. Parker!-

-Benissimo allora! Canterete "Tango Lloron" di Brenda Asincar. La sapete già, giusto? Subito dopo "Get up" di Ciara quando ballerà il 2°A toccherà a voi!- se ne andò di corsa verso gli spalti con un sorriso che al confronto la luce del sole non era nulla...

-Bene- affermò senza gioia la futura cantante -Non sei contenta? Non pensare che canterai davanti all'intera scuola e tutti i loro genitori, non pensare che non hai provato neanche una volta quella canzone, non pensare che il 2°A ballerà fra poco, non pensare che per questo motivo non hai tempo per provare ora e soprattutto, non pensare che canterai insieme a Jack la persona che odi di più al mondo! Va bene?- le ricordò gentilmente la biondina.

-Grazie del sostegno, Casie- riprese a denti stretti.

 

-Tutta questa gente... Che ci faccio io qui?- chiese più a se stessa che agli altri una Haley disperata. Lisciò la gonna nera con una mano e mise a posto il tulle dello stesso colore che portava come sottoveste. Il corpetto bianco con piccole rose nere che le fasciava il busto non contribuiva a farla sentire a proprio agio. Si coprì gli occhi con il cappello gessato alla Michael Jackson del vestito e pregò che il tempo si fermasse.

Non accadde niente.

Come ogni anno le tribune del campo sportivo dove si svolgevano gli spettacoli della loro scuola erano piene e come ogni anno tutti i ragazzi del Liceo, che partecipavano e non, invitavano parenti e amici. Non aveva mai voluto trovarsi al centro dell'attenzione e sicuramente la consapevolezza di fare una figuraccia l'avrebbe seguita per tutta la durata della canzone. Trovarsi a cantare con Jack poi... abbassava di molto la sua autostima già a livelli raso-terra. Lo vedeva canticchiare deciso tra sé e sé e muovere la testa a ritmo, gli occhi chiusi e le braccia muscolose incrociate.

-Come fai ad essere così sicuro? E non dirmi che ti immagini il pubblico in mutande perché ho già provato e... non funziona!- domandò incerta al ragazzo. Lo guardò sorridere e pensò che fosse una reazione alla sua richiesta -Ti stai prendendo gioco di me?!-.

Si avvicinò al suo viso e spostò un ciocca di capelli dietro l'orecchio -No. Certo che no- le sussurrò. -E allora cosa?- chiese quasi tremante.

-Sei molto carina stasera...- 

-Grazie- inconsapevolmente arrossì e si girò per nascondere il viso coprendo l'imbarazzo con una risatina nervosa.

"Ed ecco a voi i bravissimi ragazzi e le meravigliose ragazze del 2°A che hanno appena ballato "Get Up"di Ciara... Un sorriso per le foto!" la voce squillante e ferma del presentatore si udì forte grazie all'ausilio degli altoparlanti posizionati nelle varie aree del campo "Adesso due giovani talenti che canteranno e balleranno per noi "Tango Lloron" di Brenda Asincar: Jack Cooper del 4°A"  diverse urla femminili che superavano di gran lunga il limite dei decibel consentiti dall'orecchio umano risuonarono decise "hai molte fan, ragazzo... E Haley Meyer del 3°G! Fateci vedere di che cosa siete capaci!"

I due si osservarono per un attimo indecisi e lui la esortò con lo sguardo. Lei rivolse il viso alle tribune dove scorse sorridente Casie che indicava con i pollici all'insù che sarebbe andato tutto bene. Sospirò e mise una mano sul cuore "Dai Haley, è solo una canzone! Dura solo due minuti e sedici secondi!". Jack la guardò e le strinse la mano. La base musicale partì e lei si ritrovò in mezzo alla pista da sola. I fari illuminavano a giorno la pista di una luce bianca accecante. C'era solo lei e la luce. Chi avrebbe brillato di più?

 

No me vengas con un tango lloron

que yo necesito ritmo

porque hay musica en mi corazon

y a mi no me da lo mismo

No me vengas con un tango lloron

porque es muy fuerte

aja y si alguna vez te mire

fue porque tuviste suerte

 

Waa chicas yo me vuelvo

crazy cuando pienso en el tonto

ese que vino en la disco

y me dijo de atras

"Oye nena que linda que estas"

ahi me di vuelta lo vi de costado,

era flaco alto de pelo aplastado.

Me agarro la mano se hizo el galan

y me dijo baby vamos a bailar

 

Eccolo. Il suo sguardo la catturava. Magnetico. Lei gli porse la mano e lui gliela baciò. "Ti stai avvicinando troppo" pensò, eppure non sembrava voler fermarsi.

 

No me vengas con un tango lloron

que yo necesito ritmo

porque hay musica en mi corazon

y a mi no me da lo mismo

No me vengas con un tango lloron

porque es muy fuerte

aja y si alguna vez te mire

fue porque tuviste suerte

 

El me imaginaba una chica fàcil,

yo me preguntaba

y este man que hace?

me miro a los ojos y me quiso besar

lo corte de una y lo mande a paesear

me pidiò disculpas muy desesperado,

y yo le grite borrate tarado.

El me dijo: dame otra oportunidad!

Solo le faltaba ponerse a llorar

JAJA

 

Arrivò ad un soffio dalle sue labbra e lo respinse."Che fai?" improvviso e sonoro fu lo schiaffo. Portò una mano alla guancia e la guardò intensamente in un misto di rabbia e incomprensione.

 

No me vengas con un tango lloron

que yo necesito ritmo

porque hay musica en mi corazon

y a mi no me da lo mismo

No me vengas con un tango lloron

porque es muy fuerte

aja y si alguna vez te mire

fue porque tuviste suerte

 

No me vengas con un tango lloron

que yo necesito ritmo

porque hay musica en mi corazon

y a mi no me daaaaaa....

 

TANGO

no, no, no, no, no, no NO

 

No me vengas con un tango lloron

que yo necesito ritmo

porque hay musica en mi corazon

y a mi no me da lo mismo

No me vengas con un tango lloron

porque es muy fuerte

aja y si alguna vez te mire

fue porque tuviste suerte

 

No me vengas con un tango lloron

que yo necesito ritmo

ritmo...

porque hay musica en mi corazòn

y a mi no me da lo mismo

No me vengas con un tango lloron

porque es muy fuerte

aja y si alguna vez te mire

fue porque tuviste suerte

 

"Ehm, bravi! Bravi! Siete stati splendidi! Si vede che avete provato molto!" applaudì l'uomo tonante insieme al resto del pubblico. Haley era sotto shock... Si inchinò insieme a Jack e vide che si teneva la mano alla guancia.

-Grazie dello schiaffo!-

-Prego! Era tutta parte della scena...-

-Prendi anche questo per parte della scena!- e la baciò.

 

 

  
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