Serie TV > Criminal Minds
Ricorda la storia  |      
Autore: Sabriel Schermann    26/04/2014    4 recensioni
Mentre un ragazzo biondo dormiva, un uomo moriva.
Spencer non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma l'amore, se vero, vince su ogni cosa.
[Fanfiction partecipante al contest "Immagini dal Castello" indetto da Marge sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Morgan, Spencer Reid
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Stephen Littleword disse:"L’amore, quando è finito, lascia un cratere nell’anima.

Lo puoi riempire delle emozioni più vili o più sagge, e se lo riempi di dolore, ti lacera da dentro. Allora piano piano, riempilo con gocce di speranza e sul terreno incolto, lacerato, vedrai nascere un giardino".



Quando Spencer riguardava quelle foto, ogni volta sentiva qualcosa bruciargli dentro.

Col tempo avrebbe classificato questa sensazione come rabbia, ma non era sicuro che fosse solo quello.

Quando era triste, si sedeva al tavolo della cucina e cominciava a sfogliare l'album che Derek gli aveva regalato in occasione del suo 30esimo compleanno.

Lentamente scorreva le foto del ragazzo con lui sentendo le lacrime salirgli agli occhi sempre più violentemente, fino a traboccare incontrollabili.

Osservava la foto di lui e Morgan nel suo letto, sorridenti, felici.

Lui e Morgan in un weekend libero fuori città.

Lui e Morgan con i giubbotti antiproiettile, al lavoro dopo un caso risolto.

Più scorreva le foto, più i ricordi gli tornavano alla mente, veloci, imprevedibili.

Ricordi che aveva cercato di sopprimere dopo l'incidente, ma che ogni volta, puntualmente, tornavano a galla nella sua memoria.

E così Spencer finiva sempre per piangere disperatamente, come non era mai successo in vita sua.

In seguito, analizzando attentamente le proprie sensazioni, realizzava che l'amore l'aveva reso debole e fragile, più di quanto già non fosse.

E così si chiedeva se avesse sbagliato, se non fosse stata tutta una fregatura, se l'amore non facesse schifo, come tutti dicevano.

Ma lui non l'aveva mai creduto realmente. L'amore non fa schifo. L'amore finisce.

Come tutto. Come lui.


~


Quando Spencer si svegliò, si accorse che il suo cellulare stava squillando.

Forse era stato quello a svegliarlo.

Si era appisolato dopo una lunga giornata di lavoro passata in laboratorio a studiare i comportamenti di un uomo e una donna sospettati di multiplo omicidio.

Sapeva che erano una coppia. Era tutto ciò che aveva scoperto fino a quel momento, ma era già molto per lui.

Erano una coppia e avevano ucciso un uomo e forse anche una donna. Ma per quale motivo?

Quali sono gli effetti che l'amore può fare sulle persone? Possono davvero diventare così distruttivi?

Spencer si stropicciò gli occhi, rispondendo al cellulare dopo tre squilli insistenti.

"Stavi dormendo?"

Sentì la voce preoccupata di Hotch risuonare nelle sue orecchie.

"Beh, sì, ma...dimmi, è successo qualcosa?", rispose Reid cercando invano di nascondere la sonnolenza ancora presente nella sua voce.

Quando sentì un lungo silenzio dall'altra parte, quasi pensò che fosse caduta la linea.

Poi la voce dell'uomo emise un flebile sussurro.

"Devi venire subito"

Spencer non capiva.

"Dove?"

Seguì ancora qualche secondo di silenzio.

"Alla fattoria"


~


Quando Spencer lo invitò a passare la serata a casa sua non avrebbe mai immaginato che finisse in quel modo.

Non credeva di poter piacere, anche solo un pochino, ad un uomo come lui.

Invece, dopo un paio di birre, erano finiti sul suo letto morbido e ordinato, a baciarsi appassionatamente, spogliarsi, graffiarsi, mordersi.

Sentiva le labbra di Derek scorrere sul suo corpo come se lo conoscessero a memoria: partì dal collo, succhiò ogni vena, baciò le spalle, il costato, i capezzoli.

Spencer era in estasi, chiuse gli occhi e lo lasciò fare fino alla fine, fino a quando non venne tra le sue mani.

Quando Morgan si addormentò, il ragazzo guardò attentamente il suo profilo delicato e si maledisse per non averlo toccato di più, per non averlo baciato e accarezzato anche lui.

Sapeva che prima o poi la squadra l'avrebbe scoperto, che la sua vita non sarebbe stata meno facile da quel momento in poi.

Ma non gli importava. Ora aveva Derek accanto a sé e tutto si sarebbe risolto.


~


Quando Spencer arrivò nei dintorni della fattoria poté già intuire cosa fosse successo dalla colonna di fumo grigio che si levava nel cielo.

Nell'aria si poteva sentire chiaramente odore di bruciato, acre e pungente, come se ci fossero cinquanta barbecue accesi contemporaneamente.

Ma quando arrivò davanti alla fattoria, Spencer ebbe le prove evidenti di ciò che aveva potuto intuire.

Davanti ai suoi occhi un incendio si estendeva sulla casa, il granaio affianco e alcuni alberi da frutta dietro l'edificio.

Scese lentamente dall'auto e lo guardò come ipnotizzato: le fiamme si estendevano potenti davanti ai suoi occhi e sembrava che lui non potesse fare a meno di osservarle.

Qualcosa lo attraeva verso di esse, e Reid cominciò improvvisamente ad avvicinarsi, muovendo passi lenti in direzione del fuoco.

Sentiva il suo calore avvolgerlo quasi come se ci fosse dentro.

Poi, improvvisamente, si fermò: vide due vigili in divisa trasportare un uomo mulatto all'esterno dell'edificio, poggiarlo su una barella e trasportarlo dentro un'autoambulanza, che lo portò via in fretta e furia.

Ma Spencer poté fare in tempo a vedere le ustioni sul suo corpo, abbastanza estese per averlo ucciso.

"Non lo portano in ospedale", sentì sussurrare una voce.

Non si voltò nemmeno per capire chi parlasse, pensò addirittura che fosse un suono presente soltanto nella sua testa, immaginario, irreale.

"Lo portano in obitorio", fece in tempo a sentire, prima di piegarsi su se stesso e perdere i sensi.


~


Quando JJ lo sorprese a piangere ripensando a quei momenti, non si sedette a consolarlo come il ragazzo si aspettava.

Restò lì, in piedi davanti a lui, ad osservarlo nascondere le lacrime, ottenendo però l'effetto contrario.

Quando Spencer riuscì a vedere bene il suo viso, vide un'espressione che per sua sfortuna non riuscì ad identificare: sembrava un'espressione di rimprovero, ma Reid poteva cogliere nei suoi occhi una sfumatura di tristezza, di compassione verso il suo dolore.

"Devi smetterla di pensarci", sussurrò piano la donna.

Spencer la osservò senza parlare, continuando a guardare quegli occhi, continuando a cercare quella sfumatura di pena dentro di essi.

Quando Derek era morto in quell'incendio, tutti i membri della squadra lo avevano dimenticato.

All'inizio guardavano il ragazzo con compassione, percependo il suo dolore e consolandolo con lo sguardo.

Nessuno dei due ne aveva mai parlato, ma Spencer sapeva che tutti erano a conoscenza della loro relazione.

Ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa.

Poi, col tempo, avevano cominciato a guardarlo con sospetto, con freddezza, come se il suo atteggiamento malinconico desse loro fastidio.

Le foto dell'uomo erano scomparse dagli uffici, il suo nome era diventato innominabile.

Soltanto lui si ricordava perfettamente di Derek e di ciò che avevano passato insieme.

Soltanto lui voleva ricordare.

"Perché vi comportate tutti così?", gridò Spencer in preda alle lacrime.

"Lui merita di essere ricordato esattamente come tutti gli altri!", aggiunse esasperato, alzandosi improvvisamente dalla sedia della sua scrivania.

Odiava quella situazione, odiava JJ e gli altri per ciò che gli stavano facendo.

"Chi ti ha detto che l'abbiamo dimenticato?", gli ringhiò Jennifer con voce rotta.

Reid ebbe un sussulto: allora anche lei provava qualcosa per la morte di Derek.

"Ognuno ricorda le persone come vuole", sussurrò la donna cercando di ricomporsi.

"Voi non lo state ricordando", obbiettò il ragazzo.

"Voi lo state dimenticando!", aggiunse, lasciandosi ricadere sulla poltrona.

Un improvviso e imbarazzante silenzio li avvolse.

Ognuno era immerso nei propri pensieri, nel dolore che provava, a modo suo, per quel giovane uomo morto in un incendio doloso di una fattoria.

"L'amore che muore non è amore", mormorò JJ, prima di tornare nel suo ufficio.

Spencer rifletté sulle sue parole.

Anche gli esseri umani muoiono. Anche gli animali, gli alberi, i fiori.

Come i sentimenti.

Ma non per questo non sono quel che sono, o almeno ciò che si pensa che siano.

Si chiese se fosse mai riuscito a dimenticare, o anche solo a perdonare se stesso.

Così, mettendosi di nuovo al lavoro, ricordò un uomo con la pelle scura che, mentre lui dormiva, stava morendo.

Forse era stato proprio lui il suo ultimo pensiero. Forse prima di morire aveva sussurrato il suo nome, espresso il suo ultimo desiderio, sognato il suo ultimo sogno, cedendo il posto alle impressioni di un nuovo giorno come lo splendore delle stelle cede alla luce del sole.



Samuel Butler disse:"Meglio aver amato e perduto, che non aver mai perduto niente".

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Sabriel Schermann