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Autore: flowerinthorns    26/04/2014    6 recensioni
Cosa succederebbe se decidessi di condividere un appartamento con quattro persone? E se una di esse fosse proprio il tuo ex ragazzo e foste in pessimi rapporti?
[dal primo capitolo]
« E poi non si tratterebbe nemmeno di dormire insieme! Si tratta solo di condividere lo spazio, potete benissimo dividere i due letti. E non dite che siete in imbarazzo perché accidenti, stavate insieme e vi siete persino visti nudi! » Izzy concluse la sua breve orazione in stile Cicerone guardandoci con i suoi occhi fiammeggianti.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mi -ri-presento: sono Clary Morgenstern e ho diciannove anni, cerco di sbarcare il lunario vendendo qualche mio disegno e per arrotondare lavoro come cameriera da Taki. Circa tre anni fa ho scoperto di essere una Shadowhunter, una cacciatrice di demoni. Esattamente, una di quei tizi che si vestono da punk rockettari e che si tatuano strani simboli che i mondani defnirebbero satanici -anche se sono angelici- su tutto il corpo. Ma non è questo l'importante.

In quel momento ero allegramente spiaccicata tra il finestrino del sedile posteriore di un taxi e Simon, che spupazzava "teneramente"
Isabelle. Sul sedile del passeggero era spaparanzato quello che un tempo era stato il mio ragazzo, Jace.  Tutto avvenne circa intorno ad un anno fa e se me lo chiedeste non saprei nemmeno dirvi con certezza come ci siamo lasciati, forse sarà stato per le tante liti, la gelosia, i divieti e talvolta anche le battaglie contro i demoni. E' avvenuto così, tac, e non eravamo più gli inseparabili Jace e Clary ma due persone con due strade diverse. Anche  dopo la rottura continuavamo a litigare a causa della gelosia reciproca e ogni volta non riuscivamo quasi mai a finire una discussione senza litigare. Però nonostate il nostro rapporto profondamente cambiato, nel momento del bisogno c'eravamo sempre.

Comunque, nel caso ve lo stavate chiedendo e come si era potuto notare, Isabelle e Simon stavano insieme e lo stesso valeva per Magnus ed Alec che avevano saggiamente declinato la gentile offerta di comprare l'appartamento ed erano in giro per il mondo. 
Ah già, non ve l'ho ancora detto? Abbiamo comprato una casa insieme, tutti e quattro. All'inizio mi era sembrata una geniale trovata, perché -non so come- mi era balenata l'idea che potevamo tornare ad essere gli amici che eravamo un tempo e perché no, ricucire le ferite del rapporto tra me e Jace. Probabilmente ero sotto effetto di stupefacenti o qualche gentile fata mia aveva fatto un incantesimo, infatti me ne resi solo conto quando avevamo visto almeno una decina di diversi appartamenti e ognuno veniva pesantemente scartato dalla dolce Izzy anche per un minimo particolare,  fin quando non riuscimmo ad ottenere un accordo per l'ultimo e firmammo così il contratto.  Non potevo mica ritornare indietro sui miei passi a quel punto. 

« Eccoci qui, sono ventisette dollari in tutto » disse l'autista ed io tirai un sospiro di sollievo: stavo per impazzire in quella macchina tra Isabelle che dopo che aveva smesso di scambiare effusioni con il suo ragazzo si era lanciata in un infinito elenco di pro e contro dell'appartamento, Simon che annuiva e la guardava ipnotizzato -come diceva Jace sembrava un cagnolino ammaestrato- . Mi lanciai fuori dall'autovettura e, dopo aver preso il mio bagaglio e dopo aver schiaffato il totale nella mano dell'autista cicciotto, mi diressi verso l'entrata del condominio e lo guardai. All'esterno era un piccolo edificio, più o meno vicino al centro della città grazie ad una fermata della metropolitana lì davanti. Durante la salita, pregai che l'appartamento fosse pulito e ordinato e non un tugurio da quattro soldi -come poteva essere per il prezzo che avevamo pagato-, perché alle lamentele di Isabelle e Jace non avrei retto. Dopo che inserii la chiave nella toppa e la girai, diedi una sbirciata all'interno: l'appartamento aveva un salotto centrale con quattro porte in legno profumato che nascondevano due camere da letto, due bagni e una cucina, le pareti luminose e dipinte con un azzurro chiarissimo. Sia io che Isabelle che Simon eravamo strafelici, mentre Jace manifestava le sue "emozioni" restando zitto. Dopo un paio di giorni il trasloco era terminato, ma ciò che fu più lungo da finire era il conflitto creatosi per le camere. Tutto cominciò non appena Simon si alzò da tavola con un annuncio da fare. 
« Ascoltatemi un attimo» si schiarì la voce Simon. Lo guardai attentamente e mi accorsi che era nervoso poiché si torturava l'orlo della maglietta con su scritto "Non porto le mutande".  Il solito Simon. Isabelle comparve subito dietro di lui e vedendo che non era più in grado di continuare -sarebbe arrossito se solo avesse avuto sangue- lo fermò con una mano sulla sua bocca e con un passo lo superò, ponendosi davanti a noi « Siccome  non hai il sangue freddo di dirlo, lo faccio io ». Calcò sulla parola "sangue freddo" con un sorrisetto divertito, per poi fissare i presi in causa, ovvero io e Jace.
« La realtà è che io e Simon non abbiamo la minima intenzione di vivere nella stessa casa e di dormire in camere separate » concluse spiazzandoci entrambi.
« Ma stiamo scherzando? Io non la condivido il letto con quella lì. » esclamò Jace.
« Maddai » Simon si voltò verso di lui puntandogli un dito contro e cercando di mantenere la calma « non mi dire che credevi davvero che io avrei dormito con uno come te! »
« Non mi dire che non ti sarebbe piaciuto, ci sono uomini che pagherebbero oro per guardarmi nudo almeno un secondo.» disse con tono sfacciato Jace, avrei tanto voluto prenderlo a schiaffi ma decisi di optare per l'incolumità della mia mano e della mia mente, non avrei retto un'ennesima lite. 
« Beh, di certo non si tratta di me e no Clary, non lascerò dormire la mia fidanzata con quel babbuino per stare con te» 
Sbuffai, Simon mi conosceva fin troppo bene da togliermi le parole di bocca e questo non mi piaceva affatto, come non mi piaceva l'idea di condividere una stanza di trenta metri quadrati con quello sbruffone che era il mio ex. 
« E poi non si tratterebbe nemmeno di dormire insieme! Si tratta solo di condividere lo spazio, potete benissimo dividere i due letti. E non dite che siete in imbarazzo perché accidenti, stavate insieme e vi siete persino visti nudi! » Izzy concluse la sua breve orazione in stile Cicerone guardandoci con i suoi occhi fiammeggianti.
Mi alzai in piedi pestando i piedi per terra e scuotendo energicamente la testa come una bambina capricciosa. 
« Non se ne parla nemmeno! Io con lui non condivido la mia camera. » Urlai, le braccia tese lungo i fianchi con le mani strette a pugno e le gote rosse quasi quanto i miei capelli, il vomito di parole che premeva nella mia gola per uscire. Se aveva voglia di litigare, eccomi qui. Ci sarebbe stato un Clary vs. Jace. Come se potesse avermi letto nella mente, mi si piazzò davanti. 
« Ragioni proprio con il culo tu! Insomma è ovvio che volevano dormire insieme, sono fidanzati. Questa parola c'è nel tuo dizionario? E poi ripensandoci non mi fa nessuna differenza l'idea di condividere la stanza con te o con quel succhiasangue, siete entrambi insopportabili. »
Rimasi senza parole davanti a lui, come un'ebete. La voglia che avevo di schiaffeggiarlo era alle stelle. Alzai una mano, ma proprio quando stavo raccogliendo la forza, Izzy me la prese e mi strinse in un lungo abbraccio. 
« Grazie, grazie Clary! Sapevo che alla fine mi avresti capito! » Rimasi interdetta.  Come, quando, e soprattutto perché avevo accettato di condividere la stanza con lui? C'è qualcosa che non torna nei conti e rimasi lì a fissare come un'ebete un'Izzy assolutamente felice e che saltellava davanti a me. Avevo bisogno urgentemente di un pizzicotto, perché pensavo di essere nel bel mezzo di un terribile incubo e volevo essere svegliata ad ogni costo. 

Detestavo quest'idea e detestavo Jace, ma chi me l'aveva fatto fare? Dovevo essere assolutamente ubriaca quando accettai.



Salve a tutti!
Sono nuova qui e questa è la mia primissima fan fiction, quindi spero di essere riuscita a non partorire un'assoluta schifezza. Spero che sia di vostro gradimento e spero anche che lascerete una piccola recensione, giusto per farmi sapere cosa ne pensate. Ah e scusate per eventuali errori grammaticali! 
  
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