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Autore: salazars_child    27/04/2014    2 recensioni
Kim Harries ha 17 anni e vive a Sidney.
Ci sono quattro certezze che ruotano nella sua testa:
Michael Clifford è innamorato cotto di Alex Green,
adorerà sempre Luke Hemming e i loro baci a stampo,
Calum Hood ha il sedere piu bello di tutta Sidney
e odia Ashton Irwin con tutta se stessa, ricambiata ovviamente.
Ma dell’ultima non sarà piu così sicura.
 
 
“qualunque cosa succeda, potremo sempre dire che è stato il nostro piccolo segreto.”
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Do you know somenthing?
 
 
“And that’s where the beginning of the end begun
Everybody knew that we had too much fun
We were skippin’ school and drinkin’ on the job.”
 
Scesi in salotto dove mi aspettava Micheal per andare a scuola. Arrivata davanti al tavolo dove facevamo colazione vidi Mikey, Ashton, il fratellastro, e Spence, la ragazza di Ashton.
 
Micheal Clifford era il mio migliore amico, ci conoscevamo da quando andavamo alle elementari. Con lui avevo un rapporto speciale, non eravamo mai stati insieme e mai lo saremmo stati, ma era stato la mia prima volta, la mia prima ubriacata e la mia prima canna. Non eravamo esattamente dei “bravi ragazzi”: fumavamo, bevevamo e facevamo sesso (non tra noi) quasi tutte le sere. Eravamo inseparabili, fratello e sorella e ci capivamo al volo.
 
“Ciao, io sono Micheal, ma tutti mi chiamano Mike!”
“Allora io ti chiamerò Mikey, io non sono tutti! Piacere, io sono Kim!”
 
Io odiavo Ashton, e lui odiava me. Ci siamo conosciuti la prima volta che andai a casa di Mikey. Alcune persone credono nell’amore a prima vista, io invece, nell’odio a prima vista. E così è stato.
La prima volta che lo vidi, io avevo 8 anni, Michael 9 e lui 11. Aveva dei capelli assurdi, ricci biondi lunghi fino agli zigomi e sembrava una principessina, dei pantaloni kaki orribili, che povera Cocò, si stava rigirando nella tomba, una maglietta nera e delle scarpe in-de-ce-nti. Comunque, era cresciuto, era cambiato (fisicamente in meglio), ma la stronzaggine rimaneva sempre ed era davvero insopportabile.
Spencer Collins la conobbi l’altr’anno, quando loro si misero insieme. Lei era stranamente una ragazza carina e abbastanza simpatica, nonostante avesse dei cambiamenti di umore quasi lunatici.
 
Vivevo da Mike; i miei si erano separati poco prima del secondo liceo e in casa era un inferno, così un giorno me ne andai di casa e andai da lui, che mi accolse senza problemi. Facevo regolarmente visita ai miei genitori, fino a quando mio padre non morì in un incidente sul lavoro. Ne rimasi distrutta e Michael mi aiutò per quello che poteva. Persi i contatti con mia madre quando entrò in riabilitazione e al momento non so come stia o dove sia.
 
Quando mi trasferii definitivamente dai fratellastri, Ashton ebbe da ridire per settimane, poi il malumore si attenuò e rimase solo il fastidio, che era ricambiato ampiamente dalla sottoscritta.
 
Dormivo nella stanza accanto a quella di Mr. Tinta e quella di Irwin era davanti alla mia. Le camere erano al piano di sopra, con due bagni e un’altra camera da letto. Al piano di sotto c’era la cucina, il soggiorno e un’altra stanza dove i ragazzi tenevano i loro strumenti.
Una cosa da chiarire, anche se odiavo Ashton, era bravissimo a suonare la batteria e Mike era un dio alla chitarra. Io ascoltavo semplicemente e quelli erano gli unici momenti di pace tra me e Ashton.
Comunque, scesi di sotto e salutai tutti, chi con dolcezza, chi con noia.
 
“Allora?? Sei pronta? Dai, che facciamo tardi!”
“Arrivo, arrivo! Mamma mia che fretta, facciamo sempre tardi, che problema c’è?!”
 
Mikey mi lancio un occhiata significativa e io afferrai al volo, dandomi della stupida per non essermelo ricordato prima. Il suddetto “problema” era Alex Green, una ragazza, una bellissima e alternativa ragazza con cui Mike era impicciato.
“Hai ragione, giusto, scusa! Andiamo… No, no, no! Aspetta, le sigarette! Devo comprarle!"
“Amore mio, oggi farai a meno delle tue Wiston rosse, e muoverai quel tuo grazioso culo fuori dalla porta, ok?”
Non era una domanda, tanto per capirci.
Piagnucolai un “ok” anche io e uscimmo  con gli altri due.
 
Quel giorno avevo degli shorts neri strappati a vita alta con una canotta bianca ab-norme che stava grande anche a Micheal e che se non avessi avuto un toppino sotto sarei stata praticamente nuda. Aveva una scritta bianca in stampatello corsivo con un cerchio grande sotto. ‘breathe’. La adoravo, era una delle mie preferite.
Non avevo messo le calze e mi sentivo parecchio osservata; mi girai e vidi Ashton che mi fissava con uno sguardo ironicamente malizioso, lo fulminai e mi rigirai. Quasi tutti mi reputavano una bella ragazza e io sapevo di esserlo anche se a volte mi ero sentita brutta, sporca, lurida. Avevo i capelli neri lisci scalati che mi arrivavano fino a metà schiena, gli occhi blu e un bel fisico. Ero altra 1 metro e 75 ma in confronto a Mike o Ashton ero una nana.
 
Mentre andavamo a scuola, a piedi, io e Mike chiacchieravamo e lui era parecchio teso ed eccitato per Alex, che se si fossero messi insieme, avrebbe subito avuto la mia benedizione. Mi piaceva quella ragazza, ma se avesse solo torto un capello, nero o rosso, a Mike la avrei ammazzata con le mie mani. Eravamo molto protettivi l’uno con l’altro e per questo quasi tutte le relazioni con altri erano finite male.
 
A scuola non eravamo i più popolari ma certamente nemmeno i soliti sfigati secchioni. A volte, per aver partecipato a risse e cose varie, ci guardavano chi male chi con timore e chi con ammirazione. Eravamo sempre noi, Kim Harries, Micheal Clifford, Luke Hemmings e Calum Hood. Eravamo i “bad boys (and girl)”. Luke e Cal erano i nostri altri migliori amici e stravedevamo l’uno per l’altro; li conoscemmo la seconda settimana del primo liceo. Con Luke in seguito avevo avuto una storia ma ci eravamo accorti che funzionavamo meglio come migliori amici e quindi ci eravamo lasciati senza tragiche litigate e cazzate simili. Avevamo solo fatto sesso, o l’amore, perché con lui era amore, l’ultima volta e la mattina dopo eravamo andati a scuola con un semplice bacio a stampo.
Salutai con un bacio Luke e una pacca sul sedere Cal. Hood aveva un culo da paura, che quasi faceva invidia al mio!! I ragazzi si salutarono con una abbraccio veloce e un pugno-pugno da coattoni, ma che li faceva ancora più fighi, perché, cazzarola, se erano fighi.
 
Micheal era alto, aveva un viso un po’ infantile con dei capelli di cui, sinceramente, non ricordo il colore originale, ma in quella settimana li aveva neri con le punte dritte e sparate rosse scuro, aveva una stile punk-rock come anche noi; aveva degli occhi strani ma bellissimi, erano quasi trasparenti. Luke era il più “basso” dei ragazzi, aveva i capelli biondi con una cresta alta e gli occhi azzurrissimi e un piercing al labbro  inferiore che lo faceva super sexy. Cal aveva dei tratti tipici asiatici, ma in realtà era per metà neozelandese, capelli neri, occhi marroni e dei bicipiti da svenimento che non facevano nessuno sforzo a sollevarmi come una piuma.
 
Mikey intanto si guardava intorno per cercare Alex e appena la vide gli venirono gli occhi a cuoricino. Io e i ragazzi ci scambiammo un occhiata divertita, era proprio cotto! Alex si avvicinò e ci salutò, noi ricambiammo con un sorriso sincero.
 
“Vi dispiace se vi rubo Mike per qualche minuto?”
“Oh no, no! Tranquilla! Anche tutto il giorno, basta che poi si ricordi di mandare un messaggio a Kim per dirle che è vivo! Se sarà ancora vivo, s’intende!” disse Cal scherzando e ammicando, facendoli arrossire mentre io e Luke ci stavamo sbracando dalle risate.
 
 
Mi si avvicinarono due ragazzi molto carini
“Ehi scusa, ce l’avresti una sigaretta?”
“Si, certo! L’accendino ce l’hai?”
“Si si, grazie. Oh, le Wiston rosse! Le fumi anche tu?”
“Si, sono le migliori!”
“Comunque, piacere, Kim”
“Io sono Luke e lui è Cal!”
E da lì non finimmo piu di parlare.
 
Guardai Mike allontanarsi con la moretta e poi mi girai verso Luke e Calum, che intanto si erano accesi una sigaretta. Li guardai invidiosa e Hood me ne porse subito una.
“L’accendino ce l’hai?” sorridendo divertito per la frase, la stessa di quando ci eravamo conosciuti.
“Si si, grazie. Ancora le Wiston, Cal? Non cambi mai!”
“Nemmeno tu Harries!”
“Hai ragione, Wiston tutta la vita!” dissi sospirando divertita e aspirando il tabacco, che mi rilassò subito e mi distese i nervi. L’effetto della nicotina cominciò a sentirsi, le gambe si fecero più leggere e la testa spensierata.
Restammo ancora un po’ li fuori, perché eravamo arrivati con un super anticipo. Poco prima che la campanella suonasse, vedendo che Mike non tornava, probabilmente aveva preso sul serio la battuta di Cal, proposi di andarcene e loro, da manuale, accettarono di buon grado.
 
Uscimmo dal cancello grigio di quel carcere che alcuni chiamano scuola, scherzando, fumando e ridendo. Io approfittai dell’uscita per andare a prendere le sigarette dal tabacchi e poi continuammo a camminare, beandoci del sole e della nostra amicizia.




Ciao a tutti, vi prego non mi linciate se ave già letto il capitolo e lo trovate diverso, ma, se lo avete letto per la prima volta vi presento il primo capitolo della mia prima long sui 5sos e sarei moooooltisssimo felice se lasciate qualche recensione.
ho modificato il capitolo perche c'eraro degli errori evidenti ed ho corso troppo con gli avvenimenti. spero vi piaccia lo stesso,
grazie per aver letto, un bacione,
Red
  
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