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Autore: alice frost    27/04/2014    3 recensioni
Guardò in alto verso il cancello e lesse un numero, il numero del Distretto: 12. L'uomo sorrise dopo tanto tempo, poi si accasciò a terra svenuto. L'ultima cosa che udì furono dei passi affrettati intorno a lui.
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen, Mrs. Everdeen, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo alzò lo sguardo, ormai sfinito, verso i cancelli del Distretto. Vagava da giorni, mesi, anni per le foreste che circondavano Panem, e la guerra lo aveva costretto a ripararsi tra gli alberi, lontano dagli occhi di tutti. Le sue vecchie ferite gemevano, facendolo trasalire ad ogni passo. Non sapeva da quanti anni errava tra i boschi, ma a giudicare dalla sua barba grigiastra e i capelli brizzolati, dovevano essere tanti. Cadde in ginocchio, non riuscendo più a reggersi in piedi. Guardò in alto verso il cancello e lesse un numero, il numero del Distretto: 12. L'uomo sorrise dopo tanto tempo, poi si accasciò a terra svenuto. L'ultima cosa che udì furono dei passi affrettati intorno a lui.

L'uomo riaprì gli occhi, e all'inizio vide tutto sfocato e luminoso, e gli dette fastidio. Poi cominciò ad abituarsi, e iniziò a distinguere gli oggetti che gli stavano intorno: si trovava in un ospedale, non uno di quegli ospedali ultra-modernizzati e super-tecnologici, ma uno di quelli più piccoli, semplici, di paese. Provò a mettersi seduto, ma la schiena gli doleva, e ci rinunciò. Vide avvicinarsi una donna anziana dai lunghi capelli bianchi con qualche reminiscenza bionda.
-Sì è svegliato finalmente- disse con tono gentile. L'uomo la guardò, un poco disorientato
-Per quanto sono stato incosciente?- chiese
-Una settimana, da quando l'abbiamo trovata davanti ai cancelli del Distretto a oggi- rispose la donna. Ora ricordava, era svenuto davanti ai cancelli del Distretto 12.
-Quanti anni sono passati dalla Ribellione?- chiese l'uomo di punto in bianco
-Ventun anni- rispose la donna, un poco sorpresa. L'uomo sospirò. Ventun anni passati senza avere contatti con nessuno, chissà quante cose erano cambiate da quei giorni, dai giorni in cui la Ghiandaia Imitatrice guidava i Ribelli contro Capitol City. Gli venne in mente il motivo principale per cui si trovava lì
-Signora, lei conosce una ragazza di nome Katniss Everdeen, che vive qui nel Distretto 12?- chiese alla donna. Lei lo guardò sorridendo
-Certo, è mia figlia. Se vuole saperlo, è felicemente sposata con Peeta Mellark, e ha due figli, un maschio e una femmina- rispose la donna -La conosceva di persona?-
L'uomo rimase pensieroso per qualche momento. Quindi alla fine la ragazza si era sistemata con il ragazzo del pane. Fece un lieve sorriso
-Oh sì, la conoscevo eccome- rispose infine -Potrei vederla, se possibile?- domandò
-Certo, dovrebbe venire qui con Peeta e i miei nipoti a momenti, glielo farò sapere. Ora si riposi fino al suo arrivo, aveva delle brutte ferite su tutta la schiena- disse la donna, e uscì dalla stanza. L'uomo posò lo sguardo su di una pianta in vaso vicino alla porta: era prima rosa, primrose. Avevano lo stesso nome della sorellina minore di Katniss, chissà quanto era cresciuta quella bimba gracile dalla lunga treccia bionda, per cui Katniss si era offerta volontaria come tributo per gli Hunger Games per proteggerla. Poi l'uomo posò lo sguardo sul soffitto, e attese, immergendosi nei suoi ricordi e pensieri.

Dopo quella che sembrò un'eternità la porta si aprì e fu oltrepassata da una donna alta, con lunghi capelli castani scuri raccolti in una treccia laterale, gli occhi grigi, di chi è figlio dei minatori del Giacimento. Portava un maglione rosso fuoco, lunghi pantaloni marroni e un paio di stivali neri. Si sedette su una sedia accanto al letto dell'uomo.
-Mia madre mi ha detto che voleva vedermi, signore- disse Katniss Everdeen, guardando l'uomo con un mezzo sorriso. Le ricordava qualcuno, ma non le veniva in mente chi.
-E immagino che tu ti stia chiedendo perché. Io ricordo molto bene il tuo volto, anche se tu non riconosci il mio- rispose l'uomo. Katniss si sforzò di ricordare a chi potesse appartenere quel viso, ma proprio non riusciva visualizzarlo
-Ti basti sapere, che le due scommesse che feci in tua presenza qualche attimo prima che tu entrassi nelle arene, le vinsi entrambe- continuò -e scommetterei ancora su di te, Ragazza in Fiamme-
A quel punto Katniss trasalì, ma non per il ricordo delle arene degli Hunger Games, ma per il nome con cui l'uomo l'aveva appena chiamata: Ragazza in Fiamme. Solo due persone l'avevano chiamata così, molto tempo prima: una era l'odiatissimo presidente Snow, ormai morto dai tempi della fine della Ribellione, l'altra era una persona che tempo prima era molto cara a Katniss.
-…Cinna…?- chiese Katniss in un sussurro spezzato. L'uomo sorrise compiaciuto
-Finalmente ci rincontriamo, Katniss Everdeen-


n.d.a.
Ciao a tutti ragazzi! Questa one-shot mi era venuta in mente tipo alle due di notte e ho dovuto scriverla in fretta e furia per non farmi scappare l'idea, quindi scusate se ci sono degli errori o se è venuta male. Spero vi sia piaciuta, perchè io non riuscivo a capacitarmi dell'idea che Cinna fosse morto, e poi non erano sicuri che fosse morto, si diceva soltanto che si credeva che fosse stato ucciso dopo l'interrogatorio, ma Cinna potrebbe essere riuscito a scappare nei boschi. Spero comunque che sia stata di vostro gradimento.
Per chi stesse leggendo la mia altra fanfiction mega-crossover "The Great Adventure", non sto pubblicando perchè sono in un periodo difficile, e questa one-shot è stata un ispirazione divina. Vi assicuro che comunque cercherò farmi venire delle idee il più presto possibile.
Spero recensiate in molti, io vi saluto!
-a.f.
  
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