Stavamo attraversando la baia delle sirene a bordo della nave "La vendetta della regina Anna" e Annabeth mi chiese di legarla all'albero della nave perchè affermava che chi riuscisse a sentire il canto delle sirene e sopravvivere sarebbe diventato più saggio. La legai, presi dei pezzi di cera e me li misi nelle orecchie per non ascoltare. La vidi strabuzzare gli occhi e urlarmi di slegarla. Cominció a piangere e per poco non mi convinse.
Mi sforzai di non guardare Annabeth e ci riuscii per quasi cinque minuti.
Fu questo il mio grosso sbaglio.
Quando mi girai vidi solo un mucchio di corde e il pugnale di Annabeth. Avevo dimenticato di disarmarla.
Ordinai alla nave di continuare la sua rotta e mi gettai all'inseguimento di Annabeth. Nuotai per circa cinque minuti quando la vidi. Schivava mine e scogli nuotando freneticamente verso degli scogli appuntiti circondati dalla nebbia. Accelerai cercando di raggiungerla, ma era troppo lontana.
Fu allora che le vidi: le sirene.
Immaginate uno stormo di avvoltoi grandi come persone, con le piume nere e sporche, con artigli grigi e colli rosa e rugosi. Ora immaginate delle teste umane che cambiano in continuazione sopra questi colli.
Vidi il viso di mia madre, di Tyson, di Poseidone e persino di Grover. Tutte le persone che desideravo piú vedere che mi invitavano a raggiungerli. Mi riscossi dai miei pensieri e vidi Annabeth che si avvicinava sempre di piú agli scogli delle sirene. La raggiunsi e le presi un polpaccio.
Venni scosso da un brivido e mi apparve davanti agli occhi quello che vedeva lei. Era Manhattan interamente ricostruita in abbagliante marmo bianco con finestre d'oro e giadrini pensili. Era anche meglio dell'Olimpo. Capii che era stata Annabeth a progettarla.
 Poi notai tre persone sedute su un prato. C'erano Atena e il signor Chase che si tenevano stretti l'uno all'altra e la invitavano a raggiungerli. Poco più in lá c'era la figura di un ragazzo. Sbarrai gli occhi quando capii chi era.
Sorrideva ad Annabeth e i suoi occhi verde mare brillavano più del solito. I capelli corvini erano disordinati e aveva la maglietta arancione del Campo.
 Ero io.
Annabeth stava vedendo me e nuotava famelica verso quella visione. Mi riscossi dai miei pensieri e la presi con forza. La portai il più lontano possibile nonostante continuasse a scalciare e riempirmi di insulti. Mi immersi con lei e immaginai migliaia di bolle tutte riunite. Creai una bolla permettendole di respirare sott'acqua. Lei mi guardó e scoppió a piangere. Io la strinsi a me, anche se un po' in imbarazzo per quello che avevo visto pochi minuti prima. Raggiungemmo "La vendetta della regina Anna" e risalimmo in superficie. Mi tolsi i tappi dalle orecchie quando Annabeth mi avvisó che ormai eravamo fuori dalla portata del canto delle sirene e le presi una coperta. Era scossa da forti brividi con intervalli irregolari. Caló un silenzio imbarazzante e io mi sedetti di fianco a lei. La abbracciai cercando di rassicurarla, ma il suo sguardo era vuoto, senza espressione.
- Annabeth. - la chiamai.
Lei sembró uscire da una trance e si girò verso di me.
- Si?
- Ecco..ehm..- cosa potevo dirle? "Ehi ho visto che c'ero anche io nella tua visione, ora so che ti piaccio."
La vidi avvampare come se mi avesse letto nel pensiero.
- Tu... hai visto quello che vedevo anche io, non è vero? - chiese abbassando lo sguardo.
- Si..
- Senti io posso spiegarti.. - cercó di dire, ma io la interruppi.
- Non devi spiegarmi nulla. - le dissi.
Lei mi guardó e aprì bocca come se volesse dire qualcosa. Io fui piú veloce e posai le mie labbra sulle sue. Erano calde e morbidi. La sentii irrigidirsi, ma subito dopo si rilassó e mi mise le braccia intorno al collo. Io misi le mie sui suoi fianchi e la avvicinai a me. Lei sorrise durante il bacio e schiuse le labbra. Le nostre lingue cominciarono a danzare e rimanemmo cosí per qualche minuto. Poi mi staccai e poggiai la mia fronte sulla sua. Lei arrossì.
- Non sai da quanto tempo aspettavo questo momento. - mi disse.
- Non sai da quanto tempo volevo farlo. - confessai.
Lei mi guardó con gli occhi sbarrati.
- Dal primo momento in cui ti ho vista ho pensato quanto tu fossi bella. Ero attratto da te in un modo incredibile. Pensavo sempre ai tuoi occhi grigi ed ogni volta che mi sorridevi si illuminava tutto e c'eravamo solo io e te. Credo di essermi innamorato di te. - le dissi con aria fintamente afflitta mordendomi il labbro.
Lei sorrise raggiante e mi avvolse in un altro bacio lento e dolce. Si staccò e mi sorrise.
- Dopotutto non sei cosí Testa D'Alghe come credevo. - mi disse ridendo.
- Ehi! - protestai io sorridendo.
Lei smise di ridere e mi guardò dolcemente. Io le diedi un tenero bacio sul naso e lei lo arricciò ridendo. La strinsi a me e lei si accoccoló al mio petto. Quello fu il momento più bello di tutto il viaggio. Dimenticai il pino di Talia, dimenticai Tyson, dimenticai Luke. In quel momento c'eravamo solo io ed Annabeth, e non avrei potuto desiderare di meglio.
- Testa D'Alghe. - mi chiamò.
- Mh?
- Credo di essermi innamorata di te. - disse com la stessa aria afflitta che avevo usato io prima. Risi leggermente e lei con me.
Ci addormentammo abbracciati e quella fu una notte tranquilla, senza incubi






ANGOLO AUTRICE.
Okay, perdonatemi se fa schifo.
Non so, mi è venuta questa idea e ho pensato di pubblicarla. Sono agitatissima ahahhha
Lasciate un piccolo commentino, anche negativo, mi aiuta a migliorare.
Ho in mente una long OOC, ma non so se pubblicarla. Sempre Percabeth ovviamente.
Boh consigliatemi voi.
Scusate ancora se fa schifo.
Adios ♡
facciadivolpe_