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Autore: bambolinarossa98    27/04/2014    2 recensioni
Passò una mano sul petto dove una linea rossa e gonfia spiccava sulla pelle morbida e bianca non avendo la più pallida idea di come glielo avesse fatto, gettò un'occhio al livido nero sulla spalla e ai segni sui polsi: anche quel giorno maniche lunghe.à
Cosa sarà mai successo? Beh, leggete e scoprirete!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì gli occhi e guardò accanto a sè: vuoto.

Se n'era già andato, come ogni volta d'altronde; con un sospiro scostò le lnzuola scoprendo il corpo nudo e si diresse in bagno. Aprì la valvova dell'acqua calda e, mentre la vasca si riempiva, si esaminò nel grande specchio accanto al lavandino.

Passò una mano sul petto dove una linea rossa e gonfia spiccava sulla pelle morbida e bianca non avendo la più pallida idea di come glielo avesse fatto, gettò un'occhio al livido nero sulla spalla e ai segni sui polsi: anche quel giorno maniche lunghe.

Tamponò con l'acqua gelida il grafio che andava dal collo al petto poi s'immerse nella vasca. Dopo un bagno ristoratore s'infilò in un morbido accapatoio bianco e ispeziono l'armadio alla ricerca di qualche golfino.

Sua madre gli aveva chiesto più di una volta perch portasse maglie a collo alto e lei rispondeva sempre che sentiva freddo benchè fossero a luglio,

Infilò i jenas bianchi e una maglia azzurra a collo alto e maniche lunghe, si pettinò i corti capelli celesti e scese a far colazione.... ma si bloccò ai piedi delle scale: lui era seduto sul divano a guardare (almeno così sembrava) un'incontro di kick-box.

"Ma tesoro, ci saranno almeno 40° gradi all'ombra!" lo strillo della donna ettirò l'attenzione di lui il cui occhio si posò su di lei e la osservò stranamente curioso.

Maledisse mentalmente sua madre e la sua linguaccia. Aveva caldo, questo era vero, tremendamente caldo ma non poteva farci nulla.

Se avesse indossato un prendisole i segni che lui le lasciava serebbero stati troppo in mostra e non voleva. Certo non si aspettava chissà quale reazione da lui, sicuramente non gliene sarebbe importato nulla ma era una questione di principio, anche perché se sua madre fosse venuta a sapere del come se li era fatti molto probabilmente le sarebbe venuto un'attacco cardiaco; di notte non era un problema lui non la ispezionava da cima a fondo per controllare se avesse qulacosa, semplicemente entrava nel suo letto e dopo aver siddisfatto le sue voglie ne usciva fregandosene del resto, di giorno invece c'era la luce e, volente o nolente, l'occhio cadeva su quel qualcosa di tanti innocuo quanto raccapricciante.

Perché secondo il punto di vista di quelle che l toccava definire amiche solamente un mostropotrebbe ferire a quel modo la persona con cui condivide il letto, nel loro massimo momento d'intimità. Ma lui non lo faceva di proposito, insomma una misera terrestre come lei non poteva pretendere di competere con il "Principe dei Sayan" la cui forza era ben superiore a quella di chiunque altro, era già tanto se non l'aveva uccisa quando, la prima volta, era entrato in lei con tutta la forza che aveva: il dolore era stato così forte che credeva di star per svenire,a un certo punto aveva creduto devvero di star per morire.

Lui doveva essersene accorto perché nelle notti che seguirono si era trattenuto ma qualche livido o graffio s'incideva lo stesso sulla sua pelle andando poi a diventare cicatrici. Segni indelebili al ricordo delle notti passate con lui.

Si sedette al tavolo tirandosi davanti una ciotola di riso.

"Vegi, caro, è pronta la colazione." lo chiamò la sua sorata mammina che in quel momento lei voleva tanto strozzare, lui si alzò dal divano e si sedette di fronte a lei al tavolo della cucina.

"Esco a fare compere, ci vediamo dopo." informò la donna

"Si mamma, ciao."

Dopo che la chioma bionda della signora brief sparì oltre la porta nell'intera casa scese il silenzio.

I due mangiavano in silenzio, lei aveva la testa china nella ciotola e non osava alzare lo sguardo ma ogni tanto si sntiva osservata. Era a disagio, perchè sua madre doveva aver scelto proprio quel momento per uscire?

Accidenti a lei, stava sempre in mezzi ma quando serviva veramente non c'era mai!

"Usa l'acqua ossigenata." quella frase la distolse dai suoi pensieri rivolgendoli altrove. Alzò lo sguardo, lui era sulla porta.

"C-cosa?"

"Per quel graffio, usa l'acqua ossigenata. Non si sa mai." uscì in giardino e sparì nella navicella gravitazionale.

E lei seppe di non aver mai provato un desiderio così forte di prendere a pugni qualcuno come in quel momento.

 

 

 

Angolino Autrice:

Ed eccomi di nuovo, il vostro incubo peggiore. Stavolta Bulma/Vegeta, ogni tanto si cambia.

Beh, che ne pensate? Fatemelo sapere mi raccomando!

Baci,

bambolinarossa98

   
 
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