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Autore: LaPanti    27/04/2014    7 recensioni
"Papà, mi passi lo scotch?"
"Thad, scendi dallo sgabello, tanto non ci arrivi alla mensola! Visto, Beryl? Tuo padre cerca di uccidersi pur di aiuta-"
"Senti, Sebastian, non-"
"Qualcuno ha per caso preso il mio top bluette?"
"Ma quello col cavolo che te lo faccio portare, non lo sai che nei campus si nascondono i peggiori-"
"Papà!"
"Babbo!"
"Jean Baptiste, tira fuori Salomon dalla scatola!"
"SILENZIO!"
Il caos. Ecco cos'era casa Smythe-Harwood in quel momento.
***
Se è Thadastian ...
1# Daddies!Thadastian: "Qualcuno con cui giocare"
2# "Differenza d'età": "Il maestro Thad"
3# Serie tv AU: Tha Nanny!AU "The Butler & the Secretary"
4# College: "Fuori dal nido"
5# Room-mates
6# Gita in Messico
7# Appuntamento a 4
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Thad Harwood, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff, Sebastian/Thad
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Settimane'
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Qualcuno con cui giocare

 

“There's no way to be a perfect mother and a million ways to be a good one.”
(Jill Churchill)

 



Ora, chiariamoci, non è che a Beryl non piaccia il suo nuovo fratellino.

Però è veramente brutto: ha la testa pelata, è senza denti, sbava ed è tutto rosso, senza contare poi tutto il rumore che fa quando qualcosa non gli va bene.

Quindi non capisce perchè ci sia tutta questa agitazione in casa, questo timore reverenziale che hanno tutti quando si avvicinano alla culla di Testa di Rapa, come lo chiama lei.

Che è comunque meglio del suo vero nome, fra l'altro: Jean Baptiste Smythe-Harwood. Compirà undici anni prima di poterlo pronunciare e a pensare a cosa lo aspetta al liceo con un nome del genere la fa star male.

"Ehi, Beryl! Tesoro, cosa fai qui da sola?" la zia Arcadia le viene incontro e la prende per mano.

Beryl le si butta fra le braccia; le piace tanto la zia Arcadia, perchè somiglia da morire a Papà e poi porta sempre dei bei regali.

"Oh, anch'io sono felice di vederti, bambolotta! Ora vieni in salotto, che ci sono i nonni con la prozia Brigitte che muoiono dalla voglia di pizzicarti le guance!" le dice ridendo.

A Bery scappa una smorfia: la prozia Brigitte è un punto in meno per l'umanità, è quello che dice sempre Papà.

Ma non è solo per questo che le scappa una smorfia: sa benissimo che queste visite non sono per lei, sono per Testa di Rapa.

Infatti, una volta arrivata in salotto, la prozia le stacca prevedibilmente la guancia sinistra, il nonno le fa fare una piroetta e le dice che sembra una farfallina e poi ...

"Allora, Beryl, sei contenta di avere un fratellino?"

Ecco.

 

***

Arcadia Smythe non è una stupida, non lo è mai stata.

Quando sua madre ha fatto a Beryl la tipica domanda standard che ogni fratello maggiore odia, ha roteato gli occhi e quando poi l'attenzione di tutti si è concentrata sul putto gorgogliante che ha fatto il suo ingresso nella stanza tra le braccia di suo cognato ha capito che doveva entrare in azione.

"Ehi, Sebby!" entra in cucina trillando, facendo sobbalzare il suo fratellino intento a mescolare i caffè.

"Accidenti a te, Arcadia, ti ho detto mille volte di non farlo!"

"Oh, scusa, piccolo Sebby. Non volevo spaventarti."

"E invece sì!"

"E invece no!"

"E invece-"

"Che state combinando, laggiù?" la voce di Madame Smythe giunge dal salotto.

"Niente!" rispondono i due fratelli in sincrono. Si guardano e scoppiano a ridere.

"Siamo rimasti due bambini, eh?" dice Sebastian.

Arcadia si ricompone, assumendo un cipiglio più serio. "Ecco,prorpio di questo volevo parlarti."

"Mh?"

"Avete parlato con Beryl della questione fratellino, vero?"

"Sì, mesi fa. Era felice, ha passato cinque mesi a chiederci se proprio non si poteva fare niente per farlo arrivare prima."

"Sai, quando sei nato tu, io volevo buttarti dentro un pozzo."

 

***

"Ha detto questo?" chiede Thad la sera, quando sono antrambi stesi sul letto.

"Mh-mh. E ho paura che abbia ragione. Hai visto che faccia ha fatto Beryl quando ha scoperto che non c'erano regali per lei, no? Per un attimo ho pensato che volesse spaccare il piattino del bambino."

"Eppure ero sicuro che avessimo fatto di tutto per non farla sentire ..."

"Lo so, Thad, lo so. Te l'ho detto, è solo quello che pensa Arcadia. Può darsi che si stia preoccupando per nulla, può darsi che non succederà niente e può darsi che Beryl abbia solo bisogno di tempo."

"Non vorrei essere io a metterle quest'idea in testa, ecco. Non vorrei che poi lei si sentisse in dovere di essere gelosa." Thad si morde un labbro pensieroso "Però se poi non le parliamo ed sta succedendo davvero qualcosa? E se poi-" sta praticamente iperventilando quando le labbra di Sebastian si posano lievi sulle sue.

"Calmati, Thad." gli posa una mano sul petto "Lo so cosa sta succedendo dentro quella bella testolina." gli prende la testa tra le mani "Siamo dei bravi genitori, mi hai capito? Tu sei un bravo padre."

"Ma tu-"

"Ma io niente, io ho dei dubbi come te e anche io divento matto a ascoltare i consigli di tutti e a domandarmi se sto facendo bene."

"Siamo dei bravi papà?"

"Siamo dei bravissimi papà."

 

 

***

L'occasione per dimostrare di esserlo arriva pochi giorni dopo, quando una sera Jean Baptiste non ne vuole sapere di smettere di piangere e Beryl vuole assolutamente che le mettano un cartone e lo guardino insieme a lei.

Quando non riesce a ottenere quello che vuole, la faccia le diventa scarlatta e urla, cercando di attirare l'attenzione di qualcuno.

Loro però sono preoccupatissimi eper Jean Baptiste e stanno impazzendo per cercare il termometro e si urlano addosso perchè la casa è un casino totale.

E alla fine, Beryl esplode.

"Quella stupida Testa di Rapa si è fatto venire anche la febbre per avevri tutti per se! E a me non avete neanche il tempo di mettermi un DVD!" e scapap in camera sua.

Una porta che sbatte fragorosamente ha il potere di silenziare tutti, compreso Jean Baptiste.

Thad guarda Sebastian negli occhi, cullando piano il bambino.

"Andiamo a fare i bravi papà?"

"Andiamo a fare i bravi papà."

 

 

***

 

"Beryl? Possiamo entrare?"

"No."

"Dai, tesoro, per favore. Vogliamo chiederti scusa e parlare un po' con te, una chiaccherata da babmine grandi." la voce di Sebastian è calma è suadente.

Beryl si alza dal letto e va ad aprirgli. I due uomini, più un bebè, entrano con aria un po, colpevole e un po' stanca nella camera della bambina.

"Perchè non ci sediamo tutti sul letto?"

Una volta seduti, Beryl in mezzo ai due adulti, Thad comincia a parlare.

"Sai, Beryl, ci è venuto in mente che tu non hai ancora preso in braccio il tuo fratellino." entrambi sorridono "Quindi ... ti va di farlo adesso?"

Beryl freme. Segretamente, è una cosa che brama, ma che non ha mai avuto il coraggio di chiedere. Quel piccolo fagottino rosso ha un'aria terribilmente fragile e i suoi genitori hanno sempre un'aria un po' ansiosa quando chiccessia lo prende in braccio. E lei ha fatto cadere le sue bambole troppe volte per essere sicura di non farlo cadere e allora lui comincerebbe a piangere e sarebbero daccapo ...

"Beryl?" papà sembra speranzoso.

"Okay." risponde lei con un fil di voce.

Entrambi le sorridono e si muovono per darle istruzioni.

"Okay, ricordati di tenergli bene la testa e di non scuoterlo ... beh, non muoverlo molto, tesoro. I neonati sono una vera noia, non possono fare niente. Somigliano un po' a delle patate bollite." le dice Ppapà con voce giocosa.

Beryl tende le braccia e fa prende loro la forma di una piccola culla e all'improvviso ... sta tenendo in braccio il suo fratellino.

Ora che lo osserva bene, riesce a vedere che ha gli stessi occhi di babbo e che non è più così rosso come un paio di giorni prima.

Jean Baptiste, da parte sua, è quieto e immobile, non ha piagnucolato neanche un po' durante il passaggio di braccia.

"Vedi, Beryl, ci siamo resi conto che è colpa nostra se tu e Jean Baptiste non siete riusciti a legare" Sebastian si sporge verso di lei. "Vedi il lavoro di un genitore è quello di proteggere il suo bambino dai pericoli e a volte ... si esagera. E noi abbiamo esagerato con entrambi, senza rendercene conto. Tu hai percepito lui come un pericolo perchè non ti abbiamo mai permesso di prenderlo in braccio ..."

Thad le cinge una spalla. "E viceversa, ti abbiamo trattata come se t fossi un perciolo per lui. Ma tu non sei un pericolo per lui, tesoro. Tu sei la sua sorellona maggiore, sei quella che, con noi, sarà la prima a proteggerlo e a insegnargli tutto della vita."

"E lui, per te, può essere qualcuno con cui giocare."

Entrambi le baciano una guancia.

E la magia è compiuta.

Beryl guarda di nuovo Testa di Rap- Jean Baptiste, che si sta ficcato un pugnetto in bocca.

Questa volta sorridendo.

Il discorso dei suoi papà l'ha convinta.

Magari Jean Baptiste sarebbe diventato qualcuno con cui giocare.


Angolo di Panti
Ehilà, gente! Mi avete riconosciuto?
E' passato un bel po' di tempo. E ho anche cambianto nickname.
Dunque ... che ne pensate.
E' quasi tutto tratto da una storia vera, la mia e quella della mia sorellina. La frase sulla febbre è uscita dalle mie labbra quattordici anni fa e mi sembra ieri.
Volevo rappresentare i Thadastian come dei genitori comuni, dei genitori che non nascono imparati e fanno errori. Come tutti.
Spero vi sia piaciuta! E spero di leggere le vostre impressioni, buone o cattive che siano!
Ci vediamo domani! Besitos



 

 

   
 
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