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Autore: Bianca_witch    27/04/2014    1 recensioni
Dalla fanfiction:
"Aris si svegliò disorientata, e quando si ricordò dov’era si rabbuiò: in una prigione, mentre Nico era disperso. Fuori si vedevano le altre celle, piene di strani mostri di cui nessun figlio di Atena le aveva insegnato i nomi, ad eccezione di quella di fronte a lei, lì c’era Loki.
La cella del mago era leggermente più arredata delle altre, e lui dormiva profondamente. Aris pensò di dedicarsi un po’ al suo passatempo preferito: spiare i sogni. Era una capacità rara trai figli di Ipno, e non ne aveva parlato con nessuno tranne Nico, era grazie a questo potere che erano diventati amici."
***
ATTENZIONE: molti particolari non corrispondono a quelli del film di Thor. Questa è la prima fanfiction che pubblico e spero vi piaccia!
Bianca
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Aris sentì bussare
<< Avanti >> disse, anche se era abbastanza sicura che la stessero avvertendo, non che avessero bisogno del permesso per entrare. Entrarono quattro guardie, che senza troppo giri di parole l’ammanettarono e l’accompagnarono in un grande salone, con a capo un grande trono con altri due più piccoli a fianco, seduto al centro c’era un uomo dai capelli bianchi e lo sguardo imponente, Odino probabilmente, alla sua destra Frigga cercava di non guardarlo, come se avessero appena litigato, e dall’altra parte Thor. La sala era piena di persone, tra cui un grande gruppo di guardie che doveva impedire qualsiasi via di fuga a Loki, Aris non poteva credere che ci fosse pure lui, ma d’altra parte era un testimone; la ragazza sentiva uno strano bisogno di vomitare.
<< Aris Latenight, sai perché sei qui? >> iniziò Odino.
<< No, a dire il vero. >>
<< Lo immaginavo, sei qui perché hai ammesso di non essere una mortale, e perché sei stata trovata in possesso di un’arma di un materiale non usato dagli umani >> fece un gesto con la mano e un soldato portò la lancia di bronzo celeste, almeno non le avevano tolto, o trovato, lo scudo.
<< Ora rispondi, sei mortale? >>
<< Morirò sicuramente, quindi si >>
<< Non ti conviene scherzare con me ragazzina. Dove hai preso la lancia? >>
<< L’ho trovata >>
<< Vedo che non collabori, ti propongo un accordo: tu mi risponderai con sincerità e io manderò degli uomini a cercare il tuo amico, da sola non ce la faresti >>
Aris rimase ammutolita, ma non poteva rifiutare, purtroppo aveva ragione Odino, da sola non avrebbe neanche saputo da dove iniziare.
<< Va bene >>
<< Quanti anni hai? >>
<< Dodici >>
<< Per quanti altri anni credi di vivere? >>
<< Ma che razza di domanda è? Comunque bho, ottanta? O dieci forse >>
<< Hai mai negato di essere mortale fatto qualcosa che i normali mortali non farebbero? >>
<< A questa posso rispondere io! >> si intromise una voce dal fondo della sala, Aris fu sollevata che qualcuno avesse interrotto il suo interrogatorio, Odino era rimasto con la solita espressione a tutte le sue risposte, e lei avrebbe voluto tanto non essersi tolta il vestito di Feena, jeans e felpa risultavano un po’ fuori posto in effetti. Il sollievo della ragazza si interruppe quando si accorse che quella era la voce dell’ irritante mago, che aveva alcune spade puntate alla schiena, ma non ci faceva caso e continuava a parlare.
<< Loki non sei stato interpellato! >> sbottò Frigga.
<< Ma sono un testimone, quindi è mio dovere parlare. L’ imputata ha dichiarato più volte di non essere una mortale, ed è in possesso di poteri sovrannaturali. >>
<< Hai un bel coraggio a chiamarmi imputata quando sei tu quello in catene >> Thor soffocò una risata.
<< Che genere di poteri? >> chiese Odino
<< Non vorrete credergli vero? >> chiese Frigga allarmata, ma Odino la zittì con un gesto della mano.
<< Bhe vediamo, mi ha addormentato e stancato semplicemente toccandomi e può teletrasportarsi. >>
<< Non è vero! Io non posso usare il teletrasporto, quello è Nico! E in ogni caso non potrei farlo qui, siamo fuori dal territorio di mio padre… >> Aris si interruppe troppo tardi, aveva detto troppo.
<< Chi sarebbe tuo padre? >> la ragazza non rispose.
<< Rispondimi! O il ragazzino rimarrà disperso >> tuonò Odino
<< Ipno >> bisbigliò lei.
<< Chi? >>
<< IPNO! >> urlò con rabbia, non sapeva mentire, e quello era l’unico modo per ritrovare Nico.
<< La divinità greca? >> chiese Frigga curiosa. Aris annuì piano, con la testa bassa.
<< I greci non sono mai stati un problema anticamente, ma ora hanno preso il controllo della, come la chiamate? Ah si! America! Quello era un nostro territorio! La tua presenza qui potrebbe aiutarci… >>
<< Tempo sprecato! È figlia di una divinità minore, non mancherà a nessuno, piuttosto sarebbe interessante scoprire il genitore del tuo amico >>
<< Nessuno ha chiesto il tuo parere Loki! Ma mio malgrado hai ragione, allora chi è? >>
<< Nico è un figlio di Thànatos, dio della morte. >> almeno su questo doveva mentire, non poteva permettere che catturassero Nico.
<< Non è vero! >> dissero Loki e Thor contemporaneamente. Loro lo avevano visto, era palesemente chiaro che il semidio era figlio di Ade.
<< Avete ragione, è un figlio di Ade, ma suo padre non è ben voluto tra gli dei, quindi sarebbe inutile quanto me! >>
<< Forse no, ma tu intanto rimarrai nelle prigioni, forse puoi tornarci utile. >>
<< E Nico? Dovevate aiutarmi a cercarlo! >>
<< Ade è tra gli dei più forti mio signore, dovreste cercare il figlio, e la ragazza può aiutarvi. >> commentò Frigga. Odino rimase per un po’ pensieroso.
<< E sia. Partiranno quattro guardie, e Thor con un guerriero a sua scelta, non sappiamo quanto questo ragazzo sia pericoloso. Chi vuoi portare con te? >>
<< Sif >>
Una donna dell’età di Thor si fece avanti, aveva lunghi capelli scuri e un’armatura << Ne sono onorata >> disse con fierezza. Aris l’aveva già vista, nei sogni di Loki, e non poté trattenere uno sguardo divertito.
<< Perfetto. Partirete all’alba di domani, preparatevi, non voglio perdere più tempo del necessario, chiaro? >>
<< Sissignore! >> risposero in coro diverse persone, e la sala iniziò a rianimarsi, mentre le guardie riportavano Aris nel suo appartamento-cella.
La ragazza aspetto che chiudessero la porta e si buttò sul letto, addormentandosi. Le sembravano passati solo alcuni minuti quando una voce le urlò nell’orecchio per svegliarla. Sif.
<< Alla faccio del sonno pesante. >>
<< Mio padre è il dio del sonno, che ti aspettavi? >>
<< Muoviti, dobbiamo andare. >>
La ragazza si alzò, si passò una mano trai capelli per sistemarsi e si rimise le scarpe.
<< Pronta >>
<< No, manca una cosa >>
<< Cosa? >>
In risposta Sif le rimise le manette.
<< è proprio necessario? >>
<< Naturalmente >>
Percorsero i corridoi fino ad una specie di nave che galleggiava nel vuoto, era più un’astronave a dire il vero, argentata e grande come un paio di camion, al suo interno Thor e le guardie stavano discutendo sul viaggio, ma si zittirono all’ingresso della ragazza. Il biondo si schiarì la voce:
<< Abbiamo ragione di credere che il ragazzo sia nel Mondo Oscuro, sarà pericoloso, puoi rimanere qui ad Asgard ragazzina, per il tuo bene, il tuo aiuto non ci è indispensabile. >>
<< Non ho paura, e il mio nome è Aris, non “ragazzina” biondino. >>
Thor rise, assieme a Sif.
<< Starai nella cella della nave durante il viaggio >>
Una guardia si fece avanti per scortarla, e l’accompagnò fino ad una mini prigione grigia, con solo due celle.
<< Che posto allegro >> commentò mentre la guardia chiudeva la cella.
<< E lo sarà ancora di più con il tuo amico nell’altra cella >> Aris studiò meglio la guardia, che si tolse l’elmo, scoprendo una capigliatura nera e degli occhi verdi che prima non c’erano.
<< è un piacere rivederti >>
  
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