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Autore: MechanicalHeart    27/04/2014    6 recensioni
Heather una giovane ragazza che lavora in un night per mantenersi gli studi universitari.
Alejandro un giovane ragazzo che si è da poco trasferito in Canada grazie ad una borsa di studio che gli permetterà di frequentare l'università.
Scott coinquilino di Heather.
Dawn ragazza di Scott gelosa della sua coinquilina.
Duncan e Lightning amici di Scott.
Courtney fidanzata di Duncan.
Gwen collega di lavoro di Heather.
Quando tutte queste personalità si incontrano, cosa può succedere?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Duncan, Heather, José Burromuerto | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Capitolo 1

"HEATHER!!" Urlò il suo coinquilino, sbucando in camera e facendola sobbalzare dalla paura.
"Che c'è???" Rispose scocciata con la testa che ancora pulsava. -Alcool del cazzo-. Pensò. 
"Io esco con Duncan e Lightning, ricordati di dare da mangiare a Peppa, non vorrei che morisse di fame!!" 
-Dannato maiale!- Pensò tra sè e sè, ma rispose: 
"Si certo, la tua maialina è al sicuro." Abbozzò un sorriso fintissimo, poi aggiunse: 
"Scott, stasera vado a lavoro, vuoi che ti prepari qualcosa io, o ti prendi una pizza?" 
"Prendo una pizza da -Dj's pizza-" Rispose Scott, mentre si accasciava a terra per accarezzare la sua maialina. 
"Ma vedi te, se mi tocca vivere con un maiale e un contadino." Pensò ad alta voce guardando la scena scocciata. 
"Hai detto qualcosa?!" Chiese lui, cioè il contadino sentendosi chiamato in causa. 
"No." Heather abbozzò un mezzo sorriso, ovviamente finto.
"Allora me ne vad-ahhhhrg" Scott inciampicò sui lacci sciolti delle sue scarpe e cadde a terra, sbattendo contro un mobile, tutto questo sotto gli occhi di Heather, la quale iniziò a ridere di gusto, forse Scott non era proprio uno dei migliori coinquilini che si potessero avere, ma sicuramente le risate con lui erano assicurate.

-A dire che tempo fa, con lui ci sono pure andata a letto una, o forse due volte, anche se tra noi non ha funzionato, troppo diversi. Poi ora sta con una tipa, una certa Dawn, credo sia molto gelosa di me, beh, ha anche ragione, il suo ragazzo, se così si può chiamare, abita con una delle più belle ragazze del paese, ma che dico, del mondo.- Heather pensò tra sé e sé scuotendo la testa.

Uno "Sha-Bam!" urlato un pó troppo forte da Lightning la fece sobbalzare di nuovo nel mondo reale, facendola girare di scatto, per poi posare gli occhi sul ragazzo che le aveva fatto paura, notando che si stava baciando i muscoli del braccio destro, mentre con quello sinistro stava mostrando fieramente una medaglia. 
Non sapeva esattamente quando fosse arrivato, forse perché era troppo persa nei suoi pensieri.

"Heather!!! Hai visto la mia medaglia?" Urlò il ragazzo accorgendosi solo in quel momento che c'era anche lei nella stanza. 
"Guarda che la medaglia per la partecipazione la danno a tutti." Sputò Heather con acidità, mentre incrociava le braccia sotto al seno. 
"Guarda che me l'hanno data perché sono arrivato primo nella gara di nuoto." Rispose lui adirato. 
"E vuoi pure che ci creda?" Disse lei alzando un sopracciglio. 
"Aaaah, solita Heather." Lightning roteò gli occhi e si allontanò da lei.

Heather non sopportava proprio i modi di fare di quel palestrato da strapazzo, è vero era carino, con la sua pelle scura, i suoi occhi neri, e i suoi muscoli messi -sempre- in risalto da una maglia elasticizzata da football, ma se la tirava troppo per i suoi gusti. Dopotutto, l'unica persona che si poteva permettere di tirarsela era lei, visto che era bellissima e intelligentissima.

"Dov'è Duncan?" Chiese Scott a Lightning. 
"Sono qui." Dalla porta alle spalle di Lightning comparì Duncan dal nulla.
-Duncan è un cretino, punkettone, va in giro con una cresta verde, e non se ne vergogna, l'unico suo pregio sono gli occhi azzurri.-
Ma non era solo, con lui c'era un ragazzo che lei non aveva mai visto al campus, il quale venne reputato da Heather -belloccio, ma niente di più.-
"Ero giù che fumavo una sigaretta con il mio amico Alejandro, visto che qui non si può fumare mi è toccato farlo fuori." Duncan roteò gli occhi come gesto di disapprovazione, mentre con la testa mimava un -no-. 
"La mia Peppa non può odorare cose nocive come il fumo." Sbottò Scott preoccupato per la salute della sua maialina.

Poi Alejandro si presentò a Scott dicendo che era nuovo, e che si era appena trasferito dalla Spagna perchè gli avevano dato una borsa di studio per frequentare l'università, e nella facoltà aveva incontrato Duncan e subito avevano stretto amicizia.

Poi appena vide Heather le andò vicino, prese la sua mano destra si inchinò e gliela baciò, poi disse: "Io sono Alejandro, e tu chica?" La fissava negli occhi. 
"Io sono Heather, e non mi chiamare chica." Sputò Heather guardandolo dalla testa ai piedi con aria di superiorità. 
"Ok, come desideri, chica." Alejandro fece attenzione a scandire bene la parola -chica-. La ragazza lo guardò storto, ma non disse niente, si girò e si rinchiuse nella sua camera. Alejandro aggrottò la fronte in un'espressione vittoriosa e poi ritornò vicino ai ragazzi, che stavano guardando la scena cercando di trattenersi dal ridere. 
"Sei stato un grande!!" Esclamò Duncan, cioè il punk da strapazzo, come lo chiamava Heather. 
"Perché?" Stavolta l'espressione di Alejandro si fece interrogativa. "Nessuno ha il coraggio di tenere testa a quella, é una super montata.." Il punk non fece in tempo a finire la frase che Scott lo interruppe. "Mmmh c'é la panna?? E dove è?" 
"Wuaa fratello, siamo surfisti?" Gli rispose il pompato. 
"In che senso?" Chiese il contadino aggrottando le sopracciglia in un'espressione confusa. 
"Nel senso che viaggiamo sulla stessa linea d'onda." I due che a detta di Heather probabilmente avevano problemi mentali, non avevano sentito il discorso tra il punk e il latino ma si erano intromessi comunque, ora stavano ridendo di gusto, sotto lo sguardo interrogativo degli altri due. 
"La panna è montata!!" Chiarì Lightning ad Alejandro e Duncan, notando che i due non ridevano. 
"Si, lo avevamo capito." Disse il punk guardando Scott che ormai era steso a terra dalle troppe risate. 
"Va bene, va bene. Andiamo?" Si affrettò a dire Alejandro cercando di tagliare il discorso a pensier suo pietoso. 
"Si, andiamocene, sennò rischiate di farmi fare tardi stasera." Rispose Duncan. 
"Perchè dove devi andare stasera?" Chiese Scott che intanto si era alzato e ripreso dalle risate fatte un minuto prima. 
"Devo vedere la Principessa, e voi sapete che se non arrivo in anticipo, lei si arrabbia." Roteò di nuovo gli occhi, sempre in segno di disapprovazione. 
"Mai fare aspettare una chica." Sbottò Alejandro, come se fosse la cosa più naturale del mondo. 
"Io sto bene con me, guardate quanto sono bello!!" Riprese il palestrato baciandosi i bicipiti. 
"Beh, andiamo?" Alejandro stava per perdere la pazienza di fronte alla vanità di Lightning, ma si trattenne dallo scoppiare. 
"YEAH!!! SHA-ANDIAMO!!!!" Urlò sempre il palestrato. 
"Okay." Disse il contadino lentigginoso, mentre lanciava in aria un bacetto alla sua maialina Peppa.

Gli altri lo guardarono con gli occhi sgranati, ma non dissero nulla, pur di evitare discussioni inutili.

---

Intanto Heather si iniziò a preparare per andare a lavorare. 
Si guardò allo specchio, era irritata, non voleva di nuovo andare in quel posto, ma era costretta a farlo dopotutto si doveva pagare gli studi in qualche modo dopo che i genitori a causa della sua cattiva condotta le avevano tagliato i fondi.
Fare la ballerina di pale-dance, non era proprio il lavoro più dignitoso che potesse trovare, ma a causa del suo caratteraccio, non era mai riuscita a trovarsi un lavoro dove ci doveva essere cooperazione o comunque contatto con le persone, preferiva lavorare da sola, e quello era l'ambiente adatto dove lei potesse lavorare, coi clienti non ci doveva parlare, doveva solo ballare per loro e poi nel caso qualche cliente chiedeva qualcosa in più, lei si limitava a rifiutare oppure se il cliente era particolarmente attraente, beh, accettava.
Non aveva detto a nessuno che lavoro facesse, tutti pensavano lavorasse come cameriera, visto che lavorava solo poche volte a settimana, già il martedì e il giovedì, quei due giorni meno affollati, e quindi con meno probabilità di trovare qualcuno che potesse riconoscerla.

Sospirò, doveva andare, non poteva fare tardi.

---

"Signori!!" Richiamò l'attenzione su di sé Alejandro, poi proseguì:
"Stasera devo andare ad una festa che si terrà in un night-club, qualcuno di voi viene con me?"
"Io passo, anche se mi piacerebbe molto, ma devo andare dalla mia ragazza, e se annullassi il nostro appuntamento per andare in un night, me la farebbe pagare cara." Disse Duncan dispiaciuto.
"Io verrei volentieri, ma mi devo allenare, credi che dei muscoli come questi crescano da soli?" Rispose il palestrato iniziando a baciarsi i bicipiti alternando i bracci.
Alejandro guardò speranzoso verso Scott, il quale disse sconsolato:
"Non posso stasera vado a mangiare con Dawn da -Dj's pizza-" 
"Ma posso sapere chi ti ha invitato?" Chiese il punk curioso.
"Mi ha invitato Justin, dividiamo la stanza del dormitorio insieme, sembra una brava persona, anche se è un pò montato." Lo spagnolo guardò di sfuggita Lightning, forse perchè riteneva anche lui un pò montato.
"Come la panna?" Chiese serio il palestrato.
"Amico, una volta fa ridere, okay, ma due volte è patetico!!" Sputò il punk.
"Beh, nemmeno la prima volta faceva tanto ridere." Il latino scambiò uno sguardo di intesa con Duncan, ma una fragorosa risata da parte di Scott, interruppe quel momento di solidarità tra il punk e lo spagnolo.
"Oddio, Lightning, mi fai morire così, ahahahhah la panna montata, ahahhah è un classico!! Ahahahah!" Non riuscì a trattenersi Scott.
"Ah!! Visto??" Il palestrato si rivolse ai due scettici della sua battuta indicando l'amico che rideva a crepapelle con fare trionfante.

---

"Buonasera!" Esclamò Heather entrando in quella bettola, cioè il night dove lavorava.
Una Gwen barcollante la squadrò dalla testa ai piedi e quando finalmente comprese chi era, la sua bocca si spalancò in un sorriso, per poi risalutarla.
"Già fatta a quest'ora?" Chiese Heather di rimando vedendo le condizioni fisiche della ragazza che le stava davanti.
"Ho avuto un cliente difficile, e un pò di ecstasy mi aiuta a sciogliermi.." 
"Con difficile cosa intendi?" Chiese Heather curiosa, mentre si iniziava a preparare per lo show.
"Era brutto, BRUTTO, brut-to, brrrruuut-to!! Oddio, come suona strana questa parola, bi-erre-u-ti-ti-o" Sibilò Gwen prima con il tono di voce debole, poi urlando, poi tornando con una voce normale, poi continuò:
"Mi ha fatto fare delle cose terribili, ed era brutto, ed era vecchio, ed era brutto.." Una lacrima le rigava il volto mentre un abbozzo di una risata le si disegnava sul volto.
"Bah, io vado solo coi clienti accettabili." Disse fra sè e sè Heather mentre abbandonava la collega lì e andava sul palco per fare la sua esibizione.

---

"Gentil'uomini, io devo andare alla festa, quindi vi abbandono qui, buonaserata!" Alejandro si inchinò ed andò via.
"Beh, me ne vado anche io, mi vado a fare i muscoli!!" Disse il palestrato baciandosi il bicipite destro e andando via correndo.
"Duncan, mica ti dispiace se vado, insomma... Da Dawn... Ecco..." Chiese insicuro il contadino grattandosi la guancia lentigginosa destra con la mano.
"Bah, va pure, ciao!" Il punk si girò e andò dritto per la sua strada, cioè la strada di casa di Courtney.

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Lo spettacolo era andato bene, fino a quando Heather non si rese conto di conoscere quel ragazzo alto e moro che le era di fronte, l'aveva visto, ma dove? Sicuro non al campus..
"Oddio Alepegno!! No cioé Alejandro!" Pensò forse ad alta voce, ma il rumore della musica troppo alta, ricoprì il suono che forse la ragazza aveva emanato, eppure Alejandro sembrò accorgersene, la guardò, ma subito dopo i suoi occhi rimbalzarono sui seni di Linsday, la quale gli stava portando da bere al loro tavolo.
Quello sguardo fugace, fece perdere un battito di cuore ad Heather, la quale temeva di essere scoperta, ma con un pò di fortuna, un pò di alcool ed il fatto che lei durante tutta l'esibizione indossasse una mascherina di pizzo nero, sperava di riuscirsela a cavare, di fatto il latino d'avanti a lei sembrava non essersene accorto, troppo preso dall'alcool e dalle tette della ragazza bionda che gli stava posando davanti l'ennesima birra.
Lo spettacolo era finito, ora doveva solo far bere un cliente per arrotondare, dopotutto lei guadagnava molto in commissioni, bastava trovare il pollo giusto da spennare.
Scrutò la situazione cercando di trovare qualcuno che corrispondesse al suo standard -ricco-docile-carino- 
"Individuato!" Sorrise mentre si avvicinava ad un ragazzo biondo con una camicia rosa sbottonata che permetteva ai suoi pettorali di uscire in tutta la sua bellezza.
"Hey, ti posso fare compagnia? Mi sembri solo" Disse Heather avvicinandosi e iniziando a toccargli i pettorali.
"Si certo!" Un sorriso smagliante da parte del prescelto sembrò illuminare il viso di Heather, la quale si limitò a sorridere.

Erano le 2.50 am. e il night avrebbe chiuso alle 4.00 am.

Heather aveva bevuto come una spugna, non riusciva a reggersi in piedi, però avrebbe preso una bella percentuale visto che anche il suo cliente aveva bevuto molto.

"Che brutta serata, pensavo di portarmelo a letto e guadagnare qualche extra." Sbuffò la ragazza che invece si era ritrovata a parlare della fidanzata del suo cliente per tutta la serata.

Heather uscì fuori per prendere una boccata d'aria, dove incontrò Gwen, la quale le offrì una pasticca di ecstasy, Heather si ritrovò ad accettare.

Il night si stava svuotando e anche Heather decise di tornare a casa, ma si rifiutò di andare in macchina visto le sue condizioni.
"Andrò a piedi!" Disse rassegnata, ma fuori pioveva, quindi corse vicino la sua macchina così da ripararsi dalla pioggia e magari aspettare che finisse cosicchè da poter tornare a casa a piedi.
Andò vicino alla macchina che a prima vista sembrava sua, provò ad aprirla più volte, ma non ci riuscì, intanto la pioggia continuava a scendere sempre più violenta.
"Cerchi di rubarmi la macchina?" Chiese un ragazzo avvicinandosi sempre di più ad Heather, la quale si accorse era nelle sue stesse condizioni.
"No, questa è la mia auto!" Cercò di difendersi la ragazza.
"Ah davvero?!" Il ragazzo prese le chiavi dalla tasca del pantalone e premendo un bottone sulla chiave, aprì la macchina.
"Visto? E' mia!" Il ragazzo le si avvicinò sempre di più.
Forse per via dell'ecstasy, forse per via dell'alcool, o forse perchè sembrava un bel ragazzo, ma Heather non si tirò indietro, anzi prese il comando. Azzerò lo spazio tra le loro labbra.
"Entriamo?" Un sorriso comparve sul volto di quel ragazzo, mentre indicava la macchina.
Un cenno di approvazione da parte di Heather.
E poi? E poi si ritrovarono nudi, in quella macchina, con il rumore della pioggia che si mescolava al rumore del loro ansimare.
E poi un tuono.

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Heather si risvegliò sul petto del ragazzo, notando solo allora chi fosse. 
Alejandro?
Si rivestì di fretta e in silenzio sperando che il ragazzo non si accorgesse di nulla e che magari non la riconoscesse.

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Okay, eccomi con il primo capitolo della mia nuova long, non sarà proprio long, ma sarà formata da pochi capitoli tipo o 4 o 5 u.u
Quindi spero vi piaccia e che recensiate, nel bene e nel male u.u
A presto!!
MechanicalHeart <3

  
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