27/04/2014
5 recensioniSomething I so yearned for: A soul, a mate, a soulmate.
1 - Daddies!Thadastian
1 - Daddies!Thadastian
Quando Sebastian Smythe, rientrando dal lavoro nel pomeriggio, si era ritrovato letteralmente attaccato dai figli, non sapeva a cosa fosse dovuta la cosa.
Si era ricordato dell’anniversario con il marito, il quindicesimo anniversario di matrimonio; aveva supposto che Thad avrebbe preparato tutto nei minimi dettagli per quella serata, e lui avrebbe contribuito con la presenza e l’avrebbe ringraziato nella loro camera da letto, una volta finita la cena.
«Papà» dissero all’unisono i suoi bambini.
Charlotte Smythe, quattro anni, e Thomas David Smythe, dieci.
C’erano ancora giorni in cui per lui era impossibile credere di essere sposato e con due bambini.
Se ripensava a soli venti anni prima, quel Sebastian lì ormai non esisteva più.
Erano bastati due occhi scuri e profondi a mettere in discussione tutta la sua vita.
Neanche i tre anni separati a causa del college erano serviti a far diminuire quell’amore che era nato poco per volta tra i due.
«Ehi, a cosa devo tutto questo affetto?» disse il francese, posando un leggero bacio tra i capelli della piccola principessa di casa, che gli era saltata addosso, legando le piccole braccine al collo del padre.
Senza neanche accorgersene, Sebastian si ritrovò con la mascherina che solitamente usava durante la notte per coprire gli occhi dalla luce, sulla faccia.
«Niente pà, non preoccuparti».
Per Thomas trattenere una risata in quella circostanza divenne difficile, ma era importante non rovinare quella sorpresa.
Lui e Charlotte sapevano quanto quella giornata fosse importante per i loro genitori.
Non era solo il quindicesimo anniversario di matrimonio; in quel giorno di ventuno anni prima, i loro genitori si erano letteralmente scontrati nell’entrata dell’accademia maschile che avevano frequentato, la Dalton Academy, a Westerville in Ohio.
Volevano far qualcosa per i loro genitori, e per l’occasione, avevano chiesto aiuto alla loro zia Santana.
Non era proprio loro parente, ma, durante il college Thad si era ritrovato ad incontrare Santana, sua ex avversaria durante le competizioni di canto corale coreografato.
L’amicizia tra i due era nata subito, e se non fosse stato per Santana, probabilmente Thad e Sebastian non si sarebbero neanche mai ritrovati.
«Odio le sorprese, lo sapete piccoli?»
La solita scusa che rifilava ogni volta che qualcuno gli faceva una sorpresa, ma ormai conoscevano talmente bene papà Sebastian che non gli credevano più quando la diceva.
Con lentezza e attenzione, lo trascinarono verso la cucina.
Il profumo di cibo messicano gli inebriò subito i sensi.
Come pensava, suo marito aveva preparato una cenetta con i fiocchi, e non vedeva l’ora di gustare tutte le prelibatezze che aveva preparato.
Quando Charlotte gli tolse la mascherina dagli occhi, ciò che si trovò davanti non era ciò che si era aspettato.
Thad era seduto sulla sedia, con le mani alzate, come a dirgli che quella non era stata una sua idea.
Alla cucina, c’era Santana, intenta a sistemare gli ultimi dettagli e i piatti sul tavolo.
Sebastian trattenne una risata nel vederla lì.
Si divertivano a stuzzicarsi, ma poteva considerarla un po’ una di famiglia, e in fondo le sarebbe sempre stato grato per averlo fatto ricongiungere con Thad.
«Allora sentimi bene francesino, i tuoi bellissimi figlioletti hanno voluto organizzare tutto nei minimi dettagli, e grazie zia Sannie come vedi qui è tutto perfetto»
Come al suo solito Santana non poteva evitare di auto elogiarsi.
«Ora, noi ce ne andiamo, voi festeggiate, fate tanto…» si trattenne vista la presenza dei bambini «e domani quando vi riporterò i bambini mi direte quanto la mia cucina sia ottima»
E con un cenno di testa, prese i bambini –che erano spariti per andare a prendere i loro zainetti preparati per passare la notte fuori- il cappotto e senza dire una parola, i tre uscirono da quella casa.
«Allora…?» disse Sebastian qualche minuto dopo guardando il marito.
«Non c’entro nulla io. Avranno preso da te, sai quanto sei bravo ad organizzare tutto nei minimi dettagli quando ti impegni»
Thad lo guardò accennando un sorriso, avvicinandosi poi al mobile della cucina per lavarsi le mani, pronto a mangiare.
«E da te hanno preso questa dolcezza» si avvicinò con calma Sebastian, abbracciando il marito da dietro, accarezzandogli il ventre mentre posò la testa sulla spalla del più piccolo.
Il tempo di guardarsi gli uni negli occhi degli altri, e senza dire una parola, le labbra di Thad si posarono su quelle di Sebastian.
Le loro mani, come sempre, agivano da sole.
Sebastian sapeva i punti dove sfiorare il marito, sapeva come farlo sorridere in un modo che, anche dopo tutti quegli anni, non riusciva a capire.
«Bas…Dovremmo mangiare» sussurrò Thad sulle labbra del marito diversi minuti dopo, quando staccatosi dalle labbra per riprendere fiato, si accorse di tutta la cena sul tavolo.
«Si, magari più tardi, ora devo festeggiare con mio marito» e prendendolo in braccio, lo portò nella loro camera, pronto a regalargli una delle serate migliori della loro vita.
Salve a tutti!
Buona Thadastian Week!
Non so che dire, sono leggermente in preda all'ansia, visto che è la prima volta che partecipo e non scrivo da un mesetto e passa, ma eccomi qui!
Sparisco che non so che dire, buona lettura per chi leggerà tutto ciò...
A domani
Bri!♥