Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.

Attratto dalle note di pianoforte sbircio nella stanza. Una ragazzina minuta è seduta al pianoforte, suonando e canticchiando a bocca chiusa la melodia di “I see you”. Pur non dando mai l’impressione di avermi notato, quando le ultime note si perdono nel silenzio si volta guardandomi e chiama: “Mika”.
“Ciao” mormoro imbarazzato.
“Ciao, io sono Anna Lou” risponde la ragazzina, che senza timidezza mi porge una mano da stringere.
Da subito ho l’impressione che questa ragazzina ti possa leggere dentro con un solo sguardo e capisca fin troppo nonostante la sua età. Non avrà più di dodici anni.
“Beh, tu sai già chi sono…” dico accettando la stretta. “Posso?” chiedo poi, sedendomi accanto a lei. Istintivamente le mie mani si posano sui tasti iniziando a comporre la melodia di Underwater, che cantiamo insieme.
“Cosa c’è che non va?” dice alla fine. La squadro senza parole, la mia prima impressione è confermata. “Problemi d’amore, vero?” Ma questa ragazzina come fa a sapere tutto? 
Non so come, mi ritrovo a raccontarle di questa persona che è l’esatto opposto di me, che crede di conoscermi ma che in realtà non sa un bel niente, che per me è tutto, che osservo da lontano da molto tempo e che capisco, ma a cui comunque non posso dire niente. Mika, ti stai confidando con una dodicenne… penso stupito a metà del discorso, ma è da un po’ che avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno, così riprendo.
Alla fine del mio sproloquio commenta: “Proprio come in I see you. Sai, è la mia canzone preferita. Credo che rappresenti la forma di amore più duratura: quella in cui l’uno è l’opposto dell’altro e ci si completa a vicenda.” Continuiamo parlando di musica, e mi stupisco della cultura di questa ragazzina. Mi ricorda qualcuno.
Dopo un tempo indefinito la voce di Morgan chiama: “Anna Lou! Ecco dov’eri… dobbiamo andare.”
“Si, arrivo papà” dice sorridendo la ragazza. Papà? Papà???
“Morgan è tuo papà?” chiedo esterrefatto.
“Oh, già, non te l’avevo detto?” mi risponde ghignando, in modo così simile a lui. Il suo papà… come ho fatto a non accorgermene? “Oh, ecco cosa c’era che…” mi interrompo, senza sapere come continuare.
“… che ti piaceva tanto in me?” termina lei lasciandomi, ancora una volta, senza parole. Abbasso lo sguardo, e mi sento arrossire.
Lei, soddisfatta, se ne va canticchiando: “…Truth be told, my problem solved, you mean the world to me, but you’ll never know…”
E all’ improvviso, la consapevolezza di averle appena confidato l’amore che provo per suo padre mi crolla addosso. Oh, God...

…

“Cosa significava quella cosa che hai detto a Mika?” chiedo a Anna riaccompagnandola da sua madre.
“Quale? Il fatto che gli piaceva la parte di te che c’è in me?”
“Si. Spiegami.”
“Oh, papà, andiamo, non dirmi che non ti sei accorto che è completamente innamorato di te…” mi guarda.
Non è possibile. È la prima cosa che penso, prima di venire travolto dalla consapevolezza… Lui mi ama.
“Tu sai troppe cose, Anna Lou.”