Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: taisa    20/07/2008    6 recensioni
Dopo sette anni di assenza, Goku, osserva i suoi amici accorgendosi delle piccole differenze
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TUTTO CAMBIA

TUTTO CAMBIA

*

Era lì da pochi minuti.

Il tempo di tornare a respirare l’aria terrestre a pieni polmoni e per dirigersi verso l’aria d’iscrizione al nuovo torneo Tenkaichi.

Mentre camminava, lungo la via a lui così famigliare e nostalgica, si ritrovò a osservare gli amici di sempre che, nonostante sette anni di lontananza, non l’avevano dimenticato.

I suoi occhi li guardarono uno dopo l’altro osservando l’aspetto di tutti cercando di coglierne, quasi istintivamente, i cambianti.

Piccolo, per esempio, non era cambiato di molto, almeno nell’aspetto.

Anche il suo modo di fare, così a prima vista, sembrava essere immutato.

Una mano si appoggiò sulla sua spalla richiamando la sua attenzione.

“Ehi, Goku. Allora, non ci dici niente? Come si sta nell’aldilà, avanti racconta” lo esortò a parlare il migliore amico di tutta una vita.

Ecco, Crilin era cambiato molto invece.

Se non gli avessero detto che era lui, con ogni probabilità, nemmeno l’avrebbe riconosciuto.

Non era abituato a vedergli una folta chioma nera in testa.

Per un attimo, infatti, il suo sguardo indugiò sulla strana capigliatura dell’amico.

*

“Uffa, sono così teso” confessò senza remore il buffo bambinetto dalla testa rasata.

Seduto su un muretto, faceva ciondolare i piccoli piedi, sproporzionati rispetto all’enorme capoccia.

Al suo fianco, adagiato ai piedi della costruzione in cemento, un altro bimbo osservava gli svariati ring davanti a sé con tutt’altra emozione sul volto.

Il piccolo dalla chioma nera e arruffata aveva sul viso un’espressione ingenua senza lasciar adito a nessun tipo di preoccupazione.

“Ah ah… non essere nervoso, Crilin, se il maestro Muten ci ha detto che possiamo farcela ce la faremo, vedrai” lo rincuorò tornando a guardarsi attorno emozionato.

Il giovane Crilin osservò l’amico senza alcuna convinzione, “Tu la fai sempre troppo facile, Goku” si lamentò nuovamente, ma il suo interlocutore non lo stava già più ascoltando.

*

“Ah, benissimo, è un gran bel posto” rispose il defunto Goku con un enorme sorriso.

Crilin rispose con una risata genuina, una di quelle che era solito fare quanto era del tutto rilassato.

Una pacca sull’altra spalla lo costrinse a girarsi dal lato opposto dove un sorridente Yamcha si affiancò per salutarlo a sua volta, “Ti vedo in gran forma, Goku. Pronto per vincere questo torneo?” gli domandò mettendo le mani nelle tasche.

Goku lo squadrò da capo a piedi, notando i suoi abiti civili e l’assenza di un bagaglio che potesse contenere un eventuale ricambio, “Tu non combatti con noi?” gli chiese di rimando.

Yamcha, con aria impacciata, si grattò la nuca esibendosi in una risata sguaiata e nervosa, “Non prendermi in giro Goku. Con vuoi Saiyan un povero terrestre come me non avrebbe alcuna speranza” gli ricordò divertito.

“Ah… grazie tante Yamcha” mormorò sarcastico Crilin ancora intento a camminare accanto al momentaneamente ritrovato amico.

Il trillo di un cellulare distolse i tre dalla conversazione.

Yamcha estrasse l’apparecchio osservando il display per conoscere l’identità dell’interlocutore.

Successivamente alzò il capo verso i due amici, “Scusate, è la mia ragazza” si giustificò allontanandosi e portando il telefono all’orecchio, “Pronto, ciao piccola…” la salutò.

Gli occhi di Goku lo seguirono mentre si distanziò dal resto del gruppo; non poté fare a meno di notare che, appena Yamcha le passò accanto, Bulma si limitò a guardarlo senza alcuna preoccupazione.

*

“Ahia! Si può sapere che diavolo ti prende?!” urlò il giovane colto alla sprovvista.

La ragazza gli tirò, abbastanza dolorosamente, il lobo dell’orecchio costringendolo ad avvicinarsi di più a lei, “Smettila di guardare le altre, mi hai sentito?” strepitò innervosita.

Goku osservò i due amici senza comprendere il motivo di tanta preoccupazione, “Fanno sempre così” gli spiegò il maiale trasformista affiancandolo.

Il bambino dagli occhi ingenui lo guardò senza comprenderne il motivo “Perché?” domandò piuttosto curioso.

Olong alzò semplicemente le spalle con noncuranza, “Chi li capisce è bravo” si limitò a commentare guardandosi successivamente attorno, “Ma che fine ha fatto il vecchio Muten” si lamentò in un secondo momento, stanco di aspettare l’anziano eremita.

Un gorgoglio ricordò al secondo classificato del torneo quale fosse la sua preoccupazione principale.

“Ahhh… io ho fame” si lagnò stanco da una lunga battaglia e stufo di aspettare.

“Tranquilla, piccola, io non ho occhi che per te” cercò di giustificarsi il giovane Yamcha all’indirizzo della sua, gelosissima, ragazza.

*

“Mamma, posso prendere qualcosa da bere?” si avvicinò alla donna un giovanissimo Trunks.

Bulma si appoggiò le mani ai fianchi osservando il figlio dall’alto al basso, “Tesoro, le iscrizioni chiuderanno tra pochi minuti, rischi di non fare in tempo” gli ricordò suscitando nel bambino un broncio seccato.

“Ma io ho sete” si lamentò incrociando le braccia.

L’amica di sempre s’inginocchiò davanti al figlio “Trunks non fare i capricci, appena ti sarai iscritto andremo a comprarti qualcosa da bere, va bene?” cercò un compromesso.

Il piccolo Trunks sbuffò crucciando le sopracciglia suscitando nel deceduto spettatore una notevole punta di divertimento.

*

I suoi occhi indugiarono per alcuni secondi sulla discussione che stava avvenendo a pochi passi da lui.

Le due figure continuavano a bisticciare senza apparente ragione.

Goku s’immobilizzò, con la parte superiore della nuova tutta da combattimento in mano, osservando lo strampalato teatrino.

Un silenzioso sospiro giunse alle sue orecchie con un evidente punta di rammarico.

La sua testa arruffata si voltò verso un altro spettatore che, chino a infilarsi gli stivali in lattice, osservava la scena con una punta di tristezza.

“Qualcosa non va, Trunks?” gli domandò l’adulto ricominciando a vestirsi e indossando quella strana tunica blu che non era abituato a portare.

Mirai Trunks alzò il capo incrociando gli occhi scusi dell’uomo e, colto sul fatto, chinò nuovamente il campo con un certo imbarazzo, “No… no, non è niente” si affrettò a dire non troppo convincente.

Goku tornò ad osservare i genitori del ragazzo comprendendo il suo stato d’animo.

Si rivolse nuovamente a guardare il giovane guerriero sorridendogli con sincerità “Non preoccuparti, andrà tutto bene, vedrai” lo rassicurò mentre la sua testa scomparve sotto la tunica che stava indossando per apparire un secondo dopo, se possibile, ancora più scompigliata.

Trunks sembrò rassicurato dalle sue parole e, rivolgendogli un sorriso, tornò a sperare.

*

L’espressione che il piccolo Trunks aveva in volto gli ricordava terribilmente qualcuno.

Goku non impiegò molto a comprendere a chi, quello sguardo imbronciato, appartenesse.

Istintivamente i suoi occhi si spostarono poco più in là alla ricerca di una figura con cui ancora non era riuscito a scambiare quattro chiacchiere e, a dire la verità, nemmeno si stupiva.

Vegeta si era allontanato leggermente dal gruppo restandosene in disparte e attendendo pazientemente il suo turno al banco delle iscrizioni.

“Tesoro, appena entrate nella zona dei partecipanti ti dispiacerebbe comprare a Trunks qualcosa da bere?” gli domandò la donna dal caschetto azzurro porgendogli alcune banconote.

L’uomo osservò i soldi, poi Bulma, “Mi hai preso per il suo schiavetto? Se lo prenda da solo” si lamentò subito costringendo l’altra ad aggrottare le sopracciglia.

Prima che potesse aggiungere altro, però, le banconote sparirono dalla mano della madre finendo direttamente tra le dita del bimbo, “Ci penso da solo” decretò.

“Ehi, papà. A cosa stai pensando?” gli domandò il figlio sedicenne.

Goku si riscosse dai propri pensieri osservando il giovane che aveva davanti.

Lo squadrò da capo a piedi e, con orgoglio paterno, gli sorrise.

“Nulla d’importante figliolo” stabilì appoggiandogli una mano sulla spalla.

“Piuttosto…” riprese osservando lo strano abbigliamento del ragazzo, “…posso sapere perché ti sei vestito in questo modo?” s’informò perplesso arcuando un sopracciglio.

Gohan si allontanò da lui di un passo osservando il genitore con aria scettica, “Uffa, papà, non ti ci mettere anche tu!” si lamentò per una motivazione che, Goku, non riuscì a comprendere.

*

“Non sei preoccupato papà?” gli domandò il figlio frapponendosi tra lui e la luce del sole.

Goku aprì gli occhi osservando il ragazzino biondo che lo guardava con aria notevolmente impensierita.

Il padre si alzò dall’erba, sulla quale era sdraiato, sedendosi comodamente con l’intento di guardare gli occhi azzurri del figlio, “Rilassati figliolo, non c’è nulla da temere” lo rasserenò posandogli una mano sulla spalla.

“Vedrai che tra otto giorni, Cell, sarà solo un brutto ricordo” affermò con una notevole tranquillità.

Nonostante ciò, Gohan, non sembrò del tutto convinto dalle parole del padre e, con notevole disappunto, sollevò un lembo delle labbra esibendosi in una smorfia.

“Ho una strana sensazione papà. È come se qualcosa dovesse andare storto” confessò osservando le sue scarpe.

Goku rise tornando a sdraiarsi sul prato, “Non hai di che preoccuparti. Te lo ripeto, non accadrà nulla di male” minimizzò chiudendo gli occhi, rilassandosi.

*

La replica di Goku fu interrotta sul nascere.

“Fratelloneeeee, vieni a vedere presto. C’è la tua amica Videl in televisione!” dichiarò una piccola copia di se stesso a pochi metri da lui.

Goten additò un piccolo schermo televisivo situato poco distante dal banchetto delle iscrizioni.

Goku non fece in tempo a notare la colorazione rossa sulle gotte del primogenito, Gohan, infatti, si precipitò verso il fratellino con l’intento di tappargli la bocca.

“Shhhh non urlare così, Goten!” gli ordinò una volta avvicinatosi a sufficienza al più giovane membro della famiglia.

Il defunto Son osservò i figli da qualche passo indietro e i suoi occhi si soffermarono sul secondogenito.

*

“Goku, c’è una cosa che devi sapere” esordì il dio dalla colorazione bluastra osservando il Saiyan con un’espressione seria.

Il guerriero fermò la sua serie di calci a vuoto e si voltò incuriosito verso la strana divinità, “Di che si tratta re Kaioh?” domandò tornando a poggiare entrambi i piedi al suolo.

Il re della galassia del nord tossicchiò piuttosto nervoso schiarendosi la voce.

Si portò entrambe le mani dietro la schiena e tornò a osservare il giovane con aria tesa, “Ecco, vedi… si tratta di tua moglie. Lei… ehm… sta per avere un altro bambino” gli annunciò non senza imbarazzo.

“Coooosa?!” esclamò sorpreso il Saiyan, “Dice sul serio re Kaioh?!” domandò piuttosto sconcertato.

La divinità si limitò ad annuire.

Goku rise genuinamente, “Ah ah… accidenti, questa non me l’aspettavo” disse.

Re Kaioh lo guardò distrattamente per alcuni secondi, “Senti, Goku, se vuoi puoi ancora cambiare idea, riguardo alle sfere. Tua moglie potrebbe aver bisogno di te” gli propose seriamente.

Il guerriero lo fissò per diversi istanti, sorrise e scosse il capo, “Non c’è ne bisogno. Chichi è una donna forte, saprà cavarsela benissimo anche senza di me” stabilì riprendendo a sferrare calci al vuoto sotto lo sguardo indecifrabile dello strano dio.

*

Sorrise nell’osservare le somiglianze tra quel bambino e se stesso.

Era davvero impressionante il modo in cui sia carattere che aspetto combaciasse.

Talmente simili da risvegliare in lui diversi ricordi creduti dimenticati.

A grandi passi si avvicinò al più piccolo dei due ragazzi poco distanti e senza che lui se ne accorgesse gli poggiò una mano sul capo.

Goten, sorpreso, si voltò a guardare chi fosse incrociando il sorriso del defunto padre.

I suoi occhi, colmi d’ingenuità, attesero un cenno per comprendere le intenzioni del genitore.

Goku s’inginocchiò accanto a lui, “Allora dimmi, Goten, sei un bravo bambino che ubbidisce sempre alla mamma?” gli domandò.

Il bambino lo guardò per diversi istanti, infine annuì, “Sì, e anche al mio fratellone!” esclamò.

Chichi osservò la scena a pochi passi di distanza.

Si appoggiò una mano al fianco e reclinò il capo di lato.

*

L’ago filò perfettamente tra la stoffa del cappellino rosso.

Concentrata, continuò a cucire quella strana sfera sul particolare copricapo.

Con amorevole attenzione fece passare nuovamente il filo nella stoffa.

La porta d’ingresso si aprì lentamente lasciandole intravedere due figure, quella che vide per prima fu la sagoma di un uomo, la seconda quella di un bambino.

“Bentornati” li accolse appoggiando, momentaneamente, il suo lavoro sul tavolo della cucina.

Si alzò dal sedile raggiungendo i nuovi arrivati riscoprendoli entrambi sporchi.

“Goku! Cos’hai combinato?!” esclamò all’indirizzo del marito che, imbarazzato, si grattò la nuca, “Ehm, è stato un incidente amore, l’albero che ho abbattuto è finito nel fango e così…” si giustificò per gli schizzi marroni che coprivano interamente lui e il figlio di quattro anni.

Chichi gli riservò uno sguardo assassino, ma la sua attenzione fu nuovamente catturata dal bambino, “Gohan, tesoro della mamma, guarda come ti sei ridotto” pigolò ripulendogli il volto con il grembiule che indossava,“Sei tutto sporco, vai a farti un bagno caldo” lo invitò.

Gohan fece una piccola smorfia, “Ma mamma…” provò a lamentarsi, ma a interrompere le sue repliche fu la voce del padre, “Gohan…” lo richiamò inginocchiandosi accanto a lui.

Il piccolo ne contemplò il volto, sporco quanto il suo, sempre sorridente.

Goku appoggiò una mano sulla testa del figlio, “…fai il bravo bambino, ubbidisci alla mamma” gli ordinò pacatamente sotto gli occhi addolciti della compagna.

*

Vedendola assorta si avvicinò a lei poggiandole una mano sulla spalla, “Cosa ti turba, figlia mia?” le domandò l’omone.

Chichi scosse il capo e tornò a osservare il marito in compagnia di entrambi i figli, “Nulla papà, stavo solo pensando… Goku non è cambiato affatto” stabilì sorridente.

*

FINE

*

*

Un’idea che mi frulla per la testa da mooolto tempo, spero sia stata di vostro gradimento.

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: taisa