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Autore: R e d_V a m p i r e     28/04/2014    2 recensioni
John non aveva mai provato nessun sentimento negativo nei confronti del Mondo Invisibile, ma era anche vero che fosse cresciuto secondo i dettami dei Cacciatori: una rigida educazione che vedeva i Nascosti come diversi e, per certi versi, inferiori.
Potevi essere loro amico, potevi anche intrecciare una relazione con loro; ma non sarebbero mai stati allo stesso livello dei Figli dell'Angelo.
[Johnlock - Accenni Mystrade ; AU!Shadowhunters]
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Città delle Ombre




La lama attraversò con uno sfrigolio il petto della creatura, sprigionando nell'aria un disgustoso puzzo di gomma bruciata e spazzatura che gli avrebbe di certo fatto rivoltare lo stomaco come un calzino, se non fosse stato fin troppo abituato ad odori - e visioni - del genere.
Ritrasse la spada con una smorfia, affrettandosi a pulirne la lama su un lembo della maglia che indossava; il fluido nero crepitò sulla stoffa dello stesso colore, ma non la bruciò, lasciandovi solo un paio di viscide strisciate traslucide sopra.
Il gemito agonizzante del demone lo convinse ad alzare lo sguardo in tempo per vederlo accartocciarsi su se stesso e svanire con un altro, lungo, suono straziante, rispedito nella sua dimensione. Se, da bambino, aveva provato anche solo un briciolo di pietà per quelle creature, adesso non sentiva che un flebile accenno di repulsione ma, soprattutto, un distaccato sollievo.
Il ragazzo in nero rinfonderò la sua lama, che gettò un arcobaleno di luci sul vecchio muro della stazione prima di svanire nella sua protezione di cuoio.
E, dopo essersi assicurato che non ci fosse nessun testimone nei paraggi, calcò il cappuccio sui corti capelli biondi e si diresse a passo spedito verso l'uscita.


~

Gregory Lestrade era a capo dell'Istituto di Londra da circa sette anni. Otto, se si voleva essere precisi, giusto alla fine di quella settimana.
Sempre che fosse arrivato a vederla.
Era subentrato a suo padre il giorno immediatamente dopo la sua morte, perché il posto non poteva in nessun caso rimanere vacante a lungo. Aveva solo vent'anni, allora, ma aveva già visto e fatto abbastanza da poter essere a pieno titolo un buon Direttore.
Che onore gli era sembrato, al tempo! Figlio unico dei Lestrade, era stato cresciuto esclusivamente per quello. Per guidare il più importante baluardo dell'Enclave in Inghilterra.
Con gli anni, però, l'entusiasmo era andato smorzandosi, lasciando solo una profonda stanchezza. Non era un compito facile ed il più delle volte era solo ingrato.
Se qualcuno dei suoi ragazzi sbagliava, era lui a rimetterci pagandone le conseguenze.
E questo poteva anche comprenderlo. Un capo si prende sempre la responsabilità delle azioni dei suoi sottoposti, diceva sempre suo padre.
Ma tutto ciò valeva ugualmente, quando la loro colpa era solo quella di non sapere dove andare a sbattere la testa?
«Ehm ehm»
Il Cacciatore sobbalzò, voltandosi a guardare stranito il giovane che gli stava davanti, sforzandosi di non assumere un'aria colpevole e svelare così di non aver seguito una parola di quello che gli era stato detto fino a quel momento.
«Sì, Anderson. E cosa consiglieresti di fare?» chiese, buttandola sul casuale.
Quel ragazzo non era mai stato un tipo particolarmente sveglio, ma possedeva un egocentrismo niente male; dimostrare di essere interessato ad un suo parere avrebbe di sicuro ottenuto come risposta un riassunto delle sue parole e qualche altra sciocchezza.
«Se mi permette, direttore Lestrade, credo che la mossa più efficace sia quella di sottoporre i Figli della Luna ad interrogatorio. Le ferite combaciano con i loro artigli, è chiaro che sia stato uno di loro.»
Greg guardò senza vederlo davvero l'impettito ragazzo davanti a lui.
La smania di quel Cacciatore di ricevere complimenti era tanta e tale... non era un mistero che ambisse a diventare Inquisitore. Peccato non ne avesse affatto i numeri. Questa era una cosa che era perfettamente chiara persino a lui.
«Per quale assurdo motivo vorreste infrangere gli Accordi, voi due?»
Il sorriso speranzoso di Anderson si trasformò in una smorfia annoiata, gettando uno sguardo disinteressato al giovane che si era appena affacciato al portone della Biblioteca.
«Non credo siano cose di tua competenza, Watson»
Il Nephilim che rispondeva a quel nome corrugò le sopracciglia bionde, fissando con vivido disappunto, nei profondi occhi blu, il compagno.
«Fino a prova contraria faccio parte di questo Istituto e dell'Enclave anch'io, Anderson, quindi credo proprio che lo siano invece. »
Il più anziano dei tre dovette trattenere un sorriso divertito e soddisfatto, sistemandosi meglio sulla poltrona che da qualche tempo a quella parte era diventata incredibilmente scomoda.
«John ha ragione, è maggiorenne e ha tutti i marchi.»
Il ragazzo alto e allampanato davanti alla sua scrivania lo guardò improvvisamente deluso, come se Lestrade avesse squartato un cagnolino davanti ai suoi occhi dopo aver proclamato di essere un fervente animalista.
Evidentemente sperava nella sua collaborazione, pensò il Cacciatore, o forse non voleva che John venisse coinvolto.
Aveva da sempre percepito una forte rivalità fra quei due, anche se solo da parte di Philip. Watson lo riteneva solo un idiota e, perlopiù, si limitava ad ignorarlo.
«Allora, che sta succedendo?» domandò di nuovo John, avvicinandosi e lasciandosi cadere in una delle due sedie poste di fronte alla scrivania, ignorando l'occhiata di malcelato disprezzo dell'altro Cacciatore.
Greg prese un respiro sofferto, accasciandosi contro lo schienale imbottito della poltrona e massaggiandosi il naso alla radice con pollice ed indice, in un gesto stanco. Sembrava molto più vecchio di ciò che realmente era, in quel momento.
«Hanno ritrovato il cadavere di un ragazzino dei nostri nel Tamigi. Aveva tre profondi graffi sul petto. E' morto annegato prima che potesse dissanguarsi completamente. Pensiamo... Anderson, pensa, che possa essere opera dei licantropi.»


~

John era affezionato al Bart's.
Non era mai stato all'università così come al liceo, ovviamente, avendo studiato all'Istituto: i Cacciatori avevano materie leggermente diverse rispetto quelle di un normale adolescente londinese.
Nonostante ciò, in quel posto aveva passato buona parte del suo tempo libero, avendo sviluppato il desiderio di diventare un medico.
Ovviamente non avrebbe mai operato su di un mondano, ma l'unico altro modo per apprendere l'arte della medicina era attraverso i Fratelli Silenti. Ed, onestamente, trovava davvero inquietanti i membri della Fratellanza. Certo, le loro tecniche di guarigione, mescolate con la magia, erano molto più efficaci.
Ma i Nephilim rimanevano comunque uomini ed era necessario che qualcuno si prendesse cura dei feriti dopo una caccia, quando un iratze non bastava.
Era stato facile, in ogni caso, dato che aveva stretto amicizia con una delle ragazze del posto.
Molly era una strega che aveva dedicato la sua vita alla ricerca, dilettandosi di patologia, e che gli permetteva di usufruire dei laboratori o sgattaiolare in obitorio.
Proprio come in quel momento.
Il giovane Watson si ritrovò distrattamente a pensare che quella Figlia di Lilith sarebbe sembrata del tutto normale, se non fosse stato per le piccole orecchie tigrate che sbucavano dai morbidi capelli castani.
Era assolutamente deliziosa e, a differenza di molti dei suoi simili, disponibile ad aiutare l'Enclave ed i Cacciatori senza pretendere nulla in cambio.
«Povero, povero piccolo...» stava mormorando in quel momento, intenta ad armeggiare con la cella frigorifera.
La barella scivolò con un cigolio sui cardini, rivelando l'esile figura di un ragazzino.
Non doveva avere ancora undici anni, il suo esile corpo pallido non aveva alcun marchio scuro a contraddistinguerlo come Cacciatore.
Era solo un bambino. Un bambino con tre profondi squarci sul petto, larghi abbastanza da mostrare il biancore dell'osso sotto la pelle martoriata; erano graffi precisi e netti, incisi trasfersalmente, che partivano dalla spalla sinistra fino a poco sotto lo sterno, sul lato destro.
«Ave atque vale*» sussurrò il Cacciatore biondo, nell'ultimo saluto, prima di chinarsi a studiare delicatamente le ferite. Per fortuna Molly aveva coperto il viso del bimbo con un panno azzurro, risparmiandogli quell'ulteriore pena.
«Sapete già chi è stato?»
Chiese dopo qualche istante di silenzio la Nascosta.
I suoi grandi occhi nocciola guardavano con pena quel corpicino, come se fosse stato un figlio od un fratellino minore.
Quella strega aveva anche fin troppa empatia, per essere quello che era.
John non aveva mai provato nessun sentimento negativo nei confronti del Mondo Invisibile, ma era anche vero che fosse cresciuto secondo i dettami dei Cacciatori: una rigida educazione che vedeva i Nascosti come diversi e, per certi versi, inferiori.
Potevi essere loro amico, potevi anche intrecciare una relazione con loro; ma non sarebbero mai stati allo stesso livello dei Figli dell'Angelo.
«Raziel...» sbuffò il ragazzo, in un moto di nervosismo, facendo preoccupare l'altra.
«John...?»
«Lestrade ed Anderson parlano dei licantropi. Beh è una convinzione di Philip, più che altro» si corresse, accigliato, sollevandosi da sopra il cadavere.
Avvertì una strana stretta allo stomaco nel vedere gli occhi buoni della strega così spalancati.
«I Figli della Luna...? Ma perché, John? Non hanno mai infranto gli Accordi. Perché ora, a meno di due settimane dal Rinnovo?» sospirò, affranta «Non ha senso»
John rimase a guardare i graffi, rigido nella sua posizione, quasi senza più fare caso a lei. C'era qualcosa che non quadrava, decisamente.
«Già, non ne ha.»






»Angolino di Red: *''salute e addio'' è una frase si saluto di Catullo contenuta nel Carmen CI che egli scrive in memoria del fratello morto e che viene usata dai Nephilim come estremo saluto ai Cacciatori caduti in battaglia.

E' la prima volta che approdo su questo fandom, anche se leggo già da un bel po' le innumerevoli perle qui contenute. Avrete capito che ho deciso di provare a combinare Sherlock a Shadowhunters, che adoro entrambi anche se per motivi diversi. Nonostante ciò, cercherò di non stravolgere completamente il carattere dei personaggi ed amalgamarli nell'ambietazione della seconda opera. L'unica cosa a cambiare sono, per esigenze di trama, le età. Spero non me ne vogliate. Che altro dire? Io e le long abbiamo un gran brutto rapporto, quindi questa sarà... una mini long, se vogliamo. Non conto di creare più di cinque o sei capitoli, ma non si sa mai. Se verrà qualcosa di più lungo... beh, vedremo che fare al momento. Non posso contare su aggiornamenti rapidi e scadenze fisse, perché ahimé non ne ho tempo. Nonostante ciò proverò a non far passare troppo tempo fra un capitolo e l'altro.
Se volete condividere con me le vostre opinioni, avete suggerimenti o volete semplicemente lanciarmi dei pomodori (?), fate pure. Non potete che farmi contenta.
Quindi alla prossima, direi.
See ya.
   
 
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