NUR   EINE   NACHT

 

-Stia zitta signorina-

-Ma dove sei?-domandò Alex e una voce da una zona non definita del buio sussurrò

-Ssh..ti ho detto di stare zitta-la mora sorrise consapevole di non essere vista-chiudi gli occhi-continuò poi quella calda voce.

Alex eseguì liberando un fremito pieno d’adrenalina…per poco non si spaventò quando sentì lo scorrere dell’acqua e qualcosa di freddo che lentamente le scorse sul collo

-Non avere paura, fidati di me-esclamò dolce l’oscurità

-Mi fido-rispose sicura Alex mentre un’altra goccia d’acqua veniva liberata sul suo petto e moriva nella rotondità dei suoi seni

-Bene-soffiò ancora malizioso il moro-allora non muoverti-la osservò nel buio riuscendo a distinguere solo alcuni particolari risplendenti sotto la luce della luna che filtrava dalla piccola finestrella nell’angolo.Le sfiorò il braccio con la sua mano smaltata e ancora un po’ umida, Alex impotente liberò un altro brivido, sentì il moro muoversi intorno a lei e improvvisamente percepì il contatto delle sue calde labbra nell’incavo del collo, quasi come se lui fosse un vampiro pronto a morderla, al contrario le fa scivolare prima su fino all’orecchio poi di nuovo giù fino alla spallina del reggiseno che abbassò lentamente accarezzandole la spalla, Alex sentì i peli rizzarsi al contatto e trattenne a stento un gemito di piacere che oramai avvertiva in tutto il corpo.

Il moro si mise davanti a lei e le sollevò delicatamente il viso con un dito e intrappolò un'altra goccia d’acqua che liberò sulle labbra di Alex che bevve avida di qualcosa di più.

Bill sorrise-AHAH…ti avevo detto di rimanere ferma-

-Non ce la faccio più, mi stai facendo impazzire!-esclamò lei giustificandosi

-Dovrai aspettare ancora un po’…Il tuo corpo…-affermò spingendola contro il muro-…lo desidero…-disse ancora facendo scorrere le mani sulla pelle liscia della sua gamba fin sotto la gonna, sulle natiche-…voglio assaggiarlo…-le morde delicatamente il collo-mmmh…-sospirò lui a ritmo del cuore di Alex che sentiva battere frenetico, poi avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza sfiorandole appena. Lei subito reagì desiderosa ma lui si scansò, scomparve nell’oscurità tra l’eco di una risatina.

La mora aspettò un attimo impaziente ma quando si accorse che il ragazzo non tornava esclamò

-Dove sei andato?-si fece avanti nel buio, adesso un po’ spaventata al pensiero di essere rimasta sola nel bagno, ecco riaffiorare tutte le sue paure infantili-Bill?…-

Improvvisamente una voce quasi inudibile le sussurrò nell’orecchio-Posso averti?-Alex sussultò poi sorrise-Sono già tua!-disse in un soffio voltandosi in cerca della fonte di quella voce così rassicurante.

Bill si avvicinò a lei prendendola per le mani-Speravo lo dicessi…-e la sfiorò delicatamente con le labbra. Inaspettata fu la reazione di Alex, che letteralmente gli saltò addosso avvinghiandosi al suo collo, una mano intrecciata alla folta chioma scura del giovane cantante, lo fece indietreggiare fino alla parete di fianco al lavandino baciandolo con più foga, poi lo guardò un attimo negli occhi, disegnando ghirigori sulle dita sui suoi pettorali. Gli sbottonò i jeans mentre lo baciava sul collo, nell’incavo della clavicola lentamente scese sul petto, sempre più giù, le mani la seguivano graffiandolo.

Si fermò prima sull’ombelico, poi sul tatuaggio a forma di stella che Bill aveva sull’inguine, lo ridisegnò con la lingua facendo gemere di piacere il moro che portò la testa all’indietro affannato.

Alex gli abbassò i pantaloni e alzò lo sguardo verso di lui che ricambiava il suo sguardo, l’ombra di un sorriso comparve sul volto della ragazza che ancora guardandolo gli abbassò i boxer, continuò con quei dolci baci fino raggiungere il punto che Bill più desiderava, ma allo stesso tempo temeva che Alex prendesse.

Serrò gli occhi e si fece invadere dal piacere mentre si concentrava su cosa la lingua della ragazza stesse facendo, le portò le mani sulla testa, a volte accarezzandola, a volte afferrandola per i capelli, in quei momenti in cui il sangue gli saliva alla testa facendolo gemere e sospirare strozzatamente.

Ma quando il moro stava per raggiungere il piacere, tutte le vene del collo erano gonfie, pronte a scoppiare, Alex lo liberò. Bill tentò di respirare normalmente, la ragazza si rialzò e lo baciò ancora

sul collo, una mano ancora ferma sull’inguine del ragazzo. Bill aprì gli occhi, baciò con forza Alex e,cacciando un altro gemito, più forte degli altri, la sollevò per le gambe e la fece sedere sul lavandino. La baciò ancora e le scoprì i seni, fregandosene del reggiseno che ancora non aveva sfilato, e li assaggiò con foga mentre Alex inarcava la schiena,preda del godimento.

Il moro le strappò di dosso le mutandine ormai ingombranti, aprendole le gambe con foga. S’insinuò in lei e la possedette con violenza. La ragazza si aggrappò al lavandino inconscia del fatto che ormai i sui flebili gemiti erano diventati quasi urli.

Portò le mani sulla schiena madida di sudore del giovane, che come lei si era abbandonata al godimento. Alla fine entrambi raggiunsero il massimo piacere e Bill cominciò a rallentare. Alzò la testa verso Alex e la baciò dolcemente spostandole la frangia bagnata dalla fronte

-Ti amo Alex-le sussurrò, la mora sorrise e lo abbracciò poggiando la testa sulla sua spalla, sfinita. Così Bill la prese in braccio e la stese sul divano, raccolse la camicetta bianca che giaceva a terra. La coprì e con un bacio sulla testa lasciò che la cullassero le forti braccia di Morfeo…